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Autore: inibizione    13/01/2014    2 recensioni
Chris una volta se n’è andata mentre Nick non c’era. Ha fatto le sue due valigie, si è portata tutte le sue insicurezze impacchettate di fretta, le sue fotografie, i maglioni di lana e la maggior parte dei suoi libri.
Si è portata pure la paura che la faceva rigirare nel letto e l’amarezza venuta col tg.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Critical'
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A chi imparerà a restare

 

 

 

Ci sono cinque valigie nell’armadio in corridoio. Due sono di Chris, il resto le ha comprate Nick. Lui vorrebbe metterle in soffitta perché occupano troppo spazio e dove li mettiamo i cappotti se qui ci stanno le valigie? ma Chris le lascia sempre li. Tanto le fanno sempre, una volta ogni tre mesi.


“La settimana prossima vado a New York, per un’intervista alla radio”.

“Ok”.

“Vieni con me”.

“Devo lavorare”.

“Te ne vai?”

“No, ti aspetto”.

E Nick fa le valigie. Ci mette dentro la biancheria e un paio jeans, la felpa col cappuccio e il cappellino che hanno comprato uguale in Francia. I vestiti per l’intervista in una valigia a parte perché Kim gli dice “Nick, una piega e ti ammazzo”. Il profumo che è sempre lo stesso e un pacco d’aspirine perché in un niente prende il raffreddore, l’insulina e tutte le raccomandazioni stai attento, chiedi sempre che c’è dentro, stai lontano dai dolci Nick, che ormai c’ha 21 anni e lo sa! Nick le valigie le riempie di roba, si porta tutto appresso e vorrebbe portarsi pure Chris, perché tutte le volte che torna ha paura di non trovarla più. Tutte le volte il vuoto nello stomaco come durante gli atterraggi, la stessa paura di aprire la porta e trovare le ante aperte e la sua parte di armadio vuota. Di nuovo.


Chris una volta se n’è andata mentre Nick non c’era. Ha fatto le sue due valigie, si è portata tutte le sue insicurezze impacchettate di fretta, le sue fotografie, i maglioni di lana e la maggior parte dei suoi libri.

Si è portata pure la paura che la faceva rigirare nel letto e l’amarezza venuta col Tg.

Nick Jonas e la bella Selena, red carpet e party promozionale.

 

Chris se n’era andata e Nick aveva smesso di respirare.

“Chris?” l’aveva chiamata e poi le valigie non c’erano più e le sue cose erano sparse un po’ dappertutto.

L’aveva chiamata al cellulare e lei aveva risposto dopo sei chiamate a vuoto.

“Dove sei?”

“Mi dispiace, Nick, mi dispiace…”

“Perché, Chris, dove sei?”. Gli manca il fiato quando le chiede “Mi stai lasciando?”

“Ti prego Nick” la voce rotta dal pianto, le mani sul viso e Nick che si poggia al muro e scivola fino a terra perché Chris non ha smesso di fuggire e lui non sa che fare per farla rimanere. ‘Che a volte gli vengono quei dubbi tremendi che forse ha ragione lei, “noi non ci apparteniamo, siamo di due galassie diverse”. Perché Nick è un tipo tranquillo, equilibrato, sorride poco, è vero, ma c’è sempre. E si è messo in testa di stare insieme a Chris che invece ferma non ci sa stare, che è disordinata, ride sempre ma non si sa mai se è felice oppure no. Chris tiene la musica ad alto volume pure quando dorme e non risponde mai al telefono, guarda i cartoni animati in pigiama, studia sul divano in salone anche se ha una scrivania in una camera tutta sua e ogni tre mesi scappa.

Perché Nick è troppo bello, troppo buono, troppo innamorato e lei in un posto solo non sa restarci. A volte soffoca perché Nick è troppo perfetto e lei è disordinata, non sa camminare sui tacchi, mette il rossetto rosso invece del lucidalabbra e si veste in bagno perché si vergogna.

Nick prima o poi si stancherà, pensa, e la lascerà. E Chris dovrà andarsene. Allora se ne va prima, senza arrivare a quel punto. Salta direttamente alla conclusione, senza passare per il mezzo. Evita le discussioni perché Nick è bravo e alla fine una soluzione la trova sempre e la convince a restare. E stanno insieme fino alla prossima intervista o al prossimo non ti sopporto più.

Se scappa Nick la va sempre a prendere, come ha fatto quella volta che lui è tornato e lei non c’era.


“Nick! Ascolta...”

“Camille, so che è qui, fammi entrare!”

Camille sospira perché lo sapeva che Nick sarebbe arrivato, si fa da parte e lo lascia passare. Lui sbatte le porte e la cerca nelle stanze.

“Che ci fai qui?”

“Non mi puoi lasciare cosi”.

“Tanto ci arriviamo comunque, Nick. Io non vado bene per te. Non so restare”.

“Te lo insegno io”.

“Come?”

“Ti terrò stretta tutte le volte che vorrai scappare, tutte le volte che vorrai fare le valigie e andare via”.

“Non posso”.

“Hai solo paura”.

“Lasciami andare”.

“Non voglio”.

“Devi”.
Nick scuote la testa e a Chris si chiude lo stomaco perché quell’espressione ferita e delusa Nick ce l’ha solo con lei e non lo sopporta.

“Sei venuto a prendermi?”

“Si”.
“Nick, mi tieni?”

“Si”.

 

Chris sta cercando di imparare. Lei scappa e Nick la rincorre, a volte fin dentro l’appartamento di Joe e Camille, al piano di sotto, a volte fino alla porta.

Si arrabbiano e Chris urla e piange, Nick non alza mai la voce, sta in silenzio e la guarda. E Chris vorrebbe che lui urlasse, che le desse un motivo per sbattergli la porta in faccia, che non cercasse una soluzione subito dopo aver posto il problema. Vorrebbe che fosse un po’ meno paziente con lei, un po’ meno perfetto. Invece lui si siede sul divano e sospira forte. Nick si calma e a Chris ribolle il sangue.

“Vaffanculo!”

“Dove vai?”

Niente. 
“Christina!” 
Nick non la lascia andare, le tiene le braccia attorno alla vita.

“Provaci e rimani. Continua a urlare, ma resta”.

Chris piange e lo spinge via, lui non la molla.

“Resta”, è una preghiera.

Lei singhiozza nella sua maglietta.

“Piangi Chris, dimmi che sono uno stronzo, ma resta. Ho bisogno di te, resta”.

E poi lo abbraccia. No, si aggrappa alle sue spalle grandi che forse ce la fanno a tenere anche la sua paura.  

“Ti odio”.

“Lo so”.

“Ma ti amo pure”.

“Lo so, anche io”.


Nick è atterrato da quaranta minuti ma la sensazione di vuoto nello stomaco ancora non l’ha lasciato. Mette le chiavi nella toppa e respira due volte, poi spinge la porta e non sente niente. Nessuno che cammina scalzo sul parquet, niente musica ad un volume improponibile e il salotto è troppo ordinato. Lascia le valigie a terra e sta per mettersi ad urlare.

“Nick”.
L’aria torna nei polmoni e finalmente Nick sente di essere atterrato, il peso allo stomaco non c’è più. Chris entra dalla porta finestra che da sul terrazzo e lo guarda, sorridendo prudente.

Lui corre ad abbracciarla, la solleva e la fa girare.

“Quanto entusiasmo!” Chris ride ma sa a cosa stava pensando e si sente in colpa.

“Mi sei mancata”.

“Anche tu. Nick, mi tieni?”

“Sono qui apposta”.

 

   
 
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