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Autore: Sciao_Principesa    06/01/2014    1 recensioni
Questa storia parla di una ragazzina, una quindicenne qualunque con le sue paure e insicurezze.
Ma con un sogno così grande da superare tutte le sue aspettative. Il suo sogno si chiama: ONE DIRECTION.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il volo durò circa tre ore ma non per questo riuscii a chiudere occhio, Harry invece in non si sa quale modo, si addormentò tenendomi la mano e in pratica restai tutto il tempo a guardarlo.

- Harry svegliati siamo arrivati, dobbiamo scendere -
- Di già? - disse, ancora ad occhi chiusi
- Si amore, ci siamo. Come ti senti? -
- Bene, tu non hai la nausea? -
- Bhe diciamo che mi sto abituando ad averla -
- Cristo dobbiamo veramente scendere - disse baciandomi
- Te l'ho detto - dissi alzandomi.
Mi prese per la mano e alzandosi, iniziò a guardarmi negli occhi.

- Sei pronta Fede? -
- Per cosa? -
- Ma, vediamo: tua nonna, Arianna.. i tre coglioni -
- Non lo so, ci provo -
- Hai dimenticato che ci sono io allora -
- Non lo dimentico mai Harry -
- Stringimi la
mano, solo questo, al resto ci penso io -
Disse ancora guardandomi e sorridendomi.

- Harry, quando mi parli così dio, non puoi capire come mi sento -
- E' come mi sento io quando mi addormento abbracciandoti, fidati.. dai, usciamo da qui -

Mi baciò, si mise gli occhiali e uscimmo dall'aereo. Eravamo allo stesso aereoporto in cui presi il primo aereo con i miei genitori e la prima volta che lo presi non avrei mai immaginato niente di tutto questo. Camminavo e mi guardavo intorno, mi sembrava quasi un sogno stringere la mano di Harry in quel posto poi lui era particolarmente bello cioè questo è il secondo viaggio che facciamo insieme, dopo quello a San Francisco. Tutti lo guardavano, davvero tutti anzi guardavano anche me visto che gli stavo praticamente attaccata però dato che non c'erano gli altri ragazzi, in pochi cercarono di avvicinarsi. Harry prese le valigie, io portavo solo la borsa di viaggio e la giacca di Harry. Uscimmo dall'aereoporto e c'era un taxi ad aspettarci, come ho detto era un uragano di emozioni, ricordavo tutto del viaggio con i miei genitori e mi guardavo intorno sbalordita.

*In auto*
- Federica, il tuo telefono? - disse togliendo gli occhiali
- E' qui Harry, a proposito.. -
- Cosa? -
- Lou e Niall mi hanno chiamata e ho anche un messaggio.. -
- Di chi? -
- Non lo so non conosco questo numero -
- Dammi il telefono -
Gli diede uno sguardo, poi guardò me.

- Louis.. -
- Louis cosa? -
- Vedi, continua a chiamarti -
- Ma forse ti cercava, prova a controllare il tuo telefono -
- Ho due chiamate perse.. -
- Vedi, ma Niall non so perchè mi abbia chiamata -
- Quando andiamo in albergo chiamiamo -
- Albergo? -
- Si! -
- E casa mia? -
- Casa tua? - disse ridendo
- Si Harry, sono venuta per la nonna e poi voglio salutare i miei, non li vedo da prima di partire per l'America -
- Ah giusto hai ragione, e casa tua dov'è? -
- Spiego io all'autista -
- E' meglio, io non capisco quasi niente -
- Io so parlare un po' d'italiano, mamma è italiana -
- Ah ma tu non mi hai mai spiegato questa cosa, sei cresciuta in italia ma parli inglese, bho -
- Non solo io Harry, devo spiegarti adesso? - dissi ridendo e lui si avvicinò
- Si non possiamo fare nient'altro in un taxi! -
- Ma Harry! Allora mamma è italiana e lo è anche papà, però lui è cresciuto a Manchester. Mio padre ha insegnato a mia madre tanto inglese, stanno insieme da tempo e in pratica.. -
- Wow, papà è un figo -
- Papà? - dissi ridendo
- Si, è logico -
- Bene, chiamalo così quando lo vedi che voglio vedere la sua reazione -
- Okay, spero non mi prenda a calci -
- Non è il tipo, spero solo che non pianga vedendoti -
- Io lo farei, cioè.. -
- Lo so Harry -
- Ma anche Arianna è inglese? -
- Si, entrambi i suoi genitori però -
- E come si trova in Italia? -
- Non lo so chiedilo a lei -
- E i tuoi vicini sono italiani? -
- No, viviamo in un quartiere in cui siamo tutti metà inglesi, americani.. -
- Ah, quindi tu sei metà inglese, gente la mia ragazza è metà inglese! -
- Tu sei tutto inglese -
Avevo sempre dimenticato di raccontargli un po' la mia vita per così dire.
L'autista, che era un vecchietto, ci guardava e ridacchiava a bassa voce.

- Devo parlare all'autista, Harry. -
- Ah, giusto vai -
Mi avvicinai al sedile anteriore e gli indicai la via in cui abitavo.
Stavo quasi per piangere, davvero. Non so spiegare il modo in cui mi sentivo, ma Harry l'aveva capito e mi stringeva la mano come non mai. Poco dopo arrivammo allo sbocco della via in cui ero cresciuta e mi girai verso Harry, tremando.

- Sto per piangere -
- Non farlo -
- Non ce la faccio, ti stritolo la mano -
- Me ne sono accorto, non piangere però -
Guardava dal taxi ogni minimo dettaglio, mi tirò a se abbracciandomi.

L'autista ci accompagnò proprio vicino casa mia. Harry scese per primo, io tremavo come una foglia.
Dissi all'autista di aspettare per prendere le valigie. Guardai la mia casa, guardai Harry che a sua volta si guardava intorno. Era un quartiere tranquillo, ma quel giorno era piuttosto affollato. C'erano tanti bambini con le proprie mamme, anche ragazze che notarono me e Harry, ci guardavano soltanto, alcune avevano anche dei cellulari. Harry mi stringeva ancora la mano.

- Sei pronta? -
- Si, saliamo ma stammi vicino -
- Sempre -
Salimmo le poche scale che portavano alla porta. Non era cambiato niente, sentivo anche il profumo del pranzo della mia bellissima mamma.
- Busso io? - disse Harry, sorridendo
- Non lo so -
- Basta che ti sbrighi, mi sento osservato -
- Anch'io, coprimi -
Si spostò leggermente per coprirmi e bussai alla porta quattro volte.

Sentii qualcuno arrivare e mamma aprì la porta. Aveva i capelli legati, era la mia bellissima mamma e io non potevo crederci, restò a guardarmi per qualche minuto, Harry sorrideva e mi teneva ancora la mano.
Mamma scoppiò a piangere, io no, mi limitavo a guardarla.

- Federica.. -
- Mamma. -
- Signora! -
- Harry.. -
- Si, okay ci siamo tutti. - dissi
- Abbracciami mam..-
Mi abbracciò, piangendo.

- Quanto sei bella Federica. Sei cresciuta, sei diversa -
- Davvero? -
- Si, sei bellissima e tu Harry, fatti guardare -
Abbracciò anche lui e ci trascinò letteralmente dentro.
Harry arrossì, io guardavo la mia casa non era cambiato praticamente nulla, andai a sedermi sulle scale e contemplavo tutto anzi correvo dovunque mentre Harry e mamma parlavano e mi guardavano ridendo.
- Ma perchè siete qui? -
- La lettera di nonno.. -
- Che lettera? -
- L'operazione della nonna -
- Ma quale operazione? - disse mamma ridendo
- Cosa? - disse Harry
- Mamma, abbiamo ricevuto una lettera a casa.. -
- Del nonno? Sicuri? -
- Si, sicurissima. -
- Ma la nonna sta benissimo -
Io e Harry ci guardavamo a occhi spalancati.

- Mha, dopo ci parlo io -
- Ma Federica, hai cambiato numero? -
- Si mamma, scusa se ti ho fatto preoccupare -
- Tranquilla, se stai con Harry non mi preoccupo -
Harry fece uno dei suoi grandi sorrisi.

- Oddio, il pranzo! - disse mamma, correndo in cucina e Harry si avvicinò a me.
- Ma casa tua è bellissima -
- Ti piace? -
- Si, voglio vedere camera tua -
- Aspetta, ma papà? -
- Cristo si, papà! -
Corsi in cucina tenendo Harry per la mano.

- Mamma, e papà? - dissi avvicinandomi
- E' al lavoro Federica, torna alle 14.00 come sempre -
- Ah si.. oddio, l'avevo dimenticato -
Lei sorrise, Harry si avvicinò al pranzo.

- Devo cucinare altre cose adesso, questo non basta -
- Ma mamma, tranquilla io non ho fame -
- DEVI MANGIARE! - dissero lei e Harry, tutti scoppiammo a ridere.
- Oddio, le valigie! - disse Harry, correndo fuori a prenderle.
Mamma si avvicinò e mi accarezzò la guancia.

- Mi hai reso la giornata felice, piccola -
- Mi sei mancata tanto, mamma ma non capisco questa cosa di nonno.. -
- Bho, nemmeno io -
- Mi chiamò anche quando ero in Canada, bho domani vado da lui con Harry -
- A proposito ma tutto bene con Harry? -
- Mamma, non immagini nemmeno -
- Poi mi racconti, stasera -
- Sicuro. La mia camera è ancora così? -
- Si, uguale a prima -
- Perfetto, vado a chiudermi in camera -
- E il tuo ragazzo? -
- Ah, oddio! - dissi ridendo e correndo da lui
- Grazie eh Federica, le valigie sono leggerissime -
- Potevi anche chiamarmi -
- Ti ricordo che ci fissano -
- Oddio, corriamo dentro! - dissi ridendo e prendendo la mia valigia, cristo se era pesante.

- Mettete tutto lì! -
- Si, mamma! -
- Posso chiamarla anch'io mamma? - disse Harry
- Tu sei impazzito -
- Ma perchè? Sei la mia fidanzata, viviamo insieme e.. bho -
- Ah si, mi sembra giusto -
- Mammaaaaaaaaaaa! -
Mamma si girò e lo guardò sorridendo, anche lui sorrideva.

- Ma quante cose hai Fede? - disse mamma
- Eh, mamma.. non ti preoccupare -
- Ma sopra hai tante altre cose! -
- Eh si. -
- Altra roba? - disse Harry
- Eh si Harry, non dirlo a me - disse mamma
- Mamma, chiamaci quando viene papà ed è pronto, Harry porta le tue cose su -

Lo presi per mano, lui prese la sua valigia e salimmo su.
- Sai, potrei restare qui per un bel po' -
- Anch'io, non credo sarà facile portarmi via da qui -
- Non abbiamo niente da fare a Londra, possiamo restare -
- Si certo e le interviste, le altre cose? -
- Mi chiamano in diretta -
- No Harry, dobbiamo tornare -
- Si, ma voglio stare almeno due settimane -
- Dopo per me sarà ancora più difficile.. -
- Ce la farai, pensa anche a casa nostra -
- Ci siamo, Harry. -
Eravamo su, alla porta della mia camera.

- Apri questa dannata porta, Federica -
- Si, si. -

Restai impalata, mi ricordai che in camera avevo tanti giornali e poster dei ragazzi.
Che cosa strana, davvero strana.
- Fede la mia valigia pesa -
- Mettila a terra -
- Spiegami perchè sembriamo due imbecilli davanti a una porta chiusa -
- Harry ho alcuni poster dei One Direction -
- Che figata, entriamo! -

Aprii la porta, mi gettai sul mio letto mettendo i pupazzi sulla mia testa.
Harry si guardava intorno e sorrideva, guardava le mie foto da piccola e io ero imbarazzata.
Venne a sedersi sul letto.
- Sono sexy nei tuoi poster -
- Lasciami in pace Harry è imbarazzante -
- Fidati, anche per me, su fammi spazio nei pupazzi -
Si stese accanto a me, guardandomi.

- Smettila di guardarmi, sono in imbarazzo -
- La tua cameretta è dolcissima amore -
- Ma.. -
- Niente, sei perfetta togli questi pupazzi che ho bisogno di baciarti -
Cioè, io ero in camera mia dove c'erano i poster dei One Direction e Harry mi stringeva ah e non dimentichiamoci che Harry era il mio ragazzo. Okay Federica non svegliarti, è un sogno.

- Harry, prendo le tue cose -
- Si, posso cambiarmi? Ho freddo -
- Fai pure, chiudo la porta a chiave -
Dissi, trascinando a terra la valigia.
- Oh, chiama Niall -
- Mi vesto e lo chiamo -
Era senza maglia, non riuscivo a guardarlo.
- Perchè non mi guardi? -
- Mi fa strano vederti così -
- Ehm.. Federica -
- Ci sono cresciuta in questa camera, cerca di capirmi -
- Ah, giusto - disse sorridendo - Chiamo Niall -
- E Louis? -
- Forse lo chiamo dopo aver parlato con tuo papà -
- Perchè? -
- Niente - disse prendendo il telefono.

Intanto andai al bagno, finalmente il mio bagno. Dopo tutti gli alberghi, casa di louis, casa mia cioè, che bella sensazione.
Presi alcuni dei miei vecchi vestiti, Harry guardava ogni mia mossa gli dissi sottovoce che sarei andata a farmi una doccia e lo baciai. A quanto pare Niall non rispose. Uscii dopo nemmeno 5 minuti e trovai Harry steso sul mio piccolo lettino.
-Harry, è piccolo il mio letto -
-In effetti, che si fa? -
- Bho -
- A me basta un angolo, se non ti guardo dormire non dormo nemmeno io -
Lo guardai sorridendo, sorrise anche lui.

- Hai i capelli bagnati amore -
- Non ho voglia di asciugarli -
- Posso farlo io? -
- Vuoi asciugarmi i capelli Harry? -
- Si, su prendi la spazzola e il phon -
- Okay! - dissi saltellando - Ah, ma Niall? -
- Non ha risposto, bho comunque mi sa che devi parlare con Arianna -
- Giusto, in questi giorni andiamo da nonno e anche da lei -
- Come sai spero di vedere quel cretino -
- Su Harry! - dissi ridendo
- Niall la ama veramente.. -
- Lo so - dissi andando da lui con la spazzola.

Lui era seduto sul mio letto, io a terra e mi asciugava i capelli tutto questo era una cosa davvero strana.
- Che ore sono Harry? -
- Le 14.00 -
- Oddio, papà! Guarda dalla finestra -
Si alzò velocemente e si affacciò alla mia finestra
- Ha una macchina grigia? -
- Si, oddio è papà! Sono presentabile? -
- Sei bell.. -
- Su harry usciamo! -

Lo presi per mano e aprii la porta, lui non so perchè ma annusava i miei capelli.
- Devi prestarmi il tuo shampoo -
- Harry, si. - dissi tremando
- Su Fede, stai calma continua a tenermi la mano, anzi facciamo una cosa vado io avanti -
- Ragazziiii! - urlò mamma
- Andiamo amore - disse Harry sorridendo.

Mi tremavano veramente tanto le gambe scesi quasi ad occhi chiusi le scale, Harry camminava avanti.
- FEDERICA! HARRY! FEDERICA! - urlò papà, quasi con le lacrime agli occhi
- Papà! - dissi superando Harry e saltandogli letteralmente addosso.
- Fede! Che ci fai qui? Stai bene? -
- Lunga storia papà mi manchi -
- Harry, come stai ragazzo? -
- Bene - disse sorridendo, quasi arrossiva.
- E' pronto ragazzi! - urlò mamma dall'altra stanza, tutti andammo a sederci come dire, era davvero un sogno. Papà guardava il modo in cui Harry mi stava vicino, anche mamma. Mangiammo tutto in fretta, Harry particolarmente.

- Signore ehm.. dovrei parlarle -
- Dimmi pure Harry -
- Non qui -
- Harry? -
- Tranquilla Fede -
- Okay, andiamo in cucina a prendere da bere -
Si alzarono entrambi, avviandosi in cucina e mamma mi guardava sorridendo

- Sei proprio diversa, Fede -
- In che senso mamma? -
- Sei cresciuta sul serio.. -
- Non immagini cos'ho passato.. vuoi sapere qualcosa? -
- Si, riassumi -
- Pensavo di essere incinta e mi sono rotta una gamba -
- COSA? - urlò guardandomi
- Si mamma - dissi ridendo
- Ma quindi.. -
- Si mamma. -
- E.. -
- Tutto bene -
Sorridemmo entrambe, intanto papà e Harry tornarono con della coca-cola.

- Harry spiegami -
- Tutto bene Fede -
- Che vi siete detti? -
- Gli ho chiesto un consiglio riguardo Louis -
Lo guardai fisso negli occhi.

- Che consiglio? Che gli hai detto? - dissi a bassa voce
- Che penso che gli piaci, di nuovo -
- Ma harry proprio al mio papà? -
- Tranquilla Fede, sono abbastanza moderno per capire certe cose - disse papà ridendo
- Bene, sono in totale imbarazzo e non ho più fame -
- Ma Federica! -
- Scusa mamma, porto un attimo Harry di là -
Presi Harry per la mano, e andammo in corridoio.

- Ma che figura -
- Ma amore perchè? -
- Gli hai detto anche il nome? -
- No -
- Ah.. menomale - dissi abbracciandolo
- Perchè mi abbracci? -
- Ma, forse perchè ti amo? -
I miei ci guardavano sorridendo e io mi sentivo strana.

- Mamma, noi usciamo! -
- Ma.. -
- Tranquilla, andiamo da Arianna -
- E dal nonno? -
- Domani, vieni Harry -

Uscimmo di casa, erano le 15.00 più o meno. Per fortuna, non c'era nessuno in strada e la casa di Arianna distava poco dalla mia, camminando in quelle strade ricordavo tutti i momenti passati con lei
- E' questa la casa? -
- Si Harry -
- Bene, bussa -
Bussai e aprì proprio lei che mi abbracciò senza che la salutassi nemmeno. Harry mi tirò a se però, non so perchè.
- Ciao Harry -
- Ciao -
- Entrate? -
- No Ari.. -
- Perchè? -
- Siamo arrivati oggi, voglio tornare presto a casa mia -
- Ma tutto bene? -
- Si.. vogliamo parlarti di Niall -
Intanto corse il fratellino di Arianna che mi saltò addosso, era davvero cresciuto.

- Niall.. -
- Ti ama - disse Harry
- Anch'io lo amo e voglio bene a te, Federica -
- Lo so Ari anch'io, sei la mia migliore amica -
- Mi manca Niall, ho bisogno di vederlo -
- Anche tu gli manchi ma devi assicurarmi che.. -
- Cosa Fede? -
- Che lo ami davvero - disse Harry, prendendomi per la mano
- Siete sempre più belli voi comunque Fede, guardami lo amo -
- Bene, dopo lo chiamiamo e lo facciamo venire - disse Harry, intanto il fratellino di Arianna scese e si avvicinò a lei.
- Cosa? Davvero? -
- Si -
- Non so che dire.. -
- Non dire niente Fede, andiamo -
- Harry! Ma ti vedo strano -
- Ah si, volevo ringraziarti per aver dato il numero di Federica a quella gente -
- Ma.. -
- Ciao Arianna - disse e ci allontanammo.

Harry come sempre mi stava attaccato, le persone iniziavano ad avvicinarsi e ci sentivamo entrambi osservati. In pratica corremmo in casa passammo un altro po' di tempo con i miei a chiacchierare, cenammo e poi salimmo su. Papà era alquanto preoccupato a riguardo, mamma lo tranquillizzava. Entrammo in camera, accesi la tv e Harry mise il pigiama lo misi anch'io dopo di lui. Andai a sedermi sul mio tappeto e lo osservavo. Era tutto così incredibile, surreale. Anche lui mi guardava in silenzio. In tutta sincerità mi mancava anche casa nostra, Londra poi andai a sedermi accanto a lui e chiamai Niall raccontandogli di Arianna. Era felicissimo, quasi non riusciva a parlare. Mi disse che sarebbe venuto presto, mi disse anche che già mancavamo a tutti. Harry sorrideva.


  
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