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Autore: papavero radioattivo    06/01/2014    4 recensioni
[...] sembrava che lo guardasse, che lo guardasse davvero: che gli sbirciasse l’anima per dirgli “tu puoi farlo, puoi ballare”. ― DAL CAPITOLO II.
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Esiste un abisso fra un ballerino classico e uno di street dance, un divario difficile da colmare, ma forse non impossibile. Due mondi diversi che collidono, due ragazzi con la passione per la danza. Questa è la loro storia d'amore un po' da film, un passo a due fatto di promesse e carezze. Perché un solo ballo basta a farti innamorare.
Reinhart ed Étienne sono immersi in due vite opposte di Cannes, in Costa Azzurra. Tra saggi di danza, discoteche, caviglie rotte e insalate per pranzo impareranno a conoscersi e a conoscere che una birra e un pezzo di cioccolato ogni tanto non possono rovinare la carriera di un ballerino - e una verità non può essere così dolorosa come ci si aspetta.
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→ linguaggio scurrile e lievissimi riferimenti a tematiche sessuali, la storia non prenderà nessuna piega "delicata" e rimarrà piuttosto sul comico.
→ lieve presenza di elementi angst durante l'evoluzione della trama.
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Gli applausi avrebbero fatto tremare tutto.

PROLOGO

 

 

 

 

Il Théâtre Croisette si riempiva lentamente – c’erano signori e signore elegantemente vestiti, persone con abiti più sobri e perfino alcuni bambini. Gli ottocento e più posti venivano velocemente occupati. Le luci si sarebbero spente di lì a poco, forse dopo qualche secondo di applausi degli spettatori impazienti.

Sua madre stava seduta accanto a lui, la schiena rigida appoggiata contro il velluto dei sedili rossi. L’atmosfera era frizzante e, da qualche parte dietro di lui, una bambina chiedeva ai genitori quando avrebbe visto la sorellona ballare.

Sapeva che dietro le lunghe tende rosso scuro i ballerini della Ecole Superieure de Danse de Cannes Rosella Hightower si stavano scaldando, oppure parlando tra loro per scaricare la loro ansia, rivedendo i passi da eseguire… l’idea del caos dietro le quinte lo elettrizzava. Strinse leggermente i pugni sulle ginocchia e sorrise quasi senza motivo, trattenendosi dal ridere.

«Comportati bene, Étienne» gli mormorò la madre, toccandogli appena la spalla in modo inquisitorio.

«Certo, certo. Scusa» rispose, soffocando l’ennesima risatina. Raddrizzò le spalle e il suo volto si dipinse improvvisamente di un’espressione seria.

Rimase in silenzio per i minuti successivi al rimprovero, ormai la sala era piena e anche i bambini erano impazienti di vedere lo spettacolo. I genitori si sarebbero commossi e alla fine tutti si sarebbero alzati in piedi – lo avrebbe fatto anche lui. Gli applausi avrebbero fatto tremare tutto.

Sapeva che Reinhart avrebbe ballato dando il meglio di sé, e nel momento dei ringraziamenti lo avrebbe cercato tra la folla, Étienne avrebbe ricambiato lo sguardo e si sarebbero visti dopo tutti i saggi, si sarebbero abbracciati - il pensiero delle sue braccia attorno alla propria schiena lo fece rabbrividire.

Le luci si spensero lentamente e il buio lo avvolse, le luci sotto il palco si accesero illuminando di bianco la prima ballerina. La musica era partita prima che lui potesse rendersene conto.

«Spero che Reinhart non faccia nessuna cazzata» borbottò la madre. Lo conosceva abbastanza bene da potersi permettere quel commento, nonostante il linguaggio poco scurrile che adottava in casi estremi, «lo strangolo» concluse, e rivolse la sua attenzione al sissonne della danzatrice, che per il figlio era solamente un salto.

«Sarà bravissimo» rispose a bassa voce, sperando che l’altra non lo sentisse – lei non sapeva ancora.

Prima che questo ballo sia finito, pensò, tra un’acrobazia e l’altra degli studenti, penso che sarò innamorato di te – poi si corresse: di nuovo, penso che sarò innamorato di nuovo di te.

 

 

 

 

«La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile.

Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione,

la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza.»

- Carla Fracci -

 

 

 

 

 

 

WE LIVE AND BREATHE WORDS – note d’autrici.

 

Siamo di nuovo noi, siamo arrivate con una seconda romantica, già.

Potete odiarci, se volete.

In realtà siamo piene di long, ma abbiamo sentito il bisogno improvviso di raccontare a qualcuno la storia dei nostri OC - o almeno degli "eletti" - quindi ci siamo trovate a scrivere anche questa. Non abbiamo nulla di particolare da dire, a parte il fatto che è ambientata in Francia, a Cannes nel 2012 e che il titolo è una frase di una canzone dei Beatles - ovviamente tradotto, perché in inglese, parlando di francesi, ci sapeva di bestemmia, diciamo.

Quindi eccoci qui, con questo prologo. Vi stiamo catapultando nel mondo della danza, mondo sconosciuto anche a noi due - ci siamo documentate molto, ma tante cose che vi diremo resteranno comunque Licenza Poetica. Nessuna di noi studia balletto in Francia, quindi abbiamo fatto il possibile per immergerci in questa atmosfera.

Oh, sì, ci rendiamo conto che a volte i passi di danza possono essere sconosciuti, in tutti i casi il sissonne è questo.

Detto questo ce ne andiamo. ~

Se vi è piaciuto, come sempre: ditelo.  Se vi ha fatto schifo: ditelo comunque.

Al primo effettivo capitolo.

 

papavero radioattivo.

   
 
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