Altra fanfiction su Gunsligner Girl. Rico scopre che alcune cose stanno cambiando e una missione prenderà una piega diversa da quanto previsto da Jean che si farà mille domande....
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Sole...aria
fresca...profumo di bucato...cinguettio di uccelli...cielo....
Mi sembra di sognare, di
non riuscire a crederci. Eppure...io sono VIVA...si, io sono viva e
posso muovermi...posso muovermi...."
saltando felice in terrazza mentre guarda svolazzare i panni stessi.
Rico saluta la giornata nel migliore dei modi. I suoi capelli
biondi vengono scompigliati dal vento mentre osserva meravigliata il
panorama mozzafiato. I suoi occhi scintillano di felicità e
si arrampica sul muretto per vedere meglio, il suo corpo viene sospinto
dal vento e lei alza le braccia come per volare anche se avverte un
pò di paura guardando giù. Una voce alle spalle
le dice
"Non aver paura, non
cè niente che possa fermarti...puoi volare lassù,
fino alla luna..."
una bella fanciulla in un vestito bianco le si avvicina sorridendo, le
ciocche di capelli color oro danzano incorniciandole il volto e il
vestito bianco si gonfia con il vento facendola sembrare una dea. Rico
si gira verso di lei e la fanciulla le porge la mano sorridendo, la fa
girare di nuovo verso il mondo fuori l'Ente e alzandole le braccia
esclama
"Vola mia piccola cara,
vola...adesso tu puoi fare tutto...hai il corpo che avevi semrpe
sognato e puoi tutto. Non temere quello che dovrebbe temere
te...VOLAAAAA!!!
spingendola. Rico si ritrova a scivolare nel vuoto e cercando un aiuto
allunga la mano alla fanciulla, lei si mette a ridere mentre scompare
dalla sua vista e si ritrova a cadere sempre più
giù, mentre il terreno le si avvicina...senza riuscire a
emettere un grido...
Jean:"
Rico...dove sei"
Non trovandola al poligono, Jean inizia a cercarla
al dormitorio. Non era mai accaduta una cosa simile e si chiede cosa
è successo per non farla arrivare puntuale.
Ha già chiesto ai colleghi, alla caserma vicino la zona
addestramento e le sorelle al dormitorio. Non resta che in camera.
Attraversa i corridoi a passo lento con una mano in tasca e gli
occhiali sul viso. Osserva intorno a se nel caso la vede passare ma
finora non ha avuto risultati. Mentre controlla ancora si ritrova
davanti la sua camera, apre la porta sperando sia lì.
Un colpo di vento lo sorprende appena entra, la finestra spalancata
illunima tutta la stanza, le tende volteggiano freneticamente e Rico,
seduta affianco la finestra, pare dormire. Jean entra e chiude la
porta, le folate cessano e si avvicina alla sorella. Col capo chino,lei
tiene in mano il dragunov svd che stava probabilmente pulendo prima di
appisolarsi e guardando bene Jean vede che piange nel sonno.
Jean:"
Rico..."
toccandole una spalla per svegliarla
Svegliata di colpo, Rico si butta in avanti cercando di proteggersi da
qualcosa e fa cadere il dragunov a terra, fortunatamente scarico. Dagli
occhi le scendono altre lacrime e si guarda le mani sconvolta.
Rico:"Era
un sogno...."
Jean:"Rico"
Rico si volta a guardarlo mentre ancora le lacrime le rigano il volto,
si era addormentata e quello di prima non era altro che un sogno.
Credeva fosse la realtà, tanto era realistico.
Rico:"Jean...io..."
Jean:"Preparati,
ti aspetto al poligono. Dallo a me il dragunov, lo tengo io"
Rico sistema l'arma nella custodia e gliela consegna dopo essersi
asciugata il viso. Jean la osserva tutto il tempo, era normale per le
marionette piangere se anestetizzate ma si chiede come mai lei piangeva
anche dormendo. Rimane perplesso, adesso mentre gli consegna la
custodia lei è tranquilla. Cosa poteva essere successo nel
sonno.
Jean:" Ti
aspetto là"
andandosene
Mentre apre la porta si volta verso Rico, si sta cambiando ed
rimane con la maglietta alzata perchè Jean le chiede
Jean:"
Qualcosa non va?"
Rico abbassa la maglietta e sorridendo risponde di no, Jean allora si
sistema gli occhiali e riaprendo la porta
Jean:"Se
qualcosa non va devi dirmelo. Voglio saperlo"
uscendo e chiudendo la porta
Lei si siede sul letto e si tocca il viso, non può credere
di aver fatto un sogno di quel genere. Solitamente erano semrpe
orribili dove lei non ha gambe e braccia. Per la prima volta fa un
sogno diverso, guardando fuori sorride contenta. Adesso si sente un
pò normale, spera di non sognare più come faceva
prima. Spera in un nuovo inizio.
Jean attende Rico al poligono, seduto con le braccia conserte,continua
a riflettere. Rico sta male? Ha qualche problema?
Il silenzio in quel momento è snervante, il poligono
è vuoto perchè lui sceglie sempre orari non
frequentati sopratutto dal fratello. Sa bene che la sua marionetta non
la addestra affatto e vedere con i suoi occhi l'inettitudine di una
delle cyborg che mal considera è troppo. Oltre Triela, che
vede come un pericolo costante a causa del condizionamento non imposto
dal fratello, Henrietta è il cyborg che Jean vorrebbe
volentieri togliere di mezzo con le sue mani. Non è mai
riuscito a sopportarne la presenza. Credeva che solo Triela gli
procurasse tale fastidio ma ora si accorge che Henrietta lo fa stare
nervoso ancora di più. In quella marionetta Jose aveva
cercato di riversare tutto quello che provava per la morte di Enrica,
questa cosa non la condivideva affatto. Il comportamento e il
significato che è in Henrietta lo fa arrabbiare, la trova
insulsa e troppo libertina. Anche lui da un certo punto di vista ha
cercato di sfruttare quello che sentiva dentro a causa del suo
passato,anche il nome Rico viene da Enrica ma anche dalla RICO
Act , agenzia per la lotta al terrorismo. Quindi ha agito
diversamente, anche se si accorge di essere in pensiero in quel
momento. Lui non vede Rico come una sostituzione della sorella come
Jose, ma lui sa di essere preoccupato per Rico e basta. Rico
è Rico, non Enrica. Eppure perchè si scervella
tanto.
Il silenzio tombale viene interrotto da rumore di passi, leggeri e
veloci.
Rico sta arrivando, non ha però le pistole perchè
Jean non vuole che le tiene in camera tranne se deve pulirle. Vedendola
arrivare non nota nulla di strano, sembra traquilla. Ma allora?
Rico:"
Eccomi, scusa il ritardo"
Jean:" Non
fa nulla, tieni e inizia"
Porge a Rico la pistola e le cartucce da inserire, si rimette seduto a
bracca conserte aspettando che lei inizia per infilare le cuffie.
Rico inserisce tutte le cartucce e sistema il colpo in canna, Jean si
mette le cuffie. Inizia a sparare 3, 4 5 colpi verso la testa della
sagoma quando viene interrotta da un addetto del poligono.
Addetto:"
Signor Croce, presto la vogliono in ufficio. Pare sia una cosa urgente"
Jean:"Va
bene arrivo"
levandosi le cuffie e alzandosi
Jean:"Rico,
scarica la pistola e vai in camera portandotela. Io devo andare."
Rico:"Si"
ossevando il fratello andarsene
Rico:"Jean...."
di colpo come se la frase fosse uscita sola
Jean si ferma e si volta levandosi gli occhiali
Rico:" Mi
dispiace per oggi, non succederà più"
Jean volta lo sguardo, sembra riflettere alcuni secondi. Poi sospira e
guarda lei
Jean:" Se
cera un motivo valido allora chiudo un occhio. Ma spero che non accada
più"
Rico:"No....non
succederà...."
Jean:"Bene,
fai quello che ti ho detto e non ti preoccupare Se le cose capitano una
volta va bene, ma non sempre..."
voltandosi per guardarla, i suoi occhi si vedono nonostante si sia
rimesso gli occhiali e paiono gelidi al solito