-Nuovo inizio.

(PoV Yuki)

Salve mi chiamo Yuki Kazama,ho sedici anni e sono un idol che è di nuovo un'aspirante. Perchè? Bhè,mio padre Hiroto mi ha fatto smettere la carriera di quando ero piccola perchè non gli piace l'idea dei bambini in televisione o inseguiti dai paparazzi

“Meglio che tu intraprenda questa carriera quando sarai pronta” mi risuonano le parole di mio padre in mente.

Ora siamo su un aereo verso il Giappone da New York,i miei genitori hanno deciso che il loro paese d'origine era più adatto per la mia carriera permettendomi una preparazione maggiore e più dettagliata,molto orientale insomma.

Mi giro dalla parte opposta al finestrino,dove stavo guardando le nuvole a pochi centimetri da me candide e bellissime,e vedo mia madre e mio padre tenersi per mano con le fedi che si incastrano insieme alle loro dita,la testa di mia madre appoggiata alla spalla di suo marito e mio padre che le accarezza dolcemente i lunghi capelli.

Poi mi giro verso il bambino che mio padre sta tenendo sulle gambe ma che ore si è spostato ed è venuto sulle mie chiedendomi:”A cosa pensi sorellina?”

Y:”Sorellina? Non eri tu il piccoletto qua?”dico scompigliandogli i capelli mori e dandogli un bacio sulla tempia,lui mi dà un forte bacio sulla guancia e mi ritorna a chiedere:”Seriamente mi sembri preoccupata. E poi io non sono piccolo io ho nove anni!”esclama lui facendomi ridere

Y:”Scusami ometto-piccola-peste-di-nome-Eric” dico prendendolo in giro per poi diventare più normale e ricominciare a parlare:”Comunque non ero preoccupata pensavo a cosa faremo a Tokyo”

Eric:”Secondo me te la caverai come sempre Yuky-sorellona-combina-guai” dice lui tirendo fuori la lingua.

Ci interrompa nostro padre invitando Eric a sedersi perchè stiamo atterrando.

Eric è il mio fratellino,l'unico bambino che hanno concepito i miei dopo il matrimonio,è molto dolce e ci vogliamo un sacco di bene.

Ora stiamo atterrando e sento che le ruote dell'aereo hanno toccato il suolo di cemento.

Mi sento felice e spaventata allo stesso tempo. È l'effetto che hanno su di me i cambiamenti.

Prendiamo un taxi ed andiamo in quella che sarà la nostra nuova casa,una villetta un po' fuori Tokyo,a due piani,bianca che non dava troppo nell'occhio e con un giardino di dimensioni normali.

Io voglio entrare e vedere la mia camera,l'avevamo progettata io e mamma dall'America.

Mio padre apre il cancello e si entra nel giardino che circonda la villa,percorriamo il sentiero di sassi per arrivare all'ingresso principale (ce n'è un altro che collega il garage dietro la casa con la cucina) e fa scattare la chiave.

Io e mio fratello ci fiondiamo,lasciando andare le innumerevoli valigie,dentro casa e saliamo verso il piano superiore dove c'erano le varie camere da letto.

Io mi fiondo nella seconda camera a destra,la mia ed entro.

La prima cosa che noto è la finestra;enorme e che da sulla parte ovest del giardino dove c'erano delle poltrone e dei tavolini e guardando verso l'alto,oltre alle siepi che funzionavano come pareti per 'proteggerci' da sguardi indiscreti derivanti da paparazzi, vedo Tokyo e la sua freneticità. Poi comincio a guardare il resto della stanza,le pareti rosse con attaccate le foto mie e delle mie amiche in America,il letto a due piazze,la scrivania,l'impianto stereo e il mio enorme armadio.

Torno di sotto per prendere le mie valigie e per vedere il resto della casa e mi ritrovo davanti Hiroto sommerso di valigie.

Scoppio a ridere e poi gli dico:”Tranquillo papà ti aiuto io” vado a soccorrerlo e lui una volta liberato mi ringrazia e mi dice che mamma lo aveva abbandonato per andare a vedere la casa.

Dopo aver visto il resto della casa ci riposiamo tutti per due o tre orette e poi ordiniamo le pizze e ci mettiamo a tavola a discutere fra due settimane avrò il provino per entrare nell'agenzia Muranishi

H:”Ricordati di non arrivare mai tardi,di dire tutto quello che ti dirà la signorina Kumoi e i tuoi 'mentori'” mio padre inizia molto rigido sulle regole

K:”Sì,sì ricordati di divertiti e di far divertire il pubblico” dice lei tappando la bocca a mio padre

Eric:”E ricordati che poi il tuo fratellino deve darti noia quindi vedi di tornare in fretta da lavoro” dice lui facendomi la linguaccia.

Io inizio a stuzzicarlo,

Y:”Ammettilo che quando non ci sono ti manco” dico iniziando a rincorrerlo ma lo prendo quasi subito e lui mi dà un bacio sulla guancia e mi abbraccia forte.

Passammo la serata a parlare del mio futuro e stando in allegria poi...

S(autrice):”Eccomi,che mi sono persa?” chiede fregando un pezzo di pizza ad Hiroto

H:”Ma..ma quella è la mia pizza!” dice alterato il moro senior

S:”Ricordati che come l'ho fatta comparire la faccio scomparire”dice lei

I loro battibecchi continuano finchè Eric non li interrompe

E:”Scusa mamma, ma questa ragazza chi è?”

K:”L'autrice della storia ovvero colei che ci renderà la vita o un inferno o qualcosa di bello”

Y:”Ovviamente preferisce la prima opzione”dico io schernendola,sembrerà strano ma ci capivamo perfettamente

S:”Ammettilo che ti sei divertita a guardare questi due”indica i miei genitori:”Ma adesso tocca a te,poi penso che potrei anche finirla di scrivere di voi fra una trentina di capitoli”

E:”Bhè,allora piacere E...”

S:”Eric lo so io sono S. Chiamami così”

Lei abbraccia tutti e poi annuncia:”Bene adesso che sono comparsa,che ho avvertito Yuki e,cosa ancor più importante, ho pregato la pizza a Kazama posso andarmene”

E lei scopare come suo solito

E:”Sembra simpatica”dice Eric ingenuo

Y:”Non ti fidare delle prime apparenze ingannano”

Dopo la cena e quell'improvvisata dell'autrice ce ne andiamo tutti a letto,il giorno dopo avremo disfatto le valigie.

Autrice:”Eccolaa sta assente un mese e poi vi sforna due capitoli di fila questa tizia. Amatela.

Spero che questa storia abbia successo come le altre e anche di più.

Vi amo lo sapete.

I am not perfect.