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Autore: Akashi    01/06/2008    1 recensioni
Nacque in una terra dilaniata dalle crociate. Sommerso dalle settimane enigmistiche, il nostro eroe aveva due genitori davvero particolari: la madre, Maria Rosanna Crocifissa di Calcutta Addolorata Rinasciuti, era una fanatica religiosa, il padre, Arnold Nembo Spidy Hulk Capitan America Peta, era un appassionato di fumetti. Il suo nome, quindi non poteva essere altro che: A-man Peta! Nato incompreso, allevato come un babbuino in gabbia, A-man crebbe in un contesto familiare sconcertante: La sorella Clarabella, una vera e propria cavalla, era una cugina dei fiori (non figlia perchè non le piaceva essere troppo emotivamente attaccata alle persone)...
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap. 1
Nacque in una terra dilaniata dalle crociate. Sommerso dalle settimane enigmistiche, il nostro eroe aveva due genitori davvero particolari: la madre, Maria Rosanna Crocifissa di Calcutta Addolorata Rinasciuti, era una fanatica religiosa, il padre, Arnold Nembo Spidy Hulk Capitan America Peta, era un appassionato di fumetti. Il suo nome, quindi non poteva essere altro che: A-man Peta! Nato incompreso, allevato come un babbuino in gabbia, A-man crebbe in un contesto familiare sconcertante: La sorella Clarabella, una vera e propria cavalla, era una cugina dei fiori (non figlia perchè non le piaceva essere troppo emotivamente attaccata alle persone) e girava sempre nuda per casa.
Quando usciva vestiva Prada. Il fratello Gerolcramos era un gaio di quelli kekke all'ennesima potenza e cercava in tutti i modi di trasformare in kekka anche A-man. Ma per fortuna A-man non divenne mai gaio. Infatti a quindici anni ebbe la sua prima figlia, Porca Vacca Peta, che prese il nome dall'amore provato dai genitori. Grazie ad A-man, nella famiglia Peta erano entrati ben 19 figli: Macchè Peta, Mucche Peta, Porco Peta, Che Peta, Leta Peta, Eta Peta, Leto Peta, Retino Peta, Rutto Peta, Seta Peta, Lino Peta, Peta Peta, Puzzo Peta, Pippo Peta, Pippa Peta, Angelo che Peta, Gallo Peta, Anaconda Peta e Zio Peta. A 33 anni, A-man era ormai un uomo fatto, con il proprio lavoro ed una propria famiglia.
Un giorno, mentre tornava a casa, gli finì la benzina proprio nei pressi di una grande foresta. Quindi invocò uno dei suoi figli che con il teletrasporto si materealizzò davanti a lui. -Porco, che ci fai qui??-. -Papà! Mi hai chiamato tu!-. -e perchè c'è anche Zio con te?-. -mi pareva avessi chiamato anche lui....-.
Così A-man e i suoi due figli si addentrarono nella foresta, chiamata da molti Oscura, ma anche camera-di-Stefano oppure armadio-di-Stefano. Cammina cammina incontrarono tre fiere molto fiere, tanto che camminavano tutte e tre con una strana nuvoletta verde sotto il naso. Erano un orso-testa-a-tendina, un aquila-testa-a-piramide e una marmotta-morta, che però era viva quindi o una marmotta non-morta o una marmotta-Gesù. -Chi siete voi?- chiese A-man. L'orso disse -noi siamo le fiere fiere del proprio lavoro, anche se sottopagate e con uno stipendio da miseria siamo ancora quì a romper le balle a chi si perde nel letto-di-Stefano-. Porco, senza troppe parole, cacciò dalla bocca di Zio un Winchester mitragliatore canne mozze a pompa.
Uccise prima l'orso, Che morì con una fierissima posizione da culturista, poi l'aquila, che morì con una fierissima posizione da veterano dell'hip-hop, poi, quando sparò alla marmotta, essendo quella già morta, la resuscitò e quella, fattasela addosso dalla paura, se ne scappò....non era poi tanto fiera. Un battito di mani arrivò da lontano. Dalla nebbia comparve un uomo incappellato e subito A-men urlò -Indiana Jones!-. Porco urlò -Zorro!-. Zio urlò -Nembo kid!-.
Quando la nebbia si diradò, succhiata dall'aspirapolvere della nonnetta di Carlo Conti, l'uomo finalmente si potè vedere in faccia e fiero più della marmotta disse -io sono Chuck Norris!-

cap. 2
-chi scusa? ma và và, era meglio batman- disse Pig. Chuck, preso alla sprovvista, tirò su col naso, aspirando tutta la polvere che non era riuscita ad aspirare la nonnetta di Carlo Conti. Offeso, si diresse verso un fast-food. Era un Autogrill. Chuck si sedette al bancone e prese un caffè-più nero-più nero-che c'è. Poi venne anche un uomo in automobile, ma venne sbattuto via a calci dai commessi. L'automobile però la tennero. Qualche ora dopo si rivide A-man. -dove sei stato?- chiese Pig. -In una strana città qui vicino. Calci. Bel posto, accogliente-.
Allora A-man, dolorante, si avvicinò a Chuck. -Ma tu che ci fai qui?- chiese. Chuck si girò e per un momento fu un cavallo nerissimo. -Devo condurti all'inferno- disse con tono serio. A-man lo guardò. Silenzio. Poi rise. Chuck era serio. A-man continuava a ridere; dopo un po smise. Poi un leggero lezzo invase l'aria. -E poi si lamenta quando lo faccio io- pensò Zio. -All'inferno? e perchè?-. -Si è rotta una caldaia-. (O.O)
Prima dell'entrata dell'inferno c'erano altri fast-food dove le anime potevano fermarsi prima del supplizio eterno, come il McPaperino:lo amo dentro, il Wrustel Queen e lo Spùzzico: molto veloce, molto buono! (me vende tutto a pranzo nè). Arrivati alle porte maledette lessero una scritta posta al di sopra di quelle: Lasciate ogni speranza o voi che entrate, mi raccomando buttatela nell'apposito contenitore. E invece A-man notò un mare di speranze tutte gettate a terra, alcune che fumavano ancora.
-La maleducazione extracorporea- disse Pig spegnendone una col tallone. Entrarono e subito trovarono il girone degli ignari. Questi correvano tutti verso un insegna che girava continuamente intorno ad un palo. Appesa a quella c'era una bambola gonfiabile.-Ignorano che quella sia una bambola gonfiabile- disse A-man a Zio. -no- disse Chuck -ignorano che è cosparsa di peperoncino-. (O.O) A-man non capì. Poi arrivarono ad un fiume. -Il Po!- disse Pig. -ci sei andato vicino. Questo è il Popo- Disse Chuck. -infatti si sentiva una certa aria..- disse Pig. Si girarono tutti verso A-man. -non sono stato io!-. Avvicinandosi si trovarono davanti ad una marmaglia di gente, tutti con in mano le buste del McPaperino. -Che succede?- Chiese Chuck.
-Caronte è in vacanza- disse uno dei dannati. -aspettiamo l'aiuto divino-. -io preferirei quello di birra...vabbè, è uguale- pensò A-man. Improvvisamente una luce apparve dall'alto e da quella scese un uomo vestito di bianco, con un casco da minatore e sarpe da ginnastica. -Ah- disse Chuck. -avete il piacere di conoscere Mosè-. Una cosa però non convinceva A-man: perchè portava le scarpe da ginnastica Geocs: i sandali che respirano(infatti sono sandali)?
Mosè, sulle sponde del Popo se ne tolse una e un incredibile tanfo invase tutta l'aria. Immerse allora l'immondo piede nell'acqua del fiume e quella prima bollì, poi si ritirò tutta, aprendo un varco tra le acque. -Ecco come ha fatto nel mar rosso!- disse A-man. -Beh, io lo chiamerei Mar morto a 'sto punto- Disse Pig.-Esiste già-ribbattè A-man. -Si vede che ai suoi tempi andava di moda.....-.
Allora si diressero verso l'altra sponda e, mentre A-man pensava a dove potesse essere il vino dell'aiuto, Chuck si truccava e si metteva una parrucca orrenda. -vladimir luxuria!- Urlò Pig. Per far rimettere i pantaloni a Chuck ci volle l'aiuto di quasi tre dannati. -Ma voglio la mini gonna!!!!! Sono una donna! non una santaaaaaaaa!-. Lo stesero con una martellata in testa. Poi si accorsero che lo avevano appena picchiato con un cacciavite. -possiamo soprannominarlo cacciavita, a questo punto-. Ed infatti Chuck, quando si risvegliò, aveva un giro vita strettissimo. Nessuno volle i suoi ringraziamenti.
Cammina cammina, arrivarono al cerchio prima di quello dei lussuriosi. -Questi- disse Chuck - sono i pippettari-.

continua...
  
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