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Autore: charly    10/01/2014    1 recensioni
Uncino, Wendy e George Darling. E se Uncino non fosse né un pirata vero, né creato dalla fantasia di Wendy, ma il frutto della cattiveria repressa del gentile signor Darling? (Uncino/Wendy e quindi, in senso lato, Wendy/George Darling).
Il reating è dovuto soprattuto alla tematica delicata.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Uncino, Wendy Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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I personaggi contenuti in questa fanfiction sono di proprietà degli eredi di Barrie e i fatti a cui accenna sono del film del 2003 di P.J. Hogan.
Sono tre mini-shot che, essendo ridicolmente corte, ho raggruppato insieme.

 
LA META’  OSCURA*
 
L’Isola Che Non C’è era un luogo di sogni, sogni perduti nel passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, sogni volutamente messi da parte tra infinite sofferenze e questi ultimi erano pieni d’amarezza perché avevano desiderato rimanere con il sognatore, avevano desiderato avverarsi.
Così come ci sono varie categorie di sogni, ci sono varie categorie di desideri: ci sono desideri puri, nati dal bisogno di fare del bene e questi raramente vengono messi da parte, e ci sono desideri oscuri di cui le persone si vergognano e che vengono nascoste nei cassetti assieme ai sogni non realizzati.
Peter Pan e i bambini perduti erano fuggiti dalle loro case e dalle loro famiglie perché temevano la responsabilità che viene con la maturità, temevano di perdere i loro sogni.
Uncino invece era un insieme di sogni inconfessati e desideri oscuri cacciati dalla mente di un uomo buono. Uncino odiava il suo creatore per il suo rifiuto, odiava George Darling perché aveva efficacemente espulso ogni grammo di cattiveria, invidia e malizia dalla sua mente e dal suo cuore, dando forma a quel concentrato di malvagità a cui Wendy, nelle sue storie, aveva dato il nome di Giacomo Uncino: l’alter-ego di suo padre, tutto ciò che il mite signor Darling non era.
Lo sgomento di Uncino nel vedere i figli di George era stato grande. Prigioniero dell’isola e del suo tirannico sovrano, ma ancor più prigioniero della sua solitudine, aveva grandemente invidiato alla sua metà migliore la libertà e l’amore della sua famiglia. E Wendy, che più di tutti i suoi fratelli era cara al cuore del padre, aveva acceso in Uncino la speranza: così simile alla madre, Wendy avrebbe potuto essere per lui la compagna che Mary era per George. Non sarebbe più stato solo, non sarebbe più stato senza amore.
 
*La metà oscura è il titolo di un libro di Stephen King. Mi ha fatto così orrore che non sono riuscita a finire neppure il primo capitolo, quindi non sono sicura che sia rilevane alla trama.
 
ELETTRA**
 
Wendy non conosceva il complesso di Edipo, né la sua versione femminile: quello di Elettra***.
Amava molto sua madre e invidiava a suo padre le attenzioni speciali che riceveva. Wendy credeva di disprezzare il signor Darling, lo vedeva come un uomo debole e inetto e non capiva per quale motivo la sua descrizione fisica del temibile capitano pirata Giacomo Uncino gli calzasse tanto a pennello. Non capiva perché, nel parlare dei suoi occhi del colore dei non-ti-scordar-di-me, erano gli occhi di suo padre a fornire l’ispirazione.
Vedere il pirata in cima al Castello del Teschio non l’aveva riempita di paura. Quell’uomo pericoloso e letale così simile a suo padre nell’aspetto, eppure il suo esatto opposto in tutto il resto, l’aveva attratta. Fortissimo era stato il desiderio di uscire allo scoperto, toccarlo e abbracciarlo, guardare in quegli occhi e confrontarli con quelli di suo padre. Non lo aveva fatto, non aveva osato ma il desiderio che aveva provato l’aveva fatta immensamente vergognare.
Stare con Peter era esaltante, meraviglioso, ma accanto a Uncino si era sentita eccitata e protetta allo stesso tempo. Lui era il padre che avrebbe voluto: era deciso e, anche se con una vena di sadismo, era capace a comandare e farsi rispettare, aveva ascoltato le sue storie, cosa che suo padre non faceva mai, e le aveva riservato il tipo di attenzioni che solitamente il signor Darling riservava alla moglie. Era stato gentile: si era inginocchiato davanti a lei e le aveva asciugato le lacrime con un fazzoletto di pizzo, l’aveva stretta al petto e Wendy aveva trovato confortante essere stretta da braccia paterne anche se il suo alito puzzava di tabacco e suo padre non fumava. Le aveva baciato le guance arrossate dalle lacrime e le labbra, come se fosse stato in cerca del suo bacio nascosto, ma non l’aveva trovato. La corta barba del mento le aveva graffiato il viso e, respirare il suo alito, che sapeva di tabacco e di liquore, l’aveva stordita. Non aveva mai visto suo padre baciare sua madre in quel modo e, confusa, lo aveva spinto via. Lui le aveva sorriso e non l’aveva  più baciata.
Fu solo alla fine che riuscì a districare la figura di Uncino da quella di suo padre. Lui si era fatto troppo vicino, troppo violento. Offrendole un posto sulla sua nave in alternativa alla passerella le aveva sfiorato le labbra, una chiara insinuazione al fatto che accettare avrebbe implicato altri baci invadenti e intimi. Non aveva potuto far altro che rifiutare.
Ora guardava suo padre con occhi diversi, cercando il crudele capitano pirata nel suo viso e osservando le sue labbra quando baciava la moglie e Wendy non poteva fare a meno di avvertire la sensazione di quelle stesse labbra sulle sue. Wendy sospettava di sapere cosa si provasse a baciare George Darling.
 
 
**Elettra è la figlia di Agamennone e di Clitennestra. Al ritorno della guerra di Troia Clitennestra e il suo amante Egisto uccidono Agamennone, un po’ per continuare a stare insieme, un po’ per vendetta, visto che Agamennone aveva sacrificato agli dei la figlia Ifigenia prima di partire per la guerra. Elettra la prende molto male e passa tutte le sue giornate sulla tomba del padre a piangere e a strapparsi i capelli e quando il fratello Oreste torna dopo dieci anni, lo spinge a vendicarsi uccidendo la madre.
***Non ho idea se, al tempo in cui Peter Pan è ambientato, Freud aveva già “scoperto” il complesso di Edipo.
 
PELLE D’ASINO****
 
George Darling era un uomo buono, mite e gentile, ma in quel momento si sentiva divorare dalla gelosia e dalla disperazione. Era il giorno delle nozze di Wendy, la sua primogenita, la sua adorata bambina e un altro uomo si sarebbe portato a casa la sua unica figlia quella sera. In quel maledetto giorno lei cessava di essere sua e assumeva il nome di un altro.
Oh, come era incantevole la sua Wendy, raggiante, il suo bacio segreto nascosto al lato destro della sua bocca sorridente. Aveva visto il fidanzato cercare di coglierlo invano, per chi lo conservava?
Era bellissima in quel momento, mentre attendevano, soli in nell’anticamera della chiesa, che iniziasse la marcia nuziale.
Lei indossava l’abito da sposa di sua madre e la vista offuscata di George Darling vedeva Mary accanto a lui, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo bacio segreto nascosto sulle labbra rosate, solo per lui. Si ricordò di come era stata stupenda al loro matrimonio e con che gioia la loro prima notte di nozze l’avesse liberata di quello stesso abito. Quella notte qualcuno avrebbe fatto lo stesso con la sua Wendy.
Lei, d’improvviso, smise di sorridergli e lo guardò con tristezza e malinconia. Era come se sapesse quello che lui stava pensando. Con sicurezza gli buttò le braccia al collo e gli offrì le labbra.
Il signor Darling non seppe mai che in quell’attimo di follia, desiderio e gelosia, i suoi occhi erano diventati da non-ti-scordar-di-me a rosso fuoco e che Wendy avrebbe potuto giurare di aver sentito la punta acuminata di un uncino premerle contro la schiena mentre lo abbracciava e constatava che, effettivamente, suo padre e il capitano Uncino baciavano alla stessa maniera.
 
****Quando da bambina ho letto la fiaba di pelle d’asino non mi sembrava ci fosse nulla di male, solo da adulta sono inorridita. Per chi non lo sapesse in questa fiaba la principessa scappa di casa non perché una matrigna gelosa voleva ucciderla, ma perché suo padre voleva costringerla a sposarlo: lui aveva giurato alla moglie morente che si sarebbe risposato con la donna a cui sarebbe andato bene il suo anello e indovinate chi era la fortunata ragazza?
 
Fine
 
Note. Prima di vedere il film del 2003 ho sempre immaginato che Uncino fosse la figura paterna di Peter Pan: l’adulto, l’autorità, il padre che cerca di modellare il figlio a sua immagine e contro il quale il figlio deve lottare e che deve, metaforicamente parlando, uccidere per diventare a sua volta un uomo. Poi Jason Isaacs ha interpretato il ruolo di Uncino e del signor Darling nello stesso film e questo mi ha fatto vedere la cosa da un altro punto di vista. E’ Wendy che racconta le storie di Peter e Uncino, è la sua immaginazione che li modella e quindi, da questo punto di vista, Uncino è la sua figura paterna. Devo ammettere però che se nel film non ci fosse stato quel pizzico di perverso nella relazione tra Wendy e Uncino non avrei mai fatto il salto Wendy-George Darling.
  
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