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Autore: Lux___    06/01/2014    13 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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*cagatemi tutto lo spazio autrice che ho delle cosine da dirvi, do un biscottino a chi lo fa*

Capitolo 14
 
No.
Non poteva essere.
Era impossibile, Louis non mi avrebbe mai fatto questo.
 
Solo quando alzai lo sguardo, ritrovandomi quei due smeraldi che brillavano al buio con quel evidente sorriso sghembo, potei confermare la mia paura,
ovvero che Harry Styles fosse in quella dannata macchina.
 
Mi accorsi anche di essere sopra le sue gambe e che per non dare una zuccata sul finestrino dietro di me,  aveva avvinghiato il suo petto al mio, mantenendo stretto quel contatto grazie alle sue giganti mani dietro le mie costole.
 
Oh, mi avrebbe sentito Louis.
 
Ma nel frattempo cercai di togliermi di dosso da lui.
Ringraziai il fatto di aver fatto danza classica e di quindi essere abbastanza agile da poter portare una delle due gambe dall’altro lato, senza toccarlo, ma prima ancora che potessi spostare l’altra e togliermi definitivamente da lui, la sua stretta si fece ancora più forte.
Così, mi ritrovai semplicemente a cavalcioni sopra di lui e dire che eravamo appiccicati era poco;
 i nostri nasi si erano per un attimo sfiorati.
 
Intanto la macchina era partita e non capivo perché i due davanti non avessero ancora spiccicato parola, sarei intervenuta io a interrompere quel silenzio con le mie urla per Louis, ma ero come dire...impegnata?
 
Senza pensarci un attimo diedi un bel pizzicotto alla sua gamba destra, ricoperta dal tessuto dei jeans, lo vidi trasalire ma non si mosse di un centimetro, anzi, gli vidi spuntare un sorrisetto divertito in faccia.
 
Incominciai a dargli una serie di pizzicotti così forti che ingenuamente all’inizio pensai fossero esagerati, ma stranamente era come se gli piacesse quella cosa, perciò smisi subito nel pensare che il riccio sottostante potesse farsi qualche fantasia sadica/sexy grazie a quelli.
 
Saltellai aggrappandomi al manico dello sportello, per darmi la giusta spinta che, contro la forza delle sue braccia, riuscisse a farmi uscire dalla sua presa ferrea.
 
Sentii finalmente una sua mano togliersi da uno dei miei fianchi e pensai di averla vinta quella volta, ma presto il suo palmo si mise dietro i miei capelli, avvicinandomi lentamente ma con forza verso il suo viso, per un attimo mi prese un infarto immaginando cosa volesse fare, ma presto spostò di pochi centimetri la mia faccia, attaccando le sue labbra al mio orecchio.
 
“Se continui a saltarmi sulle gambe non so se resisterò, mia cara Katniss”
 
Sbiancai e rabbrividii all’istante al pensiero di avergli procurato piacere in quel senso inconsapevolmente.
 
Prima che potessi obbiettarmi ancora però, la macchina si mosse, probabilmente a causa di una buca, e il mio corpo saltò in alto, atterrando non proprio graziosamente su il punto sensibile di Harry, che questa volta provò tutt’altro che piacere.
Infatti lo vidi buttare la testa all’indietro, fermare un’imprecazione mordendosi il labbro inferiore e portandosi contemporaneamente entrambe le mani sopra il punto dolorante.
 
Scoprendomi libera da ogni suo contatto, scavalcai le sue gambe e mi misi a sedere scoppiando a ridere.
 
Ben gli stava.
 
Non ne avevo la certezza a causa della poca luce, ma potei scommettere sul suo sguardo intimidatorio verso di me.
 
“Che cazzo ti ridi?!” gli sentii dire con poca voce, con una punta ancora di dolore.
 
Tu soffri, io godo” dissi facendo spallucce.
 
Lo lasciai evidentemente spiazzato dal momento che rimase a fissarmi a bocca aperta.
 
“Sei una piccola, meschina, brutta, manipolatrice, str-“
Non riuscì a finire l’ultima parola, anche se ben chiara ormai, a causa del suono di un cellulare che scoprii essere quello di Louis collegato al Bluetooth della macchina.
 
“Katniss” lo sentii chiamarmi e quando lo guardai mi fece cenno col mento sullo screen dell’auto che segnava il nome del mittente della chiamata.
 
Zayn.
 
 
Non ci sentivamo più da qualche ora, quando era venuto in camera mia ed era successa, o meglio, stava per accadere quella cosa e poi se ne era improvvisamente andato.
 
“Eh beh, Rispondi no? Se sta chiamando te, vorrà sentire te” dissi andando indietro e sbattendo la testa contro il sedile.
 
Mi girai e incontrai lo sguardo ancora furente di Harry, al quale feci un bel dito medio.
 
“Sì Zayn dimmi” sentimmo Louis rispondere al vivavoce della chiamata in macchina.
 
“Passamela” arrivò duramente al punto il ragazzo alla cornetta.
 
Dato il tono della sua voce pensai subito che non fosse di buon umore infatti e essendo in vivavoce non avevo voglia di litigare davanti agli altri, ma Louis mi fece segno di parlare e alla fine mi arresi.
 
“Zayn” dissi in tono svogliato avvicinandomi al posto in mezzo.
 
“Dove sei?” continuò nel medesimo tono lui.
 
Rabbrividii per un istante;
secondo le sue teorie io dovevo essere da mia nonna con Louis, ma se avessi mentito gli altri non avrebbero capito il motivo e avrebbero parlato, rivelando invece tutt’altro.
 
Ma prima ancora che potessi rispondere lo sentii partire spedito con voce notevolmente più dolce.
 
“Mi dispiace Kat, dico per prima…”
 
Capii solo dopo che si stesse riferendo all’accaduto di poche ore prima e mi sentii in imbarazzo anche se gli altri non sapevano di cosa stessimo parlando.
 
“N-non importa, tranquillo..” cercai di sorridere, nonostante ogni mio muscolo facciale me lo impedisse.
 
“No veramente, sono stato uno stupido, sicuramente ti sei chiesta perché me ne sono andato via così, senza motivo”
 
In effetti era vero: ancora non avevo capito il perché di quel suo sbalzo di umore quando mi stavo semplicemente recando in bagno per cambiarmi.
All’inizio avevo pensato che si fosse arrabbiato perché gli avevo impedito di andare…avanti quando eravamo insieme nel letto.
 
“No, in verità non me lo sono chiesta” mentii sapendo che lui non era a conoscenza che quella chiamata era in vivavoce e di certo non potevo dirglielo io, dato che non poteva sapere chi ci fosse in macchina.
 
“Beh, può sembrare una cosa stupida  ma... mi sono offeso perché ti stavi per andare a cambiare in bagno”
 
“Che?!” chiesi sinceramente stupita.
 
“Sì! Cioè…noi due stiamo insieme e tu...ti devi fidare di me, siamo una coppia e…”
 
“Cioè vorresti dire che ti sei arrabbiato perché non mi sono cambiata lì davanti a te?” chiesi scioccata.
 
“Sì, perché ti sei vergognata di me, del tuo ragazzo. E’ una cosa normale invece”
 
Una risata isterica uscì dalla mia bocca senza che potessi renderla più credibile;
il sorrisetto di Harry mi metteva in imbarazzo e l’innervosirsi di Louis non rendeva le cose più facili.
 
 
“Magari ne parliamo un’altra volta Zay…” sorrisi imbarazzata.
 
“No, non rimandiamo. Il fatto è che non capisco il motivo di questa vergogna, insomma…poco prima di quello stavamo quasi per…”
 
Il tossire di Harry, che si strozzava con l’acqua che aveva incominciato a bere, interruppe le parole del ragazzo.
 
“Chi c’è lì?!” chiese innervosito.
 
Mandai una frecciatina a Harry, che, invece di essere dispiaciuto, mi guardava disprezzante.
 
Era geloso.
 
Ritornai a Zayn, che mi richiamò.
 
“No, nessuno, mio nonno ha solo una brutta bronchite, vero nonno?” dissi rivolgendomi a Harry, cercando di trattenere le risate.
 
“Ti volevo solo dire che era per questo che mi sono leggermente offeso, forse me la sono presa perché prima eravamo stati così vicini…insomma…tu in accappatoio slacciato…sotto di me…”
 
“Sì Zayn , ho capito!” dissi sicuramente fucsia in faccia.
 
“Comunque, non c’è fretta, ci sarà il nostro momento, capito piccola?”
 
Eleanor mi fece il labbruccio in segno della dolcezza di Zayn: era stato veramente carino e se non fosse stato che in macchina c’erano due persone che dovevano essere le ultime a sapere dei dettagli del pomeriggio passato, magari sarei riuscita a dimostrarglielo di più.
 
“Sì, grazie…”dissi mentre mi giravo per vedere lo sguardo indurito ancora su di me del riccio, che stringeva a pugni stretti la maniglia dello sportello della macchina.
 
Salutai infine Zayn e riattaccai la schiena al mio sedile, scrutando ogni tanto Harry che si limitava ora a guardare semplicemente fuori dal finestrino.
 
Mi sentivo quasi…in colpa?
 
‘Ma che dico! Io non ho fatto niente, insomma è il mio ragazzo ed è giusto così, e poi perché dovrei sentirmi colpevole di qualcosa che non ha niente di male?
Ho quasi diciotto anni e un ragazzo, sono cose che si reputano normali.’
 
Ma allora perché quel faccino tra il furioso e il deluso di Harry mi metteva angoscia?
 
Il silenzio nel frattempo calò.
 
“Louis dove stiamo andando?”  cercai di interrompere quel momento imbarazzante.
 
“Louis” lo richiamai dopo un minuto di ancora silenzio.
 
Non avendo ricevuto una risposta, sbuffai e appoggiai la testa sul finestrino, ma presto la macchina rallentò, fino a fermarsi totalmente in un parcheggio.
 
Tutti scesero dalla macchina e così li imitai, infilandomi cappotto e scarpe, dato che ancora ero rimasta scalza, e scesi, ritrovandomi i tre che mi aspettavano.
 
“Abbiamo fatto tutta questa strada per andare al McDonald’s?” chiesi scontrosa a Louis che questa volta si girò finalmente.
 
Aveva la mascella notevolmente contratta e mi guardava con sguardo incupito, fino a quando non si rivolse ad Eleanor ed Harry “andate intanto a prendere il tavolo”
 
Così detto Eleanor annuì e diede un’occhiata a Louis quasi a dirgli di calmarsi e lui annuii semplicemente rassicurandola.
Harry mi guardò impassibile prima di raggiungere la ragazza che si era già avviata.
 
“Come cazzo ti è venuto in mente di costringermi a venire con voi se poi sapevi che c’era anche quel maniaco?!” sorprendentemente gli strillai prima io.
 
Il suo sorriso beffardo mi fece innervosire solo di più.
 
“Te l’ho detto: quando ci sono io, tu vieni con me” rispose semplicemente lui.
 
“Ma ho quasi diciotto anni, Cristo!” sbattei un piede a terra.
 
“Ah e quindi questo ti permette di fare ciò che vuoi?” riprese un tono serio “tipo, non so…donare il tuo corpo così facilmente ad un ragazzo in preda agli ormoni?!”
 
Questa volta a ridere fui io. “Parli di Zayn? Sul serio, Louis?”
 
La sicurezza con cui gli risposi subito lo disarmò.
 
“Ti ricordo che lo conosci da poco” cercò di rimediare.
 
“Louis ci ho fatto medie e superiori”
 
“Sì, ma non gli hai rivolto mai la parola fino a poco tempo fa, non puoi vendere il tuo corpo così, non puoi andarci a letto!”
 
La mia schiena rizzò dritta.
 
“Ma chi ha detto che ci devo fare sesso?!” urlai quasi disgustata dall’argomento della nostra conversazione.
 
“Ah quindi, secondo i suoi racconti ‘insomma…tu in accappatoio slacciato…sotto di me’ avete giocato a carte nel pomeriggio?” chiese ironico.
 
“Ho detto che non ho intenzione di fare sesso con Zayn, almeno non ora
 
“No, tu non lo farai mai, perché da domani tu Zayn non lo rivedi più, chiaro?”
 
Per lo stupore la mia bocca rimase aperta.
 
“Mi spieghi una cosa?” mi avvicinai a lui per guardarlo meglio sotto la luce del lampione “perché ce l’hai tanto con Zayn che è il mio ragazzo e non te la prendi con Harry che mi costringe a fare…cose contro la mia volontà, eh?”
 
La risata nella quale scoppiò era sincera purtroppo.
 
“A seconda dei racconti tuoi e di Harry, non direi proprio contro la tua volontà” disse ridendo ancora di gusto.
 
Colpita e affondata.
 
“Racconti miei e…di Harry?!”
 
“Certo, anche lui mi racconta le vostre cose”
 
Lo guardai furibonda immaginando già il racconto dei fatti nella versione di Harry.
 
 
“Che vuoi? Sono anche il suo migliore amico!” fece spallucce, cercando di fare la vittima.
E poi adesso non c’entra niente questa cosa” riprese un tono autorevole.
 
“Credi che non mi sia accorto di quella linea di eyeliner che metti ogni tanto, che non porti quasi più le code di cavallo per lasciare i capelli sciolti dandoti un’area più grande o che stai diminuendo sempre di più le taglie dei tuoi vestiti?”
 
Non sapevo che se ne fosse accorto, sinceramente non ci avevo fatto caso nemmeno io che ero l’interessata.
 
“Adesso perché hai il tuo primo ‘boyfriend’” disse enfatizzando sull’ultima parola “non puoi comportarti come una-“
 
Puttana?” finii la frase io, ripensando a quella sera quando li avevo visti parlare alle mie spalle dandomi appunto della poco di buono.
 
“Che?!” chiese lui stupito.
 
Una figura spuntò dietro le sue spalle;
ovviamente Harry.
 
“Eccolo, tanto lui si deve fare sempre i cazzi degli altri”
 
Rimase tra l’impassibile allo stupito e confuso;
 
“Stai calma eh, ero venuto solo per dir-“
 
“Sìsì, le solite scuse” sorprendentemente iniziai ad urlare “tu devi sempre essere in mezzo a tutto e a tutti, devi incasinarmi la vita ogni volta che ne hai l’occasione, no?”
 
Non mi ero nemmeno accorta di stare delirando.
 
“Ma che le è preso?” gli sentii chiedere a Louis bisbigliando.
 
“Ah, e non fare quella faccia!”
 
“Ma quale faccia, scusa?” chiese stavolta sempre più confuso e direi anche spaventato dal mio tono.
 
“Quella da finto tonto” mi morsi un labbro per mantenere il controllo prima di ripartire in quarta.
 
“Katniss, non lo mettere in mezzo, io ti stavo dicen-“
 
“Lo so Louis! Lo so, pensate tutti che sia una poco di buono, Zayn compreso”
 
Harry diventò un punto di domanda vivente: era evidentemente confuso come Louis d’altronde.
 
“Ma che cazzo stai dicendo Katniss?” intervenne quest’ultimo.
 
“Noi avremmo detto cosa?” lo seguì l’altro.
 
“Vi ho sentito eh” feci un sorrisetto sadico dato che ero convinta di averli smascherati e lasciati senza parole “quella sera, quando io e te , Lou, avevamo litigato e Zayn era venuto a casa Styles mentre aspettavo in macchina”
 
Le loro facce non erano cambiate, perciò presupposi che ancora non avessero capito.
 
Roteai gli occhi all’insù.
 
“Mi sono avvicinata e ho sentito che stavate dando della…puttana, insomma, ad una ragazza e tipo eravate come disgustati parlando di lei e allora ho pensat-“
 
Non riuscii neanche a finire di parlare che le fragorose risate di Louis e Harry coprirono la mia voce;
stavano ridendo proprio di gusto, addirittura si erano appoggiati l’uno all’altro per non cadere dal momento che erano piegati in due letteralmente dalle risate.
 
“Tu” si stoppò per ridere di nuovo “pensi davvero che stessimo parlando di te?”
 
Annuii verso Louis, che a quella risposta di conferma scoppiò ancora di più.
 
“Mi spiegate per favore?” chiesi spazientita.
 
“Stavamo parlando dell’ex di Zayn, Rebecca” rispose Harry asciugandosi con gesto teatrale una lacrima.
 
“E’ una tipa abbastanza strana” aggiunse l’amico accanto sospirando profondamente per riprendere fiato.
 
Il mio shock era sopra le stelle;
 
“Te l’avevo detto Katniss cara: tu sei convinta che il mondo giri intorno a te”
 
E così dicendo fece scoppiare a ridere Louis.
 
‘Mi stava danda dell’egocentrica?
Che figura di merda…’
 
“Tu!” dissi indicando Louis “smettila di comandarmi, di decidere cosa è giusto o sbagliato per me, ho diciotto an-“
 
“Eh! Non ancora!” schermì lui.
 
“Che palle Louis” sbuffai “un padre già ce l’ho e quello che mi è capitato basta e avanza!” dissi riferendomi alla severità di mio padre, ben nota anche a lui.
 
“E poi tu” dissi quasi in disperazione puntando gli occhi verso Harry “Finiscitela con questi tuoi giochetti, trucchetti del cavolo. Ho un r a g a z z o, te lo vuoi mettere  in testa, Styles?!” strillai buttando la testa all’indietro.
 
“Okay”
Riportai la testa in avanti “No tu dev- , cosa hai detto?!”
 
“Ho detto Okay” disse il riccio alzando le spalle.
 
Aveva veramente alzando bandiera bianca?
Mi avrebbe lasciata in pace una volta per tutte, così facilmente?
Perché la cosa mi dispiaceva in parte? Forse era la troppa gioia che faceva brutti scherzi, sicuramente.
 
“Quindi abbiamo chiarito tutto?” chiese Harry impassibile, come se la cosa non gli facesse né freddo né caldo.
 
“Ehm...sì?” dissi poco convinta.
 
Mi sembrava così strano che tutti quei problemi, tra Louis e Harry, si fossero riusciti a risolvere così facilmente.
 
Anche se in verità non ero ancora del tutto tranquilla.
 
Entrammo nel McDonald’s e riuscimmo subito a intravedere la povera El che aspettava sola soletta in un tavolino;
 
“Perché è deserto? Strano” dissi stupita io, consapevole che anche durante la settimana si doveva spesso e volentieri fare file di mezz’ora.
 
“E’ quello che cercavo di dirvi quando sono venuto da voi e quindi avremmo potuto ordinare subito” schermì il riccio quasi a rimproverarmi.
Ci scambiammo un’occhiata gelida e proseguimmo solo noi due mentre Louis e Eleanor ci diedero gli ordini di ciò che volevano.
 
Una ragazza dal seno prosperoso spuntò da dietro il bancone e con una fila di denti perfettamente bianchi ci incoraggiò ad ordinare e poiché il ragazzo accanto a me si era incantato sul suo davanzale proseguì io spedita con le ordinazioni della coppietta e poi la mia.
 
“Un menu classico, porzione grande di patatine, mh, mettimi quelle nuove, un doppio cheesburger con due toast ah e mettimi anche una porzione da dodici di bocconcini di pollo” la ragazza prese a smanettare sullo schermo del computer poiché andai abbastanza veloce “ah e come bibita mettimi Coca light, ovviamente grande”
 
Mi girai, aspettando che la ragazza finisse di prendere l’ordinazione, e ritrovai lo sguardo perplesso del riccio.
 
“Che senso ha ordinare la Coca light dopo tutto quello che ti sei presa?” rise divertito.
 
Non mi degnai neanche di rispondergli, girai semplicemente la testa incominciando a prendere i vassoi mentre Harry finiva di ordinare per sé.
 
Mi sedetti al tavolo e senza aprire bocca incominciai a mangiare.
 
“Ma Harry?” chiese Louis con la bocca piena di patatine, beccandosi un’occhiataccia dalla ragazza che lo ammoniva di parlare senza cibo in bocca.
 
“In teoria sta prendendo la sua ordinazione” dissi prima di addentare una patatina.
 
“In pratica sta flirtando” rise beffardo il ragazzo.
 
Mi strozzai con la bibita, togliendo la cannuccia dalla bocca.
 
“No, ma che dici? Sta aspettando che gli arrivino le cose” insistei io, provando a convincere anche me stessa.
 
Il ragazzo rise di nuovo “Lo conosco, fidati”
 
Dopo ciò che mi aveva detto Lou non staccai neanche per un secondo lo sguardo da entrambi;
in effetti Harry si era messo nella sua solita posizione da ‘flirt’ che aveva usato anche con me, appoggiata su un fianco al balcone, braccia conserte e gambe incrociate.
Aveva quel suo sorriso stampato in faccia, una trappola per le ragazze,  ne so qualcosa io, mentre lei era semplicemente appoggiata col mente ad un palmo della mano attenta ad ascoltare ciò che le stava dicendo e che non riuscii a capire tramite il labiale.
 
Afferrai con entrambe le mani il mio panino e al suono delle fragorose risate dei due lo strizzai così tanto che la carne sguizzò dal pane colpendo il bicchiere che per metà si rovesciò addosso al povero Louis che ricevette l’impatto con la bibita ghiacciata nel punto sensibile dei suoi pantaloni e il resto per terra.
 
Normalmente alle imprecazioni di Louis sarei scoppiata a ridere, ma ero troppo imbarazzata per il casino fatto e per aver attirato l’attenzione dei quattro gatti presenti, Harry e la ragazza compresi.
 
La bionda platinata arrivò seguita da Harry con uno straccio in mano, ma prima che potesse pulire glielo presi dalle mani per poi chinarmi e cercare di far assorbire il liquido da terra, ma quando pensai fosse asciutto mi alzai e quella poca umidità rimasta mi fece scivolare.
 
Chiusi gli occhi, sicura di cadere a bocca avanti, ma non sentii un impatto poiché aprendoli mi ritrovai a pochi centimetri dal pavimento e due mani mi tenevano fermo il bacino.
Due labbra si avvicinarono al mio orecchio “Te la smetti di farmi fare figure di merda?”.
 
Le mani mi ritirarono completamente su e incontrai gli occhi rimproveratori di Harry.
Gli tolsi le mani, ancora sui miei fianchi, e sorrisi impacciata rimettendomi seduta.
 
Ignorai tutto ciò che era accaduto e mi misi semplicemente a mangiare e imprecare mentalmente.

 
NIALL’S POV
 
La musica rimbombava nella mia testa come un tamburo.
 
Cercai di scavalcare le persone stese a terra moribonde dall’alcool in cerca di Zayn, non so se per controllare in che situazioni fosse, dopo che l’avevo lasciato con una cassa di bottiglie di birra, o per spaccargli la faccia.
 
‘“Diamo una festa su” disse il moro aspirando la sigaretta anche dopo che gli avevo proibito di fumare in casa.
 
“No, Zayn, non posso”
 
“E dai,  non fare il rammollito Horan” riprese lui “Pensa a tutte le ragazze che avrai intorno essendo il proprietario di casa”
 
Risi.
“Sì. Peccato che a me piace la tua di ragazza” bofonchiai inconsapevolmente.
 
“Che hai detto?”
 
“No, n-niente, dicevo…dov’è Katniss?”
 
Riuscii a rimediare, infatti Zayn buttò gli occhi all’insù “E’ dalla nonna con Louis” sbuffò.
 
“Ah…”
 
Accesi la tv, dato che non sapevo che dire.
 
“Bene, allora per le dieci sono tutti a casa tua” ammiccò lui sorridente.
 
“Che?! Zayn, cazzo, ti ho detto che non posso!”
 
“Eh  ma ormai ho chiamato tutti, vuoi richiamare tu disdicendo?”
 
Prima che potessi proferire parola mi bloccò: “Ah, e ti ricordo che metà degli invitati sono dei bestioni che fanno football e non amano gli inviti disdetti” sorrise lui compiaciuto.
 
“Vaffanculo Zayn” mi alzai incominciando a mettere apposto poiché mancava solo un’ora.’
 
Intravidi la figura del pakistano sdraiato comodamente sul  mio divano, circondato letteralmente da un paio di ragazze che cercavano notevolmente di attirare la sua attenzione facendo a gara di top più scollati, anche se lui più che altro era concentrato nel scolarsi la bottiglia di vodka alla pesca che probabilmente aveva rubato dal mio armadietto in salotto.
 
“Hey, hey, questa è merce già occupata” dissi alle ragazze riferendomi a Zayn.
 
Le sentii lamentarsi e lanciarmi occhiatacce poco carine, ma poco mi importava.
Presi per un braccio Zayn e quando vidi che barcollava lo feci appoggiare sulla mia spalla dirigendomi in camera mia e facendolo stendere sul letto.
 
“Ciao Niall” incominciò a delirare lui ridendo “Che figo il tuo naso” disse incominciando a toccarlo con aria stupita.
 
“Zayn ma come ti sei conciato?” chiesi retoricamente dato che era troppo impegnato a esaminare la mia faccia per rispondermi.
 
Un cellulare incominciò a squillare e mi accorsi che proveniva dalla tasca del ragazzo.
 
Katniss.
Oh cazzo.
 
Incominciai a camminare avanti e indietro per la stanza in cerca di qualche idea mentre la suoneria continuava e alla fine risposi.
 
“Niall?!” chiese lei stupita.
 
“Ehm…sì Zayn è in bagno in questo momento”
 
Zayn si alzò dal letto indicando il telefono “E’ Katniss? Niall dille se viene qui che ho una voglia matta di sc-“
 
Gli misi una mano davanti alla bocca.
 
“Era lui? Oh dio, ma sta male?!” sentii dall’altra parte della cornetta.
 
Pensare che la povera ragazza era seriamente preoccupata mentre il ragazzo si ubriacava e pensava a lei solo per portarla a letto mi dava un certo disgusto.
 
Lei, e lei in particolare, si meritava di più.
 
“No no, tranquilla è solo c-“
 
“Dove siete?”
 
“A casa mia ma-“


“Niente ma, sto arrivando”
 
No! Katniss!”
 
Aveva attaccato.
 
Imprecai, sbattei i piedi a terra e mi sdraiai sul letto per mettere in chiaro la situazione.
 
-Katniss stava arrivando
-Il suo ragazzo era ubriaco fradicio
-Casa mia era affollata di sconosciuti
 
‘Mh, bene.’
 

KATNISS’ POV
 
“Niente bowling, fai inversione a vai a casa di Niall” urlai a Louis sporgendomi davanti.
 
“Ma perché?!” chiese piagnucolando quest’ultimo.
 
“Ho chiamato Zayn, ma mi ha risposto Niall ed era un po’ strano, vorrei fare un salto” risposi seria, guardandolo negli occhi.
 
Annuì.
 
“Per te va bene El?” chiesi alla mia sinistra nel posto anteriore accanto a Lou.
 
La ragazza mi sorrise e annuì.
 
Alzai gli occhi al cielo girandomi dietro verso la coppietta sorridente che parlava.
 
Eh già, Harry aveva portato con sé anche ’Miss biondocotonato del McDonald’s’ e ora ero diventata ufficialmente un quinto incomodo!
 
Restai imbambolata a fissarli;
lui le sussurrava qualcosa all’orecchio e lei, come sempre, si metteva a ridere come un’oca e lui la guardava quasi spogliandola con lo sguardo, e questo a lei piaceva.
 
Mi accorsi in un secondo momento che il riccio aveva spostato lo sguardo dalle sue tet- , ehm, dai suoi occhi ai miei, facendo una smorfia quasi di disgusto.
 
“Che c’è?!” chiese scontroso.
 
“Volevo solo chiedervi se vi va bene se passiamo a casa di Niall invece del bowling”
 
“Chi è Niall?” intervenne lei.
 
Chi è Niall?” imitai la sua voce odiosa, beccandomi un’occhiataccia da Harry.
 
“E’ un suo amico ballerino” scoppiò a ridere lui provocando di conseguenza anche le risate della ragazza.
 
“Allora?!” chiesi io, ancora in attesa di una risposta.
 
“Fai come ti pare” disse lui scontroso senza degnarmi neanche di uno sguardo.
 
Alzai gli occhi sbuffando, ma prima ancora di poter aprire bocca la mia attenzione si spostò sulla musica assordante proveniente dall’ultima casa in fondo alla strada.
 
“Ti prego Louis, dimmi che quella non è la casa di Niall”
 
Mi guardò dispiaciuto dallo specchietto retrovisore e mi misi semplicemente una mano sulla fronte in preda alla disperazione.
Girai per un secondo lo sguardo e incontrai quello stranamente preoccupato di Harry, che appena si accorse di me riprese a guardare la sciacquetta accanto.
 
Appena la macchina si stoppò parcheggiando davanti alla casa illuminata e chiassosa, Louis mi ammonì con lo sguardo per incitarmi a restare calma, ma non ci riuscii poiché schizzai fuori dall’auto in men che non si dica e incominciai a suonare il campanello, scoprendo poi la porta già aperta.
 
Rimasi impalata sull’entrata, sconcertata dalla vista dell’alcool fare effetto su tutta quella massa di gente.
Persone che gemevano a terra, ragazzine dai mini top che ballavano sopra i mobili di casa e ragazzi che restavano lì a guardare compiaciuti con in mano bottiglie di super alcolici di ogni tipo.
 
“Ma che cazzo…” si aggiunse accanto a me Harry, stupito anche lui.
 
Incominciammo ad entrare, facendoci spazio tra la folla di ragazzi ubriachi, fino a quando non riconobbi la voce di Niall che urlava a dei ragazzi di scendere dall’isola in cucina.
 
Appena riuscì nel suo intento si girò e si scontrò contro di me, che a mia volta mi scontrai contro la schiena di Harry che mi stava seguendo.
 
“He-hey ragazzi…” disse mettendosi una mano dietro la testa.
 
Era nervoso.
 
“Dov’è?” chiesi impassibile.
 
Non ci fu bisogno di specificare a chi mi stessi riferendo, lo vidi inghiottire agitato per poi rivolgermi un sorriso poco convinto che spense poco dopo arrendendosi e prendendomi per mano.
Ci avvicinammo alle scale per poi salirle, fino a che Niall non aprì una camera dove la figura di un ragazzo era sdraiato moribondo sul letto.
 
Non seppi all’inizio come reagire, ma alla fine mi avvicinai e non ci fu bisogno né di toccarlo né di parlare perché si accorgesse della mia presenza.
 
“Katniss!” disse sinceramente contento.
 
Si alzò seduto nel letto con il viso di fronte al mio impassibile;
gli occhi lucidi e la voce più acuta e tremolante potevano confermare la teoria ormai certa del suo stato di ebrezza.
 
“Sei arrabbiata?” chiese mettendo il broncio.
 
Non risposi, mi limitai a sollevare la bottiglia di vodka ormai del tutto vuota accanto alle sue gambe e dopo averla esaminata gliela misi davanti agli occhi con la stessa espressione arrabbiata di prima.
 
“Lo so, forse ho un po’ esagerato” disse scoppiando a ridere e buttandosi all’indietro.
 
Guardai verso la porta e scoprii che oltre a Niall si era aggiunto Harry, che guardava il tutto impassibile, a braccia incrociate appoggiato allo stipite della porta.
Ripresi a fissare Niall scuotendo la testa e mi alzai dal letto per lasciare Zayn alle sue risate insensate
 
Ma stranamente i suoi riflessi anche da sbronzo furono abbastanza veloci da afferrarmi il braccio per poi farmi rimettere seduta.
 
Il suo sguardo era diventato ad un tratto serio, si morse il labbro inferiore squadrandomi.
 
“Sei bellissima” potevo sentire la puzza di alcool anche a tutti quei centimetri di distanza.
 
Sentii dei passi e mi accorsi che Harry se ne era andato.
Niall, invece, era ancora sullo stipite della porta e con sguardo da cucciolo bastonato quasi si scusava di tutto ciò.
 
Non passarono neanche pochi secondi che Zayn girò con forza il mio viso attaccando le labbra alle mie così possessivamente che non riuscivo neanche a respirare.
Gli diedi una spinta che normalmente forse non sarebbe neanche bastata a scansarlo, ma essendo ubriaco riuscii a rispedirlo disteso nel letto e questa volta riuscii definitamente a uscire dalla stanza, superando anche lo sguardo di Niall.
 
Appena scesi le scale mi scontrai contro qualcuno, che mi rovesciò l’intero drink sopra il maglione.
Imprecai ad alta voce e sollevando lo sguardo trovai il viso dispiaciuto del ragazzo che in quei giorni avrei preferito non incontrare.
 
“Oh scusami Katniss, mi dispiace tantissimo” disse Liam buttando il bicchiere di plastica per poi prendere un fazzoletto e incominciare a pulire la macchia rossa con un tovagliolo.
 
“Così fai peggio” lo scansai bruscamente e mi diressi verso il divano, dove Louis, Eleanor e Harry con la bionda stavano.
Mi sedetti nel divano dove c’era Louis e mi scontrai per poco con lo sguardo fugace di Harry che si distolse subito da me, concentrandosi invece sulla ragazza accanto.
 
“Cosa ha fatto?” chiese Louis riferendosi ovviamente a Zayn.
 
“Ubriaco marcio” dico impassibile.
 
Louis mi squadrò dall’alto in basso “Sul serio?”
 
“E’ ridicolo vero?”
 
“Sì!” annuii lui “E’ridicolo che tu ti sia arrabbiata così tanto, per così poco!”
 
Sbiancai alle sue parole “Che?!”
 
“Sì, Kat, cioè è una cosa normalissima ,qualche bicchierino, soprattutto per i maschi è normalissimo, non ti ha mica tradito!”
 
Le parole mi si bloccarono in gola, perché in effetti non sapevo cosa dire; alla fine Zayn era rimasto solo, per colpa mia, e quindi ha semplicemente alzato un po’ il gomito.
 
“Cosa hai fatto alla maglia?” disse indicando la macchia.
 
Alzai gli occhi al cielo e senza dire niente mi alzai per andare in bagno, passando davanti alla figura di Harry e la bionda, sicura di avere il suo sguardo su di me ma girandomi scoprii tutt’altro.
Stava ridendo e la sua attenzione era dunque su tutt’altro; mi stava ignorando ed era quello che gli avevo chiesto, quindi non capivo di che preoccuparmi.
 
Ripresi la mia via verso il bagno che trovai grazie alla scia di puzza di vomito e finalmente riuscii ad entrare.
Mi tolsi il maglione rimanendo in canottiera scoprendo anch’essa macchiata, perciò tolsi anche quella restando quindi solo in reggiseno.  Incominciai col bagnarlo appoggiandolo al lavandino, non feci in tempo neanche ad aprire del tutto il rubinetto che la porta sorprendentemente si spalancò.
Rimasi allibita, convita di aver chiuso a chiave.
Una ragazza dal colorito strano non ebbe neanche il tempo di parlare che sbandando si appoggio a testa avanti nel lavandino dove incomincio a rimettere.
 
Ero così scioccata che non avevo avuto neanche il tempi di vergognarmi per essere in reggiseno, nonostante fosse soltanto una ragazza.
La tipa si alzò dopo un minuto barcollando, mi rivolse un sorriso dispiaciuto e se ne andò allo stesso modo  con l’accortezza di chiudere la porta.
Mi affacciai nel lavandino ma mi bastò vedere da lontano il mio maglione e la canottiera diverse dal loro colore naturale per arrivare alla conclusione che ormai erano del tutto irrecuperabili, altro che la macchia del drink.
 
Presi dalla tasca posteriore dei jeans il cellulare e con rabbia composi il numero a memoria.
Non diedi il tempo nemmeno di far rispondere al ragazzo “Cazzo, vieni in bagno. Subito!”
 
Chiusi la chiamata e aspettai solo pochi secondi prima che un Louis affannato comparisse sulla soglia della porta, che chiuse dietro di sé molto rapidamente.
 
“Qual è il problema?” chiese cercando di prendere fiato.
 
Rimasi sbalordita e lo guardai malissimo.
Qual è il problema?” scandii bene le parole.
 
Mi squadrò dall’alto in basso “Ti sono cresciute le tette!” disse quasi stupito.
 
Arrossì velocemente e mi coprii davanti con un asciugamano, anche se di solito non mi vergognavo con lui, mi stava mettendo in imbarazzo.
 
Il suo sguardo cadde sul lavandino e con una smorfia riprese a guardarmi.
 
“Beh, come puoi vedere mi serve qualcosa da mettere addosso”
 
Annuì ancora disgustato “Ci penso io” fece uscendo.
 
Mi misi a sedere sbuffando sul water con la tavoletta abbassata.
 
La sera più lunga della mia vita’
 
Mi rialzai in piedi, incapace di stare lì ferma seduta a subire un’attesa straziante e mi ritrovai a fissarmi allo specchio.
Mi sistemai i capelli e mi girai osservando la mia figura di lato.
Ritirai indietro la pancia senza aver più il fiato fino a che non diventasse del tutto piatta e misi indietro il bacino per far sembrare il mio sedere più sporgente ed infine tesi in avanti le labbra.
Mi mancavano i capelli biondi e sarei potuta benissimo passare per l’amica bionda di Harry.
 
“Che stai facendo?”
 
Spalancai gli occhi e sobbalzai ricomponendomi nella posizione normale, ma quello che trovai non fu Louis con la mia maglietta tra le mani.
 
Imprecai riprendendo l’asciugamano che avevo lasciato a terra e indietreggiai fino a sbattere contro la finestra.
 
Il suo sguardo si era notevolmente fermato sul mio seno ma, al posto di farsi spuntare su quel solito ghigno, cercò di non darlo a vedere e si impegnò a guardarmi in faccia.
 
“Ora che hai scoperto che il bagno è occupato puoi anche uscire” feci io scontrosa.
 
Ma fu come se non gli avessi detto niente, perché non si mosse se non per socchiudere la porta “Dov’è il tuo ragazzo?”
 
“Di sopra a letto moribondo, ha bevuto” cercai di dire il tutto molto velocemente per non dare troppo peso a quelle parole provando ad autoconvincermi sul fatto che fosse una cosa del tutto normale, come Louis mi aveva detto.
 
Scoppiò a ridere, incominciando a scuotere la testa sempre sorridendo.
 
“Perché ridi?”
Mi ritrovai stupita a chiederglielo.
 
“Lui è ubriaco marcio e tu stai dentro un bagno tempestato di puzza di vomito” guardò il mio petto nonostante l’asciugamano “…in reggiseno?”
 
Corrugai la fronte.
“Beh, cosa dovrei fare?” incrociai le braccia sotto lo stomaco “stare lì a pulirgli il vomito dopo che ha scelto di ubriacarsi in mia assenza?”
 
“Non dico questo” riprese tornando serio “Non sai le cazzate che un ragazzo può fare quando è sbronzo, mia cara Katniss”
 
Non capivo perché quando parlava con me doveva terminare le frasi con ‘mia cara, Katniss; mia innocente Katniss’.
Dio, l’odiavo.
 
Aprii la bocca per rispondergli, ma ne uscirono semplicemente dei gemiti, non sapevo proprio che dire dato che quello era ciò che pensavo anche io.
 
Fortunatamente l’arrivo di Louis interruppe quella conversazione e le nostre occhiate fugaci.
 
Non disse niente, buttò fuori dalla stanza Harry nonostante le sue proteste e mi lanciò una specie di felpa che aveva in mano.
 
La esaminai prima di infilarmela e di scoprirla abbastanza lunga e direi anche un po’ larga.
 
“Ma di chi è?”
 
“Non lo so, l’ho trovata in giro” disse facendo spallucce e uscendo.
 
Sbuffai di nuovo e uscii anche io cercando di seguirlo verso il salotto, ma mi bloccai d’improvviso quando notai che proprio accanto al divano c’era Cece.
Ormai era da un po’ che non la vedevo;
l’ultima volta che ci eravamo sentite le avevo chiuso il telefono in faccia.
 
Cercai di coprirmi il più possibile con il cappuccio, ma il suo sguardo si scontrò proprio su di me e ormai non avevo più via di fuga.
 
La vidi posare il bicchiere rosso sul tavolo e dirigersi con passo al quanto furioso verso di me.
 
“Ciao” cercai di dire nel modo più dolce possibile, che non bastò a mutare la sua espressione dura con la quale continuò a fissarmi per ancora molto.
 
Quella ragazza mi faceva paura.
 
“Hai intenzione di fulminarmi ancora per molto?” chiesi io facendomi più piccola dentro la grande felpa.
 
Oh sì” rispose con un tono dal pizzico sadico.
 
“Mi dispiace”
 
“Ti rendi conto che non mi hai considerata per quasi una settimana praticamente?”
 
“Sì lo so, ma sono stata piena di intoppi, però sono riuscita a cavarmela da sola, non ho avuto bisogno di aiuto o di sfogarmi”
 
Non hai avuto bisogno del mio aiuto o di sfogarti?!” solo detta da lei mi resi conto di cosa era uscita dalla mia fottuta bocca “Tu mi chiami solo quando hai bisogno di qualcosa, di aiuto Katniss?”
 
“No, oddio, non è quello che vol-“
 
“Oh, ma lo hai detto” annuì “ed eri abbastanza sicura quando parlavi”
 
Mi guardò per un’ultima volta e uscì dalla porta di casa facendosi spazio.
 
“Cavolo, Cece, no aspetta!” le urlai dietro inseguendola.
 
Uscii fuori nel giardino, non c’erano luci e potevo semplicemente vedere la sua figura andare sempre più lontano.
 
“Ce-“ mi stoppai, subito dopo che una mano mi afferrò saldamente il braccio, girandomi.
 
Era così buio che, se non fosse stato per quel contatto, non avrei mai detto ci fosse qualcuno.
Per un attimo ebbi paura sul serio, ma quella presa salda ma dolce mi metteva come una specie di sicurezza e tranquillità.
Cercai di mettere a fuoco invano, non solo per il buio ma anche perché presto la figura fece scivolare la mano fino all’avambraccio e con una forza inaspettata attaccò le labbra alle mie così dolcemente che rimasi paralizzata in un primo momento.
 
Quando il sangue riprese a scorrere anche nel cervello le mie mani si posarono sul petto morbido cercando di staccarmi, ma non usai abbastanza forza o sicurezza per riprendere la necessaria distanza.
 
La sua mano si slegò dal mio bracciò e si trasferì sulla mia guancia fredda che a quel contatto diventò più che bollente.
Il suo naso solleticava il mio e l’altra sua mano si era nel frattempo posata delicatamente dietro la mia schiena, senza però tirarmi a lui.
 
Solo allora, con quei modi di fare, potei confermare che quello non era di sicuro Zayn e, non so per quale razza di motivo, ma una parte di me ne gioiva.
 
Le sue labbra si scollarono lentamente dalle mie, una carezza mi venne regalata prima che dei passi sempre più lontani mi confermarono che ero rimasta sola.
 
Come poteva uno sconosciuto regalarmi il bacio più dolce della mia vita? Non che ne avessi dati poi così tanti in effetti.
 
Mi ci volle qualche istante prima di riprendermi, quella sera si stava rivelando del tutto anomala e piena di colpi scena.
Mi toccai le labbra con aria sognante.
 
Avevo di nuovo tradito Zayn?
 
Scossi la testa, ripetendomi che alla fine non ero stata io ad aver baciato un altro, ma poi pensai che avrei potuto benissimo usare il mio ginocchio in mezzo alle sue gambe per fermarlo, ma non l’avevo fatto.
 
Harry.
 
‘Oh dio che cretina’ pensai sicura ormai di sapere chi fosse quel qualcuno misterioso ‘Sono proprio da lui cose del genere’
 
Mi sbattei una mano sulla fronte e a passo veloce raggiunsi la luce dell’entrata della casa.
Rientrai in salotto dove ancora tutti erano seduti a ridere e scherzare tra loro, individuai Harry nello stesso posto di prima del divano, impegnato sempre con la bionda.
 
Lo fissai con tale odio che, se se ne fosse accorto, penso si sarebbe spaventato.
Invece no, non si era reso conto nemmeno del mio arrivo nonostante gli fossi passata proprio avanti.
 
Ha fatto presto’ pensai riferendomi allo rimettersi al posto precedente prima che io arrivassi ‘avrà detto che doveva andare in bagno’ pensai ridacchiando da sola.
 
Mi misi seduta sul bracciolo del divano, dato che il mio posto era stato occupato da Liam, il quale scoprii a fissarmi con aria timorosa e che semplicemente ignorai.
 
“Dove sei stata?” mi chiese Louis che era in mezzo.
 
“Ah, non lo so…chiedilo a Harry” risposi quasi urlando il suo nome, infatti il ragazzo si girò verso la nostra direzione-ovvero gli bastò guardare avanti-non disse niente semplicemente sembrava confuso.
 
“Oh, non fare di nuovo la faccia da finto tonto”
 
“Katniss ma che stai dicendo?” mi sorpresi a scoprire che chi aveva appena parlato era proprio la ragazza accanto a lui.
 
“Povera cucciola di Barbie, non sai dove è stato il tuo Ken in questi cinque minuti? Beh te lo dico io se vuoi”
 
Tutti, nessuno escluso, mi stavano guardando nel modo più confuso possibile e io non seppi altro che scoppiare in una risata dalla punta isterica, finché il riccio non si alzò per poi afferrarmi per un polso trasportandomi in cucina, dove stranamente non c’era più nessuno.
 
“Ma si può sapere che cazzo ti prende?” sembrava furioso.
 
“Potrei benissimo chiederti la stessa cosa”
 
“Ma di che parli?!”
 
“Ti avevo chiesto di starmi lontano” sentenziai.
 
“Ed è quello che sto facendo!” alzò la mani in aria senza smettere però di guardarmi negli occhi “non ti sto considerando minimamente, non hai visto?”
 
Abbassai lo sguardo perché mi trovai troppo vicino il suo.
 
“Cosa c’è?” fece un passo ancora avanti “Non è quello che volevi?” chiese scontroso mettendo la mano sopra il mio gomito.
 
Quella presa.
 
La sua mano era troppo grande e la presa più salda.
 
“Non mi hai baciata tu in giardino” sussurrai quasi a me stessa, ma la vicinanza gli permise di sentirmi.
 
“Aspetta” si allontanò di poco “hai baciato chi?” chiese stavolta in tono sorpreso.
 
Alzai lo sguardo finalmente.
 
“Io nessuno”
 
“Lo hai appena detto!”
 
“Ho detto che mi hanno baciata, io non ho fatto niente”
 
“Come non hai fatto niente?!” domandò ancora più stupito di prima “A me dici di allontanarmi perché hai un ragazzo e non puoi scansare un cretino che ti si butta addosso?”
 
Non lo avrei mai detto se non avessi sentito quel picco del suo tono, ma lo avevo ferito.
 
“Chi è?” continuò.
 
“Non lo so”
 
“Come non lo sai?!”
 
“Hei senti, non urlarmi contro. Ero andata fuori per Cece e nel buio qualcuno mi ha preso e baciato, è durato pochissimo però”
 
Perché mi stavo giustificando con lui?
 
Né io, né lui dicemmo più niente.
Si fece sempre più lontano, scosse la testa verso la mia direzione e se ne andò lasciandomi sola;
fu l’ultima immagine che ebbi di quella sera.
 
                                         ***
 
Sapevo di essere sveglia, ma non avevo ancora voglia di aprire gli occhi.
 
Qualcosa ,però, mi stavo solleticando fastidiosamente il naso e alla fine fui costretta ad alzare le palpebre per poi scoprire fossero dei capelli, ricci.
 
Da sdraiata mi alzai di poco reggendomi sui gomiti e trovai un braccio a peso porto sopra il mio stomaco che scoprii appartenere allo stesso proprietario dei capelli ricci che poco fa mi ingombravano la faccia.
 
Mi stropicciai gli occhi e mettendo a fuoco scoprii che non eravamo soli;
Louis, Eleanor e la bionda erano come noi sopra il tappeto della sala.
 
I miei movimenti svegliarono anche Harry che incominciò a stiracchiarsi come un bambino piccolo la mattina.
 
Restai a guardare la tenera scena per un po’, fino a quando non aprì gli occhi e, accorgendosi di essere per metà addosso a me, si alzò di scatto guardandomi schifato.
 
Abbassai lo sguardo e feci scomparire il sorrisetto di prima.
 
“Oh siete svegli” entrò Liam nella stanza, al contrario di noi, fresco e pimpante. “Svegliate gli altri, io e Niall abbiamo fatto la pasta per tutti”
 
“Pasta?” sentii chiedere da Harry.
 
Il ragazzo scoppiò a ridere; la sua risata era contagiosa, ma mi trattenni per non muovere neanche un muscolo della faccia “E’ l’una ed è ora di pranzo, sarete andati a dormire verso le cinque ieri”
 
Harry si alzò allungando le braccia verso l’alto e subito dopo incominciò a chiamare uno per uno gli altri, dormienti per terra.
Nel frattempo mi alzai e sorrisi scoprendomi ancora con la stessa felpa rossa. Mi diressi in cucina dove Liam serviva i piatti sul tavolo apparecchiato, presto anche gli altri si unirono a noi nella stanza.
 
Eleanor diede un veloce ma dolce bacio a stampo a Louis che sorrise e che, di conseguenza, fece sorridere anche me ed infine si misero entrambi a sedere.
“Niall?” chiese Louis.
 
In effetti era da ieri sera che non lo vedevo, forse era rimasto per tutta la notte a fare compagnia a Zayn ubriaco e a quel pensiero mi scappò un sorriso, consapevole che ne era capace.
 
“Ha cucinato con me il pranzo ed è uscito” fece spallucce Liam.
 
“E invece Zayn?”
 
Liam mi guardò stupito pur essendo una domanda innocua “Penso sia di sopra, Niall ha detto che non scendeva per pranzo”
 
L’ultima ad arrivare fu la bionda, che prima di mettersi seduta si soffermò sulla figura di Harry seduta e senza dire niente, gli stampò un bacio sulle labbra.
 
Harry stesso ne uscì un attimo confuso, poiché non l’aveva vista nemmeno entrare.
Guardai il tutto con la coda dell’occhio e giurai che per qualche attimo mi stesse guardando, tanto per vedere la mia reazione che invece esteriormente era del tutto impassibile.
 
Ognuno incominciò a mangiare la propria porzione di spaghetti nel silenzio più assoluto che l’unico rumore era la bocca di Louis che risucchiava uno spaghetto troppo lungo, beccandosi un piccolo schiaffo sulla testa da parte della ragazza.
 
Subito dopo pranzo incominciammo a mettere in ordine la casa, a me toccò semplicemente il compito di raccogliere  bicchieri e cartacce e mi ritenni decisamente fortunata, dal momento che a Louis avevano affidato il compito di ripulire i bagni.
 
Incominciai a pensare alla sera precedente, a quel bacio, e i sensi di colpa incominciarono a logorarmi dentro come piccoli vermi solitari;
lasciai la busta nera della spazzatura e sfrecciai verso le scale per raggiungere  Zayn in camera, che invece incontrai proprio a metà scala con l’intento di scendere.
 
Mi rivolse uno storto sorriso tipico di uno appena alzato e io ne feci uno abbastanza grande da poter esprimere la gioia di rivederlo di nuovo lucido, più o meno.
Con un pugno si stropicciava un occhio e l’altro lo strizzava, feci due gradini più in su e lo abbracciai forte a me, gli ci volle qualche secondo prima di rendersene conto e con un po’ di titubanza mi circondò più delicatamente del solito con le braccia.
 
Staccai la testa dalla sua spalla, mettendo il viso di fronte al suo e guardando per un attimo il luccichio dei suoi occhi, umidi dal risveglio, e gli baciai le labbra sorridenti.
 
Un bacio a stampo, ma lungo.
 
                                                                                                                                                                                                                     
Ci staccammo entrambi nello stesso momento;
sapevo di essere strana, ma dovevo dire che anche lui aveva qualcosa che non andava.
 
Mi chiesi come potevo avere la faccia tosta di baciarlo io stessa dopo quello che avevo fatto la notte precedente, mentre lo avevo lasciato in un letto moribondo con Niall che sostituiva ciò che, nel ruolo di sua ragazza, avrei dovuto fare io.
 
Quel bacio però non era niente, me lo avevano rubato e forse proprio per quello dovevo dirglielo.
 
Mi prese però, dolcemente la mano  e mi portò di sotto con lui per aiutare gli altri a mettere in condizioni decenti casa di Niall, che ancora non si era visto.
Finimmo dopo un’oretta;
la bionda se ne andò, ma prima, Harry la volle accompagnare fino al cancello di casa, non mi misi dietro la tenda della finestra per vedere come sarebbe stato il bacio, ora che Harry aveva imparato a ignorarmi dovevo fare altrettanto.
 
“Accendo la tv, che tra poco c’è il Manchester” fece Liam seguito da Louis munito di una bacinella di popcorn.
 
Zayn si girò verso di me “Tu resti?”
 
Scossi la testa sorridendo “Domani rincomincia la scuola e devo recuperare ciò che non ho ripassato in questi giorni”
 
Annuì un po’ dispiaciuto “Ti accompagno”
 
“No, vado a piedi, al massimo fino al cancello”
 
Aprii la porta nel momento in cui Harry stava rientrando e senza neanche degnarci di uno sguardo entrò dirigendosi verso il salone.
 
Prima di uscire dal cancello mi girò e mi baciò prima una guancia e infine le labbra, mi staccai, gli sorrisi e mi girai uscendo dal cancello, ma, arrivata al marciapiede, feci un grande sospiro e tornai indietro.
 
Ti devo dire una cosa” dissi partendo in quarta e senza aspettare un suo consenso mi affrettai a parlare “Ieri sera qualcuno mi ha baciata”
 
Allargò le orbite degli occhi, leggermente stupito, ovviamente non capendo.
 
“Ero scesa in giardino per seguire Cece e un tipo, non sono riuscita a vedere chi fosse a causa del buio, mi ha presa e ha attaccato la bocca alla mia” cercai di spiegare meglio “ma ti giuro, Zayn, non era niente, io non volevo”
 
Mentre io lo guardavo negli occhi, lui era concentrato in un punto fisso per terra, stava come pensando, ma poi alzò il viso a annuì flebilmente.
 
“Allora anche io ti devo dire una cosa” fece flebile.
 
“Mi vuoi lasciare?” saltai io alle conclusioni preoccupata “Oddio Zayn ti prego, non volevo che accadesse niente del genere”
 
“Ma no…” fece sorridendo.
 
“Non sono stata io a baciarlo“
 
“Katniss”
 
“non ho nemmeno visto chi fosse perciò sarebbe anche stupido non trovi?”
 
Ti ho tradito
 
“Certo e poi non mi è neanche piaciuto perc-“ mi bloccai “che cosa hai detto?!” chiesi fiduciosa di aver sentito male.
 
Lui si morse il labbro e presto il nocciola dei suoi occhi diventò più lucido.
 
“Ti ho tradita” ripeté lui “sono andato a letto con un’altra
 
Il mio cuore perse un battito.









BONSOIR.
Inizio con le cosine che vi dovevo dire sennò alcune non me le cagano:
1) io sapevo già fin dall'inizio come sviluppare This Chain e quale sarebbe stato l'argomento centrale, volevo solo dirvi che sarebbe stata una cosa un po' lunga perciò se vedete che sto facendo  un po' le cose di fretta e capitoli lunghi è solo per arrivare al nocciolo.
Dopo This Chain o durante, ma non credo, ho in mente di scrivere un'altra fanfic o una short story ma non OS.
Ho in mente due trame ahskgfs che vi proporrò più avanti e sceglierete voi, se volete anticipazioni contattatemi o qui o su
TWITTER

2) sono in collaborazione con una ragazza, Roberta Fazzese, non so la conoscete su Ask, Facebook, Youtube, per scrivere una fanfic.
Ancora non sappiamo bene su chi, cosa quando, dove, abbiamo semplicemente buttato giù delle idee da vedere.
Come funzionerà: una scriverà il POV della protagonista femminile e l'altra di quello maschile.
Simple, but effective cit.___  poi vi farò sapere, se avete delle trame che vi piaccerebbero sviluppare scrivetemi via recensione o messaggio privato



Beh mi scuso immensamente per il ritardo clamoroso, ci ho messo più di un'eternità lo so, in compenso direi che il capitolo è bello lungo e carico.

Riprendiamo il filo della storia:
Perciò nella macchina c'era Harry, non era un segreto, ma magari qualcuno non lo avevo capito lol
Harry, sotto 'ordine', di Katniss cerca di ignoralrla anche se si capisce benissimo che a lei questo dispiace.
-Il bacio misterioso
-Zayn tradisce Katniss
Beh, due notizioni, vorrei sapere cosa ne pensate, quali sono i vostri commenti o chi shippate!

Come sempre vorrei almeno 10 recensioni :)

 
  
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