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Autore: Eden891    13/01/2014    4 recensioni
Dal testo:
Quando le sue amiche le avevano detto, un paio di anni prima, che Edward Yoshina era diventato un assassino a pagamento non aveva voluto crederci, eppure ora era lì, di fronte a lei, katana alla mano, pronto ad ucciderla perché era lei il suo obbiettivo quella notte......
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       Fredda come la morte.


Erano lì, uno di fronte all’altra, in un vicolo buio popolato solo da alcuni gatti randagi che rovistavano nella spazzatura.
Carhan osservava il ragazzo di fronte a lei con un misto di terrore e stupore.
Quando le sue amiche le avevano detto, un paio di anni prima, che Edward Yoshina era diventato un assassino a pagamento non aveva voluto crederci, eppure ora era lì, di fronte a lei, katana alla mano, pronto ad ucciderla perché era lei il suo obbiettivo quella notte.
Gli occhi verdi erano gli stessi che lei conosceva da anni, ma ora erano accesi da una luce fredda che non le piaceva per niente e mentre un rivolo di sudore le scendeva lungo la schiena, ghiacciato come la notte che li circondava, lo vide ghignare soddisfatto come se stesse pregustando il momento in cui l’avrebbe trafitta ed avrebbe impregnato la spada ed il vicolo con il suo sangue.
Sapeva che il fatto che si conoscessero da tutta la vita non avrebbe cambiato niente.
Lui l’avrebbe uccisa comunque.
Qualunque cosa gli fosse successa in quei cinque anni che non si erano visti l’aveva segnato e cambiato fin dentro l’anima, sempre che gliene fosse rimasta una.
Lei dal canto suo, non aveva intenzione di muoversi, né di rendergli difficile il lavoro.
Forse, nella morte avrebbe finalmente trovato la pace che cercava.
                                                         ***
Era lei, non c’erano dubbi.
Quegli occhi dorati li avrebbe riconosciuti ovunque anche se erano diversi da come li ricordava… lei era diversa, ma dopotutto era ancora una bambina  l’ultima volta che l’aveva vista, una bambina piena di sogni e speranze con due occhi color ambra illuminati da ogni meraviglia che scopriva.
Davanti a lui ora c’era una ragazza bellissima dai lunghi capelli neri, le guance arrossate dal freddo pungente e lo sguardo spento e vacuo di chi si è già rassegnato all’inevitabile.
C’era da aspettarselo che, prima o poi, la sua sorellastra l’avrebbe voluta morta, vista la cospicua somma di denaro che avrebbe ereditato alla morte imminente del padre se Carhan si fosse levata di mezzo.
Anche lei lo sapeva, ne era certo, ma non aveva fatto nulla in proposito.
Quando l’aveva visto gli aveva fatto cenno di seguirla e l’aveva portato in quel vicolo buio, come ad invitarlo ad ucciderla.
Non aveva idea di cosa le fosse accaduto in quegli anni e si costrinse a pensare che non gliene importava.
La conosceva, era vero, ma non cambiava niente.
L’avevano pagato profumatamente per ucciderla e lui portava sempre a termine il lavoro che gli veniva assegnato.
“Lo sai che il fatto che ti conosca non cambia niente, vero?” le disse lui, senza lasciar trasparire dal suo volto nessuna emozione.
“Lo so, e non ho intenzione né di fermarti, né di scappare… conosco la tua reputazione, sarebbe fatica inutile… ti prego solo di fare sì che sia una morte rapida” disse Carhan, con un tono così piatto da portare Edward a voler capire la ragione per la quale lei desiderava così tanto la morte.
Ma non gliela chiese, non doveva importargli.
Così si avvicinò a lei ed estrasse la sua katana dal fodero, facendola scintillare sotto la luce lunare negli occhi di lei, che si fissarono sui suoi prima di chiudersi.
Dopo un attimo di esitazione che non seppe spiegarsi, Edward sollevò la katana.
“Buonanotte Carhan” disse prima di abbassarla.
                                                  ***
Mezz’ora dopo, circa, si trovava ancora lì in quel vicolo senza sapere cosa provava riguardo ciò che era appena successo.
Dopo aver colpito Carhan, l’aveva vista accasciarsi ed aveva agito d’istinto afferrandola prima che toccasse terra.
Lei gli aveva sorriso e il cuore che lui pensava di non possedere più, aveva lievemente sussultato.
“Alla fine… non… non sei… cambiato poi… così tanto…” disse lei rantolando.
Lui non sapeva cosa dirle. Si limitò a guardarla sorridere, finalmente in pace con il mondo e con sé stessa e prima di chiudere gli occhi per sempre si era avvicinata alle sue labbra e l’aveva baciato dicendogli che desiderava farlo da anni.
Poi con un flebile grazie si era spenta,lasciando che il gelo della morte portasse via,con un ultimo respiro, la sua vita.
Edward scosse la testa, raccolse la sua katana ancora sporca del sangue di Carhan e s’incamminò mentre il freddo della notte si faceva sempre più intenso unito a quello del suo cuore.
Quella notte avrebbe ucciso ancora,decise, ma senza il bisogno che qualcuno glielo commissionasse.
    
                                                            ***
 
 
Note dell’autore: Bene eccoci qua con la pazzia della giornata =) dunque questa Flash è nata da un commento che è saltato fuori in un discorso, un giorno, ed io ne ho approfittato visto che era da un po’ che la volevo fare e su consiglio di Ed e di Michiko l’ho pubblicata.
 E’ dedicata,ovviamente, ad Edward_Yoshina…grazie di esserci sempre,sei una delle persone migliori che conosco e anche una delle poche di cui mi fido e sono sincera…detto questo spero davvero che vi piaccia leggerla come è piaciuto a me scriverla..
ah un ultima cosa.. Carhan è un personaggio che appartiene a me mentre Edward Yoshina appartiene al suo legittimo autore.
Baci
Eden891
 
 
 
 
 


 

  
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