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Autore: RosesWhite    10/01/2014    1 recensioni
Tutto iniziò con quell'incontro causale, con la persona più causale che potessi beccarmi al momento, in stazione.
-Quindi, nessuno a parte io, sa che sei qua in Italia? Ho capito bene?-
Il ragazzo non rispose, si limitò solo a un cenno con la testa
L'ho guardai, era come se non si sentisse al suo agio, ebbeh lo capisco.
-Sai Rose, vorrei che rimanesse un nostro segreto, da quando sono diventato così famoso.. non posso starmene da solo neanche un secondo, ovviamente non mi dispiace divertirmi con gli amici, ma prima ero una persona completamente diversa.. che ora sta cercando di uscire, sempre più forte, per questo sono qua- si levò gli occhiali -qua, dove ti ho incontrato per puro caso, ne sono felice-
Un dolce sorriso si mostrò nel suo viso chiaro, non mi ero mai accorta nelle sue foto di come fosse realmente una persona tenera e anche carina.
-Capisco, sarà un nostro segreto, giuro!- ci fissammo per qualche secondo facendomi arrossire bruscamente -Si.. ma dove andrai a dormire?-
Sonny ci pensò un pò, poi un lampo di genio li saltò in mente -A casa tua, no?-
-Eh?-
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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''Lacrime scendevano sulle guancie rosee di lei, non voleva andarsene dalla persona amata...-
-Bene Black, ora facciamo pure continuare la lettura con il tuo vicino di banco..-
Rose Black, ho 16/17 anni e vivo in Italia. I miei genitori sono stranieri, madre francese e padre inglese, ecco perché ho un nome così strano. Dicono che assomiglio a mia madre da giovane, allegra ,solare e trasgressiva. Non ne parliamo dell'aspetto, tutte due bionde con occhi castani e una pelle molto chiara, che non mi ha mai aiutato al mare.
Odio il mare e l'estat..
-Rose! Di nuovo incantata? Facciamo leggere di nuovo a te visto che sei nei tuoi pensieri-
Si, sono molto lunatica come ha appena detto la professoressa di Italiano, penso sempre su molte cose.
In poche parole, sono una sognatrice.
-''Il respiro di lui era sempre più affannoso sulle labbra della giovane ragazza e..ehu..'' -
Ok non voglio leggerla.
No.
-Rose, continua pure-
Zitta brutta zitella.
-''Fra i due iniziarono una danza selvaggia che.. no, professoressa non voglio leggerla''-
Ma che morti di patate.
-Ok, 3-
Fottiti.
Finalmente, sono passate queste 6 ore. Tra Italiano, Arte e Inglese, mancava solo la professoressa di storia dell'arte a dire: ''Oh bene ragazzi, domani verifica sui Greci e tutti quei stramaledetti vasi che non servivano a un cavolo nella vita, ma sai io le voglio mettere perché sono una bulla''.
Si che bello.
Oh ma guarda, c'è una ragazza in treno, cosa rara a quest'ora di solito sono in giro a fare le oche con i loro fidanzatini, dovrei fare amicizia.
In verità non ho molte amiche femmine, perché le considero, come ho detto prima ''oche'' quindi, appena vedo una ragazza che non è di quella categoria.. provo a farci subito amicizia.
-Ehi, ciao- sorrisi gentilmente.
La testa si alzò guardandomi, no non era una lei. Merda.
Senza accorgemene, una mano mi stava tappò la bocca e mi portò da qualche parte. Avevo veramente paura.
Anche se la figura non era molto alta, non riuscivo propio a liberarmi dalla presa.
Che stava succedendo, il cuore a mille stava pulsando nella mio petto e scommetto che anche lui lo sentiva.
Dopo pochi minuti si fermò e io chiusi gli occhi, non volevo vedere cosa sarebbe successo dopo. La mano si tolse dalla mia bocca facendomi leggermente tranquillizzare. Ma non osavo ancora riaprirli.
La mano di prima si sposto sulla mia guancia fredda, al tatto inaspettato scattai in indietro sbattendo contro il muro del vagone, e sentii il suo calore avvicinarsi al mio corpo.
-..Tranquilla, non voglio farti del male, ne abusare di te. Apri pure gli occhi-
La sua voce mi fece come, tranquillizzarmi. Notai che non era neanche Italiano, ma ben si aveva un forte accento Inglese. Comunque non osavo aprirli di nuovo, finchè non sentii un ''fidati, apri gli occhi perfavore''
Così lo accontetai.
Davanti ai miei occhi, incontrai altri castani nascosti da capelli neri che fuoriuscivano dal suo cappuccio nero con delle linee sui bordi bianchi. Mi sembrava di conoscerlo.. ma qualcosa non mi convinceva.
Avrei scommesso che, lui vedeva della profonda paura negli occhi.
Per alcuni minuti rimasimo li a guardarci, finché non parlai.
-Cosa vuoi.-
Il ragazzo non mosse ciglio ma continuava a guardarmi.
-Ti ho chiesto, che cosa vuo..-
-Io sono Sonny Moore, nome d'artista Skrillex, sono venuto qua per cambiare un pò il mio modo di vivere, essere quella persona normale che ero un tempo- si fermò e tolse lo sguardo su di me per guardare nel vuoto, con uno sguardo perso. -Io, io non volevo farti niente su di te, non oserei proprio toccarti, io pensavo che tu mi avresti riconosciuto e detto a qualcuno che ero qua.. ho reagito senza pensare la conseguenza.-
Ecco ora che me lo ha detto, lo riconosciuto. Senza gli occhiali e con i capelli davanti agli occhi, sembrava un'altra persona.
Ha una faccia stanca, triste.
-Io.. non so come aiutarti.. - guardai per terra con lo sguardo triste, mi dispiaceva per lui.
Sonny mi guardò dopo tanta attesa, mi guardò come se fossi l'unica speranza nella sua vita, perché stava succedendo a me?
-Per favore.. io non so dove andare qua, è un paese estraneo.. sono venuto solo per alcuni concerti, niente di più-
Li spostai il ciuffo che li ricopreva gli occhi. Quanta bellezza e tristezza nello stesso viso.
-Io.. ti posso dire solo dove puoi trovare degli appartamenti, non saprei che dire di più-
Finalmente vidi il suo bellissimo sorriso salire sulle sue labbra, facendo illuminare i suoi occhi castani, e anche i miei.
-Sarebbe fantastico! Dimmi pure-
Li dissi il nome e il luogo, non era lontano dalla mia scuola, l'avrei pure visto, se lui voleva un'altra mano.
-Bene, appena arriviamo devi prendere il treno al binario 6, dovrebbe passare..- guardai l'orologio sul mio cellulare -Fra circa 10 minuti-
Un silenzio cadde tra noi due, non sapevo che altro dire, e nemmeno lui visto che stava giocherellando con il suo anello nel dito medio.
-Senti..!- la sua voce mi fece sussultare per lo spavento, non me lo aspettavo proprio. Se ne accorse.
-Scusami, senti stavo dicendo, per sentirci mi passi la tua email?-
La mia email, non la guardo mai.
-Si.. allora è. RWint@Banpow.it-
-Veramente, grazie.-
Bene siamo arrivati
-Ecco, io scendo qua, vieni con me-
Sonny si rimise il cappuccio, sicuramente per non farsi riconoscere da qualche suo fan.
-Binario 6, ecco ti devi fermare dove ti ho detto io. Poi se hai problemi chiedi pure in giro per il paese- cercai tra le mie cose sperando di trovare un biglietto, con successo.
-Tieni, non si sa mai se ti becchi qualche controllore bastardo-
-Oh un biglietto, caspita da una vita che non ne prendevo uno!- iniziò a ridere amaramente.
-Immagino sei ricco, che bisogno c'è di andare in un treno?- anche io risi, ma lui propio in quel momento smise.
-Per questo che io voglio riprovare a vivere in questo modo-
Guardai per terra per l'imbarazzo.
-...Scusami-
Mi alzò la testa con la mano, delicatamente -Non preoccuparti, tu mi hai aiutato veramente tanto è spero che anche io potrò farlo per te-
Il treno è appena arrivato, e lui mi accarezzò i capelli.
-Bene, è arrivato. Grazie mille ci sentiamo-
Così salì sul treno e mi salutò con la mano, io ricambiai.
Avevo appena conosciuto Sonny Moore.

Continua..

Autrice:
Buona sera a tutti!
Prima di tutto, Buon Anno!
Scusate se non ho aggiornato in questo periodo.. non sapevo come mettere in piedi questa storia, è grazie a _Gaiuz_ che mi ha aiutato veramente tanto!
(Grazie mille<3)

Saluti

Anaisx98.

  
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