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Autore: lupacchiotta blu    09/01/2014    3 recensioni
Valentina è una ragazza come ce ne sono tante: i suoi genitori la amano, ha un cane fedelissimo, un migliore amico-fratello, è determinata, intelligente,pratica uno sport che ama... ma che cosa succederebbe se il suo mondo cambiasse, se venisse invaso dagli zombie? E se la sua famiglia non volesse seguirla? Cosa farebbe lei? Scapperebbe impaurita o farebbe l'eroina della situazione? Questo è un mistero, ma ha dalla sua parte un'arma formidabile: è un po' paranoica, e non si può prenderla alla sprovvista.
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: i primi 3/4 capitoli saranno incentrati sull'aspetto tecnico dei preparativi e della diffusione del morbo, più che sui maciullamenti di zombie e sull'avventura. Chi è più interessato a questi ultimi, può passare direttamente al quinto capitolo, dove la faccenda si fa più avventurosa.


2 gennaio 2014
 
“L’epidemia è in rapida espansione. Si sposta sempre più velocemente dall’Asia minore verso l’Asia orientale, scatenando il panico e causando un esodo di massa dei profughi. Per ora il pericolo per l’Europa pare limitato, tuttavia, l’immigrazione clandestina dei profughi dai paesi arabi e del nord Africa si sta intensificando sempre più, intralciando i controlli sanitari …”
 
Ancora con questa epidemia … ormai è da quattro giorni che questa storia è venuta alla luce e i dettagli che spuntano fuori ogni giorno sono sempre più inquietanti.
 All’inizio mi sembrava una balla, una specie di falso allarme o un ingigantimento del reale pericolo (come il virus H1N1, che confronto a un comune virus del raffreddore, aveva fatto molti meno morti, ma aveva causato un grande panico). Ma questa volta è diverso, ne sono sicura. Sta per accadere qualcosa di grosso.
 Si parla di persone contagiate attraverso i morsi di infetti.
Queste persone muoiono e poi tornano in vita con il solo scopo di mangiare i vivi e trasformarli in mostri come loro. Praticamente degli zombie.
 I telegiornali mostrano immagini di gente in stato di decomposizione (a volte con qualche arto o organo mancante) che attaccano civili, giornalisti e militari. Eh già, per arginare il problema sono stati chiamati i soldati.
Ogni nazione ha ritirato tutte le unità dall’estero e le ha disposte sulle zone di confine per fermare,controllare ed eventualmente eliminare ogni possibile pericolo da parte di infetti. Non parlano di come “eliminano” i contagiati non ancora deceduti e rianimati, ma anche il più stupido capisce al volo che vengono uccisi.
In Italia ci sono stati alcuni casi al sud, a Lampedusa per la precisione. Qui gli immigrati clandestini dell’Africa settentrionale sono un serio pericolo, perché molti nascondono i morsi e diventa difficile controllare il contagio, dato il numero sempre crescente di loro sulla piccola isola.
Io vivo in Lombardia e anche se qui non ci sono ancora stati casi di zombie, la gente mormora e la paura cresce di giorno in giorno. Sento di alcuni che fanno mettere le tapparelle di acciaio alle loro finestre e cominciano a creare scorte di viveri.
Io, da brava paranoica quale sono, ho tentato di convincere i miei genitori a fare altrettanto, ma loro non vogliono darmi retta. < Valentina, hai solo 16 anni, ti preoccupi troppo di queste cose! Vedrai che alla fine non ci accadrà nulla > dicono per liquidarmi. A loro voglio molto bene, ma sono testardi come dei muli. Ma io sono diversa, a me non piace farmi cogliere impreparata.
 
Leggendo giornali, forum su internet e seguendo alcuni programmi tv, ho capito che prima che la malattia oltrepassi il Po ci vorranno almeno 7 giorni, prima che arrivi fin qui 8 o al massimo 9. Le probabilità che gli infetti arrivino da nord, est e ovest sono molto limitate.
Visto che oggi è il 2 gennaio 2014, dovrò attuare il mio piano entro l’8 gennaio per essere un po’ in anticipo e non farmi cogliere impreparata.
Ho letto alcuni libri di zombie, di naufraghi su isole deserte, manuali di sopravvivenza, e altri che possono essere utili in caso di emergenza (sì, avevo già detto di essere paranoica anche se preferisco pensare di essere previdente e di avere una buona dose di buon senso).
Da quello che ho imparato da questi libri, so che mi servirà un rifugio sicuro, acqua, cibo, medicinali, armi, validi compagni di squadra e molta voglia di vivere. Devo procurarmi queste sei cose in sei giorni, a partire da subito.
 
< Mamma! Vado all’allenamento! > urlo sulla soglia della porta di casa.
< Ok, questa sera ti preparo il risotto con lo zafferano, quindi non mangiare porcherie quando esci dalla palestra! >.
< Affermativo, capo! > e corro via.
Io pratico kick boxing, è molto utile in caso di autodifesa e spero mi aiuti anche contro quei mostri.
Voglio allenarmi il più possibile per essere in forma per una possibile (e probabile) fuga.
 
 
 
3 gennaio 2014
 
“In Italia i casi di contagio sono circoscritti all’isola di Lampedusa. I confini con la Slovenia sono stati chiusi definitivamente, come tutti quelli dei paesi a rischio. Da oggi gli unici voli internazionali consentiti sono quelli con i paesi europei , tuttavia il governo sconsiglia di uscire dallo stato.”
 
Ecco, me lo sentivo. Era questione di ore prima che chiudessero i confini. Meglio così, il contagio sarà più lento e mi darà più tempo per prepararmi.
Ieri su internet ho comprato un po’ di oggetti utili con la carta prepagata di mio padre; ho usato la sua perché non è molto pratico di queste cose, e non mi scoprirà subito se gliela prosciugo completamente.
È meglio che i miei genitori non sappiano niente, così mi lasceranno fare tutto in santa pace. Spero solo che si decidano a seguirmi quando qui sembrerà l’inferno in terra.
 
Su un sito di articoli militari ho comprato un coltello a lama fissa (forse serviva qualche autorizzazione come il porto d’armi, ma hanno accettato il mio ordine senza fare storie), un kit di sopravvivenza minimalista, una gavetta militare, una coperta termica in alluminio e delle pastiglie per purificare l’acqua.
Visto che avevo ancora credito, ho preso anche un kit di pronto soccorso da campo (non so bene come si usa, ma il sangue non mi fa schifo e se ce ne sarà bisogno, vedrò di farcela), uno zaino capiente ma non troppo grande, una tasca cosciale o da attaccare alla cintura, e una maschera antigas (non si sa mai).
 Il sito on-line è di un negozio a 90 km da qui, perciò mi hanno assicurato che tra due giorni sarà tutto qui. Avrei voluto comprare altro, ma sarebbe servito più  tempo per la consegna, quindi lo comprerò oggi in città.
Ho avvertito mia madre dicendo che se consegneranno un pacco saranno dei libri e altre cazzate che ho preso io, così ritirerà per me e non farà la curiosona.
Dopo tutte queste spese mi restano all’incirca 1500€ in contanti che ho messo da parte in tutta la mia vita.
 
Vado in centro da sola, giro per un po’ di negozi e alla fine compro degli anfibi molto comodi, una tenda da campo leggerissima, un thermos e del paracord.
In farmacia ho preso del permanganato di potassio, integratori vitaminici e gel concentrato di aloe vera, che  è utilissima per infiammazioni, dolori muscolari, mal di stomaco e così via. E’ una pianta miracolosa. Io a casa ne ho alcune ma non posso certo scappare con vasi di aloe in mano.
Gli altri medicinali li ho già a casa.
Al supermercato compro del cibo in scatola, latte condensato, barrette ipercaloriche e una pochette per l’igiene personale che contiene piccole boccette di shampoo, deodorante ecc.
Torno a casa e comincio a raccattare cerotti, antidolorifici, ansiolitici, asciugamani, e vestiti termici.
E’ tardi. Faccio un po’ di flessioni e di addominali e mi preparo per dormire.
Mi corico e prima di addormentarmi, non posso fare a meno di pensare a quello che mi ha detto oggi papà: < Vale, non ci accadrà nulla. Noi ti vogliamo bene, quindi non lasceremmo mai che ti accada qualcosa di brutto >. Sono sempre stati protettivi e premurosi, anche perché sono figlia unica.
Lui parlava con sicurezza, ma io so che se quella piaga arrivasse fino a qui e non fossimo pronti, non potrebbe fare molto per difendermi.
  
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