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Autore: barbara91    07/01/2014    2 recensioni
Dopo il loro viaggio insieme, alla ricerca dei predatori meridionali, il rapporto tra Zuko e Katara cambia e diventano amici, ma cosa succederebbe se si accorgessero che provano qualcosa l’uno per l’altra?
Questa storia è ambientata tra gli episodi 18 e 21 della terza stagione, ovviamente, a parte qualche scena, non descriverò gli episodi, ma solo la storia tra Zuko e Katara, visto che la one-shot è su di loro.
In questa storia Aang non è innamorato di Katara, quindi è solo il suo confidente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Zuko
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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     UN AMORE SENZA FINE


 

 

POV NARRATORE

 

Il gruppo dell’avatar si stava nascondendo nella casa di Zuko, sull’isola di Ember, e quella mattina Zuko e Aang si stavano allenando nel dominio del fuoco mentre Toph e Katara li guardavano annoiate.

«Fa proprio caldo oggi» disse Zuko togliendosi la maglietta.

Nel guardarlo Katara arrossì, «Hai ragione Zuko, e certamente il dominio del fuoco non aiuta» rispose Aang togliendosi a sua volta la maglietta.

Ripresero ad allenarsi in silenzio.

Katara continuava a guardarli, cercando di sembrare interessata non potendo però fare a meno di osservare Zuko.

Da quando erano tornati dal loro viaggio aveva cambiato opinione sul conto di Zuko, ma purtroppo era cambiato anche qualcos’altro: non capiva perché, ma era attratta da lui.

Di questo sentimento che era nato in lei ne aveva parlato solo con Aang, che aveva cercato più volte di spingerla a parlarne con Zuko, ma Katara aveva sempre evitato di farlo.

Ad un certo punto Zuko si girò e notò lo sguardo di Katara su di sé ma lei, appena se ne accorse, distolse subito lo sguardo.

Il gesto deluse un po’ il ragazzo, anche se Katara non poteva neanche lontanamente immaginarlo: lo stesso Zuko provava dei sentimenti nei suoi confronti.

Durante la cena Zuko continuava a pensare a Katara: era così bella ! forse, se le avesse parlato…

Era talmente preso dai suoi pensieri che non si era accorto che Katara si era allontanata ed era ritornata con una foto in mano.

«Ehi ho una sorpresa per tutti» disse lei sorridendo.

«Lo sapevo, avevi una relazione segreta con Haru!» disse Toph, sorridendo a sua volta. Tutti rimasero stupiti, soprattutto Zuko, il quale aveva stretto i pugni a quella fastidiosa affermazione, quell’affermazione gli aveva dato molto fastidio, ma non voleva darlo a vedere.

 

 

POV ZUKO

 

Katara, dopo l’affermazione di Toph, era terribilmente arrossita. Che ci fosse qualcosa di vero?

«Ehm… no! Stavo cercando delle pentole in soffitta e ho trovato questo» disse mostrando la foto «Guardate, è Zuko da piccolo. Non è carino?» tutti risero ma io guardai quella foto con rabbia, cosa che non sfuggì a Katara.

«Ehi, su col morale, stavo solo scherzando!» mi disse cercando di calmarmi; ovviamente non poteva capire il motivo del mio comportamento, così decisi di spiegarglielo «Quello non sono io… Quello è mio padre!»

Dopodiché mi alzai ed uscii di casa, raggiunsi la spiaggia, mi sedetti sulla sabbia e cominciai a pensare.

I ricordi della mia famiglia felice continuavano a tormentarmi, ma quello che mi faceva più

rabbia era l’immagine di Katara e Haru insieme... solo dopo un po’ di tempo mi accorsi che Katara era seduta acconto a me.

«A cosa pensi?» mi chiese lei gentile.

«A niente» risposi io in modo secco.

«Con me puoi parlare, lo sai»

«Non pensi che forse non mi va di farlo?» le chiesi io sgarbato, vedendola poi abbassare lo sguardo.

«Scusa» mi disse, poi si alzò per tornare in casa, ma io la fermai «Katara, aspetta» lei si fermò e si girò a guardarmi, quindi io mi alzai per guardarla negli occhi «Scusami tu, non dovevo risponderti in questo modo».

Lei mi sorrise e aggiunse flebilmente «Non preoccuparti».

 

POV NARRATORE

 

Katara stava per tornare in casa, quando Zuko la fermò di nuovo.

«Katara?»

«Si?» disse lei voltandosi.

«Hai davvero una relazione con Haru?» lei arrossì «Ecco io…no, non potrei mai avere una

relazione con Haru… » disse in evidente imbarazzo.

«Perché?» le chiese Zuko curioso.

«Perché sono innamorata di un altro…» a quelle parole Zuko si sentì come se una lama gli avesse trafitto il cuore.

«Oh... capisco, scusami ma ora devo andare» disse lui girandosi e correndo via.

«Credo che abbia capito che sei innamorata di un altro, Katara» disse Aang, comparso dal nulla, facendo spaventare Katara «Aang! Mi hai fatto prendere un colpo! Scusa, che vuoi dire con questa frase?» chiese lei.

«Katara, ma quando aprirai gli occhi? Zuko è innamorato di te, ma è troppo impacciato e insicuro per dirtelo!» lei era dubbiosa, così Aang perse la pazienza «Secondo te perché è andato via? Perché pensa che tu ami un altro! Katara, raggiungilo e confessagli il tuo amore!» Katara decise di seguire il suo consiglio e senza neanche rispondergli lasciò Aang sulla spiaggia incominciando a correre.

Trovò Zuko poco dopo, seduto su una piccola collinetta mentre guardava il mare.

«Perché sei andato via?» gli gridò Katara e lui si girò a guardarla «A te che importa? Perché non vai dal ragazzo di cui sei innamorata e mi lasci in pace?» gli gridò lui di rimando, “allora Aang aveva ragione” pensò Katara.

«Non posso andarci…» gridò lei.

«E allora da me cosa vuoi? Lasciami in pace!» le disse lui prima di girarsi e incominciare a

camminare.

In quel momento, le parole di Aang cominciarono a ripetersi nella sua mente “Credo che abbia capito che sei innamorata di un altro… Zuko è innamorato di te, ma è troppo impacciato e insicuro per dirtelo… Katara raggiungilo e confessagli il tuo amore!”

Come se qualcun altro stesse muovendo il suo corpo, incominciò a correre e raggiunse Zuko e gli

afferrò un braccio per farlo fermare.

«Non posso lasciarti in pace!» gli disse guardandolo negli occhi.

«Perché?» chiese lui.

«Perché sei tu il ragazzo che amo, razza d’idiota!» gridò e solo dopo si rese conto di quello che aveva detto.

Zuko rimaneva immobile, non riusciva a credere alle sue orecchie, così rimase in silenzio, un silenzio che Katara scambiò per un rifiuto.

«Scusa, ho sbagliato, fai finta che ti abbia detto niente» disse girandosi per andare via, ma lui, una volta ripresosi dallo shock, le afferrò una mano e la fece voltare.

Gli occhi dorati di Zuko si persero in quelli azzurri di lei, così le accarezzò una guancia, poi unì le sue labbra con quelle di lei: era un bacio casto, labbra contro labbra, ma per loro era il bacio più bello del mondo.

Quando si staccarono, Zuko poggiò la sua fronte su quella di Katara «Ti amo anch’io piccola pazza!»

«Ehi! Io non sono pazza!» disse lei mettendo un finto broncio e dandogli le spalle, lui le cinse la vita e poggiò la testa sulla sua spalla «Lo so, ma nemmeno io sono un idiota, quindi siamo pari» disse lui sorridendo.

«Va bene, sei perdonato» disse lei baciandolo. Rimasero seduti in spiaggia a baciarsi fino a quando si addormentarono sulla sabbia.

Il giorno dopo furono svegliati dalle grida di Sokka, corso in spiaggia per cercarli; da quello che diceva, Aang dopo una furiosa lite con gli altri, causa la sua volontà di trovare un modo per sconfiggere il signore del fuoco senza ucciderlo, era scomparso insieme a Momo.

Dopo averlo cercato invano per tutta l’isola di Ember, Zuko propose di chiedere a June (la

cacciatrice di taglie) di rintracciare Aang, ma purtroppo, neanche l’animale di June riuscì nel suo intento, così Zuko le chiese di trovare suo Zio Iroh, in modo che potesse aiutarli a sconfiggere il signore del fuoco.

June li portò a Ba Sing Se, dove i membri del loto bianco li scortarono fino alla tenda del generale, ma Zuko, una volta arrivato davanti alla tenda, si fermò: non aveva il coraggio di affrontare suo zio, aveva paura che lui lo odiasse troppo.

Katara lo vide lì, si avvicinò e gli cinse la vita da dietro, lasciandogli un bacio sulla spalla

«Cos’hai?»

«Mio zio mi odia, con che faccia mi presento da lui dopo tutto quello che gli ho fatto?» chiese lui preoccupato.

Lei lo fece girare e gli accarezzò una guancia «Tuo zio non ti odia, lui ti vuole bene e sono sicura che appena ti vedrà sarà felicissimo di averti di nuovo al suo fianco!» disse lei, dopodiché gli diede un bacio sulle labbra e se ne andò lasciandolo solo.

Dopo le parole di Katara, Zuko prese coraggio ed entrò; quello che aveva detto Katara si era avverato, suo zio dopo averlo visto era scoppiato a piangere e l’aveva stretto a sé.

Dopo aver fatto colazione però, il generale Iroh disse che non poteva aiutarli a sconfiggere il signore del fuoco «Mi dispiace ragazzi, ma solo l’avatar può porre fine a questa guerra e il vostro destino è quello di aiutarlo».

«E dopo che Aang avrà sconfitto il signore del fuoco, tu riprenderai il tuo legittimo posto sul trono?» gli chiese Zuko.

«No, dovrai essere tu a diventare signore del fuoco Zuko, tu sei l’unico che insieme all’avatar può porre fine a questa guerra e riportare la pace nel mondo; dovrai stare attento perché Azula sarà lì ad ostacolarti, ma sarebbe meglio se qualcuno ti aiutasse a sconfiggerla» gli disse suo zio.

«Non preoccuparti zio» gli disse Zuko sorridendo «Katara, mi aiuteresti a sconfiggere Azula?» chiese guardando la sua ragazza negli occhi.

«Certo Zuko, con estremo piacere»

Così Zuko e Katara partirono con Appa verso la nazione del fuoco.

Mentre erano in volo, Zuko tirò fuori un bracciale che aveva fatto lui la notte scorsa, mentre aspettava che suo zio si svegliasse; era un semplice laccetto blu con una pietra azzurra scolpita a forma di luna come pendente.

«Katara?» lei si girò a guardarlo «Dimmi» gli disse sorridendo.

«Vorrei darti questo» disse mentre si avvicinava a lei e le legava il bracciale intorno al polso «Zuko, è bellissimo» disse lei dandogli un bacio per ringraziarlo.

«Avrei voluto dartelo in un momento migliore, solo che... non so come andrà a finire con Azula, quindi…» Katara gli mise un dito sulle labbra «Non preoccuparti, fino a quando staremo insieme non dovremo temere niente e nessuno» si scambiarono un tenero bacio, quando si staccarono si guardarono intensamente «Mi sembra ancora un sogno poter stare insieme a te» le disse Zuko continuando a guardarla.

«Davvero? » gli disse Katara sorridendo.

«Si… Ci sono persone che nascono per sognare e persone che nascono per essere un sogno» le disse lui serio.

«E con questo cosa vuoi dire? » gli chiese lei confusa.

«Bè tu sei nata per essere un sogno, il mio sogno, mentre io sono nato per sognarti in eterno» le disse mentre l’avvicinava a se per baciarla di nuovo, questa volta più intensamente, come se volesse dimostrarle che quello che le aveva detto era vero.

Quando le loro labbra si separarono, si abbracciarono e rimasero così fino a quando non arrivarono alla nazione del fuoco.

Azula stava per essere incoronata, ma Zuko fermò subito la cerimonia «Non sarai tu a diventare signore del fuoco, sarò io!» disse Zuko guardando la sorella.

«Bene Zuzu, se vuoi il trono dovrai batterti con me, solo tu ed io, con l’Agni Kai!» disse Azula sfidandolo.

«Accetto» rispose Zuko.

«No!» gridò Katara «Non puoi affrontarla da solo, anche tu hai ammesso di aver bisogno di aiuto con Azula, io non voglio perderti!» disse lei abbracciandolo.

«Andrà tutto bene, ce la farò: Azula ha qualcosa di diverso, è più debole» la baciò un’ultima volta e poi la fece allontanare.

Il combattimento tra Zuko e Azula ebbe inizio e dopo un po’ lui iniziò ad avere la meglio «Cosa c’è Azula, niente fulmini oggi?» disse provocandola.

«Te lo faccio vedere io il fulmine!» rispose lei.

Azula si preparò per scagliare il suo attacco, mentre Zuko si preparava per riceverlo, ma accadde una cosa che Zuko non aveva previsto.

Azula all’ultimo minuto aveva cambiato direzione scagliando il fulmine contro Katara.

«No!» gridò Zuko che corse il più in fretta possibile verso la ragazza che tanto amava, parandosi davanti a lei, facendole scudo con il suo corpo.

 

 

POV KATARA

 

«No Zuko!» gridai con le lacrime agli occhi, mentre vedevo il mio ragazzo cadere a terra dopo essere stato colpito per proteggermi.

Feci per avvicinarmi a lui ma Azula me lo impedì «Preferirei che fosse il medico di famiglia a occuparsi del piccolo Zuzu» disse ridendo.

Sentii la rabbia crescermi dentro «Pagherai per questo Azula!» detto questo incominciai a

combattere contro di lei.

Azula era sicuramente molto più forte di me, ma io ero molto più determinata: aveva osato colpire il ragazzo che amavo e per questo avrebbe pagato!

Grazie all’utilizzo di uno stratagemma e all’aiuto del mio dominio dell’acqua riuscii a bloccarla e ad incatenarla.

Corsi verso Zuko e m’inginocchiai accanto a lui: era svenuto.

Provai a chiamarlo, ma non si svegliava, quindi utilizzai dell’acqua per curarlo, ma i suoi occhi continuavano a rimanere chiusi.

«Amore mio, ti prego non mi lasciare, io non posso vivere senza di te» gli dissi abbracciandolo, ma lui continuava a dormire.

 

 

POV NARRATORE

 

Katara continuava a piangere e a stringere Zuko tra le sue braccia: il ragazzo era stato colpito vicino al cuore, sicuramente non sarebbe sopravvissuto.

Mentre piangeva, Katara non si accorse che alcune lacrime erano cadute sulla ferita sul petto di Zuko e grazie a queste, piano piano la ferita si stava rimarginando.

Katara all’improvviso sentì una mano che gli accarezzava una guancia «Non piangere, sei più bella quando sorridi» Zuko si era svegliato, le lacrime della ragazza erano lacrime d’amore, ed era stato proprio il suo amore a guarire Zuko.

Katara lo strinse forte e lo baciò.

Quando si staccarono lei gli sorrise «Ho avuto paura, credevo di averti perso per sempre».

«Tu non mi perderai mai, noi staremo insieme per sempre, è una promessa»

Si guardarono negli occhi prima di scambiarsi un tenero bacio d’amore, un amore che sarebbe durato per sempre.

FINE

 

Questa storia ha partecipato al contest  Ad ogni genere la sua frase” di Nemi23.

  
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