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Autore: Hermes    14/01/2014    2 recensioni
Lanes of memory paved by sweet frozen moments
Attenzione!: diretto prequel di DOR ed è il punto di inizio dei Nightwish così come li ho concepiti nella mia precedente storia.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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Lanes of memory paved by sweet frozen moments.
Nightwish ~ Rest Calm

1. The Beginning

1 Febbraio 2003, ore 18
Finlandia, Kitee, Casa Holopainen

Tuomas scese dalla macchina dell’amico, imprecando appena al mezzo metro di neve abbondante che era caduto negli ultimi giorni sulle lande sperdute della Carelia Orientale.
Recuperò il suo borsone militare e si diresse verso casa, salutando l’auto che si allontanava.
Quell’anno di leva obbligatoria era stato il peggiore della sua vita! Per fortuna aveva chiuso con l’esercito!
Mentre arrancava nella neve, verso la casa, il tramonto scendeva rapido.
Tuomas si ripromise di sbarazzarsi del clarinetto per quella stessa sera buttandolo nel camino, si sentiva in astinenza di tasti!
Il vecchio alano gli venne incontro con la lingua di fuori e gli dette una grattata sul capo prima di salire i gradini del portico e scalzare gli anfibi.
Entrato gridò un “Mamma! Sono a casa!” ma capì che il suo richiamo non l’avrebbe comunque sentito nessuno. Qualcuno nel salotto stava cantando a gola spiegata…non era sicuramente sua madre.
Curioso si tolse il pesante parka e la berretta che gli copriva i capelli tagliati a spazzola poi seguì la voce, ritrovandosi in salotto dove Kirsti, seduta al piano verticale, accompagnava una ragazzina che intonava le note di un’antica carola di Natale.
Sbatté le palpebre…c’era un trucco da qualche parte!
Entrambe gli davano le spalle, e Tuomas rimase fermo sulla porta ad ascoltare.
La cantante era mora, d’altezza non gli arrivava nemmeno al petto ma la presenza scenica non le mancava e la sua voce era ancora approssimativa ma ricca. Non ci avrebbe mai creduto se non l’avesse sentita cantare.
La carola si concluse un paio di minuti dopo e la ragazza la completò leggermente in ritardo sul tempo del metronomo, poggiato sul piano. Aveva fatto alcuni errori con i versi ma niente di tremendo.
Senza neanche accorgersene aveva applaudito, attirando la loro attenzione.
“Tuomas! Vieni qui, fatti abbracciare!” Kirsti si era alzata dallo sgabello e gli era andata in contro con slancio, imbarazzandolo a morte. Vabbè che non lo vedeva da quell’autunno ma da qui a strangolarlo il passo era breve!
Quando sua madre lo liberò, notò che la ragazzina era ancora rimasta nel suo angolino accanto al pianoforte ed aveva assunto una tonalità aragosta non indifferente quando l’aveva guardata.
“Ti presento Anette! Le do alcune lezioni d’armonia alla settimana, hai sentito che voce meravigliosa?!” spiegò la donna con entusiasmo, era una delle sue grandi passioni il canto, non per niente sua madre faceva parte del coro in chiesa.
La ragazza chiamata in causa, si fissò le punte dei piedi, mortificandosi le mani. Tuomas non poteva biasimarla ma - mentre la guardava - una lampadina gli si accese sopra la testa.
“Tu…tu sei Nettan, la sorella di Carl?!” balbettò, preso completamente alla sprovvista.
Il capo mogano annuì mentre Kirsti aveva colto che stava succedendo qualcosa e si era allontanata in cucina con una scusa.
Tuomas era rimasto completamente a bocca aperta. Carl era stato uno dei suoi pochi amici alle superiori: avevano fatto parte per diversi anni del complesso Jazz della scuola. Era anche stato qualche volta a casa sua prima di partire per l’anno-scambio in America, ma non riconosceva in quell’adolescente la bambina d’otto anni dai cespugliosi capelli scuri, l’apparecchio ai denti e le lentiggini.
L’apparecchio doveva averlo tolto da un po’ e le lentiggini erano quasi sparite, per quanto riguardava i capelli le scendevano lisci fino a metà schiena, di un bel mogano scuro.
“Per poco non ti riconoscevo! Sei cambiata davvero tanto.” esclamò infine, passandosi la mano fra i capelli e non sapendo che dire “E per la voce…complimenti, Nettan!”
“Grazie…ma non chiamarmi così. Non mi piace quel nomignolo.” aveva alzato lo sguardo, fissandolo nel suo con un paio di limpidi occhi indaco.
“Va bene, Anette.”
“Tuomas, caro, perché non l’accompagni fino a casa? Sta venendo buio e non sta bene che giri da sola!” Kirsti si era affacciata e gli sorrideva subliminale: Se-non-l’accompagni-ti-diseredo!
“Non dovete disturbarvi ancora per me, signora Holopainen. È chiaro fuori.”
“Neanche per sogno, Anette! E se ti succedesse qualcosa?!” la faccia impensierita di sua madre era uno spettacolo di recitazione.
“Non ti preoccupare mamma, l’accompagno fino al paese.” dichiarò Tuomas, scuotendo la testa nella direzione di Anette. La ragazzina sbuffò in piena ribellione adolescenziale ed iniziò a riordinare i suoi spartiti. Nel giro di cinque minuti i due giovani erano di nuovo usciti fuori.
Lei evitava accuratamente di guardarlo e Tuomas aveva il campo libero per studiarla attentamente, curioso.
“Cosa ti piacerebbe fare dopo le superiori?” domandò gentilmente.
“Beh…penso che m’iscriverò alla Sibelius. Mi piace cantare e mio padre ci tiene moltissimo, così…” dal tono si capiva che era di nuovo in imbarazzo.
“Hai tutte le carte in regola, sai? Penso che vedremo presto il tuo nome sui giornali!”
“Tu cosa hai scelto, invece?” domandò lei, curiosa quanto lui.
“Biologia marina. Purtroppo ho fatto il servizio militare e sono indietro con i corsi.”
“Sembra interessante…”
“Anch’io la pensavo così quando ho iniziato…”
“Cambiato idea?”
“Le lezioni del primo anno sono tremende…una noia mortale.”
Continuarono a parlare per il resto della strada finché non arrivarono davanti alla casa della ragazza, lei divenne ansiosa tutta d’un tratto.
“Ehm…grazie per avermi accompagnato fin qui, davvero! Non avresti dovuto…”
“Non dire idiozie, l’ho fatto con piacere, sul serio!”
Tuomas le tese una mano per salutarla ed in quella la porta d’ingresso si aprì.
Nettan! Lo sai che sei in ritardo?! Stavo quasi per venirti a cercare!” la voce irritata di Carl li raggiunse “Mamma era lì lì per scuoiarmi! …e questo chi sarebbe?!”
“Fratellone!” protestò la ragazza, imbarazzata.
“Sono Tuomas, Carl.”
Il giovane sulla porta rimase interdetto per un momento poi strizzò gli occhi nel buio.
“No…non ci credo! Allora sei tornato dalla leva!” l’aveva abbracciato poi domandò sospettoso, guardando sia lui che Anette “Cosa ci fai in giro con la mia sorellina?!”
“L’ho riaccompagnata a casa.”
“Sempre il cavaliere, tu! Proposito, bella la spazzola che hai sulla testa!”
“Simpatico…”
“Volete rimanere fuori a congelare od entrate?” Anette li aspettava nell’alone di luce della porta e Tuomas si lasciò trascinare dentro casa dall’amico.
Beatrice – conosciuta da tutti come Bea – lo invitò a cena da loro con il benestare di Kirsti, tutti quei mesi nel servizio militare lo avevano deperito sensibilmente a loro parere.
Dopo il pasto Carl lo convinse a fare un giro per Kitee come ai vecchi tempi, e Tuomas acconsentì con un sorriso.
Quella sera il clarinetto del ragazzo non fece la brutta fine preannunciata…

1 Febbraio 2003, ore 22
Diario di Anette

“Oddddiiiiiooooo!!!
Non ci credo!
Ti ricordi dell’amico di quel rompiscatole di mio fratello? Tuomas?
Chi mai poteva pensare che fosse anche figlio della mia professoressa di musica?!
Cioè…da come l’ho scritto sembra quasi ‘La maledizione della Mummia’, per essere una coincidenza però è decisamente strana.
Naturalmente dimentico che Kitee è un microscopico punticino in mezzo al nulla…
Dall’ultima volta che l’ho visto deve essere cresciuto ancora, è più alto di Carl. Un tipo gentile, di poche parole. Mi ha accompagnata fino a casa…si è fatto un chilometro e mezzo a meno dieci gradi sotto zero solo per questo!
Ah…è meglio che la smetta con i miei castelli in aria!
Domani sono la solista del coro della Chiesa, non posso fare la stupida a vita!
Ma come faccio a dormire?! Mi vergogno troppo!
Anche se lui non se lo ricorda o ha fatto finta di non ricordarsi che gli ho chiesto di sposarmi!
Ma che mi sarà mai passato per la testa quel pomeriggio?!
Vorrei sotterrarmi, o strangolare l’Anette di otto anni con il suo stesso apparecchio per i denti!!!”

~~~

Ed rieccomi per proporvi il prequel di DOR. xD
Una piccola cosa tutta (o quasi) dal punto di vista di Tuomas e dallo stile leggermente diverso.
Questo piccolo side-project l'ho iniziato più o meno a metà DOR ed è stato completato da almeno un anno a questa parte.
Lo posto così com'è se non per qualche modifica minima. Ovviamente se vedete cose assurde fatemi un segnale di fumo! LoL

Questa storiellina partirà dai veri e propri inizi per arrivare al primo capitolo della storia madre.
Vi anticipo che non è molto lunga (nove-dieci capitoli tutti abbastanza simili in termini di lunghezza)

Approffitto di questa nota per ringraziare i lettori dell'ultimo capitolo di DOR e chi ha recensito: Petitecherie e CrystalRose many hugs, my dearies!

Gli aggiornamenti saranno regolari e settimanali, diciamo ogni sabato. *dita incrociate*
Ovviamente spero che vi godrete questo spaccato nel DOR Universe! xD
Hermes

  
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