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Autore: trullitrulli    01/06/2008    5 recensioni
Vedere due stelle cadenti contemporaneamente è un fenomeno più unico che raro, che cosa può succedere se si esprime un desiderio in questo caso? Bulma e Vegeta le hanno viste quando erano ragazzi e hanno chiesto la cosa che più preme sapere a qualcuno: il futuro. Ma è davvero giusto rivelare loro gli avvenimenti di cui saranno protagonisti? Si può sempre arrivare a un compromesso: un'avventura ambientate prima del ritrovamento della prima sfera del drago. Come si risveglieranno Bulma e Vegeta dopo aver espresso il desiderio?
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sdraiata sul suo letto con la faccia affondata nel libro di matematica, stava facendo finta di studiare.
Non che equazioni algebriche di secondo grado fossero un problema per la geniale Bulma Brief, figlia dell’illustre presidente della capsule corporation : bella, viziata, intelligente...
In realtà aveva già finito i compiti da un pezzo, solo che fingere di essere ancora presa dalla matematica era una buona scusa per non essere disturbata.
La quindicenne riemerse dal libro un pochino spettinata, sbuffò e la ciocca di capelli che ricadeva sulla faccia venne scostata.
Si sdraiò a pancia in su ad osservare il soffitto; quando non aveva niente da fare si ritrova stranamente a guardare verso l’alto, studiando la parete del muro in tutti i suoi minimi particolari, ma poi si sentiva inevitabilmente annoiata e la sua attenzione veniva spostata dall’intonaco bianco al cielo azzurro che richiamava il colore dei suoi occhi.
Si stiracchiò e decise che era arrivato il momento di alzarsi per uscire fuori dal balconcino della sua stanza ed osservare il sole tramontare e il cielo passare da un colore blu intenso alle sfumature arancione delle otto in una giornata calda di settembre.
-Caro…- esordì la signora Brief sfornando dei muffins dal forno tentando di distoglierlo dalla lettura di un "interessantissimo" giornale di scienze e attualità.
-Si cara?-
-La nostra piccola Bulma sta ancora studiando?- la chiamava ancora piccola Bulma non riuscendo a far fissare nella sua testa coperta da riccioli biondi che la loro “bambina” era ormai quindicenne, e non più una ragazzina come ancora tendeva a definirla lei
-Si credo- fece il prof Brief poco interessato – starà ancora studiando matematica-
-Oh è così intelligente la nostra piccola Bulma- la lodò la madre, era sempre incline a sperticarsi lodi
esagerate che avevano come soggetto la figlia.
Il prof Brief sospirò e riprese la lettura del suo giornale.
Un leggero bussare alla porta avvisò Bulma che non ostante lei stesse studiando, per così dire, qualcuno la stava disturbando.
La porta si aprì senza che la persona che aveva bussato ricevesse il permesso di aprirla e ne sbucò l’allegra faccia della signora Brief.
-Oh ciao mamma- fece Bulma girandosi e rivolgendole uno sguardo scocciato.
La madre la raggiunse fuori dal balcone.
-Ciao piccola-
-Mamma non sono piccola, ho quindici anni-
- Ok, va bene, Bulma, credi che scenderai di sotto per cena?-
La ragazza tornò a rivolgere le sue attenzioni al cielo.
-No mamma, non ho fame-
La madre le accarezzo i capelli.
-Comunque se te ne viene la cena è nel microonde- disse e si avviò verso l’uscita richiudendo la porta alle sue spalle.

Lontano…

Vegeta se ne stava appoggiato al muro nella sua tipica posa, con le braccia incrociate al petto e l’aria di superiorità.
Gli occhi socchiusi davano l’idea che si fosse momentaneamente appisolato, ma non era così, era rimasto sveglio e vigile.
Appoggiato alla navicella stava ascoltando i discorsi dei suoi compagni.
-Incredibile che dopo tutto quello che abbiamo fatto per lui Freezer non abbia voluto pagarci- si lamentò Nappa che stava seduto su una pietra a guardare il cielo rossastro e poi Radish.
-Cosa puoi aspettarti da un verme come lui?-
Vegeta, che fino ad allora non aveva mostrato il minimo interesse per la conversazione dei due, sorrise sarcasticamente.
-Si è un verme, ma ha conquistato il potere-
I due si rivolsero a Vegeta guardandolo con aria smarrita, un po’ confusi .
Vegeta si staccò dalla navicella e si mise tra i due sempre con gli occhi socchiusi puntati verso il basso.
-Voi perché credete che siamo ancora qui a farci trattare così da quel miserabile?-
I due si guardarono; non ostante la giovane età Vegeta sembrava, anzi era, molto più sveglio di loro.
-Beh, ve lo dico io perché - disse vedendo che i compagni non ci arrivavano.
-Ad ogni combattimento i Sayan diventano più forti e guarda caso Freezer ha bisogno di guerrieri superiori che combattano per lui, per conquistare- fece una pausa guardando anch’egli il cielo.
-Una volta che saremo diventati abbastanza forti da poter combattere con lui io mi impossesserò del suo potere e allora non dovremo più sottometterci a nessuno, perché un uomo che ha in mano il potere controlla il suo destino-
Fece una pausa per guardarli assicurandosi che avessero capito e sembrava che i due avessero messo in azione le loro cellule celebrali, finalmente.
-E i Sayan torneranno la gloriosa razza che erano un tempo, non dei semplici soldati al servizio di un arrogante come Freezer-
-Giusto ben detto-
Vegeta si sedette su una pietra li vicino.
-Dobbiamo solo avere un po’ di pazienza e vedrete che batterò quel Freezer, so che ora non avrei nessunissima speranza- ammettere la sua inferiorità gli costò un duro colpo nell’orgoglio
–ma vedrete che un giorno io lo batterò, vedrete- ridacchiò tra se e se, compiaciuto dei suoi grandi obbiettivi.
“si, un giorno il tuo regno, l’universo, sarà mio”

Bulma stava ancora fissando il cielo con le iridi azzurre perdute nel nero della notte, erano le nove, era li da ben un ora.
“Sarebbe ora di rientrare Bulma, non vorrai che le occhiaie sfigurino la tua faccia domani?”
Bulma rientrò, effettivamente aveva un certo freddo, si cambiò in fretta mettendosi la sua camicia da notte rosa, lunga e informe, si legò i capelli in una coda e si sdraiò nel letto provando a prendere sonno.
Inutile, niente da fare, era da un po’ che non riusciva a dormire c’era sempre un pensiero che si faceva strada nella sua mente mettendo in secondo piano tutti gli altri.
Da quando sua madre le aveva raccontato di come lei e suo padre si erano conosciuti, ovvero circa cinque anni fa, aveva sempre un desiderio fisso che le continuava a martellare in testa tutti i giorni.
“Già...trovare il ragazzo perfetto per me” pensò lei tornando a rivolgere le sue attenzioni al soffitto.
Non che a scuola non fosse corteggiata, anzi, ma ogni ragazzo che le rivolgeva la parola aveva un difetto per lei, dopo di che lo schedava nella sua formidabile memoria come non adatto al ruolo.
Sbuffò seccata da ogni misero fallimento.
Fino a che non avesse compiuto l’impresa non avrebbe potuto dire di essere veramente felice, eppure non le mancava niente: era ricca, era bella, era intelligente, ma sembrava non bastare.
-Uffa, cos’ho che non va?- si lamentò lei ad alta voce verso il cielo, come aspettandosi che qualche voce provvidenziale le rispondesse.
-Tesoro hai detto qualcosa?- chiese la madre da dietro la porta.
-No, niente mamma- si affrettò a rispondere in extremis per salvare la sua privacy in futuro.
Bulma sbuffò ancora ed ancora, infine affondò la faccia nel cuscino per soffocare un gridolino disperato.
La sua era una vera e propria ossessione psicotica, perfino le poche amiche che aveva si rifiutavano di ascoltarla quando ne parlava.
“Almeno sapere se esiste” pensò lei “solo sapere se da qualche parte c’è”
Conoscere cosa ci riserva il futuro: una delle ansie di quando si è a metà strada dal diventare adulti.
Si rivolse di nuovo al cielo come per avere un segno, qualcosa, qualunque cosa che potesse fare chiarezza.
Sembrò che le preghiere della ragazza fossero state esaudite.
Due fasci di luce bianca attraversarono il cielo, gli occhi della ragazza si illuminarono d’improvviso.
“Siiii! Allora c’è qualcuno che mi vuole bene lassù” esultò lei saltando giù dal letto e correndo fuori dal balcone.
“Io desidero…sapere se…”


Era orami notte anche su quel pianeta e i Sayan erano ancora li, si erano procurati del cibo, avevano mangiato e ora volevano solo dormire.
-Però devo dire che su questo pianeta erano un branco di incapaci, non abbiamo neppure dovuto trasformarci- disse Radish mentre mandava giù la carne di qualcosa.
-Già, non mi sono divertito gran che- proseguì Nappa mangiando anche lui qualcosa che però sparì subito, tutti conoscno la voracità dei Sayan.
Vegeta non partecipava alla conversazione; non era tagliato per queste cose, per lo più non era un tipo loquace, e non si poteva nemmeno capire ciò che pensasse; il suo sguardo perennemente truce non lasciava intuire niente di ciò che avrebbe voluto dire.
Osservava il cielo che da rossastro si era fatto nero, gli piaceva l’oscurità, in questa aveva la certezza che nessuno sarebbe venuto a disturbarlo mentre pensava, già pensava molto, molto più di quanto dicesse.
“se solo potessi sapere se mai Freezer verrà annientato, se mai mi trasformerò nel leggendario super Sayan”
Socchiuse nuovamente gli occhi.
“ma certo che lo diventerò, io sono il principe dei Sayan, il migliore”
Un bagliore attirò la sua attenzione.
Vide con la coda dell’occhio due stelle cadenti che percorrevano il cielo.
-Ehi Radish, guarda la hai mai visto due stelle cadenti nello stesso istante?-
-No, e non me ne importa una...-
-Beh non so te ma io esprimerei un…-
-Tnsk-
La voce di Vegeta attirò la loro attenzione, di nuovo.
-Che stupidi che siete, vi lasciate impressionare da due puntini bianchi, vi facevo più svegli-
Nappa e Radish si ammutolirono e rimasero in silenzio per alcuni secondi.
-Sarebbe ora di andarcene da questo mucchio di sassi- rispose Vegeta al loro silenzio, alludendo al fatto che dovevano tornare alla base.
-Freezer ci aspetta su un pianeta poco distante: ha installato li la sua nuova postazione.- proseguì lui afferrando il telecomando della sua navicella e premendo un pulsante.
Lentamente la porta della navicella si aprì e lui ci si adagiò dentro socchiudendo gli occhi.
Era implicito che Nappa e Radish erano “cortesemente invitati” a fare lo stesso e così anche loro si infilarono nelle loro navicelle pronti a partire per lo spazio.
Vegeta gettò ancora uno sguardo al cielo guardando una stella che in realtà era il pianeta che dovevano raggiungere, senza sapere che, inconsciamente, aveva espresso un desiderio.
“Io desidero… sapere se...”

Nel palazzo di re Yhamer, intanto, la vecchia indovina Baba stava accanto alla scrivania del capo a osservarlo annoiata timbrare documenti con la meccanicità di chi ripete molte volte lo stesso gesto quando…
-Ohoh altri due desideri in arrivo!- disse una vocina roca appartenente ad un vecchio che se ne stava seduto sul tetto tutto il tempo a osservare il cielo.
Baba sospirò.
-Scusa ti dispiacerebbe andare a dire al maestro Soso di smettere di strillare ogni volta che passa una stella?- fece re Yhamer mentre timbrava l’ennesimo documento con più forza del solito.
-Va bene –fece Baba decisamente scocciata dall’ingrato compito.
La vocetta stridula del vecchio faceva eco per tutto l’aldilà e a Baba il vecchio mago non andava particolarmente a genio.
-Uno che si mette ad esaudire i desideri della gente a destra e a manca per l’universo senza sapere chi li esprime, diamine! Un po’ di giudizio dovrebbe avere quell’uomo- diceva sempre lei.
Arrivò sul tetto dove un vecchio dai lunghi baffi bianchi lunghi quanto la sua altezza stava esibendo le sue capacità di ballerino per la gioia.
-Maestro Soso- lo richiamò lei -le dispiace smettere di agitarsi in quel modo? Re Yhamer è molto occupato- disse lei senza fare alcuno sforzo per nascondere la sua antipatia.
-Oh, Baba. Che piacere vederla- fece lui che al contrario nascose alla perfezione i suoi pensieri dietro un largo sorriso da orecchia ad orecchia.
-Che motivo avrete mai di urlare così ai quattro venti? Ormai tutto il palazzo vi ha sentito. Per piacere contenetevi- continuò lei sempre più seccata dal finto garbo che il vecchio le rivolgeva.
-Mi scusi, ma ho appena ricevuto due desideri davvero interessanti, espressi contemporaneamente e a due stelle in tutti e due i casi per giunta e ho tutta l’intenzione di esaudirli-
Baba inarcò il sopraciglio: la stava incuriosendo, anche perché di solito quel uomo, con i desideri, combinava un sacco di guai esaudendo quelli che avrebbe dovuto lasciar perdere e scartando le richieste più ragionevoli.
-E chi li ha espressi, si può sapere?-
-Oh due persone dalla parte opposta della galassia Bulma Brief e Vegeta il principe dei Sayan- disse sfogliando un registro che teneva sempre apportata di mano.
Baba sempre più confusa scese dalla sua sfera volante e guardò al suo interno con molta attenzione mentre sulla sua superficie si delineavano di due giovani: il primo seduto nella navicella monoposto e la seconda fuori dal balcone di casa propria a guardare il cielo con le dita intrecciate in una preghiera infantile.
-E che cosa avrebbero chiesto?-
Il maestro Soso sorrise –Previsioni del futuro. Una richiesta interessante non trova?-
Baba sgranò gli occhi.
-Che cosa! E lei è così sciocco da volerli esaudire?-
Il vecchietto stava cominciando a dare segni di cedimento, non riusciva più a nascondesi dietro il credibile sorriso gentile.
-Certo che si! In quanto sono stati espressi mentre passavano ben due stelle cadenti e io ho intenzione di raccogliere la loro richiesta. Mi lasci fare il mio lavoro e io non le dirò come consigliare re Yhamer- disse con saccenza.
Baba si portò le mani ai fianchi.
-Lo so benissimo che le stelle cadenti e i desideri sono di sua competenza, ma la rivelazione del futuro è compito mio e io le dico che se ora lei rivela gli eventi futuri a quei ragazzi scatenerà delle conseguenze disastrose-
Il vecchio scosse il capo -Cosa mai potrà succedere? Sono solo dei ragazzi, il loro destino non potrà essere di così fondamentale importanz…Ahia!-
Baba gli aveva già tirato la sfera sulla faccia rischiando così di spaccarli i grossi occhiali dalla montatura circolare che teneva sul naso.
-Guardi bene che cosa succederà a loro nel futuro- gli puntò addosso l'indice -e rifletta bene prima di rivelarglielo- urlò Baba.
Il vecchio si grattò la pelata luccicante guardando nella sfera di cristallo il corso degli eventi.
-Beh... effettivamente, il loro destino è davvero molto importante per l’intero universo, ma io seguendo il codice stellare devo comunque esaudire il desiderio, gliel’ho già spiegato. Due stelle rendono assolutamente certo l’avverarsi della richiesta-
Baba lo guardò indignata –se lei vuole sconvolgere il corso degli eventi si accomodi, ma io non me ne prenderò al responsabilità- e detto questo fece per allontanarsi.
-Ehi no, aspetti Baba ho avuto un idea...-
La vecchia si voltò a fissare l’ometto che le stava sorridendo compiaciuto di se stesso.
-...e se trovassimo un compromesso?- Baba si avvicinò a lui, aveva definitivamente catturato la sua attenzione.
-La ascolto-

Bulma stava ancora in attesa sul balcone, forse sperava di ricevere una visione con il volto del suo futuro marito, ma ciò con accadde e lei si riavviò più sconsolata che mai al suo letto coprendosi la testa con le coperte.
-Uffa non lo troverò mai- si lamentò sussurrando per non svegliare i suoi genitori.
Chiuse gli occhi tentando di non pensare a niente e di rilassarsi cadendo in un torpore che poi divenne un sonno pesante.

Vegeta osservava il cielo con gli occhi socchiusi, le braccia incrociate, lo sguardo indefinibile e un sorrisetto stampato in faccia.
“Un giorno tutte le stelle mi apparterranno”
“solo questione di tempo”
E si appisolò scivolando lentamente in un sonno profondo.

***

Vegeta si svegliò di soprassalto aveva la fronte imperlata di sudore e il cuore gli batteva forte.
Forse aveva fatto un brutto sogno, ma per quanto si sforzasse non riuscì e ricordarsi cosa avesse sognato, eppure gli sembrava di essersi addormentato solo pochi minuti prima.
Si mise la testa tra le mani per scacciare quel dolore che gliela stava trapanando quando, si accorse che il pianeta verde su cui Freezer gli aspettava non era più solo una stella, ma era davanti a loro.
Si preparò a inviare i dati della loro missione dal computer di bordo a quello della base e una volta fatto si preparò all’atterraggio.
-Signore, le navicelle dei Sayan stanno per atterrare nel porto aerospaziale- fece un alieno con due occhi decisamente sproporzionati al resto del corpo a un altro dalla corporatura simile a quella terrestre con la pelle verde e gli occhi viola.
-Benissimo, hanno fatto in fretta, Freezer sarà contento, prepara la pista per l’atterraggio-
-Si signore- fece l’alieno facendo il segno con la mano che convenzionalmente si faceva ai superiori.
Vennero predisposti i cuscini appositi per frenare l’atterraggio delle navicelle e una volta atterrate da queste uscirono i Sayan.
Tutti i soldati che erano venuti ad accoglierli fecero il segno militare e gli arrivati risposero con lo stesso cenno, tutti tranne Vegeta.
Attraversarono i corridoi diretti nelle sale dove Freezer riceveva gli ospiti per fare rapporto e ricevere la loro ricompensa.
Mentre percorrevano le stanze che gli avrebbe portati dal loro “capo” la loro strada venne intralciata da una figura femminile distesa per terra.
Pareva stesse dormendo, forse era un schiava stremata dalle fatiche delle sue mansioni o che un guerriero aveva appena abbandonato al suo destino dopo averla usata e poi picchiata, eppure il suo volto non era segnato dalle fatiche dei lavori.
Era giovane, avrà avuto ad occhio e croce quindici anni.
I capelli turchini le incorniciavano il viso angelico dormiente ed indossava una camicia da notte rosa informe.
I tre guerrieri si fermarono per un secondo ponendosi tutti la stessa medesima domanda.
Poi però decisero di aggirarla e di lasciarla li fino a che non si fosse svegliata; se era una serva ci avrebbero pensato gli altri soldati di classe inferiore a lei.
Ma l’attenzione di tutti e tre venne attirata da qualcosa che si muoveva sotto la sua veste che pochi secondi dopo si rivelò essere una striscia di pelo azzurro o più comunemente definita come coda.

  
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