Aldilà dei sogni
“Fred,
sappi che è l’ultima volta che ti assecondo in questa tua pazzia. Abbiamo avuto
tempo tutto il giorno per ripassare e tu hai trovato sempre una scusa. Vorrei almeno
sapere il perché.” Hermione era stizzita.
Lei
e Fred stavano rientrando in Sala Comune dopo che il gemello l’aveva cercata
per tutta Hogwarts e l’aveva praticamente implorata di aiutarlo a ripassare la
lezione di Trasfigurazione, convincendola ad abbandonare a metà la ronda
serale, compito dei Prefetti.
“Come
perché, Granger? Non l’hai capito? Mi stupisco che la studentessa più brillante
di tutta Hogwarts non abbia compreso.” Fred la oltrepassò andando a sedersi su
una poltrona vicino al camino, fortunatamente ancora acceso nonostante l’ora
tarda.
Era
domenica sera e la Sala Comune era vuota. Tutti probabilmente avevano preferito
andare a letto presto per riuscire ad affrontare meglio il trauma del lunedì
mattina.
Hermione
si sedette sul divano e prese, da un tavolo lì vicino, il libro di
Trasfigurazione che Fred aveva abbandonato lì quello stesso pomeriggio.
“Cos’è
che dovrei aver capito? Illuminami, Weasley. Perché non abbiamo ripassato oggi
quando io mi ero dichiarata disponibile,
non avendo nulla da fare?”
“Semplice,
perché io ho una reputazione da
difendere.” spiegò tranquillamente il ragazzo, passandosi una mano tra i
capelli rossi e sfoderando il suo classico sorriso malandrino.
Hermione
strabuzzò gli occhi. “Come? Temo di non aver capito bene.”
“Oh,
si che hai capito, Granger. La tua mente si è applicata ed è arrivata alla
conclusione giusta.” Fred non smetteva di sogghignare.
“Cioè
io ho interrotto la mia ronda serale perché
tu, oggi pomeriggio, non volevi farti
vedere che prendevi ripetizioni da me?
È questo che vuoi dirmi?”
“Che
brutto termine! Ripetizioni! Diciamo solo
che non mi andava che gli altri mi vedessero studiare.”
Questo
per Hermione era decisamente troppo. Il libro che teneva aperto sulle gambe le
scivolò a terra e si chiuse con un tonfo sordo.
“Ma
tu sei tutto matto! Ed io dovrei
perdere il mio tempo con te?”
Hermione sembrava sul punto di esplodere. C’erano poche persone in grado di
irritarla a quel modo e una di quelle era seduta proprio di fronte a lei. “ E
togliti quel sorriso da schiaffi dalla faccia.” gli disse, irritata.
Fred
non la ascoltò neppure e naturalmente non fece ciò che lei gli aveva ordinato
in modo così autoritario. Raccolse il suo libro e glielo porse.
“Dai,
sarà meglio cominciare.”
Hermione
teneva le braccia incrociate al petto e lo sguardo risoluto era fisso oltre la
spalla destra di Fred.
“Granger?”
Fred schioccò le dita per riportarla alla realtà.
Hermione
lo guardò in cagnesco ma lui, imperterrito, continuava a sorriderle con quell’aria
strafottente e intrigante al tempo stesso. La ragazza sbuffò e poi iniziò a
sfogliare il libro fino a raggiungere la pagina relativa agli incantesimi
Evanescenti.
“E
dai, Granger. Non fare così. Concedimi solo un po’ di tempo. Ti pagherò se
proprio non vuoi farmi questo favore.”
Ma stai con me. Ti
prego, Hermione. Stai con me, qui. Solo con me.
Solo un momento… di pagherò.
Oppure per un attimo e poi vai
via.
“Fred,
mi stai ascoltando almeno?” Hermione lo guardava, severa.
“Certo.”
rispose in fretta il ragazzo.
“E
di grazia, cosa ho appena detto?”
Fred
si schiarì la gola. “Che gli incantesimi Evanescenti sono tra i più difficili
da praticare e sono quelli che hanno affascinato maggiormente i maghi fin dall’antichità.”
Hermione
si concesse uno sguardo stupito. Era esattamente ciò che lei gli aveva appena
ripetuto sulla storia di questi incantesimi. Eppure Fred gli aveva dato l’impressione
di non prestarle attenzione e invece…
“Sbalordita,
Granger? Sai, io ho l’abitudine di
ascoltare le persone, di tanto in tanto.” e ammiccò suadente.
Per fortuna
avevo già studiato. Almeno un po’. Ma devo stare attento. Non mi andrà sempre
così bene. Non posso permettermi di distrarmi. Non posso permettere che lei se
ne vada e mi lasci qui, da solo. Ho bisogno di lei più di quanto io stesso non
voglia ammettere.
Parli di “cose che passano…”
Fred
non poté non ricambiare. Il sorriso di Hermione era così dolce che in un attimo
gli fece dimenticare il vero motivo per cui lei aveva deciso di passare del
tempo con lui. Ma poi se lo ricordò. Hermione lo stava aiutano a ripassare.
Lui,
per il Prefetto Hermione Granger, non esisteva realmente. O meglio, esisteva
solo se si parlava del gemello combina guai di Hogwarts. Allora si che Hermione
lo prendeva in considerazione cercando sempre di stroncare sul nascere i commerci
dei Tiri Vispi Weasley. Ma se non era per questo, Fred Weasley, per Hermione Jean
Granger, non esisteva. Era solo il fratello maggiore del suo migliore amico. Un
ragazzo esuberante e fin troppo incline ad infrangere le regole della scuola.
Ci stai un attimo… un giorno
ci stai per essere ancora mia.
Oppure ci stai per non andare
via.
sarebbe mai riuscito ad ascoltare Hermione e, contemporaneamente, a pensare
a tutte quelle cose su di lei.
Improvvisamente
Hermione chiuse il libro con uno sbadiglio.
“Scusa,
Fred. Ma penso sia meglio smettere. Sono così stanca.”
Nooo!! Una voce urlò
una protesta muta e angosciata nella testa di Fred. Non poteva lasciare andare
Hermione. Non gli sarebbe più capitata una simile occasione.
Mentre i miei sogni crollano!
E i sogni poi si scordano!
Ora i tuoi sogni volano.
“Spero
che tu faccia bei sogni, Granger.” le augurò a bassa voce. Un sorriso
malandrino dipinto sul volto.
Fred
prese la propria bacchetta e evocò dal nulla una coperta con la quale coprì la
ragazza.
Sorrise
guardandola stringersi attorno al corpo quel plaid caldo.
“Dopotutto
le tue lezioni di Trasfigurazione non sono andate perse, Granger.” sussurrò
avvicinandosi di più a lei.
“Buonanotte.”
E le lasciò un dolce bacio sulle labbra prima di sparire verso il dormitorio
maschile.
Mentre i tuoi occhi “sorridono”.
Angolo
Mirty_92:
Una
piccola song.fic senza troppe pretese sulle note della canzone Dormi Dormi di Vasco.
Ciao
a tutti!!
A presto e… buonanotte!! ;)