Louis Tomlinson non aveva mai riflettuto molto su ciò che l'aveva portato a prendere quella scelta, non se ne era neanche reso conto al momento, forse per la leggerezza con cui aveva affrontato il problema o le troppe sbornie, fattostà che si era ritrovato in uno studio arredato il stile vittoriano, seduto su una sedia di pelle imbottita con di fronte il capo della sua casa discografica. 
Non era mai stato convocato al suo cospetto prima d'ora e questa cosa lo preoccupava parecchio, e faceva bene ad aver paura perché le uniche parole che gli furono rivolte erano state minacce. Ricorda bene quella conversazione, la più concisa e diretta che abbia mai affrontato in tutta la sua vita: " so di te e quello riccio, o ti trovi una ragazza entro le prossime ventiquattro ore o te e i tuoi amichetti siete fuori dal giro. "
Louis non aveva neanche avuto il tempo per rispondere che già due uomini vestiti di scuro lo avevano accompagnato "gentilmente" all'uscita. 
Il ragazzo non sapeva cosa fare: non voleva rinunciare all'amore della sua vita, ma neanche perdere la casa discografica e il successo ottenuto con i One Direction. 

La scelta da prendere era troppo difficile da affrontare da solo perciò aveva chiamato Harry. Gli aveva mostrato il suo lato debole, sebbene si fosse prefissato di tenerlo nascosto a chiunque . 
Il piccolo, come immaginava, l'aveva accolto in un grande abbraccio e, dopo le lacrime iniziali aveva preso il suo telefono e in silenzio si era messo a sfogliare i numeri della rubrica.
Dopo circa mezz'ora aveva passato gli l'apparecchio . Dall'altra parte c'era una ragazza abbastanza agitata, diceva che non vedeva l'ora dell'appuntamento e altre cose che il ragazzo non aveva ascoltato, troppo intento a raccogliere le lacrime di un Harry ricaduto nella debolezza.  Chiusa la conversazione i due si erano fissati per un periodo interminabile e dopo un bacio triste e dal sapore salato Louis aveva detto queste parole: " non preoccuparti, questa cosa finirà presto te lo prometto." 
Ma le promesse spesso vengono infrante, e questo Harry l'ha imparato fin troppo bene... 

Louis non ricorda esattamente cosa fosse successo dopo: una serie di eventi si era susseguita alla velocità della luce: giornali e foto sul web di lui e la sua nuova "ragazza", moine da parte della madre felice di sapere che il figlio era etero o come lo definiva lei "normale", baci rubati a un Harry sempre più triste e malinconico, serate a ubriacarsi per cercare di scappare dalla realtà, sguardi di minaccia ogni qual volta veniva accennata la sua storia passata, il terrore di essere scoperto quando usciva di nascosto con il suo fidanzato.
Gli unici a sapere la verità erano loro due e gli altri tre migliori amici nonché compagni. 

Harry, sebbene lacerato dal dolore cercava di apparire forte, anche lui usciva con qualche ragazza ogni tanto, ma non riusciva a starci per più di due settimane senza aver paura di ferire il suo Boo Bear.
Dal canto suo Louis si faceva gli stessi problemi ma sapeva che doveva continuare la farsa per il loro bene, peró, ormai più che una farsa stava diventando un tornando pronto a distruggere entrambi. 

"Si siamo molto felici insieme e abbiamo deciso di fidanzarci ufficialmente." Harry dopo aver ascoltato queste parole di una Eleanor sorridente aveva scagliato il telefono contro lo specchio del bagno rompendolo.
I vetri gli erano rimbalzati contro tagliandogli le braccia nude.
Louis l'aveva ritrovato ore dopo in una pozza di sangue e lacrime. Dopo aver ascoltato le ennesime false promesse "finirà tutto" "lei non significa niente, lo sai" il piccolo non aveva detto niente, si era semplicemente lasciato ripulire mentre nella sua testa si faceva strada l'orribile presentimento di essere stato rimpiazzato da lei.  
La mattina quando si era svegliato affianco a sè c'era un nuovo telefono. Sullo schermo appariva un tweet di Louis "always in my heart @harry_styles yours sincerely, louis".

Da quel giorno il tempo era passato velocemente tra concerti e premiazioni televisive.
 Harry non aveva creduto a quelle parole, si era creato un mondo nella sua testa dove rifugiarsi ogni qualvolta sentiva parlare dell'argomento doloroso, aveva iniziato a  frequentare nuova gente e pian piano si era sempre più allontanato dal ragazzo che amava. 

Louis, dopo dodici mesi di fidanzamento, pieni di pentimenti e ripentimenti, si era trovato  al momento delle nozze, il momento cioè in cui conveniva, o dire un no più strano, più inaspettato, più scandaloso che mai, o ripetere un si tante volte detto. 

Lo ripetè e il padrone della casa discografica sorrise soddisfatto. 

Lo ripetè e i suoi quattro migliori amici piansero lacrime di tristezza per la situazione del compagno. 

Lo ripetè e il ragazzo che amava uscì dalla chiesa senza una parola, incamminandosi in quelle strade deserte e buie di doncaster diretto verso la stazione con il solo obbiettivo di andare il più lontano possibile e cosciente di aver perso la sua metà per sempre. 

Lo ripeté e così facendo prese la scelta peggiore della sua vita.  
 

Lo ripetè e fu il marito di colei che non amava, per sempre.