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Autore: Roshia_Zelos    13/01/2014    3 recensioni
A seguito di un incidente, Huang Zitao perde il suo migliore amico.
Quest'ultimo, sempre pieno di vita e positività, lascia un vuoto nella vita di Tao, facendogli comprendere cosa vuol dire veramente vivere infelici.
Ma quale messaggio si nasconde dietro la morte di Yixing?
Cosa desiderava fargli comprendere?
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Un accumulo di piccole esperienze nei mesi, dove Zitao comprenderà cos'è la disperazione, la solitudine, la depressione ed infine... La felicità.
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“Zitao.. diventa il suo sorriso, le sue lacrime... Tu devi vivere per lui”
[ Attenzione! Oneshot illustrata!]
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lay, Lay, Tao, Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciao! Non ci si vede da un pezzo, eh? Torno con una oneshot, calma! 
So che ho molte FF in corso, ma non sono ispirata, pazientate, ok?
Presto pubblicherò un'altra o.s. OnKey, da lì in poi riprenderò poi
a continuare le FF ^^ 
(Perdonate se i disegni non sono fantastici, Lay non sembra affatto a lui.. DETTAGLI e77e'')
Vi lascio a quest'ultimo lavoro! Buona lettura!
E ditemi cosa ne pensate!



 
Best Friend



L’ultimo momento in cui lo vidi...

«Nessun problema a scuola, nessun problema in relazioni sentimentali e..
Beh- posso dire di essere al massimo della mia felicità!»
Gli ultimi attimi della sua esistenza...
«E ti accontenti di questo?»
Con quale superficialità dissi quelle parole?
«Accontentarmi? Cos’altro dovrei volere?
Zitao.. Non sarai uno di quelle persone superficiali che se non hanno beni materiali non sono felici!»
«Beh forse un pochettino.. Qualche soldino in più non mi guasterebbero no?
Poi una bella donna.. Un bel lavoro.. Aaah- sono umano anche io, no Yixing?»

A quelle parole lui si era fermato, guardandomi perso.
«Davvero pensi saresti felice solo così? Tu ora non ti ritieni fortunato? Ne felice?»
«Fortunato? Felice? Mi ritengo annoiato.. Questa vita non mi piace!»
«Come non ti..?»
«Andiamo! Non voglio perdere tempo in questi discorsi stupidi ed inutili.. Datti una mossa!»
Ma a quel mio richiamo non si mosse; mi fermai, voltandomi nuovamente verso di lui.
«Zitao, io mi ritengo fortunato perché...»
Le sue labbra si mossero ancora, ma non riuscì a sentire le sue parole, perché quest’ultime vennero coperte da un clacson.
Entrambi ci girammo verso la strada, Yixing si era fermato lì in mezzo.
«CHE CAZZO FAI!? SCHIODATI DA LI YIXING! SPOSTATI!»
A quell’urlo lui mi guardò, rimanendo immobile.
Yixing sorrise, il sorriso più dolce che avesse mai fatto.

Il 27 Luglio 2013, alle 18:44 Zhang Yi Xing morì.



“Il problema di suo figlio è dovuto ad un trauma psicologico, non ad un problema fisico.
E’ un caso di afonia, ovvero, una totale perdita della voce, lei mi ha detto che ha perso il suo migliore amico recentemente in un incidente, no? Temo sia dovuto a questo.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi a degli specialisti e..”
Guardai a lungo mia madre, il dottore con la quale stava parlando sembrava volesse parlare di me come se io non  fossi lì, in quella stessa stanza.
Forse in parte è vero, io.. Sono un guscio vuoto, ora..
Passai lo sguardo fuori dalla finestra, il cielo era plumbeo, così angosciante da stringermi il petto.
Anche il cielo piange per la tua perdita, Yixing...



“Tesoro.. Domani ricomincia la scuola, ma se desideri non andare io te lo permetto..”
La guardai, prendendo poi la sveglia, puntandola per le sette.
Mia madre sorrise pacatamente, comprendendo il mio desiderio di tornare ancora fra i banchi.

L’indomani arrivò presto, mi aggiustai la divisa e mi guardai allo specchio, senza però vedere davvero qualcosa. I miei occhi, erano così vuoti, privi di ogni sentimento.
Cosa c’era prima  a riempire i miei occhi?
“Zitao, fai in fretta o farai tardi a scuola!”
A quel richiamo mi guardai un’ultima volta, prima di abbandonare la mia stanza, poi, successivamente, anche la casa.

Mi avviai a scuola, non c’era ragazzo che non mi fissasse, in quel piccolo paese le voci giravano velocemente, la notizia di quel ragazzo morto in un incidente, proprio davanti agli occhi e fra le braccia del suo migliore amico, era di sicuro arrivato alle orecchie di tutti.
Tuttavia vi non vi prestai nient’altro che indifferenza; ero in ritardo a lezione, per cui mi affrettai.
Aprì la porta dell’aula e i miei compagni mi fissarono in silenzio, l’insegnante fermò bruscamente l’appello, guardandomi a sua volta.
“Oh.. Zitao, sei fortunato! Non avevo ancora detto il tuo nome, siediti pure, non sei in ritardo per un pelo..”
Fosse successo un anno prima, il ritardo lo avrebbe messo comunque.
Mi limitai ad un lieve cenno e, non appena chiusi la porta, mi avviai al mio banco.
Quello al mio fianco era vuoto. Sembrava come se i miei compagni lo avessero fatto apposta.
Era... Il posto di Yixing.
Lo guardai a lungo, mi immaginai il mio migliore amico seduto compostamente, sorridendomi con quella dolce spensieratezza, mentre con entusiasmo cercava di rallegrarmi nonostante fosse il primo giorno di lezione, dopo quella che sembrava una fin troppo breve vacanza.

“A svolgere l’esercizio di ripasso.. Il numero 15! Che è.. Oh..”
Guardai l’insegnante a quel numero.
“Beh ecco.. Possiamo estrarre di nuov..”
Mi alzai, camminando lentamente verso la lavagna, presi il gessetto e cominciai a svolgere l’esercizio.
Tutti mi guardarono a lungo, riuscì a sentire quegli sguardi impietositi, lucidi, quei sussurri di pietà.
Perché.. Mi trattano cose se fossi io quello morto?
... Io sono vivo, vero?
Mi allontanai appena conclusi l’esercizio, ritornando a posto.



I mesi scorrevano con lentezza soffocante, come se il tempo fosse rallentato da qualcuno.
O forse ero io.. A rallentare ogni cosa.

“Ragazzi.. Non pensate che sarebbe un bene fare qualcosa per Zitao?”
Mi fermai prima di entrare in aula nell’udire quella frase.
“La scuola è incominciata da ormai 5 mesi.. Tao non ha ancora ripreso a parlare..
L’ho visto molte volte.. Dopo le lezioni, piangere seduto al banco di Yixing...
Siamo gli unici che possono fare qualcosa! Se continuiamo così.. Non si riprenderà mai...”
“Sono d’accordo con te Lu Han! Potremmo approfittare della gita per fare qualcosa!”
“Xiumin.. Hai forse scordato che Tao non verrà?”
“Giusto.. E se gli chiediamo di uscire?”
“Secondo te accetterebbe?”
“Mhhn...”

“Siete patetici. Lasciatelo crogiolare nella sua depressione”
I compagni sussultarono a quella parole, guardando Yifan.
“Kris! Ma che diavolo dici!? Come puoi dire una cosa del genere!? Lui ha perso..”
“Come posso? COME POSSO!?”
Sbatté la mano sul banco, alzandosi e camminando verso di loro.
“E’ colpa sua se Yixing è morto! E’ COLPA SUA!
SMETTETELA DI TRATTARLO COME UNA VITTIMA! YIXING ERA IL RAGAZZO CHE AMAVO!
FINALMENTE ERO RIUSCITO AD AVVICINARMI A LUI! E PER COLPA DI TAO...
Per.. Per colpa sua..”
Il ragazzo si passò una mano sugli occhi ormai bagnati di lacrime, chinando il capo.
“... Per colpa sua.. Io ho perso per sempre.. Yixing..”

Entrai in classe sotto gli sguardi stupidi degli altri, ma non li ricambiai, mi limitai a sedermi al mio posto, guardando fuori dalla finestra il cielo annuvolato.
Piangi anche oggi, Yixing? Così era lui... Il tuo ragazzo...



Mi rigirai a lungo nel letto, troppo grande per me. Un letto ad una piazza e mezzo, adatto anche per due persone. Avevo scelto un letto tanto grande solo perché lui dormiva sempre con me ogni sabato sera.
Io e Yixing passavamo la serata a parlare del più e del meno, giocavamo, guardavamo film ed infine dormivano, talvolta stringendoci.
Ma da quando lui non c’era, ogni sabato sera era diventato spento e vuoto, privo di ogni significato.
Cosa dico..? Non è solo il sabato a sembrarmi vuoto...
Tutta la mia vita è diventata spenta senza di te.. Cosa devo fare?
Perché non ti sei spostato? Avresti potuto continuare a vivere.. Dicevi di essere felice..
Perché lo hai fatto? Perché mi hai lasciato solo? Perché? Dimmelo...

Mi strinsi nelle coperte, coprendomi come a crearmi una barriera.
Yixing... Ti prego... Torna da me...



“Zitao tesoro, il bagno è libero! Vai pure!”
A quelle parole raccolsi tutto il mio coraggio, prendendo un cambio ed andando al bagno.
Chiusi la porta a chiave, posando i vestiti sulla cassettiera, mettendo il tappo nella vasca e riempiendola di acqua tiepida. Mentre attendevo che si riempiva, cominciai a svestirmi, aprendo poi l’anta del mobile tutto attorno allo specchio, poco sopra il lavandino.
Se non sarai tu a tornare da me... Sarò io a venire da te...
Entrai in vasca, portando con me una sottile ed affilata lametta.
Me la rigirai a lungo fra le dita, non sentivo particolare preoccupazione, pensai che non avevo nulla da perdere, nulla nella mia vita ormai aveva senso, perché la mia fonte di felicità, mi era stata portata via.
“Davvero pensi saresti felice solo così? Tu ora non ti ritieni fortunato? Ne felice?”

E mentre quella frase di Yixing mi attraversava la mente, la lama attraversava la mia pelle, tagliandola come se fosse burro; l’acqua presto cambiò colore, il limpido liquido trasparente, divenne sempre più carminio.
Chiusi gli occhi, abbandonandomi a quel tepore.

“Zitao! Zitao rispondimi! Caro, è dentro da più di un’ora e non risponde, fai qualcosa potrebbe....”




Una volta riaperti gli occhi, sentì l’amaro in bocca; non solo compresi che il mio tentativo di suicidio era stato un fallimento, in più, ora ero bloccato in ospedale.
Non appena la mia vista divenne migliore, guardai mia madre, seduta al mio fianco.
Mi osservava, senza dire nulla, limitandosi a tenermi la mano stretta.
C’era qualcosa di peggiore della delusione del tentativo fallito e questo, era lo sguardo di quella donna.
Era perso, disperato, così simile al mio.
Dopo diversi minuti schiuse le labbra, cominciando a parlare con voce stanca, roca, sofferente.

“Zitao.. Sono passati ormai 7 mesi dalla morte di Yixing. Non ho mai preteso che tu ti riprendessi in fretta, sai... Anche per me quel ragazzo era diventato importante, per me era come il secondo figlio che non ho mai potuto avere per ragioni politiche, è stato doloroso anche per me, anche se ovvio..
Non posso di certo dire che ho sofferto più di te.
In qualità di madre, vedere mio figlio distrutto così... Mi fa sentire a pezzi.
Vederti...”; trattenne a stento un singhiozzo, socchiudendo gli occhi:
“Vederti in quella vasca... Sul punto di lasciarci.. Ho avuto.. Così tanta paura..
Tao.. Pensi veramente che Yixing voglia questo?”
A quelle parole sgranai gli occhi.

“Lui è morto così giovane.. Aveva tutta la vita davanti,  era sempre così allegro e felice, tu pensi sul serio che lui volesse vederti così? Non credi che sarebbe rispettoso... Vivere anche per lui?”

Vivere... Anche per lui?

“Sei sempre stato molto superficiale nella vita, mentre lui vedeva ogni cosa con positività, coglieva l’attimo e sapeva essere felice anche per le piccole cose...
Penso che lui abbia sempre cercato di trasmetterti questo messaggio, voleva che tu vedessi il bello della semplicità, della quotidianità.
Pensi forse che buttare la tua vita sia giusto?
Io credo che non sarebbe rispettoso.. Nei confronti di Yixing.

Zitao.. diventa il suo sorriso, le sue lacrime... Tu devi vivere per lui!”

Ripensai al momento dell’incidente.
Allo schianto contro alla vettura, al corpo ormai già morto del mio migliore amico che cadde a terra per diversi metri, l’odore ferreo del sangue che scorreva come un ruscello lungo l’asfalto; lo sguardo vuoto e privo di vita di Xing, socchiuso come le labbra, che fino a pochi secondi prima sorridevano.
Ricordai che gli corsi incontro, lo strinsi a me e gridai il suo nome fino a perdere la voce, piansi disperato, mentre quel corpo ormai spento lentamente si raggelava.

Milioni di brividi mi percorsero la spina dorsale a quel ricordo, che prima era divenuto quasi inesistente, buio e confuso, come se la mia mente avesse voluto cancellare l’accaduto, senza tuttavia riuscirci.

Cosa volevi dirmi... Prima di morire?

Rividi nella mia mente le sue dolci e morbide labbra, scandire lente una frase, poco dopo il mio nome.

Guardai mia madre, sorridendole, mentre le lacrime piano mi solcarono le guance.
«... Grazie, mamma..»
Alle mie parole la donna sgranò gli occhi, commossa nel risentire nuovamente la mia voce.

Finalmente ho capito Yixing... Ho capito quello che volevi dirmi.
Tu non hai mai amato Kris....


«Zitao, io mi ritengo fortunato perché... 


 
Non capisci chi è a rendere belle le tue giornate, fino a quando non perdi chi era la fonte della tua felicità.
Anche io Yixing... Anche io ti ho sempre amato.
E ora... Vivrò anche per la tua felicità.
- - - - - - - -

FFFFFINEH-!
Ok,ok- volevo fare una oneshot fuori dall'ordinario, qualcosa di nuovo, diverso.
Così ho voluto renderla più mia, illustrandola.
Non sono certa che verrà apprezzata per ciò, come mi ha detto mia sorella,
vi sono persone che preferiscono immaginarsele, le cose.
Tuttavia ho voluto fare questo tentativo, me la sono sentita.
Non è la mia prima storia a tema "psicologico", ma ammetto che bisogna andarci cauti comunque.
GRAZIE PER LA LETTURA! ALLA PROSSIMA!

Cià né!
 
   
 
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