Scritta per il secondo round della mia Drabble Night di compleanno (♥), con pacchetti di Emme.

PACCHETTO "AIKA"
Fandom: Classici greci (Ciclo Tebano)
Personaggi: Eteocle, Polinice, Ismene e Antigone
Prompt: Dove una relazione tra fratelli viene interpretata come una relazione tra innamorati, con sommo imbarazzo di ambo le parti.
Parole: 496 (Word)
Note: stupidissima (no, dico sul serio: sfiora il demenziale) e modern!AU, perché volevo qualcosa di un po’ ironico e sugli Eteocle e Polinice tradizionali non sarei mai riuscita a non scrivere angst, e di quello pesante. Tutta per Aika, Agne e Joey. ♥


La regola 34

«Ismy, ti giuro: se non sapessi che sono i tuoi fratelli, li shipperei a morte!»
A quel punto Ismene decise di prendere in mano la situazione.
Un mese. Un mese nella nuova scuola e non poteva incrociare Eteocle e Polinice nei corridoi che subito tutte – tutte – le sue amiche cominciavano a ciarlare di quanto fossero carini quei due, e di quanto si vedeva che erano molto vicini, e di quanto sembrassero non una coppia di fratelli ma una coppia e basta, e via a cianciare per un’ora.
Così, per cercare di far luce sulla questione e trarsi d’impaccio, Ismene prese carta e penna, una sera, e riunì i suoi fratelli in salotto.
«Bene. Siamo qui riuniti...»
«Ismè, se dici così lo fai sembrare un matrimonio» fece notare Antigone, ridacchiando.
Visto che il loro obiettivo era proprio l’opposto, Ismene rettificò.
«Vi ho chiesto di portare qui il culo per mettere in chiaro un paio di questioni» annunciò al suo pubblico.
«Bonjour finesse» si sentì sussurrare, ma se fosse stato Eteocle o Polinice non si capì. Nel dubbio, Antigone mollò una cuscinata in testa a entrambi.
«Dicevamo» riprese la sorella, tamburellando la penna sul tavolo. «Punto primo: siete o non siete una coppia? E non guardatemi così, ormai il dubbio è legittimo!»
Eteocle e Polinice si scambiarono uno sguardo allucinato e, in coro, risposero con un sonoro “NO!”.
«Bene. Punto secondo: le nostre amiche continuano a fare commenti su quanto siate “pucci” e “shippabili” e – cito testualmente – “più incollati che se gli avessero messo l’Attack sui vestiti”. Noi non ne possiamo più, vero?» fece Ismene, cercando dalla sorella una conferma che non tardò ad arrivare.
«E noi che dovremmo farci, scusa? Siete voi ragazze che leggete troppe fanfiction, o come si chiamano…» protestò Polinice.
«Ok, obiezione accolta. Ma anche voi, però! Potreste pure smetterla di lanciarvi quelle occhiatine che – ecco! Come quella che vi siete appena scambiati! E il sorrisetto, ancora peggio!»
Eteocle e Polinice si fissarono per un secondo, completamente spiazzati.
«Cioè, scusami, vorresti dire che non dovremmo più né guardarci né sorriderci?»
«E magari non andare sempre insieme dappertutto, sì» annuì Antigone.
I due si guardarono per un altro attimo e poi, con una scrollata di spalle, Eteocle prese la parola:
«Senti, che parlino pure, quella pazze. Noi ce ne freghiamo, fregatevene anche voi!»
Si rimise in piedi, a quel punto, e fece un cenno al fratello perché lo seguisse.
Stavano per lasciare la stanza, quando la voce squillante di Ismene li raggiunse di nuovo:
«Smetteremo di difendere il vostro onore dalle menti perverse delle nostre amiche, allora. Ci laviamo le mani da qualsiasi trauma da fanfiction a rating rosso, da questo momento in poi. Ricordate che la regola 34 non mente mai!»
 
Polinice si pentì di non aver dato ascolto alle sue sorelle appena due settimane più tardi, quando il fotomontaggio con lui ed Eteocle che si baciavano appassionatamente gli apparve per la prima volta su Facebook. Fu il primo di molti, molti traumi.