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Autore: Welt    09/01/2014    3 recensioni
Lui era piccolo e molte volte si sentiva così immaturo rispetto al leader, sei anni erano tanti e forse al più grande pesavano particolarmente, non era mai riuscito a dargli di più di qualche semplice bacio o carezza, si sentiva tremendamente piccolo ed insicuro, ed anche se Yongguk non glielo aveva mai fatto pesare magari adesso si era stancato di aspettarlo, di far uso di tutta la sua pazienza quando lui diventava immaturo, o di fargli da balia in alcuni momenti, forse cercava qualcuno di più simile a lui, sarebbe stato sbagliato?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Yongguk, Zelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!
La storia finisce qui, sono molto felice che qualcuno l'abbia letta e ringrazio chiunque l'abbia fatto, ma in modo particolare, chi ha speso il suo tempo commentando e mettendo nelle seguite la storia!
Ringrazio anche i lettori silenziosi!
Spero di cuore che il finale possa piacervi, e che non lo riteniate sciocco, spero di non deludervi, ma è stato un parto per me questo finale!
Ringrazio Josie per il continuo sostegno, e se mi vedrete ancora qui sarà a causa sua, desidera una Daejae u.u
Aspetto vostre notizie! 
A presto spero!
Welt.
 

 


Crash


Capitolo II

Erano passati diversi giorni da quando ormai quei due avevano chiuso la loro relazione e di Junhong non era rimasto che un riflesso si quello che era prima, mentre Yongguk mostrava una figura sicura e forte di se.
C’era uno strano silenzio poi in casa, nessuno parlava mai troppo per non complicare le cose e lasciare che tutto rimanesse in quello strano equilibrio. Certo, davanti alle telecamere erano gli stessi ragazzi di sempre, ma era evidente che da soli c’era qualcosa che non andava. Himchan e Yongguk stavano sempre insieme, ed il più piccolo cercava in tutti i modi di consolare il leader. Vederlo così distrutto, anche se toglieva la maschera solamente quando erano da soli gli faceva malissimo. Dall’altro lato però c’era un ragazzino solo, che non riusciva a parlare con nessuno, che si isolava e chiudeva sempre di più in se stesso e che, soprattutto, dormiva e mangiava poco. Pensava che sarebbe stato capace di fingere un coinvolgimento minore a quella rottura, ma il suo corpo ormai non era più comandato da lui, ma da una forza a parte chiamata sofferenza, che lo stava decisamente distruggendo, neanche tanto lentamente.
-Himchan, sono stato un passatempo per lui, un maledetto passatempo!- Sospirò piano il leader e cercò con tutto se stesso di non pesare ancora sull’amico che mai si era dimostrato così come in quel momento, gli aveva davvero fatto vedere quanto fosse legato a lui, nonostante infondo stravedesse anche per il maknae, ma non aveva vacillato un secondo, gli era sempre stato vicino rincuorandolo e stava facendo la stessa cosa in quel momento, anche se con tutto se stesso cercava di capire il reale motivo per cui Zelo avesse detto quelle cose, non erano sue parole era un discorso fintamente costruito e lui, che ormai aveva imparato a conoscerli meglio di se stesso, sapeva bene che c’era qualcosa che non andava.
Solo quando vide il più grande calmo, con una scusa qualsiasi si dileguò ed andò dal più piccolo. Voleva parlare con lui, era anche arrabbiato a dire la verità, non riusciva a vedere Bang in quelle condizioni per quel moccioso, ma voleva parlare e magari riuscire a capirci qualcosa di più.
-Zelo-ah, sono io posso entrare?- La voce del più grande raggiunse le sue orecchie anche sopra la musica che spense nel momento in cui vide la porta aprirsi.
-Si hyung vieni, successo qualcosa?- Davanti a tutti il suo comportamento stranamente distaccato stonava con l’amore che invece aveva sempre dato a tutti, ed era quello che faceva decisamente insospettire Himchan. -Perché l’hai fatto?- Non faceva giri di parole lui, non si era mai trattenuto ed aveva sempre detto quello che pensava, ma il maknae aveva sperato con tutto se stesso che mai nessuno avesse avuto il coraggio di venire da lui a chiedere qualcosa, non era sicuro di poter continuare a mentire, era troppo difficile farlo racchiuso nel suo silenzio figuriamoci quando doveva parlare.
-Oltre al fatto che non credo che siano affari tuoi, sarai sicuramente stato già informato dalle sue parole.- Il tono non era rispettoso come sempre, anzi forse un po’ troppo scontroso, e subito il più grande si innervosì, ciò che lo toccò forse anche più del tono fu il giro di parole pur di non dire il suo nome, come se volesse quasi far finta che non esistesse. Era evidentemente un segno di sofferenza quello.
-Ragazzino non permetterti ad usare quel tono con una persona più grande, in più volevo saperlo da te, sai per avere una versione da entrambe le parti!- Sapeva bene Zelo che facendo così non stava facendo nient’altro che fare terra bruciata intorno a lui, inutilmente visto che in quel momento gli serviva più che altro invece un appoggio dalla sua famiglia. -Oh hyung, ma io so che tu ne sei felice, che credi che non abbia capito tutto?- Il suo tono era canzonatorio quasi, il suo viso era una maschera di tristezza e cattiveria insieme. Odiava essere preso in giro il più piccolo e nonostante tutto non aveva intenzione di farsi prendere in giro da Himchan, lui infondo era stata la causa della rottura, anche se non ne aveva idea, Zelo aveva visto tutto e sapeva della loro specie di relazione!
-Che stai dicendo? Cosa avresti dovuto capire?- Himchan si preoccupò quasi del tono e del suo sguardo, vedeva negli occhi del piccolo le lacrime che non riusciva più a trattenere, vedeva dolore e sofferenza e gli sembrava tutto parecchio assurdo. -Che tu e Bang avete una relazione, l’ho visto come vi guardate, l’ho notato come state sempre insieme anche prima che ci lasciassimo! L’ho lasciato per te ed adesso ti prego smettila di stare qui a parlare di cosa ho fatto io, perché l’ho fatto solo per renderlo felice, e se lo sarà insieme a te, va bene lo stesso!- Non riuscì il piccolo a trattenere le lacrime ed i singhiozzi, nonostante non volesse piangere affatto, non c’era riuscito e stava lì, davanti alla persona che probabilmente avrebbe dovuto odiare di più al mondo, ma che non odiava affatto, a piangere come il ragazzino che era. Himchan rimase commosso da quella che era a tutti gli effetti una delle dichiarazioni d’amore più dolce a cui lui avesse mai assistito. Lo strinse appena in un abbraccio e già con un piano in testa rese reali le paure del più piccolo, avrebbe fatto rimettere insieme quei due, ma prima punendoli un po’, sembravano due bambini incapaci di comunicare.
-Ti prometto che non farò mai niente per ferirlo, ti sono grato per esserti fatto da parte per noi.- Lo lasciò in camera ed andò alla ricerca degli altri, doveva far in modo di far esplodere la gelosia di entrambi e di renderli vulnerabili, così quando poi si sarebbero trovati soli avrebbero dato di matto e forse avrebbero parlato, se no, nel peggiore dei casi avrebbero assistito ad un omicidio.
 
 
I giorni passarono lentamente e venuti a conoscenza gli altri membri del piano della mamma di casa, si era creata una strana atmosfera a casa. Non era decisamente più pesante come prima, ma stantia. Himchan e Yongguk erano praticamente sempre da soli, e per Zelo era una pugnalata vederli così uniti, soprattutto dopo le parole del più grande. Quindi i suoi non erano stati film, ma ci aveva visto giusto. Odiava vederli così vicini, così intimi, avrebbe volentieri staccato le mani ad entrambi. Il suo umore era decisamente più nero del solito, era scontroso e maleducato un po’ con tutti, e l’unico che riusciva a sopportarlo era Jongup, anche se con parecchia pazienza e difficoltà.
Era fin troppo presto quella mattina ed il piccolo di casa sperò che stessero ancora tutti dormendo e che non ci fosse nessuno sveglio a casa, così da non dover fingere, ma evidentemente la fortuna non era dalla sua e quando entrando in cucina vide i suoi hyung quasi si strozzò. Yongguk perse parecchi battiti del proprio cuore, mentre Himchan fu quasi felice di come le cose stessero prendendo una piega così favorevole. Si avvicinò al leader e portò il braccio intorno alle spalle e iniziò a parlare fitto fitto con lui, guardandolo con occhi fintamente innamorati, ma per Zelo che era accecato da chissà quale sensazione quegli occhi sarebbero risultati veri ed era proprio quello che sperava il più grande. Il leader non capì il cambio di comportamento del suo amico, ma stette al gioco senza neanche pensarci più di tanto, non era affatto voluto e quando sentì il fiato caldo sul suo collo quasi rabbrividì. Zelo ignorò, o meglio fece finta di ignorare il tutto, anche se controllava bene i loro movimenti e quando vide il viso di Himchan così vicino al suo collo, conoscendo fin troppo bene i gusti del suo Yongguk pensò che doveva interromperli, immediatamente.
Fece scivolare il bicchiere vuoto, che aveva tra le mani per terra, e prima che potesse toccare il pavimento guardò Himchan come se volesse sfidarlo. Era un comportamento immaturo, lo sapeva, ma non era riuscito ad evitarlo. Era decisamente felice quando vide il salto che fecero entrambi spaventati dal rumore del vetro che si rompeva. Li aveva separati, ma adesso aveva i loro sguardi puntati addosso, e per quanto poco gli interessasse di Himchan, aveva dall’altro canto lo sguardo di Yogguk addosso e quello bruciava peggio del fuoco.
 -S-scusate, mi è scivolato dalle mani!- Si piegò svariate volte in segno di scusa e poi raccolse velocemente i vetri sparsi sul pavimento finendo anche per tagliarsi appena. Fu tutto talmente tanto veloce, che nessuno dei due riuscì anche solo a dire qualcosa, o meglio il leader ci provò anche, soprattutto quando vide il piccolo taglio e conoscendo la sua leggera fobia del sangue, ma la voce gli morì in gola, era ancora troppo presto, la ferita che gli aveva procurato bruciava ancora, non riusciva ad ignorare il dolore.
Zelo scappò velocemente in camera, mentre Himchan ridacchiava soddisfatto ed il leader era stranito da tutto quello.
Non fu neanche l’ultimo segnale di gelosia da parte di Zelo, ogni volta che li trovava soli da qualche parte interveniva. Come quella volta che erano sul divano i suoi hyung, sotto una calda coperta a vedere un film nella penombra, scena che ai suoi occhi ebbe un enorme significato romantico e lui senza neanche pensarci due volte entrò nel salone accendendo tutte le luci con la scusa di non trovare il suo cellulare, che era nella tasca dei suoi pantaloni, rompendo così quell’atmosfera romantica che si era creata, e poi successivamente sedersi sul divano anche lui, decisamente troppo vicino a suo ex ragazzo, con la scusa di volersi vedere il film, anche se a lui i film pesanti non gli piacevano per niente. Piccoli segnali, che iniziò a captare anche Yongguk, che iniziava a trovare quella cosa parecchio irritante. Cosa voleva? Lui stava cercando ancora di dimenticarlo e vederlo così spesso, o averlo così vicino non aiutava affatto. Come quella volta sul divano, dove dovette trattenersi dal stringerlo fra le braccia e baciarlo calorosamente.
Gli mancava incredibilmente.
Ma forse la volta più evidente fu quella volta nel camerino dove Yongguk ed Himchan stavano seduti sul divanetto aspettando di essere chiamati per l’esibizione ed erano incredibilmente vicini, incredibilmente a loro agio con le gambe intrecciate e gli sguardi incastrati, okay c’era da dire che Bang aveva intuito la gelosia del più piccolo e che ci stava giocando parecchio sopra questa cosa, un po’ per vendetta, un po’ per capire bene cosa passasse nella testa del maknae, ma il bacio leggero che diede vicino alle labbra di Himchan forse fu esagerato, e fu sicuramente la goccia che fece traboccare il vaso ed esplodere il più piccolo che se ne andò da quella stanza sbattendo la porta dopo averli guardati malissimo.
Il leader guardò tutti con estrema calma e si alzò raggiungendolo e fermandolo. -Non so dove credi di stare o chi ti credi di essere, ma devi essere rispettoso verso i tuoi hyung, e quello che hai appena fatto non è rispettoso!- Il piccolo aveva gli occhi gonfi, e stava cercando con tutto se stesso di non piangere assolutamente davanti a lui. L’aveva perso per sempre, non era più suo e non importava che l’avesse lasciato lui, no, importava solo il dolore sordo che provava all’altezza del petto, più precisamente del cuore in quel momento. Probabilmente gliel’aveva rubato per sempre e non sarebbe mai stato in grado di donarlo a qualcun altro, perché per quanto si illudesse il suo cuore era solo e soltanto di Bang.
-Perché tu credi di essere stato rispettoso nei miei confronti?- Non pensò alle sue parole, non pensò al tono che doveva usare, non pensò niente e fu agli occhi del maggiore una scena straziante. Non stava mentendo in quel momento e poteva vedere tutto il suo dolore, così simile a quello che provava lui. Lo trascinò in un corridoio deserto in modo tale da non dare spettacolo davanti a tutti quanti e riprese a parlare.
-Di che stai parlando? Tu mi hai lasciato, tu mi hai usato, ed io non posso neanche dare un bacio sulla guancia ad un amico?- Lo sguardo del più piccolo fu micidiale, era assurdo quanto fosse espressivo quel ragazzino e neanche se ne rendesse conto.
-Amico? Oh si certo, proprio amico! Che pensi che io sia un povero idiota? Ho notato come lo guardi e come l’abbracci sai?- Di certo il più grande non si aspettava tutto quello, si erano lasciati, o meglio era stato lasciato in un modo anche pessimo ed adesso stava assistendo ad una scenata di gelosia per qualcosa che non esisteva. C’era un passaggio che gli mancava.
-Non capisco cosa stai dicendo, e ti stai mettendo in ridicolo!- La voce del più grande era tagliente, non era solo arrabbiato per tutto quello che gli stava succedendo, ma era anche nervoso per il tono di Zelo.
-Si, sono un ridicolo, perché pensavo che dopo aver detto ad Himchan la verità su tutto, voi avreste avuto un minimo di riguardo nei miei confronti, ma evidentemente a te non interessa niente di potermi ferire!-
Non stava capendo più niente il più grande, capiva solo che quelle parole lo stava mandando in bestia.
-Ferirti? Tu mi hai ferito, tu mi hai lasciato dicendomi che ero un passatempo, sei tu che hai illuso e ferito me!-
Era lo scontro tra due ragazzi che non capivano più niente quello, era una cosa anche divertente, e nella stanza dove erano rimasti gli altri sicuramente si stava quasi festeggiando perché almeno si sarebbe arrivati ad un punto.
-Io ti ho lasciato per permetterti di metterti con lui, così che tu potessi essere felice e libero, e non ti sentissi costretto a stare con me, ti ho detto quelle cose perché ti conosco e so che era l’unico modo per farti riprendere subito dannazione! Ed adesso devo essere anche trattato così e soprattutto devo assistere a certe scene!- Le lacrime furono libere, non riusciva più a trattenerle il piccolo, ed era anche inutile oramai si era del tutto messo a nudo davanti a lui, si sentiva un ragazzino, aveva fatto bene a lasciarlo almeno adesso poteva stare con qualcuno di più maturo ed in grado di capirlo al meglio possibile.
Bang fu travolto da quelle parole, rimase come un vero idiota e lo strinse in un abbraccio sentendo come il suo corpo gioì quasi quando sentì il corpo del piccolo contro il suo.  
-L-Lasciami stare, non voglio la tua pietà!- Si era dimostrato estremamente maturo ed innamorato. Aveva messo prima di se stesso la felicità del leader e questo lui l’aveva capito, ed adesso non l’avrebbe lasciato che se ne andasse via, per niente al mondo.
-Sta zitto un po’!- Disse il più grande mentre schiacciava con bisogno le labbra contro quelle del suo amore. Non c’era niente da fare, quel ragazzino partiva troppo con la fantasia e creava parecchie situazioni strane. Il più piccolo però ignaro di quello che passava nella testa del suo amore si divincolò e cercò di scogliere la presa ed allontanare le labbra dalle sue. -No, no, lasciami! Non puoi baciarmi.- Aveva di nuovo le lacrime agli occhi, non voleva essere usato, non aveva intenzione di farsi usare così!
- Junhong-ah io amo te, non Himchan, voglio stare con te, non con lui.- Guardò fisso gli occhi del più piccolo che si sgranarono appena sentì quelle parole.
-Ma… Ma lui ha detto che volevate stare insieme!- C’era una piccola speranza in quei grandi occhi, ma anche tanta paura di soffrire ancora. -L’ha detto perché questo è sicuramente tutto un suo piano per farci rimettere insieme.-
Il più piccolo non sapeva cosa pensare, ma si sentì incredibilmente bene tra le sue braccia stretto in un abbraccio quasi soffocante, sentire il suo dolce profumo e sentirsi finalmente completo. Senza neanche pensarci troppo cercò le sue labbra e lo baciò con bisogno e trasporto, non l’aveva mai baciato così intensamente, ma in quel momento ne aveva un disperato bisogno. Venne praticamente schiacciato contro il muro dal corpo di Yongguk che lo baciava e sfiorava i fianchi, il busto, i capelli con le mani alla ricerca di un contatto maggiore, per convincersi che quello non fosse il solito sogno ricorrente. Avevano un bisogno quasi assurdo di sentirsi vicini, di amarsi come non mai, di recuperare il tempo in cui erano stati distanti. Le labbra del più grande percorsero la mascella e poi andarono a mordicchiare il collo del minore che non riuscì a trattenere un leggero ansito. Non era decisamente il luogo quello e neanche il momento e furono costretti ad allontanarsi anche se decisamente con rammarico. -Promettimi Zelo-ah, che la prossima volta verrai a parlare con me e che non ti farai mille paranoie inutili!- Disse il più grande guardandolo negli occhi, con parecchia convinzione e serietà. Non avrebbe assolutamente perdonato un’altra situazione del genere.
-Lo prometto!- Disse semplicemente il più piccolo lasciando un piccolo bacio sulle labbra del più grande e percorrendo mano nella mano la strada per tornare nel camerino, dove li aspettavano tutti, mentre facevano parecchie scommesse per chi sarebbe arrivato con i vestiti sporchi di sangue per comunicare che aveva ucciso l’altro, ma furono stranamente felici di dover pagare la somma di denaro a Himchan che aveva scommesso invece sulla loro unione. Le dita intrecciate dei due ragazzi si lasciarono solo davanti alle telecamere, ma i cuori rimasero uniti per tutto il tempo.
 

  
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