Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: MeikoBuzolic    08/01/2014    0 recensioni
"Il viaggio durò a lungo. L’altoparlante comunicò «Stiamo per arrivare all’aeroporto di Mystic Falls».
L’atterraggio fu brusco, mi mossi in difficoltà nel piccolo corridoio, scesi, mettendomi le mani alle orecchie per il rumore degli aerei vicini che decollavano. Dopo diversi minuti, arrivarono le mie valige, le misi nel carrello, e seguì i cartelli di uscita. La porta scorrevole si aprì..."
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
13.
Mi guardavo allo specchio, non riuscivo a riconoscermi. 
Con un trucco molto semplice la nonna mise in risalto i miei occhi verdi. Con delle extension allungò i miei capelli rossi, facendomi un semplice chignon e con una mollettina legò la punta del mio ciuffo per farlo cadere dolcemente. L'abito dal color crema arrivava sopra il mio ginocchio, aveva un piccolo fiocco nero al centro che divideva il petto con la vita, la parte superiore era ricoperta di pizzo nero dalle maniche a sbuffo. Le calze color carne e infine delle decoltè nere. 
Mia nonna mi ammirava, ammirava il mio riflesso.
«Sei una bellissima donna» mi guardò orgogliosa, si avvicinò a me.
Ammiravo il mio riflesso, per la prima volta mi sentii bella.
Mia nonna prese tra le mani una collana di perle, le legò al mio collo.
«Ogni donna a bisogno delle sue perle» sorrise e baciò la mia fronte.
Sorrisi, accarezzai le preziose pietre.
«Grazie» la guardai dritta nei suoi occhi verdi, non era solo per il trucco era per tutto quello che faceva, lei mi stava accentando così com'ero.

Mi ritrovai in un delizioso giardino dove si trovava una fontana dalla scultura che rappresentava un angelo e si trovava davanti al grande edificio a due piani di mattoni rossi, dalle grandi colonne bianche decorate con delle grandi coccarde e dei teli beige. Salimmo i scalini, ai lati si trovavano delle sedie con dei tavolini, e davanti a noi la porta dall'arco dallo stile retrò. 
Etrammo ritrovandoci in un delizioso ed elegante salotto, dove si trovava una scalinata alla mia destra, percorremmo un corridoio andando dal lato opposto della palazina. 
Uscimmo da una porta finestra ritrovandoci in un balcone e davanti a me si trovò un bel quadretto: dei tavoli sparpagliati per il prato con una posizione ben precisa, a sinistra un palco in legno, accanto una piccola orchestra di archi, infondo un tavolo nero per i giudici e un bellissimo sfondo di un lago dove al centro si trovavano delle fontane.
Scesi le scale, guardandomi intorno, ogni donna dal bellissimo vestito elegante e gli unomini dal solito smoking nero. Mi guardai a torno, nessuno che conoscevo.
«Vieni tesoro, quello e in nostro tavolo» indicò un tavolo al centro, dove già sedevano tre persone.
«Buonasera» disse mia nonna saluntado i due uomini e la donna, all'incirca della sua età.
Mi sedetti accanto alla donna dai capelli castani, aveva una camicia rosa pastello, e la gonna a tubo nera, mi sorrise gentilmente e accanto a lei un uomo dai baffi e capelli bianchi che le stringeva la mano, accanto alla nonna un uomo dalla carnaggiose scura, dai pochi capelli corti e bianchi e dallo smooking bianco - l'unico originale - pensai.
«Buonasera» salutai cordialmente.
«Questa è mia nipote Caitlyn. Loro sono la signora e il signor Smith, e lui è il signor Martin» quando indicò l'uomo dalla carnaggione scura le sue guancie si arrossirono.
«Piacere» sorrisi.
I camieri facendo slalom da un tavolo a l'altro portavano dei antipasti o dello champagne.
Mi guardavo a torno e ancora nessuno, inizia a scoragiarmi.
«Cai, sei tu?» domandò una voce dietro di me.
Mi voltai «Bonnie!» sorrisi, il mio sguardo pieno di gioia.
«Sei venuta?» domandò lei.
«Sì» risposi. 
Lei con un abito color crema dalla tinta unita e dallo stile vintage, indossava una collana dalla pietra color giallo-dorato.
«Sei bellissima» mi complimentai.
«Lo sei anche tu» rispose lei. «Vieni andiamo a fare un giro» propose.
Guardai la nonna, lei approvò annuendo.
Mi alzai velocemente, presi Bonnie a braccietto trascinandola via «Mi hai salvata, stavo invecchiando ogni secondo di più» dissi ironica.
Lei rise.
Camminanno senza una rotta, tra le persone e le chicchiere.
Il sindaco salì sul palco.
«Benvenuti a questa nuova edizione di Miss Mistyc Falls» tutti applaudirono «Siamo lieti di presentarvi alcune fra le personalità emergenti più rapresentative della nostra comunità» disse aprendo il concorso.
«Andiamo?» dissi a Bonnie.
Ci avviammo verso il parco ma mi scontrai con qualcuno.
«Scusa!» asclamai dispiaciuta.
«Non fa niente, signorina...» disse la voce calda.
Alzai il viso guardando quei bellissimi occhi.
«Caitlyn Evans» disse lui sorrise diventito.
«Buonasera Klaus» salutai, quell'uomo riusciva a rendermi timida, sentii le mie guance accaldarsi.
«Ho saputo che frequenti mio fratello minore Kol» affermò.
«Sì, spero che non ti dispiaccia» affermai.
«Certo che no, mio fratello si merita una donna come te. Sei veramente graziosa quest'oggi» si complimentò.
«Grazie, anche tu» sorrisi, sentii Bonni spingermi per un braccio, «Adesso vado. Buona serata» augurai.
«Anche a voi» disse lui sorridente.
Atraversammo un piccolo ponticino, che portava al laghetto e ci sedemmo in una panchina in pietra.
Le mani mia e di Bonnie si sfiorarono e un forte vento ci venne incontro, ci guardammo sorprese, lei allungò la mano e strinse la mia, sentii una grande forza entrare i me, come una scarica di adrenalina, mi sentivo invincibile. Guardai Bonnie ed ebbi la certezza che anche lei provasse lo stesso.
L'acqua del lago iniziò ad agitarsi, il vento soffiava intorno a noi, sentivamo la natura parlarci e le nostre meti unizrsi, e l'acqua iniziò a vorticare energicamente. Mi lasciai trascinare da quella forza, un'energia mai sentita e ne desideravo di più. 
Improvisamente tutto si fermò, non mi sentii l'aria ed era come se il mio cuore avesse smesso di battere per qualche istante, respirai profondamente. Guardai Bonni, lei accentuò un sorriso, eravamo senza fiato, e le nostre mani erano non si toccavano . quando ha lasciato la presa? - pensai.
«Cos'è successo?» domandai. «Era una sensazione...magnifica».
«Non so, credo che le nostre forze si siano unite, come se fossimo due opposti, come due calamite che si attraggono, ci siamo uniti ed era fortissimo» spiegò ma il sguardo era altrove.
«Stai bene?» domandai, preoccupata.
«Sì, sto bene» mi sorrise.
Chiacchierammo per tutto il tempo, ma evitando il contatto delle nostre mani, avendo paura che questa volta il cuore non cominciasse a battere.
La musica cessò, da lontano guardammo il palco e sulle scalinate notammo Caroline, la sua voce veniva trasportata dal vento fino a noi.
«Ciao a tutti! Sono Caroline Forbs. Come Miss Mistyc Falls in carica e per me un onore annunciare le ragazze di Mistyc Falls» si sentì il suono degli applausi, Caroline iniziò ad elencare le giovani ragazze, e ogni volta che pronunciava un nome una di loro scendeva la gradinata per raggiungere il loro accompagnatore.
Ammirai le ragazze, una più bella di un altra, ma attirò l'attenzione la giovane ragazza dai occhi azzurri e il vestito rosso - che bella! - pensai. Scese le scale aggraziatamente, e lì ad aspettarla c'era Matt, rimasi stupita, ma ero felice che aveva trovato un'altra ragazza a rederlo felice.
Si posizionarono uno fronte a l'altra e danzarono un antico ballo, dove non c'era nessuno tocco, era un gioco di sguardi, uno sfioramento di mani. Li ammiravo, come poteva un semplice sfioro essere così sensuale e misterioso.
«Buonasera signore» sentii una voce che mi distrasse, attirando la mia attenzione.
Rimasi sorpresa.
«Buonasera Kol» salutai, il giovane ragazzo davanti ai miei occhi, con un bellissimo smoking. Non era la prima volta che lo vedevo in ambiti così eleganti, ma l'effetto che mi faceva era come il primo.
«Te la rubo un attimo» disse Kol.
Mi prese per mano e mi prese fra le sue braccia, corse con la sua velocità sovranaturale ed io nascosi il viso appoggiandolo sulla sua spalla assaporando il suo dolce profumo. 
Ci trovammo in mezzo alla natura, si sentiva ancora il suono dell'orchestra - non dovremo essere lontani - pensai.
Lui mi appoggiò a terra, mi voltai e dietro di noi un orchestra d'archi - dove sono? - pensai sorpresa.
«Dove siamo?» domandai, fissando ancora la piccola orchestra d'archi.
«Siamo soli» rispose, con le punta delle sue dita sfiorò i miei lineamenti, e sfiorando il mio mento avvicinò le mie labbra alle sue baciandomi dolcemente.
Mi guardò intensamente, appoggiò la sua mano sinistra dietro la schiena e la mano destra l'alzò in alto - il ballo che facevano i partecipanti al concorso - sorrisi.
I violini e il violoncello iniziarono a suonare, ed io iniziai a seguire i passi di Kol, danzando quel lento ballo circondati dagli alberi, il fruscio delle foglie e il vento che ci accarezzava.






 
Abito Caitlyn: http://image6.oasap.com/o_img/2013/04/07/28214-161433-big/Elegant-Short-Puff-Sleeves-Dress-With-Lace-Bodice.jpg
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: MeikoBuzolic