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Autore: LeGirl_    09/01/2014    2 recensioni
Un albero. Un albero che passa attraverso tempo e spazio e poi tanti sentimenti.
Scritta di getto spero vi piaccia. Dai è una OS non co mettete nulla a leggerla please.
LeGirl_
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alberi di parole.

La ragazza si nascose dietro il suo albero. Suo. Quell’albero era suo compagno fin da quando la ragazza era poco più che bambina,nel pomeriggio sotto l’ombra del suo albero si allungava e si lasciava andare a sfoghi di rabbia,pianto,gioia. Tutto ciò che il giorno era nascosto alle persone, la notte era visibile e cristallino a quell’insieme di corteccia,foglie e vita. Si nascose quindi dietro il suo amico di sempre,il suo confidente,il protettore eterno dei suoi segreti che con il suo tronco secolare era capace di coprire il corpo minuto della ragazza perché c’è da dire che lei era molto magra ma anche di bassa statura,aveva dei lunghi capelli biondo scuro che vagamente facevano pensare alla sabbia del suo mare preferito:Sicilia,Kamarina. Indossava quei soliti pantaloni stretti che adorava tanto e su una felpa che nelle notti d’inverno le teneva sempre caldo inoltre fra il biondo dei capelli spuntava un vecchio cappello grigio un po’afflosciato ma che lei adorava e non rinunciava mai ad indossarlo. Come dicevo stava nascosta lì nel cuore della notte perché aveva sentito dei passi mentre stava spiegando al suo albero com’era andato il suo ritorno dalle vacanze invernali del Natale. Era triste di essere rientrata a scuola ma non per la scuola in se ma perché il periodo natalizio aveva qualcosa di magico e lei adorava stare sveglia tutta la notte a giocare con la neve accanto al suo albero e poi correre a casa a nascondersi sotto le verdi coperte senza far scoprire tutto a mamma e papà. Ecco,stava raccontando di quella tristezza quando sentì dei passi così leggeri e s’impaurì correndo dietro il tronco,i passi si fecero più vicini e lei mise a fuoco quella creatura. All’apparenza sembrava umana,come lei ma era molto strana anzi strano poiché era un ragazzo:aveva dei lunghi capelli biondi che superavano anche le spalle ai lati avevano delle treccine che andavano verso la nuca lasciando scoperte le orecchie. Appena vide le orecchie la ragazza sobbalzò erano perfette e di porcellana come la sua pelle solo che erano a punta e non un po’erano proprio a punta e lei si strinse di più al suo albero continuando ad osservare il ragazzo e notò che emanava un’immensa luce era una luce quasi eterea dalla quale rimase incantata e lo fissò ancora. Gli occhi erano onde in tempesta e aveva un’espressione concentrata e corrucciata quando però posò gli occhi a terra dove vide un piccolo bucaneve quello sguardo si rilassò e le sue labbra si curvarono in un dolce sorriso che scavava due piccole fossette in quella dura porcellana. Notando il suo fisico la ragazza lo vide statuario e forte indossava una calzamaglia color salvia e una casacca nera con un mantello salva legato sotto il collo da una spilla a forma di foglia argentata sulla quale riflettevano i raggi della luna,ai piedi degli stivali di cuoio. In mano aveva un arco in legno e li la ragazza iniziò ad aver paura del ragazzo pensando che se l’avrebbe scoperta le avrebbe fatto del male così provò a girarsi per scappare ma lui sentì l’erba mista a neve scricchiolare e si girò ma non la vide o fece finta così lei decise di rimanere li e aspettò. Quando tornò nella sua posizione iniziale la ragazza notò sulla sua schiena una faretra con delle frecce e dei pugnali,ormai il cuore le batteva così forte da poter essere sentito anche dal ragazzo che però era troppo impegnato a pensare ad altro per accorgersi del suo cuore. Il ragazzo infatti si stava sedendo sotto l’albero della ragazza e lei si arrabbiò ma decise per la sua sicurezza di non dirgli nulla e lì iniziò a parlare e parlò del suo regno,Bosco Atro,parlò di Thranduil,suo padre, e di tutto quello che nella sua lunga vita aveva passato,disse all’albero di avere 2951 anni e che lui era un elfo. La ragazza capì il perché delle orecchi e dell’abbigliamento e continuò ad ascoltare,l’elfo parlava delle guerre e degli amori che nella sua vita si erano susseguiti e poi parlò di lei,della ragazza che da dietro l’albero furtivamente lo ascoltava disse che voleva sapere cosa fosse una scuola e che voleva provare ad essere cosi sereno come lo era lei sotto quell’albero. Continuò ancora chiedendosi il perché di tutto quell’amore verso un semplice albero secolare e ogni tanto lui faceva delle pause come se l’albero gli stesse rispondendo. Parlò per ore e per ore la ragazza rimase rapita ad ascoltare la sua voce che lo riscaldava. Prima di andare via l’elfo disse all’albero di chiamarsi Legolas. Poi non appena si alzò si girò e disse “Si è fatto tardi,va a letto. Buonanotte Aria” e saltò agilmente su un albero scappando. “Buonanotte elfo Legolas” sussurrò la ragazza guardando il cielo. Accarezzò il suo albero come tutte le sere e corse verso casa sperando un giorno di rivederlo.

 

 

Spero tanto vi sia piacuto vorrei saperlo magari posso idearne un'altra fatemi sapere :) <3

LeGirl_

  
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