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Autore: Tawara     13/01/2014    1 recensioni
"[...] mi immergo nei treni
immensi nella bruma
e mi fingo
viva
sotto mentite spoglie
Voltaire, l’altro mese
e oggi un russo stanco
con qualche problema con Dio
che forse non voleva dire
proprio a me [...]
Genere: Introspettivo, Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riguardo al mattino eccetera mask Mask - © Marina Ćorić

Riguardo al mattino eccetera

ogni mattino
s'arrampica la notte
sui nostri visi inermi

come un male rubato

mi immergo nei treni
immensi nella bruma
e mi fingo
viva
sotto mentite spoglie
Voltaire, l’altro mese
e oggi un russo stanco
con qualche problema con Dio
che forse non voleva dire
proprio a me

le mattine si aggirano
negli angoli bui
come a passo di valzer
imbiancano in tre quarti
le finestre delle case
e alcuni
sembra proprio
che li ignori
così, arbitrariamente
e questi vagano nella notte
ancora un altro giorno
ancora un altro giorno
chissà poi per quanto

mia nonna a volte
si immergeva nel giardino
e si fingeva una sua amica
o forse un’attrice
non proprio brava, penso io,
ma una che comunque
sa
di essere qualcuno

ma forse
andava bene così
anche essere, diciamo, l’attrice
o il russo
in fin dei conti,
non siamo che tempeste senza nome
voci un po’ distorte
dal tempo, e dai telefoni
forse non c’è altro
che pagine consunte
e luci nella notte
e boschi senza fine
e forse nella nebbia
qualcuno che cammina
nel più profondo sonno
un giorno ci ha sognati
ma ho come la certezza
che lui sia uno di quelli
che a un tratto la mattina
fulminea coglierà.




Note di Tawara: non so da quanto tempo non pubblico, ma non ho intenzione di annoiarvi con le solite scuse del perché e per come. Un tempo ero decisamente contro questo tipo di poesie, anzi, non le definivo nemmeno tali. E in effetti mi rendo conto che a questo scritto manchi la musicalità che mi piace tanto ottenere, specie all'inizio. Però ho la sensazione di doverle proprio dire queste cose, e lavorarci di più per renderla più decente forse farebbe perdere il senso. Il contrario l'avrebbe saputo fare il buon Leopardi e pochi altri eletti, ma temo che non farò mai parte del club... Per di più, non sono in vena. Quindi, in buona sostanza, vi beccate questa cosa. :D
Tutto ciò nasce da qualche lezione di filosofia di questo periodo, dal buio, dalla luce al mattino e dalla stazione ferroviaria. Se mai un giorno, tipo fra millenni, qualcuno troverà EFP e ci inserirà tutti in un'antologia, penso che sarò classificata leader della Corrente Poetica dei Vagoni in Ritardo o qualcosa del genere... Pietà della mia monotona ispirazione! *^* Tornando a quel che ho scritto, diciamo che il succo è che a volte penso che in realtà non ci sia proprio niente sotto tutte le identità usa e getta che ci costruiamo. Io di prima mattina sono il libro che leggo (il montepremi va a chi indovina chi è il russo stanco con i problemi con Dio XD), e la gente probabilmente mi vede come l'imbranata che inciampa sempre e che ogni tanto legge libri delle elementari e ogni tanto libroni e ogni tanto niente, come se volesse dimostrare qualcosa (chissà poi cosa), e ogni tanto mi convinco che potrebbe perfino essere così. Oppure che in fin dei conti non cambia niente se abbiamo fatto o no, effettivamente, quello che diciamo agli altri, perché se uno è convinto delle sue balle in quel momento potrebbero perfino essere una specie di verità, visto che si identifica con quelle, si sente quelle e, in qualche modo, diventa quelle. Se guardi dietro a quel che racconta, non trovi proprio niente, in quel momento c'è solo quello, e uno non può concretamente essere il nulla. Quindi, in effetti, non importa proprio.
...
Non so se qualche altro suonato abbia già detto una cosa del genere, se è successo mi dispiace per questo involontario calco di idee, ma non mi illudo di essere l'unica che va in paranoia e concepisce simili pensieri.
Grazie mille di aver letto, e se siete arrivati fino a questo punto avete tutta la mia gratitudine e la mia stima! ^^
Buon 2014 meno 13 giorni! ^_^

Tawara
  
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