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Autore: Tittili    08/01/2014    6 recensioni
E se Kate e Rick si dovessero cimentare in una nuova indagine nel mondo del teatro? cosa succederebbe tra loro...leggete e lo scoprirete...un abbraccione a tutti. Tittili
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Martha Rodgers, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Carissimi amici...non ho parole per dirvi quanto mi siete mancati..è stato un brutto, bruttissimo periodo e non avevo nè il tempo nè la voglia o lo spirito per scrivere...ma dopo il buio arriva anche un pò di luce...e quindi rieccomi qui con un micro capitolo...sperando che per ricominciare vi possa bastare...il resto arriverà presto...Promesso...un abbraccione a tutti. Tittili



CAPITOLO 11



Rimase immobile, seduto sul letto, dando le spalle alla porta che, con un impercettibile cigolio, si chiuse lentamente.
Poteva sentire distintamente il respiro irregolare della donna ad un paio di metri da lui mentre il suo cuore batteva come impazzito.
Allora non è un sogno pensò chiudendo gli occhi per un attimo quasi a ringraziare il destino.
“..Martha è tornata a casa…” sussurrò Kate dopo alcuni secondi che sembrarono interminabili.
L’uomo si alzò con calma e senza dire una parola, lentamente, aggirò il letto che si trovava nel mezzo della stanza.
Kate lo osservò avanzare quasi in preda al panico, appoggiando le spalle alla porta cercando un sostegno.
Castle in pochi passi si trovò davanti alla donna che iniziò a tremare abbassando lo sguardo.
“..ti ho mentito..”  disse la detective con un filo di voce
A quelle parole lo scrittore trasalì, facendo un piccolo passo indietro.
Mentito?..Non mi ama?..perché dirmelo allora Kate!!? Perché??...sensazioni e pensieri atroci gli impedivano quasi di respirare
“..mentito?..” chiese  cercando di sembrare calmo.
La donna rialzò lentamente lo sguardo cercando di trovare la forza di rispondere ma, quando incrociò gli occhi disperati dello scrittore, si sentì come morire.
“..ricordo tutto Castle..” sospirò riabbassando lo sguardo per la vergogna.
L’uomo rimase come impietrito.
“..di cosa stai parlando?..” chiese stupito cercando di capire.
“..il..giorno..del funerale…le tue parole…ricordo tutto...ho sempre ricordato..” rispose Kate con un filo di voce.
Un silenzio pesante cadde immediatamente nella stanza.
Sono stata una stupida…tanta la paura di amare e di soffrire, che ora l’ho perduto per sempre…pensò la donna trattenendo a stento le lacrime.
“…ti prego..dì qualcosa…arrabbiati…insultami…ma non stare in silenzio…” chiese implorante  rialzando lo sguardo a fatica.
Lui era lì, davanti a lei, immobile, con un dolce sorriso stampato sulla faccia e gli occhi che brillavano come non mai.
“…ti rendi conto di quante volte potrò usare questa cosa  per farmi perdonare?? Praticamente sono salvo per almeno cent’anni di stupidaggini.. ” disse con tono ironico lo scrittore appoggiando le mani sulla porta, ai lati del viso della donna, bloccandone una possibile fuga.
“. Che cosa??..” balbettò  lei stupita
“…sai Kate..in fondo credo di averlo sempre saputo…avevo solo paura che  quel silenzio fosse il tuo modo di dirmi che i sentimenti non erano ricambiati…” sussurrò lui avvicinandosi pericolosamente.
“..non..io..” cercò di parlare lei
“…a meno che non stessi mentendo anche pochi minuti fa..” continuò lui ad un respiro dalle sue labbra.
La donna non riusciva neanche a parlare per l’emozione tremando violentemente.
Quando le labbra dell’uomo si appoggiarono delicatamente sul collo un gemito soffocato sfuggì al suo controllo.
“..mentivi Kate?” chiese ancora lo scrittore con voce roca ad un respiro da lei fissandola intensamente.
“..no…” rispose con un filo di voce.
“…allora non c’è nient’altro da dire…” replicò Castle staccando le mani dalla porta e facendo un passo indietro.
Si posizionò come sull’attenti davanti a lei, serio, impenetrabile, quasi fosse diventato di pietra.
Ma i suoi occhi erano qualcosa di unico, di terribilmente vivace, come se il cielo avesse preso vita in quello sguardo.
“..beh?…” disse Kate interdetta da quel comportamento stupefacente.
“..beh cosa? ” chiese lui con un tono quasi canzonatorio.
“..cosa stai facendo?..” chiese ancora lei, con un velo d’ansia nel tono della voce.
“..aspetto..” sussurrò lo scrittore con voce profonda.
“…aspetti?..” replicò lei sempre più tesa.
“…aspetto…” ripetè lui.
“..che cosa?..” chiese la detective sempre più intimorita dalla situazione paradossale.
“…quello che attendo da sempre…” rispose lui spostando leggermente la testa di lato.
“..non..non..” balbettò lei presa alla sprovvista.
“..ti prego Kate…” sospirò Castle  
La dolcezza disarmante con cui pronunciò quelle parole fu qualcosa di devastante.
Il cuore sembrava quasi voler uscirle dal petto.
Continuava a guardarlo, quasi fosse la prima volta che lo faceva veramente, e forse era davvero così.
Un piccolo passo, ancora uno, tra i due solo un sospiro.
Quando le labbra della donna si appoggiarono timorose su quelle dello scrittore il tempo interruppe la sua inesorabile corsa.
 
 
  
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