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Autore: hummelssmythe    06/01/2014    2 recensioni
Ciò che Kurt ha imparato in fretta, vivendo con Hunter e Sebastian, è che se non fosse lì, probabilmente finirebbero per uccidersi. Un giorno la situazione degenera e spetta a Kurt salvarli (parte del Clummythe verse).
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'The Clummythe Verse'
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A/N: Avevo questa cosina nel computer da un po' e AthenaKB è stata così gentile da betarmela. Parte del ​Clummythe Verse, quindi se volete, ci sono altre storie collegate a questa nella serie. Volevo postarla su AO3, ma visto che avevo già un'altra oneshot di questo verse postata qui, non mi sembrava avesse molto senso. Spero non vi dispiaccia troppo la storia ^^ - xoxo

 

È stata una settimana piena di tensioni.

È nell’aria che riempie il loro appartamento, è impresso sull’odore dei loro vestiti, è respirabile nell’aria che inalano.

Anche ora, quando stanno semplicemente cenando, silenziosamente, senza parlare mentre la TV produce suoni bassi e troppo lontani in sottofondo, sembra che una bomba stia per scoppiare. C’è un’appiccicosa sensazione di quasi che è rimasta bloccata tra loro per tutto il giorno, ma più che altro, Kurt può vederla sospesa soprattutto tra Sebastian e Hunter. È da un mese che vivono insieme, quindi non sa nulla sul loro passato l’uno con l’altro alla Dalton. Non sa se c’è qualcosa d’irrisolto tra loro, ma se c’è, lo sta evidentemente rendendo più nervoso del solito.

“È così buono.” Mormora Hunter eventualmente, con la bocca mezza piena mentre si volta verso Kurt e ingoia il caldo boccone di pasta. “Sono felice del fatto che non abbiamo ascoltato questo idiota e abbiamo lasciato cucinare te invece di chiamare chissà quale pizzeria scadente.”

“Che cosa dovrebbe significare?” Sebastian risponde pungente, all’istante, lasciando cadere rumorosamente la forchetta nel piatto semivuoto. “Stai insinuando che sono un idiota, Clarington?” Chiede, con la voce che suona così tanto come una provocazione che fa ruotare gli occhi a Kurt perché sa che troveranno il modo di far scoppiare la bolla.

Hunter non esita.

Si volta e fissa direttamente negli occhi di Sebastian.

“Oh ma io non sto insinuando, Smythe.” Sussurra, a bassa voce ma schiettamente. “Non ci sono dubbi su quanto tu sia un idiota.”

“Fanculo.” Dice Sebastian e allontana da sé il piatto bruscamente, facendo sobbalzare Kurt che sta osservando la scena. “Sono stufo di te e di lasciarmi insultare. Hai passato tutta la settimana ad angosciarmi-”

“Angosciarti?” Chiede Hunter, incrociando le braccia al petto e distendendosi lungo lo schienale della sedia. “Cosa ho fatto esattamente per ferire i tuoi sentimenti?”

“Il tuo maledetto gatto perde il pelo sui miei vestiti, e sono certo del fatto che tu abbia qualche malefico potere per controllare le sue azioni.” Risponde Sebastian, sollevando le sopracciglia e sogghignando quando aggiunge. “Non ti biasimerei. Nessuno sopporta quanto tu sia pazzo. Hai bisogno di farti amare da un animale perché sai che nessuno lo farà mai-”

“Senti chi parla.” Hunter allude pungente, con la voce cattiva e più graffiante di prima. “Il tizio che tutti odiano dal momento esatto in cui apre la bocca. Allora, Sebastian, dimmi ancora di quello che mi hai raccontato ieri, di come cerchi disperatamente di-”

Zitto.” Sebastian sussurra minaccioso, come se non voglia che Kurt senta la fine della frase, perché è chiaro che qualsiasi cosa sia, Hunter ne è già informato. “Mangia la tua fottuta pasta prima che si raffreddi e tu non possa più fare complimenti allo stronzetto qui-”

Hey!” Kurt tenta di protestare, ma viene ignorato.

“E cosa staresti insinuando tu, Smythe?” Chiede Hunter, battendo le palpebre sorpreso.

“Quello che stai facendo è evidente.” Sebastian risponde con leggerezza, mentre sogghigna e annuisce verso Kurt. “Kurt non è il tuo stupido animaletto domestico. Non otterrai il suo affetto accarezzandogli la testa o comprando qualcosa che lui possa cucinarti.”

Sebastian.” Kurt lo rimprovera severo, ma neanche questo gli fa ottenere la loro attenzione.

“Non sto cercando di farmi amare da Kurt.” Risponde Hunter, scuotendo la testa. “È così stupido da parte tua. Kurt pensa semplicemente che io sia una brava persona. Perché non cominci ad arrenderti all’idea che invece di te pensa che sei uno stronzo egoista che ha cercato di infilarsi nelle mutande del suo ragazzo al liceo?”

Kurt fa immediatamente una smorfia al ricordo mentre la sua mente mette a fuoco che Blaine si sposerà in meno di due settimane. Non sa se si sente più nervoso riguardo il fatto che il suo completo non sia pronto, o al pensiero che questa consapevolezza causa ancora una fitta dolorosa nel suo petto quando invece dovrebbe essere andato avanti.

“È così delicato da parte tua parlarne ora.” Sebastian fa notare e Hunter si volta verso Kurt per un istante, per poi tornare a lui.

“Oh certo, perché vedo quanto abbia aiutato Kurt la vostra chiacchierata.” Lo prende in giro, improvvisamente nauseato, cattivo e crudele. “Sai, avrei fatto di meglio io quando non conoscevo neanche Kurt.”

“Perché lo conosci ora?” Sebastian commenta ironicamente. “Riesco a vedere perfettamente quanto sia cresciuta la vostra relazione e quanto tu sappia di lui ora che lo saluti la mattina invece di ignorare la sua presenza in questa casa come facevi all’inizio-”

Basta.” Dice Kurt e il tono fermo di voce che usa gli fa ottenere l’attenzione dei ragazzi che si voltano finalmente verso di lui. “Questa cosa ….” Chiede, mordendosi il labbro inferiore quando realizza che suonerà stupido, ma lo dirà comunque. “Questa cosa riguarda me?”

Hunter e Sebastian lo guardano per qualche secondo, come se stiano valutando cosa rispondere. Alla fine, Hunter si muove per primo, spostando la sedia sul pavimento così da potersi avvicinare a dov’è seduto Kurt.

“No, non è così, Kurt.” Dice, tentando di sembrare rassicurante, ma Kurt può leggerglielo sul viso che è ancora nervoso. “È solo che-”

“È solo che tutto è una merda.” Sebastian dice e si alza, abbandonando il suo piatto e cominciando a camminare verso la camera da letto. È mercoledì, quindi è il suo turno di dormirci, mentre Kurt e Hunter dormiranno sui divani. “Sono già fottutamente stanco di lui.”

Non termina neanche la frase che sta sbattendo la porta alle proprie spalle, lasciandoli soli ad un tavolo silenzioso, con l’imbarazzo che riempie la stanza.

Kurt non sa come parlarne.

Lui e Hunter non sono abbastanza vicini da sapere come parlarne.

Alla fine tornano soltanto alla cena, mangiando in silenzio e parlando vagamente delle loro giornate. Hunter sembra frustrato dai suoi orari a medicina, e Kurt lo capisce, perché si ricorda com’era alla NYADA, sempre di fretta, non voler mai saltare una lezione e via dicendo. Ma finisce qui. Non parlano più di Sebastian e questa cosa che è accaduta tra loro. Vanno soltanto a dormire in silenzio, su divani diversi.

Alle volte Kurt si pente di aver accettato di vivere con questi due.

***

Per qualche giorno, tutto è tranquillo e teso silenziosamente.

L’aria nell’appartamento è sempre insopportabile ma almeno non litigano più. Chiacchierano soltanto, ma non accade mai semplicemente tra Hunter e Sebastian. Alle volte, Sebastian prende in giro Kurt, amaramente. Alle volte Kurt rimprovera Hunter per il pelo che lascia Mr. Puss in giro per la casa. Alle volte parlano tutti e tre, ma è così casuale che Kurt riesce a vedere con semplicità il modo in cui Hunter e Sebastian evitano di parlarsi. Non ha idea di cosa stia accadendo, ma non è mai come l’altra sera, a cena. Non ne parlano neanche.

Almeno finché non arriva venerdì.

***

Sebastian è uscito.

Ha detto che sarebbe andato a scopare da qualche parte o qualcosa del genere; a Kurt non importa. È seduto sul divano, accoccolato a un cuscino, preso a guardare Mean Girls per ragioni che non riesce a spiegare a se stesso senza perdere un po’ di dignità. Hunter è seduto al tavolo, dietro di lui, con un enorme libro di biologia davanti. Studia in silenzio, non come Sebastian. Sebastian parla quando lo fa, quindi è frustrante anche in quello.

Kurt approfitta semplicemente di questa tranquillità per pensare.

Non può avere a che fare con lui, giusto?

Prima di tutto, sarebbe molto egocentrico – in stile Sebastian – da parte sua pensare che tutto ruoti intorno a lui quando c’è evidentemente un retroscena tra Hunter e Sebastian del quale non sa ancora nulla. Questo ha probabilmente più a che vedere con qualche stupida rivalità tra loro che è così forte e intensa che fa dimenticare a Sebastian la propria rivalità con Kurt.

Kurt probabilmente è la scusa per litigare a cena e lo hanno usato.

Ha bisogno di saperlo però.

Volta un po’ la testa per guardare nel punto in cui Hunter è seduto. Chiederglielo non potrà fare del male a nessuno, giusto? Se Hunter non ha voglia di rispondere, lo dirà semplicemente, ma almeno Kurt avrà tentato di scoprire qualcosa in più. Magari c’è ancora un modo per sistemare le cose. Non che gli importi di cosa fanno Hunter e Sebastian, ma sul serio, questo appartamento è più teso delle corde di un violino ora e potrebbe fargli bene respirare dell’aria fresca e calma.

Quindi vuole credere di star facendo questo per se stesso, non per Sebastian o Hunter.

“Hunter?” Chiede e forse Hunter non lo sente perché non solleva lo sguardo. Allora Kurt insiste. “Hmm, Hunter?” Riprova e questa volta ci riesce.

Hunter solleva lo sguardo, incontrando il suo con gli occhi pieni di confusione.

“Che c’è? Non ti senti bene?” Chiede immediatamente e riscalda un po’ il cuore di Kurt, il fatto che Hunter si senta protettivo con lui. È un bene che stiano cominciando ad avvicinarsi.

“No, credo di stare bene.” Dice, alzandosi con le ginocchia sul divano per vederlo meglio. “Diciamo che … non sono di buon umore? Non so …” Hunter fa una smorfia, quindi Kurt sospira e si lascia andare. “Cosa sta accadendo tra te e Sebastian? Sta diventando insopportabile e anche se mi spaventate entrambi in modi diversi, io … non voglio che arriviamo al punto in cui uno di noi deve andare via. Non sono pronto a cercare un nuovo coinquilino o-”

“Sembra che tu stia parlando di divorzio e dover passare le vacanze separati,” scherza, ma poi deve accorgersi di qualcosa di serio sul volto di Kurt perché aggiunge, “Nessuno di noi andrà via, Kurt. È solo una fase.”

“Riguarda me?” Chiede di nuovo Kurt, come aveva fatto quella sera.

“Un po’.” Hunter risponde, ma poi aggiunge, “Insomma, non proprio te. È che ti trovi casualmente tra di noi.”

“In che senso?” Chiede Kurt, sentendo improvvisamente il suo cuore accelerare nel petto. Non è certo di quale sia la ragione, neanche mentre guarda Hunter alzarsi dalla sedia e camminare lentamente verso di lui.

“Sai, sin da quando andavamo alla Dalton, io e Sebastian abbiamo avuto parecchi problemi a convivere,” spiega, mentre si siede sul braccio del divano, “Litigavamo sempre, sulle competizioni, le canzoni per gli Usignoli, qualsiasi cosa.”

“Non capisco,” risponde Kurt, voltandosi un po’ finché non è di nuovo seduto comodo sul divano, “Cos’ha a che vedere con me tutto questo?”

Hunter ride, facendo spallucce e fissando il soffitto per qualche secondo.

“Tu stai nel mezzo.” Dice dopo una breve pausa silenziosa, abbassando lo sguardo verso Kurt. “Allora, ogni volta che litigavamo, ci lasciavano lì a farlo finché uno dei due non moriva. Nessuno ci interrompeva, forse perché eravamo troppo divertenti da guardare o forse perché sembravamo troppo pericolosi. Ci lasciavano da soli nella stanza finché uno di noi non si stancava e andava via.”

“Quindi, io … sono una specie di un terzo incomodo quando litigate?” Chiede Kurt incerto, sentendosi improvvisamente a disagio all’idea.

“No, certo che no,” risponde Hunter, scivolando sul divano e sedendosi meglio, “Penso che tu sia più un … terzo utile? Siamo costretti a mantenere i toni bassi quando ci sei tu.”

Toni bassi?” Kurt chiede, sconvolto. “Quindi di solito è peggio?”

Hunter inspira, e Kurt realizza che è perché non sa se ci sia un modo carino per spiegare quanto male possa degenerare la situazione tra loro in quei casi.

“A volte è molto peggio.” Dice alla fine, sollevando un braccio oltre lo schienale del divano, così che il suo avambraccio quasi tocca la nuca di Kurt.

Il calore che emana la sua pelle è così piacevole che Kurt quasi preme per un contatto. Quasi.

Non ha ancora molta confidenza con Hunter quando si tratta di contatto fisico, quindi si sentirebbe presto a disagio, indipendentemente da quanto invitante sembri il corpo di Hunter; perfetto per le coccole sul divano, a parere di Kurt.

“Allora che senso ha mettermi in mezzo quando dovrei equilibrare le cose?” Chiede, abbassando la voce, come se la posizione sia troppo intima per parlare forte. “Non mi ascoltate neanche quando cerco di moderarvi. Vi limitate a … ignorarmi e litigare su di me perfino, che è una cosa che non riesco a capire.”

Hunter sogghigna per un istante e poi piega la testa.

“È proprio per questo che mantieni l’equilibrio tra noi.” Dice, facendo spallucce. “Non dobbiamo cercare scuse per litigare perché possiamo litigare per te. Ci rilassa alla fine della giornata, la consapevolezza che ti troveremo qui, tra noi.”

“Non sono tra voi però.” Kurt corregge immediatamente, mentre il divano comincia a riscaldarsi meglio per la pressione di due corpi su di esso, invece di uno solo. “E spero che tu non la prenda sul personale, ma questa è probabilmente la cosa più stupida che io abbia mai sentito.”

“Non ti ucciderò soltanto perché sto studiando.” Hunter scherza e poi sospira, il che fa pensare a Kurt che ci sono molte cose che neanche lui capisce di questa situazione. “Non preoccuparti troppo, Kurt. Io e Sebastian ci siamo abituati. Nessuno lascerà quest’appartamento.”

Kurt scuote la testa e fa una smorfia, non troppo convinto. Sa che Hunter e Sebastian sono più consapevoli della propria relazione di quanto non ne sia lui, ma sente che c’è qualcosa che Hunter non gli sta dicendo. Non gli importerebbe molto di solito, ma sembra che sia la chiave che dà un senso a tutto a mancare, la parte centrale che dia un senso al modo in cui litigano.

Poi però, realizza anche che non può chiedere di avere più informazioni. Qualsiasi cosa sia accaduta tra loro, non lo riguarda. Chiedere adesso quando è piuttosto evidente che Hunter non aggiungerà altri dettagli alla sua storia non ha senso. Si sente già meglio rispetto a prima, quindi gli è comunque grato, indipendentemente da cosa Hunter gli abbia tenuto nascosto.

“Lo spero.” Sospira alla fine e Hunter sorride.

È piacevole e sta cominciando a diventare anche familiare, proprio come quando sorride Sebastian. Magari troveranno davvero un equilibrio presto. Kurt spera che accada anche questo.

Ed è a questo punto che la conversazione si spegne.

Hunter sorride incoraggiante e Kurt si arrende definitivamente all’idea di non esplorare il misterioso passato tra lui e Sebastian. Hunter si alza e torna a studiare e da questo momento, Kurt guarda la TV distrattamente, cercando di raccogliere i pezzi nella sua testa e metterli insieme per dare un senso al tutto. Non ci riesce però.

Non riesce a capire nulla di più di ciò che gli abbia detto Hunter.

Almeno non prima di lunedì …

***

Kurt si sente stanco e stremato. Non c’è nulla che odi di più dei lunedì a Vogue.com. È il momento in cui cominciano a lavorare ai nuovi articoli settimanali e l’ufficio è un gran casino, soprattutto ora che Isabelle ha dato a Kurt un proprio spazio e una segretaria (Kalen, che è una ragazza di diciotto anni che lavora per lui part-time, ma è utile e gentile, quindi a Kurt non dispiace che passi mezza giornata al telefono al posto suo) e c’è un numero interno per chiamare direttamente Kurt.

Un viaggio in treno di trenta minuti non rende la giornata migliore e sta piovendo dalle prime ore del pomeriggio.

Quindi, quando arriva a casa, Kurt sta praticamente implorando qualsiasi divinità esistente o meno per avere un po’ di pace. Forse si farà un bagno caldo e canticchierà il nuovo album di Christina Aguilera prima che Sebastian e Hunter lo costringano a cucinare – che in realtà non è una costrizione perché ama farlo, ma non oggi, non quando è così stanco.

Ma nulla va come aveva progettato quando apre la porta principale, le chiavi che girano rapidamente nel lucchetto.

Appena apre la porta può sentire grida e insulti provenienti dalla cucina.

Lo rattrista immediatamente il pensiero che forse Hunter e Sebastian stanno litigando di nuovo, anche se sta cercando di ripetere nella sua testa Nessuno di noi andrà via all’infinito. Non migliora le cose, ma questo è anche un modo per avere delle risposte. Anche se c’è una parte di lui che vuole soltanto entrare e fermarli, c’è anche questa parte del suo cervello che ha bisogno di sapere di più su queste liti; quella è la parte alla quale si arrende.

Chiude la porta alle sue spalle, così silenziosamente che è certo del fatto che i suoi coinquilini non hanno potuto sentirla, a giudicare dalla lite ancora in corso.

Quindi cammina soltanto lungo il corridoio, lento e attento, finché il suo orecchio non è incollato alla parete accanto alla porta che conduce alla cucina. E beh, sta origliando adesso.

“Oh dai, Sebastian, non fare così.” Hunter sembra seccato. “Sai che stai ingigantendo le cose, quindi comportati da adulto e smettila di strillarmi contro perché sei stressa-”

“Non sono stressato, cazzo!” Sebastian risponde ad alta voce e, a dire la verità, sembra un sacco stressato, Kurt può sentirlo nella sua voce. “Ti stai comportando da stronzo egoista e stai cercando di farmi sembrare il cattivo tra noi, ma la verità è che sappiamo chi entrambi chi è il vero bastardo qui, e non sono io!”

“Smetti di rinfacciarmi quello che è successo alla Dalton,” Hunter dice a bassa voce, “Siamo due adulti ora-”

“Siamo tre adulti, Hunter,” corregge Sebastian e improvvisamente il silenzio riempie la stanza per un momento prima che aggiunga, “e tu stai tentando di cambiare le cose.”

Il cuore di Kurt si ferma per un istante.

Non ha idea di cosa stiano parlando, cosa sia accaduto alla Dalton, cosa significhino le ultime parole. Ma sta tremando, sia perché odia quando le persone si strillano contro, sia perché non può fare a meno di sentirsi come se sia coinvolto personalmente.

E poi Sebastian parla di nuovo.

“È quello che mi fai sempre,” mormora e ora non suona arrabbiato; sembra ferito che è peggio ancora, “Riesci sempre a trovare il modo di pugnalarmi alle spalle. Lo hai fatto tu stesso in passato e ora stai usando Kurt per fare la stessa cosa."

“Non sto usando Kurt.”  Hunter dice a bassa voce e Kurt è teso e spaventato, ma tutto sembra più calmo ora, quindi forse dovrebbe venire fuori e dirgli che è qui. “So che ti ho ferito in passato, ma dimmi che non era la cosa giusta da fare. Non ti ho ferito perché volevo farlo, Sebastian. E non importa quanto ti sembra chiaro che io stia usando Kurt per ferirti, non è la verità."

“Come posso saperlo?” La voce di Sebastian s’illumina di nuovo, come se si sentisse tradito. “Mi stai facendo sentire come se io fossi lo stronzo qui-”

“Lo sei,” Hunter risponde, alzando un po’ la voce, “Ultimamente non hai fatto altro che cercare scuse per appiccare il fuoco!”

“Lo faccio perché tu-” s’interrompe e ricomincia, per nulla più calmo, “Sono fottutamente stanco di tutto questo! Sai una cosa? Me ne vado!”

Kurt s’irrigidisce contro la parete, pensando che dovrebbe allontanarsi perché se Sebastian esce dalla stanza, lo vedrà.

“No, Sebastian.” Hunter risponde pungente. “Sii uomo per una volta e non scappare!”

“Cosa staresti insinuando?” Chiede Sebastian, con la voce amara.

“Che sei soltanto un codardo egoista e terrorizzato-”

Ed è questo che cambia tutto.

Quando Hunter viene interrotto e Kurt sente un rumore forte dalla cucina, entra nella stanza senza ulteriori esitazioni.

Vede Hunter premuto contro il tavolo, la mano sinistra di Sebastian che tiene la sua maglia e la destra sollevata e chiusa a pugno, come se stia per colpirlo. Spezza il cuore a Kurt vedere i suoi coinquilini litigare così e sapere che, in qualche modo che non riesce a capire, lui è parte di questa lite.

Quando allontana lo sguardo dal pugno, nota che lo stanno guardando entrambi sconvolti, come se abbia visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Soprattutto, quando guarda Sebastian, lui sembra a pezzi, e Kurt improvvisamente riesce a sentire le sue parole in mente, Ti stai comportando da stronzo egoista e stai cercando di farmi sembrare il cattivo tra noi.

Allora cerca di non giudicarlo mentre cammina lentamente lungo la cucina finché non ha raggiunto Sebastian. Solleva la mano e l’avvolge intorno al suo pugno, stranamente non spaventato all’idea di toccarlo per una volta, finché non lo abbassa lungo il fianco di Sebastian. Allora Hunter si muove, spostandosi dal tavolo, un po’ a disagio.

E Kurt si ricorda anche delle parole di Hunter, del fatto che nessuno li fermasse alla Dalton, che abbassavano i toni quando c’era Kurt. L’unica cosa alla quale non crede è che tutto questo sia una questione di stress. Non sembra esserlo.

Guarda negli occhi di Sebastian e si rende conto del fatto che le loro dita sono intrecciate, mentre i suoi coinquilini sembrano imbarazzati per la sua presenza.

Quando diventa evidente che nessuno gli darà spiegazioni, Kurt stringe un po’ le proprie dita intorno a quelle di Sebastian.

“Non c’è nessun cattivo qui,” mormora a bassa voce, voltandosi per guardare Hunter per un istante, e poi torna a lui, “Perché non ci calmiamo un po’ tutti, così posso preparare la cena?” Sa che la sua voce trema troppo ed è troppo emotiva, ma ha avuto davvero paura e non ricorda l’ultima volta che ha sentito qualcuno litigare così.

Sebastian annuisce ma non riesce a dire nulla. Non riesce neanche a separare le labbra e Kurt sorride debolmente per farlo sentire più a suo agio. È strano, ma questa tensione nella stanza li fa sentire vulnerabili. E siccome Kurt sta cominciando a conoscere Sebastian e Hunter, è certo che se non fa nulla adesso, cominceranno a costruire mura protettive intorno a se stessi e la cena sarà silenziosa e strana. Non è quello che vuole, non dopo una giornata così orribile.

Tutto quello che vuole è cenare con loro in tranquillità.

“Non è successo nulla,” rassicura entrambi, “Perché non ci diamo una calmata?” Chiede esitante, accarezzando il palmo di Sebastian. “Voi vi sedete semplicemente a tavola, studiate o fate qualcos’altro, e io preparo la cena migliore di sempre.”

“Grazie.” Risponde Hunter, allungando la schiena contro il bancone della cucina.

“Taci,” Sebastian gli ringhia ancora, anche se è più debole rispetto a prima, e poi guarda Kurt, “Grazie.” Dice con un tono di voce affettuoso, fissando direttamente negli occhi di Kurt e Kurt non l’ha mai visto così gentile nei suoi confronti, neanche quando è preoccupato per lui. “Mi dispiace tanto, Kurt.” Aggiunge e Hunter glielo lascia dire, forse perché è d’accordo con lui, “Non dovevi vedere tutto questo. Né sentirlo.”

Kurt vuole rispondere in qualche modo.

Vuole dire a Sebastian che non ha idea del perché non avrebbe dovuto sentirlo. Ha capito di essere coinvolto, e non come ha spiegato Hunter, ma forse chiederlo ora non sarebbe la cosa più delicata da fare. Comincerebbero a litigare di nuovo e Kurt non vuole che lo facciano per almeno un mese a partire da ora. Vuole soltanto rilassarsi insieme a loro.

“Va bene così.” Dice piuttosto, sorridendo a Sebastian mentre continua ad accarezzare il suo palmo. “Succede a tutti di litigare. Dimentichiamo tutto, okay? Magari …” Esita per un istante prima di aggiungere le parole successive perché sarebbe un enorme sacrificio, “Magari possiamo sederci sul divano e giocare con uno di quei videogiochi d’azione che a voi piacciono tanto.”

Il volto di Sebastian s’illumina e anche se non lo sta guardando, sa che Hunter sta sorridendo almeno a questa proposta. Sa quanto amino quei videogiochi, si sente come se siano due bambini e debba trovare un modo per non farli litigare.

“Davvero?” Chiede Sebastian ansioso e ridicolmente entusiasta. “Pensavo che non sostenessi le regole del Credo.” Scherza e Kurt rivolge un sorriso a Hunter per un instante.

Hunter esita per un secondo, prima che parli finalmente a Sebastian. “Sono certo del fatto che Kurt sarebbe un assassino perfetto però.”

“Sarebbe perfetto.” Risponde quasi automaticamente Sebastian, poi si blocca, come se abbia realizzato che ha commesso un errore. Guarda Hunter come se stesse valutando se insultarlo sia un modo per riparare il suo orgoglio.

Kurt si opporrebbe, ma non gli va di dire che non è d’accordo. Piuttosto, lascia andare la mano di Sebastian e chiede, “cosa volete che cucini?” Chiede ad entrambi.

“La tua insalata di pollo,” dice immediatamente Hunter, senza esitazione. Poi si ferma per un momento, proprio come aveva fatto Sebastian. “Ma immagino che possa scegliere Sebastian per una volta. Insomma, ti faccio preparare sempre insalata di pollo, è così buona …”

Kurt sorride per il tentativo, il fatto che Hunter voglia essere così gentile da permettere a Sebastian di scegliere. Quindi si volta verso Sebastian, attendendo una risposta. Nota subito che Sebastian sta fissando Hunter, c’è qualcosa di affettuoso e dispiaciuto nei suoi occhi, come se gli importi e non volesse litigare con lui prima.

Allora, quando Sebastian si risveglia dalle sue riflessioni per sussurrare debolmente, “L’insalata di pollo va benissimo per me,” Kurt non è per nulla sorpreso, né per l’esitazione di Sebastian, né per il suo sorriso spontaneo.

“Allora sedetevi qui, sarò veloce.” Dice ed è l’ultima cosa che pronuncia prima di allontanarsi e dedicarsi completamente alla cena.

Il resto della sera, va proprio come Kurt l’ha progettata.

Cenano insieme e nonostante all’inizio la stanza sia silenziosa e Sebastian e Hunter non si parlino, dopo qualche minuto si ritrovano a fare battute su Kurt e a ridere insieme. Per una volta a Kurt non importa di essere l’oggetto delle loro battute. È semplicemente lieto del fatto che non stiano litigando, quindi non si lamenterà, non stasera. Stasera vuole soltanto essere felice con i suoi coinquilini e ridere con loro anche se stanno ridendo di lui.

Quando hanno finito di mangiare, c’è una specie di complicità tra Sebastian e Hunter. Scherzano ancora, ma si spintonano a vicenda in un modo che rende Kurt felice ma anche preoccupato riguardo la propria reazione – beh, chi potrebbe biasimarlo, Sebastian e Hunter sono due bei ragazzi. Alla fine, diventano coccoloni anche con lui – avvolgono le braccia intorno a Kurt e giocano con lui – finché non si offrono di lavare i piatti così che Kurt possa riposarsi – Kurt ignora tutte le battute del caso sulle sue manine da fata ovviamente.

È carino da parte loro, quindi Kurt glielo lascia fare e va a sedersi sul divano, davanti alla loro TV. Finge di guardarla, ma in realtà sta origliando. Sebastian e Hunter ridono e scherzano insieme e Kurt è certo di non averli mai visti così felici tra loro da quando si sono trasferiti qui. Gli fa gonfiare il petto con qualcosa che sembra sospettosamente gioia e si ritrova a sorridere allo schermo che non sta neanche guardando. Se deve giocare a videogiochi assassini per farlo durare di più, Kurt lo farà.

Quando tornano da lui, spintonandosi ancora scherzosamente – quella cosa stupida che gli altri ragazzi fanno sempre e Kurt non ha mai capito – Kurt stringe le spalle e si preme le ginocchia  al petto, così da fare più spazio per loro sul divano. Non sa se sia per il fatto che le liti lo fanno sentire debole, ma Kurt vorrebbe tanto essere stretto tra le loro braccia. Ma sa anche che non ha la giusta confidenza per chiedere o per farlo, quindi lascia che sia il proprio calore a riscaldarlo e farlo sentire almeno un po’ più protetto.

Fanno partire Assassin’s Creed II sulla Playstation di Sebastian e questa è la prima volta che Kurt non si alza dal divano appena il gioco parte. Piuttosto, affonda di più nel proprio posto e fissa mentre Hunter gioca. Lui e Sebastian si alternano perché stanno tentando di terminare la modalità in singolo – anche se Sebastian ha già finito il gioco miliardi di volte – e Kurt osserva semplicemente le scene e il gameplay, curioso.

A un certo punto della serata, quando non ha idea di quanto sia passato da quando hanno cominciato – ma sono le due del mattino il ché è inquietante per un ragazzo che odia i videogiochi -, Sebastian avvolge un braccio intorno alle sue spalle e lo accarezza con il pollice. Kurt tenta di combattere il senso di torpore che ne deriva, e quando riesce quasi a farlo, Hunter afferra le sue gambe e se le porta sul grembo così che Kurt possa “stare più comodo”. È una sensazione meravigliosa, essere così vicini e accoccolati intimamente. È una cosa nuova ma va bene così.

Kurt non ha idea di quando si sia addormentato durante la sessione di gioco. Tutto quello che sa è che quando si sveglia il mattino successivo, è straiato nel loro unico letto, e riesce a sentire, da lì, Sebastian e Hunter che ridono e cercano forse di preparare la colazione – dal suono di pentole che si scontrano, Kurt deduce che sia il caso di alzarsi prima che diano fuoco alla casa. D’altro canto, Kurt sa che questo è il modo in cui Hunter e Sebastian gli stanno chiedendo scusa per aver litigato davanti a lui; ma il modo in cui ridono l’uno con l’altro è anche meglio dell’idea di ricevere una bella colazione a letto.

 

 

   
 
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