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Autore: elyxyz    02/06/2008    39 recensioni
Breve raccolta di disavventure quotidiane di Bella. Perché... quando stai con un vampiro...
* I STORIA: My personal self-check-up
Edward arriva - come d’abitudine - a Casa Swan, ma durante le effusioni di benvenuto...
“Dolce, Bella. Troppo dolce.” Le rispose, scostandola.
* II STORIA: My personal beauty farm
“Ci tengo a condividere con te il dolore.” Rettificò. “E ad alleviartelo, se posso.”
Vincitrice del Contest su Twilight "Pulizie di Primavera" – EFP Forum
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Depil

EDIT del 15.05.2009: Questa fic si è Classificata Prima, vincendo il Contest “Pulizie di Primavera” indetto da Pretty_Fairy sul Forum di EFP. (Il link al bando è alla fine).

 

 

Note: Questa è la mia settima fic su Twilight. Nata sulla scia di My personal self-check-up.

Ho messo ‘completa: sì’ nella scheda della raccolta, perché non avrà un aggiornamento regolare. Tuttavia, se mi verranno altre idee, non escludo di allungarla con nuovi capitoli. ^^


Per ulteriori spiegazioni, vi rimando alla conclusione della fic.

 

 

Sono rimasta sbalordita dall’accoglienza ricevuta nel capitolo precedente. Non avrei mai pensato che sarebbe piaciuto tanto! Addirittura 34 recensioni! WOW, vi giuro che mi sono commossa! ^///^

Ringrazio quanti si sono presi il tempo di commentarlo.

Grazie davvero!

 

Dedicato a Voi: Mony91, Alchemist Fan, princess of vegeta6, Pocia, akane_val, Shatzy, Tao, Iside5, Vocedelsilenzio, Kaho_chan, Cate182, Lilian Potter, Elychan, Fosuke, Betta90, PenPen, buffyanto, Selene89, Little jewel, BloodScarlett, buzzz, crusade, piper__73, HopeToSave, Hele91, Bells87, Midnight Dream, Ed92, Orchidea Rosa,  _BellaBlack_Setsuka, Yuki Eiri Sensei e sophie_95.

E a quanti commenteranno.

 

 

 

My personal beauty farm

 

by elyxyz

 

 

 

 

Edward bussò educatamente per la seconda volta sullo stipite di Casa Swan, senza ottenere risposta.

Ma la porta era aperta, quindi entrò.

“Bella?” chiamò, palesando la propria presenza. Nessuno gli rispose.

Che fosse di sopra?

 

Salì le scale che conducevano al primo piano, mentre una sottile ansia si diffondeva in lui.

 

La camera da letto della sua ragazza era vuota, non era difficile verificarlo poiché l’uscio era spalancato.

In quel mentre, percepì un rumore secco, proveniente dalla stanza attigua.

 

“Ahi!”

 

“Bella?” chiese, fissando la porta del bagno.

 

“Edward?!”

 

“Bella, stai bene?” s’interessò, con un punta di preoccupazione.

 

“Ma che ci fai qui?!” replicò invece lei, con un guizzo di panico nella voce.

 

Ed si passò una mano tra i capelli, scompigliandoseli. “Avevamo un appuntamento, mi pare.”

 

“Sì, ma per le dieci!”

 

“Sono le dieci e zero tre.” Precisò il vampiro, riacquisendo la calma.

 

“Merda!” imprecò lei, “la sveglia in bagno si è fermata. Dannata batteria scarica!” la sentì trafficare e far cadere qualcosa. “Oh, miseriaccia!” la sentì protestare. “Non mi ero accorta che fosse così tardi! Mannaggia a me e alla mia lentezza!”

 

“Non ti preoccupare. La radura non scappa…” ghignò, e nel suo tono traspariva l’ombra di un sorriso.

 

“Ok, senti… vai a metterti comodo, io cercherò di sbrigarmi.”

 

“Ai suoi ordini!” scherzò, avviandosi verso la sua sedia a dondolo preferita. Ma non fece neppure in tempo a scegliere che CD ascoltare, che la sentì nuovamente lamentarsi e mugugnare di dolore.

 

“AHI!”

 

Ritornò sui propri passi. “Bella? Sicura che sia tutto ok?” ridomandò, fissando con astio il legno che li separava.

 

“Sì, mi sono solo scottata… non-”

 

“Posso esserti utile in qualche modo?” si offrì gentilmente.

 

“NO!” un rifiuto secco, quasi allarmato. “Davvero, ci metterò cinque minuti al massimo…” temporeggiò, mentre trafficava con qualcosa d’imprecisato e nuovi strappi secchi.

 

“D’accordo… se così preferi-” s’interruppe bruscamente, annusando l’aria. “Bella! Sento odore di sangue! Ti sei fatta male?!” sbatté le nocche sullo stipite di ciliegio. “Lasciami entrare!”

 

La sentì rovistare nella stanza, mentre l’acqua fuoriusciva dal rubinetto del lavandino.

“Non è niente, davvero.” Insistette lei.

 

“Mi sentirei più tranquillo, se potessi verificare di persona.” Si impuntò anche lui. “Per favore…”

 

“Riderai di me, da qui all’eternità,” piagnucolò Isabella “e tu sai che l’eternità può essere molto lunga…”

 

“Sono troppo preoccupato, per ridere.” La contraddisse, perdendo il poco buonumore che aveva. “L’odore sta aumentando.”

 

La serratura scattò, e la maniglia si abbassò.

Ma il vampiro non era pronto a ciò che si ritrovò davanti agli occhi.

“Che… che stavi facendo?” volle sapere, lasciando che lo sguardo dorato si posasse sul mucchietto di strisce di carta affastellate sul pavimento, sul lavabo ricolmo di acqua fumante, sul contenitore semitrasparente che colava cera ambrata sul ripiano della lavatrice… fino a giungere a lei, coperta solo di un top, una canotta e un paio di slip, scalza, con un rivolo di sangue che colava dal ginocchio alla caviglia.

 

La vide arrossire e distogliere lo sguardo.

“Mi stavo… sì, beh…”

 

“Ti stavi…?” l’incalzò, corrugando la fronte.

 

“Vivi con tre donne, e non ci arrivi da solo?! Mi stavo depilando!”

 

“Le vampire non si depilano.” Premise. “Se non ci crescono i capelli, perché dovrebbero rispuntarci i peli?” obiettò, ragionevolmente.

 

Bella sgranò gli occhi. “Quindi… mai-mai?”

 

“Mai. Mai. Mai.” Precisò Ed in tono semiserio, canzonandola.

 

“Uh! Ecco un motivo in più perché tu mi morda quanto prima!” s’illuminò tutta.

 

Cullen fece un’espressione contrariata. “Fra tutti i tuoi pretesti possibili, questo mi sembra – senza dubbio – il motivo più futile.” 

 

“Parla per te che sei un maschio!” lo rimbeccò, piccata. “No, aspetta… fammi capire… se un umano è peloso, rimane peloso anche da vampiro?” s’interessò, tamponando con una salviettina il taglio che si era fatta col rasoio.

 

“SE mai ti trasformerai, faremo in modo che tu sia tirata a lucido, ok?” tagliò corto. “Ma, prima che tu svenga, è meglio se ti siedi.” Le consigliò, guidandola verso il water, deviando i frammenti di vetro di qualche boccetta frantumata per errore. “Non camminare lì; potresti tagliarti i piedi, calpestandoli.”

Abbassò il coperchio e la fece accomodare. “Che avevi intenzione di fare?”

 

Isabella si fissò la ferita che non smetteva di gocciolare. “Volevo finire in fretta. Non posso mica lasciare il lavoro a metà...” si strinse nelle spalle, colpevole. “Se l’odore… se ti dà fastidio…”

 

“Non mi dà fastidio. Anzi, mi piace anche troppo.” La corresse, aprendo a colpo sicuro l’anta dello specchio. “Ma ciò non mi impedisce di trattenermi. Oramai ho imparato a contenere l’impulso.

Prese il disinfettante e del cotone, e curò la lacerazione. Poi ripose tutto al suo posto.

 

“Dare in mano un rasoio a te, è come stamparsi un bersaglio sulla schiena il primo giorno di caccia!”

 

“Grazie della fiducia!” protestò stizzita, guardando tutta la confusione che regnava nel bagno con desolazione.

Si accorse del movimento di Edward solo quando egli si chinò nuovamente davanti a lei. “Che-che hai intenzio-

 

“Mi concederesti di finire il lavoro al posto tuo?” le chiese, galantemente.

 

Sentì il sangue riaffiorare sulle gote, stava per andare a fuoco.

“Oh, sì. Come no?! Poi, ti prego, potresti scavare una fossa di media profondità sul retro della casa? Gradirei andarmi a sotterrare…”

 

Il vampiro scosse la testa divertito, sfoderando poi quel suo sorriso sghembo che la faceva capitolare sistematicamente.

 

Bella deglutì a fatica, stregata dalla sua espressione. Dannazione a lui!

“Ci… ci tieni proprio tanto a vedermi soffrire?”

 

“Ci tengo a condividere con te il dolore.” Rettificò. “E ad alleviartelo, se posso.”

Le accarezzò una guancia con gentilezza, attendendo un sì che sapeva non sarebbe tardato ad arrivare.

 

Isabella inspirò lentamente, convincendosi che no, peggio di così non poteva andare.

E che potevano inserirla di sicuro nel Guinness dei Primati, alla voce ‘imbarazzo mortale’.

Perché… si poteva morire di vergogna, no?

 

“Prendi il rullo.” Gli ordinò, annuendo alla volta della lavatrice. Immergilo nell’acqua bollente finché il contenuto non sarà abbastanza diluito. Ed egli eseguì. “Stendi sulla pelle un sottile strato uniforme di cera disciolta, applica una striscia e poi fammi prendere coraggio.”

 

“E’ così che ti sei presa in ritardo?”

 

“Hai una vaga idea del coraggio che serve?”

 

“Io credo serva masochismo.”

 

Gli fece la linguaccia.

 

“Conto fino al tre.” La informò, mentre lei chiudeva gli occhi e stringeva i denti in una smorfia sofferente. “Uno, due…” e non attese il tre, perché tolse la striscia in anticipo calcolato.

 

“Oh!”

 

“Ho barato, sì.” Ammise. “Contavo sull’effetto sorpresa. Ti ho fatto molto male?” le chiese, fissandola mentre lei sgranava i suoi splendidi occhioni castano scuro.

 

Co-come hai fatto?” balbettò, incredula.

 

“A fare che?” domandò, perplesso.

 

“Riprova!” lo incitò, rimettendosi in assetto anti-dolore.

E, come per magia, sentì solo il rumore dello strappo, non la sofferenza.

 

“Come sono andato?” s’informò, soddisfatto.

 

“Sei un mago!” lo osannò, fissando incredula la pelle liscia, appena appena arrossata. “Come ci sei riuscito?”

 

“E’ come coi cerotti.” Spiegò. “Un colpo secco e via. Più strappi in fretta, meno dolore senti.

 

La vide rilassarsi, accantonando definitivamente ogni remore e imbarazzo.

“Prego!” lo invitò. “Credo ti prenoterò ogni terzo sabato del mese, finché non ti deciderai a trasformarmi.”

 

“Detta così, mi sembra quasi un indennizzo.” Si lamentò, continuando il lavoro.

 

“Pensala come vuoi…” concesse, magnanima. “Certo è che, se voi Cullen non foste già così assurdamente ricchi, potreste aprire un centro estetico. Fareste fortuna!”

 

“Sì, certo. Sembra che sia in voga, tra le star di Hollywood, l’uso delle sanguisughe a scopo estetico, Jasper potrebbe essere il loro cugino evoluto…” recitò, fintamente serio. “Anzi, no. Terrebbe qualche corso di rilassamento, dello yoga perfezionato, risultati garantiti…”

 

“E Alice potrebbe vestirsi da chiromante e predire il futuro alle clienti!” s’infervorò lei, divertita. “Rosalie e Carlisle sarebbe dei perfetti testimonial, con la loro bellezza assoluta! Ed Esme gestirebbe il tutto, ci serve qualcuno che sovrintenda all’organizzazione…

 

Emmett potrebbe offendersi, se lo escludiamo.” Le ricordò il vampiro, saggiamente.

 

“Coi muscoli che si ritrova… potremmo allargare la Beauty Farm, includendo una palestra di Fitness! Sarebbe un perfetto personal trainer, già me lo vedo!”

 

“Ovviamente, amore mio. Le tue idee folli sono geniali. Hai il senso degli affari nel sangue!”

 

Bella rise, e poi si fece riflessiva. “Ah!, Edward?”

 

Mh?”

 

“Seriamente…

Coi massaggi… come stai messo?”

 

 

 

-Fine-



Disclaimers: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Beh, non so voi… ma ‘sta cosetta mi fa un po’ sghignazzare. ^__^

Bella si è fatta scoprire in un momento tra i più vergognosi, quando non vorresti mai farti vedere dal tuo ragazzo conciata così XD.

Però l’amore di Ed è così grande che non guarda a queste sottigliezze… si vede tanto che lo adoro? *___*

Per inciso: l’idea nasce da una scena di vita vissuta. >___<

Spero sia almeno riuscita a farvi sorridere, perché io mi sono divertita tanto, scrivendola. ^_____^

 

 

Mi sembra corretto riportare i giudizi del Contest a cui la fic ha partecipato.

Ringrazio Pretty_Fairy per il giudizio e il bannerino!

 

 

1° Classificata
My personal beauty farm- di elyxyz

Grammatica e sintassi: 10
Lessico e stile: 9
Originalità: 9
Giudizio Personale: 10

Totale: 38

Una storia un tantino assurda ma assolutamente perfetta. In effetti non è semplice concepire Bella ed Edward in una situazione del genere però è talmente tanto difficile farlo che alla fine risulta anche troppo piacevole provare ad immaginare tutto quello che avviene. Nei libri situazioni così “quotidiane” e “personali” non vengono mai descritte, eppure tutti i lettori, almeno una volta, si sono chiesti cosa avrebbero fatto i personaggi di Twilight (sempre perfetti ed eterei) in una circostanza imbarazzante. Be’ questa storia è riuscita in modo eccellente a descrivere un momento normale per un semplice essere umano ma che per un vampiro risulta piuttosto lontano dall’ordinario. Niente da dire sulla grammatica che ho trovato perfetta, e lo stile è piuttosto scorrevole e chiaro. Ottima storia, non c’è che dire! Primo posto meritatissimo!

 

 

 

 

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elyxyz

 

   
 
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