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Autore: Rosmary    09/01/2014    5 recensioni
Una breve parentesi in rima su Tosca Tassorosso, che anziché cercare un erede tra gli studenti, cercò solo ragazzi a cui donare il proprio sapere.
A nessun Tassorosso venne imposto d'essere scaltro, ardimentoso o ingegnoso, al contrario, venne loro concesso di crescere e 'essere', essere al di là delle imposizioni altrui.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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I personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling;
la storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.

 




Liberi di essere


Quattro furon d’Hogwarts i fondatori
maestri in magie e ottim’oratori
avevan, invero, pareri affini
animi nobili, maniere gentili,
ma diversi eran nelle ambizioni
e un cercava l’ingegno e altri gli onori.
Tra tutti sol’una rifiutò le gerarchie:
i veri geni son figli delle anarchie.
Gloria, coraggio e ingegno
nulla potevan dinanzi all’impegno
e valido studente sarebbe stato
chi d’onestà e caparbietà fosse dotato.
Nessun limite andava posto
all’animo voglioso e ben disposto.
Tosca nessun bambino osò influenzare:
“che sia l’esperienza l’essenza a forgiare,
che nessun imponga strade da seguire
atteggiamenti da avere e cosa divenire,
che nessuno dica alle giovin menti
a quale arte esser molto attenti.
Credetemi, ordunque, futuri avventori,
cercate in voi stessi i veri valori,
cosa siete oggi e domani sarete
a chi dice di saperlo, suvvia, non credete.
Se vi verrà detto d’aver coraggio
sappiate che la fuga non è sol’oltraggio.
Se al contrario all’ingegno siete votati
ricordate che anche gl’istinti vanno ascoltati.
E se ancora vostra culla è l’ambizione
non guardate alla resa come a un’umiliazione.
Che nessuno vi dica chi esser nella vita
la scelta è vostra e mai va abolita.”
Così concluse il discorso la strega saggia,
che ogni virtù stima e incoraggia,
e mentre gli altri tre seguitavan a far differenze
Tosca accoglieva tutti in barba alle apparenze.
Nessuno più di lei le individualità seppe premiare,
lei, che di neanche uno studente si volle vantare,
non cercava in loro il suo degno erede,
ma solo chi apprendere sa e in se stesso crede.









 

NdA: alcune parole nella storia sono volutamente tronche e degli apostrofi sono stati inseriti anche laddove non dovrebbero essere, questo solo allo scopo di creare una certa musicalità nel testo. Per la filastrocca (o ballata, non so neanche come definirla!) mi sono ovviamente ispirata al Cappello Parlante della Rowling, seppure qui non è lui la voce narrante, ma un narratore estraneo ai fatti. Non ho mai scritto storie in rima e mi divertiva l'idea di provare, spero solo che il risultato non sia osceno, ecco!
Quanto al contenuto della storia, ho voluto raccontare quella che è la mia idea della Casa dei Tassorosso, perché io ho sempre visto in quel 'tutti gli altri' assegnati alla Casa di Tosca i liberi, quelli che non avevano una strada già tracciata a undici anni, che potevano scegliere se essere ambiziosi calcolatori, cuor di leone o menti brillanti. La Casa Tassorosso, nei libri, è la più eterogenea: quelli un po' codardi e un po' irriverenti come Zacharias Smith, quelli coraggiosi al punto da lasciare il proprio figlio per combattere il male come Tonks, quelli ambiziosi e intelligenti come Cedric Diggory (perché solo l'ambizione giustifica l'iscrizione a un Torneo potenzialmente mortale), quelli onesti e volitivi come Ernie MacMillan e così via, ognuno di loro ha scelto chi essere e non perché gliel'ha imposto un Cappello. È solo la mia visione, ma mi piaceva l'idea di tramutarla in storia :)
   
 
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