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Autore: Angelique Bouchard    07/01/2014    5 recensioni
Ennesima storia sulla mia coppia preferita **
Non abbiate paura di leggere di un Vegeta zuccheroso e terribilmente OOC, non lasciatevi ingannare dal titolo!
«Sei proprio un infame!» lo insultò infine la donna, riprendendosi dallo sconvolgimento, nonostante l'ombra di un sorriso divertito rivestisse la sua bocca.
«Non c'è proprio pericolo che tu ti addolcisca troppo!»
Buona lettura!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dolce come il miele
 

 

 

Bulma, esausta per aver passato l'intero pomeriggio in laboratorio, aprì la porta della cucina con un gesto lento e stanco. Uno sbadiglio si impadronì della sua bocca e le fece lacrimare gli occhi, e fu solo dopo aver sbattuto qualche volta le palpebre che si rese conto di non essere sola nella stanza.

Appollaiato sul davanzale della finestra che dava sul giardino, Vegeta, con indosso solo un paio di pantaloni della tuta – segno che avesse da poco terminato gli allenamenti -, fissava il tramonto con aria assente e tranquilla, con i riverberi aranciati del sole calante che illuminavano i suoi lineamenti affilati.

«Ciao» salutò dolcemente Bulma, camminando verso il frigorifero e bevendo un sorso di succo d'arancia direttamente dal cartone.

Vegeta non rispose e non fece nessun cenno, come suo solito, ma Bulma non se ne curò.

Semplicemente, la donna si voltò a guardarlo con aria sognante, sentendosi una ragazzina innamorata imbambolata a fissare il ragazzo di cui era cotta. Perché era così che Vegeta, seppur involontariamente, la faceva sentire: perdutamente innamorata, anche dopo tutti quegli anni insieme.

Fu solo dopo alcuni minuti di silenzio che Bulma, spostando finalmente gli occhi dal viso del Saiyan, notò cosa Vegeta stesse mangiando, e strabuzzò gli occhi.

«Tesoro, quello è miele?» domandò, fissando incredula il cucchiaio colmo che l'uomo si stava portando alle labbra.

Vegeta ingoiò rapidamente il nettare, poi rispose, senza voltarsi.

«Così dice l'etichetta». E inghiottì una nuova cucchiaiata.

Bulma gli si avvicinò aggrottando le sopracciglia.

«Ehm, Vegeta... non si mangia così il miele»

Vegeta, allora, voltò di poco il capo nella sua direzione, alzando un sopracciglio.

«Insomma» riprese Bulma, appoggiandosi alla sua gamba che penzolava dal davanzale «il miele si mangia sulle fette biscottate, o si scioglie nel latte... ma non si mangia a cucchiaiate» spiegò.

Vegeta alzò le spalle, immergendo nuovamente il cucchiaio nel barattolo.

«Io lo mangio come voglio» replicò.

«Ti sentirai male se esageri» lo ammonì Bulma.

«Sì, figurati» ridacchiò in risposta Vegeta, divertito dall'idea che, dopo tutti quegli anni, quella donna ancora pensasse che ingurgitare troppo cibo potesse farlo stare male.

«Piuttosto» riprese il Saiyan, leccandosi deliziato un labbro a cui un po' di miele era rimasto appiccicato «spiegami perché non lo avevo mai mangiato prima» ordinò incuriosito, inghiottendo l'ennesima cucchiaiata sotto lo sguardo perplesso di Bulma.

«Perché a me e Trunks non piace, quindi non l'ho mai comprato, ma ho scoperto che Bra ne va matta» spiegò la donna alzando le spalle e storcendo la bocca quando Vegeta leccò il cucchiaio.

«Mi piace quella bambina» sentenziò dopo qualche attimo il Saiyan, prendendosi una piccola pausa dalla sua scorpacciata di dolciume.

«Lo credo bene, è uguale a te» replicò Bulma, che da quattro anni a quella parte non faceva che tentare di sopprimere tutti i peggiori difetti che Bra aveva ereditato da suo padre.

«Ma non mi piaci tu che mi hai tenuto all'oscuro di questa roba per tutti questi anni» continuò Vegeta, lanciando un'occhiata risentita a sua moglie.

«Chissà che altro mi nascondi» aggiunse infine, prima di cibarsi di altro miele.

Bulma scosse la testa, ridacchiando.

«Forse è un bene che te l'abbia nascosto. Mangiarne troppo ti farà diventare un tenero agnellino» lo ammonì la donna, arrampicandosi sulle sue gambe con fare malizioso «e a me piacciono i cattivi ragazzi» continuò, facendogli l'occhiolino a pochi centimetri dal viso.

Vegeta si leccò di nuovo le labbra mentre con occhi affamati – e non più di miele – fissava la bocca carnosa della donna, voglioso di mangiarla sino all'ultimo più piccolo pezzo di carne.

«Bulma» sussurrò il Saiyan, mentre la donna passava languidamente la lingua sul suo labbro inferiore.

«Non sei più una ragazza» le sussurrò guardandola negli occhi, con il più perfido dei suoi ghigni stampato sulle labbra.

Bulma, indignata, si allontanò in fretta dall'uomo, guardandolo ad occhi sbarrati e con la bocca spalancata in una O sconvolta.

«Sei proprio un infame!» lo insultò infine la donna, riprendendosi dallo sconvolgimento, nonostante l'ombra di un sorriso divertito rivestisse la sua bocca.

«Non c'è proprio pericolo che tu ti addolcisca troppo!»

Ma Vegeta non la stava più ascoltando; prima che la donna potesse aggiungere altro, la prese per le braccia e la costrinse ad avvicinarsi nuovamente a lui facendola scivolare sulle proprie gambe, per poi disintegrare la distanza tra di loro con un bacio infuocato, passionale - e dolce come il miele - che fece girare la testa a entrambi.

Quando le loro bocche si separarono, mentre riprendevano fiato dopo essersi divorati a vicenda con impeto e desiderio, Vegeta alzò gli occhi per incrociare lo sguardo di sua moglie, di nuovo con quel ghigno stampato sulle labbra.

«Allora» disse «sei ancora sicura che il miele non ti piaccia?»

 

 

Fine

 

 

N.b. Buonasera, e grazie infinite per essere arrivati alla fine di questa storiella nata alle tre di questa notte! Spero abbiate gradito e che mi facciate sapere il vostro commento!

Un bacio,

Angelique

   
 
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