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Autore: Delirious Rose    09/01/2014    3 recensioni
Quel giorno non fu solo la necessità di una cavia a portarmi lì.
Fu la mia solitudine.
E il fatto che fossi uno straniero in una terra straniera.

Un uomo e un prezzo che si rivela troppo alto solo dopo averlo pagato.
{Questa storia partecipa al contest "Stile copione - inedite ed edite" di (Gaea)}
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Nota introduttiva

Questa sceneggiatura per un fumetto che non sono mai riuscita a realizzare, è stata scritta il 18 maggio 2004 a seguito di un sogno fatto la notte precedente: se ve lo state chiedendo, no, non ricordo d’aver mangiato pesante quella sera e no, non cercate di trovarvi un senso, siamo pur sempre davanti all'espressione della dimensione onirica..
La cosa che mi rimase soprattutto impressa, fu la cruda semplicità delle tavole I, II, III e VI – uno stile che poi avrei ritrovato, con mio grande stupore, in Reinassance del 2006: visto che dei professionisti misero 6 anni per farne un lungometraggio, io ci avrei messo eoni per realizzare sei tavole – che contrastavano con la complessità e la ricchezza dei dettagli delle tavole IV e V da realizzare nello stile di Bosch, e il fatto che il volto del protagonista/voce narrante fosse sempre nell’ombra.
Perché la (ri)pubblico adesso, dopo quasi dieci anni dalla prima stesura? Semplicemente perché partecipa al contest Stile copione - inedite e edite di (Gaea).

 

The Child

Tav. I

Vignetta N°1
Paesaggio montano, s’intravede una grande casa e una strada.

Didascalia: 18**
Didascalia: Quel giorno non fu solo la necessità di una cavia a portarmi lì.

Vignetta N°2
Vista della strada nella foresta, retro di un’automobile.

Didascalia: fu la mia solitudine.

Vignetta N°3
Facciata della casa, l’auto è ferma nel piazzale, si vede la figura di un uomo che entra nell’edificio.

Didascalia: e il fatto che fossi uno straniero in una terra straniera.

Vignetta N°4
una stanza male illuminata, si vedono dei bambini di ambo i sessi in fila e una donna sorridente, se ne intravede un altro fra le ombre, davanti ai bambini

Didascalia: Mentre la direttrice mi mostrava gli ospiti del suo istituto, mi tornavano in mente le innumerevoli volte che ero stato messo in mostra assieme agli altri orfani, incrociando le dita sperando di essere scelto.

Vignetta N°5
Primo piano di un bambino di circa otto o nove anni, col viso lentigginoso e l’aria di chi non è a proprio agio.

Didascalia: Quando lo vidi, mi parve di rivedere me stesso alla sua età.

 

Tav. II

Vignetta N°1
Come V2 di T.I, solo che la macchina procede nel verso opposto.

Didascalia: Presi il bambino con me, imponendogli di chiamarmi “Zio”: mentre lo portavo con me, vedevo i suoi occhi brillare come avevano brillato gli occhi dei bambini che erano scelti, come i miei non avevano mai brillato.

Vignetta N°2
In una stanza da bagno, il bambino avvolto in un grosso asciugamano, e seduto su uno sgabello, un uomo anziano e segaligno gli taglia i capelli.

Didascalia: Lo affidai al mio servo, affinché lo preparasse e gli spiegasse la ragione della sua presenza in casa mia.
Bambino: Farà male monsieur?

Vignetta N°3
Una stanza, contro la finestra si vedono la silhouette di un uomo col busto appena chinato in avanti e una mano alzata, come se stesse spiegando qualcosa, e quella di un bambino che guarda verso l’uomo.

Didascalia: Era un bambino molto intelligente e dalla mente sveglia, ogni volta voleva sapere cosa stavo per fare e a cosa servisse: mi ascoltava silenzioso, estasiato, come se pendesse letteralmente dalle mie labbra.
Bambino: Farà male Zio?
Zio: No. Non troppo almeno.

Vignetta N°4
Particolare di una mano infantile, con le dita rigide e arcuate, che stringe un lenzuolo di un bianco sporco.

Didascalia: Fui severo con lui, facendo in modo che non dimenticasse mai lo scopo della sua presenza in casa mia.

Vignetta N°5
Come precedente, ma dall’alto con una quasi completa visuale del letto avvolto nelle ombre della stanza.

Didascalia: nonostante questo, non mi guardò mai con odio, mai con risentimento, poiché aveva visto di peggio ed io non avrei mai fatto a lui quello che avevo subito io.

Vignetta N°6
Primo piano di un uomo, anziano e con gli occhi nascosti dagli occhiali, ha un’espressione contrita.

Didascalia: Ma un giorno, esagerai.
Servo: Signore, il signorino si è ammalato.

 

Tav. III

Vignetta N°1
Stanza del bambino: è steso nel letto; l’uomo è seduto su una sedia accanto, nascosto dall’ombra.

Didascalia: Fu solo allora che capii quanto fosse simile a me, quanto gli fossi affezionato.

Vignetta N°2
Primo piano del bambino: è steso nel letto, il volto verso l’uomo –che non si vede – è pallido e febbricitante.

Bambino: Fa male, zio.

Vignetta N°3
Corridoio dal punto di vista dell’uomo, prospettiva un po’ distorta: s’intravedono dei quadri e delle porte, il fondo è completamente buio.

Didascalia: Quando uscii da quella stanza, avevo un pessimo presentimento.

Vignetta N°4
Porta in fondo al corridoio, si vede una mano infantile che gira la maniglia.

Vignetta N°5
La porta è spalancata: un’intensa luce rossastra disegna la silhouette di un bambino, la sua ombra si allunga nella lama di luce.

 

Tav. IV

Vignetta unica
Interno di un salotto: sembra di essere all’interno di un quadro di Hieronimus Bosch in cui spicca un gigantesco gatto ritto sulle zampe posteriori e dall’espressione malevola.

Gatto: Ti stavamo aspettando, tesoro.

 

Tav. V

Vignetta N°1
Primo piano di un secondo bambino: ha un’espressione fra la sorpresa e l’orrore.

Bambino’: Chi sei? Che vuoi?

Vignetta N°2
Il gatto, circondato dalle altre creature, troneggia sulla figura esile del bambino.

Gatto: Già conosci la risposta, mio caro.
Gatto: Ho quel che desideri, basta pagare.
Creature Varie: Pagare! Pagare!

Vignetta N°3
Il bambino, con un’espressione che vuole essere fredda senza riuscirci troppo, lo sfondo brulica delle strane creature.

Creature Varie: Pagare! Pagare! Anima! Anima!

Vignetta N°4
Primissimo piano del volto del gatto: è malignamente compiaciuto.

Gatto: Oh no, no no; la sua anima non ci interessa.
Gatto: Perché il signore ha già pagato.

Vignetta N°5
Prospettiva distorta del camino: inginocchiato davanti a esso c’è il primo bambino con lo sguardo perso nel vuoto.

Bambino: Non voglio andare con loro, zio!

 

Tav. VI

Vignetta N°1
Vista dello stesso salotto, la prospettiva è normale: si vede il camino, una poltrona e il profilo di un uomo con le braccia puntate sui braccioli e proteso in avanti, come se si fosse svegliato da un brutto sogno.

Didascalia: Solo un sogno, per fortuna.

Vignetta N°2
Come sopra, ma l’uomo ha un atteggiamento un po’ più tranquillo; dietro la poltrona s’intravede la sagoma dell’uomo anziano.

Servo: Signore, il signorino è morto.

Vignetta N°3
Come sopra, ma questa volta l’uomo ha un atteggiamento disperato.

Didascalia: Fui di nuovo solo.

   
 
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