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Autore: Ged    15/01/2014    5 recensioni
Sentirsi braccato, giorno e notte, consapevole che lei è sempre dietro di te, in agguato. Ti cerca. Ti cercherà sempre. Finché non avrà raggiunto il suo obbiettivo: divorare il tuo cuore.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heartless, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Xehanort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, KH Birth by Sleep
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gedo senki - Le cronache di guerra di Ged'
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Capitolo 7 - Il lupo che odiava gli umani



Ged stava sorridendo.
<< Che hai, kupó?>>, chiese Montblanc in parte a lui, sporgendosi in avanti per poter vedere il volto del ragazzo.
<< Sai, stavo pensando... Questa sarà la prima volta che combattiamo fianco a fianco. Sarà divertente, eheh...>>
<< È vero, kupó!>>, confermó entusiasta il Moguri. Avrebbe combattuto insieme a Ged, e forse questo lo avrebbe portarto finalmente ad essere riconosciuto come un suo pari.
Il ragazzo lo guardó mentre esultava.
A suo tempo, durante il viaggio in Gummiship, Topolino gli aveva raccontato del combattimento tra Montblanc e il gigante, ed ora Ged sapeva di cosa era capace il suo compagno. Sopratutto era interessato alla sua modalità Berserk... A detta del topo, in quella modalità il Moguri diventava estremamente potente, tanto da poter diventare un problema anche per chi gli stava attorno. Il mago sorrise: quel trucchetto gli sarebbe tornato molto utile, anche se per il momento, contro quel drago non credeva sarebbe servito dopotutto.
Nel frattempo, il pezzo di nave su cui si trovavano stava lentamente affondando, mentre i pirati che prima erano rimasti a far baldoria ora cercavano di andarsene da quel luogo di morte a bordo delle loro scialuppe. A causa del raggio d'energia del drago, si era levato anche un grosso incendio che corrodeva a poco a poco il legno vecchio della nave.
<< Ma come facciamo a combatterlo, kupó...? È sempre in aria, e io non volo così velocemente come fai tu...>>, osservò deluso il Moguri.
<< Non ti preoccupare...>>, nel frattempo Ged aveva assunto le sembianze di un drago argentato, << Solo per stavolta, ti porto in volo io.>>, disse il mago con la sua voce, che sotto le spoglie di quella creatura maestosa, ora aveva acquisito un tono più lugubre e mostruoso, tanto da far venire i brividi al povero Montblanc.
Quello rimase a bocca aperta difronte a quella creatura. Non era la prima volta che lo vedeva in quella forma, ma come ogni volta ne rimaneva sempre incantato: un drago dalle scaglie color argento, di media grandezza, dalla muscolatura agile e forte allo stesso tempo, artigli che potrebbero facilmente dilaniare la propria preda e fauci potenti pronte ad incenerire qualunque cosa, e le sue ali bianche che sembravano oscurare il cielo completavano l'opera. Quel drago era simbolo di forza e maestosità insieme.
<< Muoviti, o ti lascio qui.>>, gli ricordo con la sua voce roca la creatura.
<< Subito, kupó!>>, e gli saltó in groppa.
Ged spalancó le ali in tutta la loro ampiezza, e con un potente battito, spiccó subito il volo verso il cielo. Montblanc dovette tenersi stretto alla groppa del drago, per non essere sbalzato via dall'improvviso e violento cambio di velocità.

Lo scontro si sarebbe spostato in aria.


<< Avvicinati, kupó!>>
I due si dirigevano a tutta velocità verso l'Heartless, che ora si trovava quasi al limitare delle nubi, tra le quali si nascondeva riemergendo ogni tanto mentre si apprestava a fare la sua prossima mossa. All'improvviso, da un punto, simile ad un piccolo vulcano sul dorso del drago nero, uscirono tanti piccoli Heartless a forma di goccia con delle piccole ali da pipistrello. Si chiamavano Kamikaze, per il fatto di avvicinarsi alla loro preda per poi farsi esplodere, erano comunque nemici di poco conto e comuni. Erano una trentina o forse più.
<< Che sono quelli?! Si stanno avvicinando, kupó!>>
<< Nessun problema.>>
Il drago argenteo si libró facilmente tra i nemici, esibendosi in acrobazie che a momenti facevano volare via il piccolo Moguri. Tuttavia, al contrario di quello che pensava Montblanc, quei movimenti non erano affatto inutili, ma ben studiati, per evitare in modo efficace le esplosioni di quegli Heartless. E tra una virata e l'altra, il drago di certo non si dimenticava di incenerire con una sola fiammata numerosi di quegli esseri.
<< Non vorrai far fare tutto il lavoro a me?>>, lo rimproveró Ged.
Aveva ragione. Per questo Montblanc evocó tra le proprie mani il suo bastone da mago, ricoperto di ghiande ed edere: così, anche se sarebbe stato solo un piccolo contributo, avrebbe incendiato con una piccola magia di fuoco gli Heartless che il mago tralasciava, in modo tale che non potessero ritornare all'attacco colpendo Ged dal suo punto cieco.

Finalmente avevano raggiunto l'enorme drago nero, e ora gli volavano fianco a fianco.
<< Senti, il piano è questo...>>, aveva iniziato il mago, << Mentre io lo distraggo, tu ci salti sopra e lo colpisci direttamente.>>.
<< I-Io, kupó?>>, chiese sorpreso Montblanc indicando sè stesso.
<< Certo. Vedi qualcun'altro, stupido coniglio?>>
<< E-Ehm, sì in effetti...>>
Non era sicuro di riuscire a scalfire quel gigantesco mostro da solo... L'unico modo per danneggiarlo seriamente sarebbe stato tramite le "lame di luce" che riusciva a creare grazie alla sua spada Girasole. Tuttavia, anche se poteva evocarla normalmente, per poterla usare davvero a piena potenza avrebbe dovuto entrare in modalità Berserk, cosa che però non poteva fare a proprio piacimento. Per questa ragione non evocava quasi mai quella spada quando era normale, sarebbe stata inutile e pesante. Una reliquia leggendaria, ma inutilizzabile senza quel potere sovrumano a scorrergli nelle vene.
<< Hai intenzione di darti una mossa?>>
Doveva comunque provare.
<< Sì, kupó!>>

Il drago si portó proprio sopra il gigantesco Heartless, e così il Moguri ci potè saltare sopra. Dopodiché Ged viró di nuovo ritornando a volare intorno al mostro, vomitando fiamme ogni tanto per danneggiarlo, anche se non sembrava sortissero molto effetto su di lui.
Montblanc si guardó intorno. Il corpo di quel drago nero si estendeva ancora per molto, tanto da non riuscire a vederne la fine. Non poteva  pensare di essere in grado di abbattere un colosso del genere, non con la sola forza bruta almeno.
Gli venne all'improvviso un idea: quel corpo era ricoperto da numerose ali, grazie alle quali riusciva a spostarsi nel cielo. Se le avesse tagliate tutte, quel mostro sarebbe calato a picco. Certo, non sarebbe bastato per ucciderlo, ma almeno così lo avrebbe messo fuori gioco.
Sarebbe stato un lavoro lungo... Fece comparire la sua spada Girasole: non poteva pensare di tagliare quelle grosse ali con un piccolo pugnale da ladro, quindi anche senza il suo pieno potenziale, la lama lunga di quella spada gli sarebbe tornata molto utile.

Intanto Ged si librava ancora in volo tra i piccoli nemici, eliminandoli a distanza con le sue fiammate per evitare che gli esplodessero vicino se ne fosse venuto a contatto. Quei piccoli Heartless non erano di certo alla sua altezza, e pure quello gigante non era un grosso problema per lui, solo voleva evitare di sprecare troppa magia per quel nemico. E poi era curioso di testare le abilità di Montblanc... Per questo motivo, si stava prendendo i pesci piccoli, lasciando a lui il nemico principale.
"Chissà come se la sta cavando?", si ritrovó a pensare Ged.

Un luccichio.

Con la coda dell'occhio fece appena in tempo a scorgere l'attacco del drago, e con una virata violenta riuscì per un pelo ad evitarlo.

Un enorme raggio d'energia gli era appena passato vicino, sfiorandoli l'ala sinistra. Per fortuna se l'era cavata solo con una leggera scottatura.
Non doveva sprecare tempo in pensieri, altrimenti avrebbe perso di vista il nemico ritrovandosi in una situazione critica come era appena successo.
Doveva fare attenzione.


"Trentasette, kupó...", ricapitolava mentalmente il Moguri nel frattempo.
Aveva appena tagliato di netto la trentasettesima ala, ed ora puntava alla successiva. Sembravano non finire più e ormai cominciava ad essere stanco. Si rassicuró pensando che dopotutto non doveva tagliarle tutte: sarebbe bastata la maggior parte o addirittura metà del numero totale per impedire all'Heartless di riuscire a volare regolarmente. Presto non ce l'avrebbe più fatta e sarebbe caduto al suolo a causa del suo stesso peso, che non avrebbe più potuto reggere.
Ma a quanto pare l'operazione non si sarebbe rivelata tutta facile come pensava. Difronte a Montblanc comparirono quattro Invisibili, Heartless noti per la loro violenza e tenacia: simili a demoni con tanto di corna e ali da diavolo, sono conosciuti con quel nome a causa della loro pericolosa abilità.
Tre di questi infatti la usarono, conficcando la loro spada nel terreno, in questo caso il dorso del drago, e subito diventarono invisibili. Il quarto invece si gettó subito a capofitto contro il Moguri, che intanto aveva cambiato la spada Girasole con il pugnale da ladro, decisamente più veloce. Riuscì quindi giusto in tempo a bloccare il fendente dell'Invisibile, intraprendendo un breve scambio di colpi con questo: doveva liberarsene al più presto perché gli altri tre intanto, trasformatisi ognuno in un cerchio di fuoco oscuro, stavano cercando di circondarlo e se ci fossero riusciti per lui sarebbe stato un serio problema.
Spiccó un salto, schivando un fendente basso, e conficcó il pugnale dritto in testa all'Heartless, gettandolo poi di sotto. Meno uno.
Peró ormai i tre cerchi di fuoco lo avevano già circondato e lo seguivano da ogni parte, presto sarebbero esplosi e non doveva assolutamente trovarsi lì quando questo sarebbe successo. Già uno da solo lo avrebbe ferito gravemente, tre insieme sarebbero stati devastanti.

"Non mi si levano di dosso, kupó!"

I cerchi cominciarono a girare vorticosamente, simbolo che molto presto sarebbero esplosi. Doveva andarsene, ma come?



Un improvviso lampo di luce catturó l'attenzione di Ged che stava sorvolando la zona. C'era stata un esplosione sopra il dorso del drago e del Moguri non ce ne era traccia.
<< Montblanc!>>
In un istante una piccola figura fuoriuscì dal fumo creato dall'esplosione: era il suo compagno che con una magia del tempo aveva portato all'estremo la velocità dei propri movimenti riuscendo così ad evitare il loro attacco, spostandosi in quella frazione di secondo in cui i cerchi si sarebbero fermati prima dell'esplosione. Era tutta questione di tempismo, per fortuna gli era venuta in mente quella soluzione, se no a quest'ora non sapeva che cosa ne sarebbe rimasto di lui.

Montblanc tiró un sospiro di sollievo, anche se ansimava pesantemente: quella magia, se non in modalità Berserk, gli consumava troppa energia. Però ormai quel che era fatto era fatto, ora doveva approfittare di quello stato per eliminare al più presto i suoi nemici prima che svanisse l'effetto della magia del tempo.
Gli Invisibili erano intanto ricomparsi vicino alle loro spade.
"Ora o mai più, kupó!"
In un istante il Moguri scomparì. Gli Heartless rimasero un attimo spaesati guardandosi in giro, avendo perso di vista il loro obbiettivo.
<< Sono qui!>>
Tre coltelli da lancio conficcati in pieno petto di uno dei tre, ma di lui ancora nessuna traccia.
<< No, invece sono qui, kupó!>>
Un fendente verticale in mezzo agli occhi di un altro Invisibile e anche quello scomparì.
Gli Heartless stavano cadendo uno dopo l'altro. Il Moguri era talmente veloce che nessuno era riuscito ancora a vederlo, mentre lui invece continuava indisturbato a mietere vittime. L'Invisibile rimasto strinse con ancora più forza la sua spada e la conficcó nel terreno, pronto per un nuovo attacco esplosivo.
Non fece in tempo a dissolversi, che si udì uno sparo e un proiettile, arrivato da dietro, gli passó il ventre da parte a parte andando a colpire la sua spada, che voló via. Improvvisamente si ritrovó un bastone ricurvo puntato sotto il mento, e il volto di un Moguri che sorrideva sprezzante.
<< Ti faccio vedere io come si fanno le vere esplosioni, kupó!>>

Un boato spezzó il silenzio. L'Invisibile stava svanendo tra le fiamme.

<< Finalmente sono finiti... Ora devo ritornare alle ali, kupó.>>
Qualcosa lo prese per il petto portandolo via nel cielo. Era Ged, che ritornato umano, ora lo teneva per la sua giacca verde, mentre rimaneva sospeso in aria grazie alla magia.
<< C-Che hai intenzione di fare, kupó?>>, chiese Montblanc staccatosi dal mago, e rimanendo pure lui a fluttuare nel vuoto grazie alla sua vescica natatoria, di cui ogni Moguri era dotato.
<< Questo mostro mi ha stufato, ora lo distruggo.>>
<< M-Ma veramente io avevo un piano...!>>
<< Noia.>>

<< A-Aspetta... Cosa?!>>, come al solito Ged non lo stava ascoltando.
<< Bene procediamo.>>, sentenziò il giovane.

Il mago alzó una mano al cielo azzurro. Improvvisamente quello si aprì al suo volere, creando un varco dimensionale oltre al quale si poteva osservare un'Oscurità contornata di stelle.
"Ma che...? Una finestra aperta sullo spazio, kupó?!", si ritrovó a pensare sconcertato il Moguri.
<< Si tratta di un varco dimensionale.>>, lo corresse invece Ged, che sembrava leggergli nel pensiero.
<< E non è tutto.>>

All'improvviso dal varco che si era creato, scese lento un gigantesco meteorite, che a contatto con l'atmosfera aveva preso fuoco.

Una colossale sfera di fiamme e morte calava dal cielo su quel piccolo Mondo.
Una scena magnifica e terrificante al tempo stesso.

<< Se quell'Heartless potesse provare dei sentimenti, ora di certo proverebbe il terrore più assoluto...>>, commentó divertito Ged, mettendosi poi a ridere. Una risata sadica che fece rabbrividire Montblanc.

E così era questo che intendeva quando diceva di poter distruggere da solo un Mondo.
Il suo Potere era davvero terrificante...

Il drago alla vista del meteorite provó a scappare, ma perfino una creatura gigantesca come lui risultava piccola in confronto a quell'immensa meteora fiammeggiante. Fu una fuga disperata ed inutile, che si concluse inevitabilmente con una colossale esplosione in lontananza nel mare aperto e la scomparsa dell'Heartless che ritornó all'Oscurità da cui proveniva: il vecchio sorrise, prima di scomparire in un varco oscuro.

<< Tutto è bene quel che finisce bene.>>, concluse Ged.
<< Sì, bene... Aspetta, kupó! Se potevi fare questo fin dall'inizio perché non l'hai fatto subito?!>>
<< Non ne avevo voglia, ma siccome tu non ti muovevi ad abbatterlo, ci ho dovuto pensare io.>>
<< Si da il caso che io stessi seguendo un mio piano, kupó!>>
<< Allora non stava funzionando, semplice.>>
<< Perchè dovevo ancora finirlo, kupó!>>
<< Be', quel che è fatto è fatto. L'importante è che sia stato sconfitto.>>
Montblanc non poté dargli torto.

<< Ora torniamo alla Torre Misteriosa, kupó?>>, chiese il Moguri calmatosi.
<< Se ci riusciamo.>>
<< Se ci riusciamo, cosa?!>>
<< Aprire un varco dimensionale e far scendere una meteora gigante non è cosa da poco, mi ha lasciato abbastanza a secco di magia.>>
<< Quindi, kupó?>>
<< Non so se ho abbastanza Potere rimasto per teletrasportarci in un Mondo così lontano.>>, concluse serio Ged.
<< Be', riposiamoci allora, kupó! Eheh...>>, disse Montblanc, continuando poi con una risata isterica. Sapeva come sarebbe andata a finire.
<< No, troppo noioso. Partiamo subito.>>
<< Ma già fai schifo normalmente con il Teletrasporto, kupó! Non voglio immaginare come sei a corto di magia!>>
<< Aspetta... Cosa hai detto?>>, gli occhi di Ged si infuocarono di una luce rossa inquietante e il suo volto si contrasse in un ghigno malefico, << Ripeti.>>.
<< N-Niente, kupó! Non ho detto niente, eheh!>>
<< Proprio come pensavo... Bene partiamo.>>
"Questa è la volta che muoio, kupó!", pensó Montblanc, prima di sparire nuovamente nel nulla insieme al mago, probabilmente aspirante suicida a sua insaputa.




Quando Montblanc riaprì gli occhi, si ritrovó nel bel mezzo di una foresta. Stranamente in piedi e non caduto a terra in qualche modo. Si controlló: c'era ancora tutto, gambe, braccia, ali, il suo prezioso ponpon!
<< Come previsto non c'è l'abbiamo fatta, ed ora sono a secco. Niente più Potere per un bel po'...>>
Era Ged. Si trovava vicino a lui, mentre intanto rifletteva sul da farsi, tenendosi il mento in una mano.
Stranamente era andato tutto bene.
"Allora è vero che quando si è alle strette si da il meglio di sè, kupó!", pensó contento il Moguri.
<< Sai dove ci troviamo ora, kupó?>>, chiese infine.
<< No, ovviamente. Questo posto mi è sconosciuto.>>, rispose serio il giovane.

<< A me ricorda il luogo in cui ci siamo conosciuti.>>
<< Ma no, kupó! Era una prateria, non ti ricordi più?>>, lo corresse Montblanc.
Il ragazzo si giró verso il compagno.
<< Eh? Guarda che io non ho detto nulla.>>
<< Strano, kupó...>>, commentó preoccupato il Moguri, girandosi di nuovo per tornare ad esplorare la zona con lo sguardo.
<< Guarda che stavolta ti mangio sul serio, coniglio... Sembri fatto di carne succulenta.>>
<< Ged! Stavolta ti ho sentito, kupó!>>, sbraitó Montblanc infuriato, << E poi te l'ho detto: non sono un coniglio! Sono un Moguri, kupó!>>.
Il ragazzo si voltó seccato.
<< Ma sturati quelle orecchie lunghe, perché io non ho parlato... E ora finiscila con sta storia, se no ti do fuoco io stesso.>>
<< Ma se non sei tu a parlare, allora chi è, kupó?>>, disse l'altro piegando la testa di lato.
<< Ehi, sono qua dietro.>>

Il Moguri si voltó titubante. Difronte a lui stava quel demone-lupo di sua conoscenza, che lo fissava con quei suoi occhi gialli dall'alto della sua possenza.
<< Sif.>>, lo salutó Ged con un cenno.
<< A-Aspetta, kupó...? Da quando sai parlare?!>>
<< È un demone, vuoi che non sappia parlare?>>, lo rimproveró il ragazzo.
<< Non sopporto chi mi manca di rispetto...>>, gli ringhió contro Sif.
<< S-Scusa, kupó...! S-Solo mi hai s-sorpreso...>>, si giustificó Montblanc, << L'hai evocato tu, kupó...?>>.
<< Te l'ho detto... Non ho abbastanza Potere per un Teletrasporto, figurati per un'Evocazione... Dev'essere venuto da solo.>>, gli rispose Ged.
<< Puó farlo...?>>
Il Moguri guardó stranito il lupo. Non si era mai posto il problema di conoscerlo meglio, ed ora scopriva che sapeva parlare, e che altro...?
<< Comunque, stavo dicendo...>>, aveva ripreso a parlare Sif con la sua voce roca e possente, simile a quella che assumeva Ged quando diventava drago, solo che questa invece di paura, incuteva timore e rispetto. La voce di un Re della Foresta.
<< ... Questo posto mi ricorda il luogo in cui ci siamo conosciuti. Te lo ricordi ancora, cucciolo d'uomo?>>, chiese con tono autoritario il lupo, mettendo particolare sarcasmo nell'appellativo che aveva affibbiato a Ged. Il Moguri rimase sorpreso dal fatto che non lo temesse.
Il ragazzo tuttavia si voltó verso di lui con la sua solita faccia seccata, alzando le spalle. A quanto pare non ne sapeva nulla.
A quella scena, Sif scoppió a ridere. Una risata strana, sembrava più che ululasse.
<< Sei sempre il solito, ragazzino...! Vediamo se così riesco a farti ricordare...>>
Il demone-lupo si guardó un po' in giro.
<< Vediamo di ricreare esattamente il nostro primo incontro.>>

Fu un istante.

Un rivolo di sangue scese lento dal collo del ragazzo, al quale al momento Sif stava puntando la sua enorme spada dall'aura demoniaca.
<< Ma che fai, kupó?!>>
<< Ancora nulla?>>, chiese divertito il lupo, anche se la sua voce ne uscì leggermente distorta, dato il fatto che stava brandendo la spada tra le proprie fauci.
<< Nulla.>>
Sif fece scomparire la spada.
<< Ma ora che ci penso quegli occhi mi ricordano qualcosa...>>, continuó il giovane.
Un improvviso e violento mal di testa.
<< Sì bravo, lascia riaffiorire i tuoi ricordi nascosti! Lascia che vengano alla luce!>>, rise il demone, con quei suoi denti aguzzi e il suo ululato agghiacciante.

Un profondo dolore alla testa. Tanto forte che Ged dovette tenersela con entrambe le mani per paura che scoppiasse.
<< Che dolore...! Quando torno te la faccio pagare...>>, riuscì solo a dire, prima che il suo cervello lo abbandonasse e il suo spirito viaggiasse di nuovo nel passato...



"Era una giornata di primavera. Il sole splendeva alto nel cielo, riuscendo addirittura a far filtrare i propri raggi luminosi tra le fronde di quella foresta oscura in cui si trovava la piccola e modesta casa di Merlino.
<< Io esco, Maestro! Vado a raccogliere dei fiori!>>, urló Tenar prima di uscire dalla porta.
<< Oh, ma che brava bambina! Cos'è? Vuoi regalarmi una ghirlanda, ahah?>>, la schernì sarcastico Ged.
<< Stupido! Mi servono dei fiori e qualche altra pianta rara per completare un esperimento.>>, rispose lei, facendo finta di essersi offesa.
<< Quale esperimento? Vuoi forse fare un filtro d'amore? Che ragazzina, ahah!>>, rise il giovane, << E per darlo a chi poi? Ad Anacleto?>>.
Il gufo si voltó, sentendosi chiamare.
<< A te no di certo, spaccone!>>, rispose lei facendo la linguaccia.
<< Ora vado davvero, a dopo!>>, continuó la ragazza, andandosene dopo aver fatto un fugace occhiolino verso Ged, che rimase ammagliato dal suo tipico sorriso.
Decise di seguirla.

<< Dove pensi di andare?>>, era il ragazzo, che l'aveva seguita fino fuori all'edificio.
<< In una foresta parecchio distante. Perché vuoi venire anche tu?>>
Il giovane annuì.
<< Il Maestro ha detto che è infestata da parecchi demoni. È pericoloso, per questo vengo anch'io con te.>>
<< Pensi che non me la sappia cavare da sola?>>, sbuffó Tenar.
<< Diciamo che a volte sei piuttosto impacciata...>
<< Ah, è questo che pensi di me?>>, la ragazza si era imbronciata ancora di più.
<< N-No dai, non è quello che intendevo dire... Solo...>>
<< Dai, Ged! Sto scherzando! Dovessi vedere che faccia che hai fatto, ahah!>>
<< Stupida! Pensavo ti fossi offesa davvero, con quel caratterino fragile che hai!>>
<< Caratterino fragile a chi?>>
I due nel frattempo erano scoppiati in una sonora risata.

<< E come pensi di andarci? Anche se sappiamo trasformarci in volatili, non abbiamo ancora imparato a volare davvero come tali.>>, le ricordó Ged.
<< Peró so far levitare gli oggetti, e questo basta e avanza.>>, rispose Tenar evocando tra le proprie mani una scopa.
<< Voleró come una vera streghetta! Eheh!>>, sorrise la ragazza.
Ged gli fece un buffetto sulla fronte con il dito.
<< Sei sempre la solita bambina...>>, sorrise anche lui.


Volarono per ore, lei a bordo della sua scopa e lui facendo levitare il proprio corpo, finché non giunsero al limitare di una foresta. A giudicare dagli strani alberi giganti e alti fino al cielo, doveva essere molto antica, inoltre crescevano piante mai viste prima e in modo più rigoglioso di quelle normali, simbolo che queste erano influenzate da qualche sorta di aura magica, oppure demoniaca.
Ci si addentrarono.
Quella foresta era davvero strana ed emanava un'atmosfera inquietante. Mentre si passeggiava per i sentieri, si potevano osservare spiritelli e fuochi fatui fluttuare liberi tra gli alberi.
Ged cominciava a sentirsi a disagio, mentre invece Tenar continuava a camminare con passo deciso.
<< Manca ancora tanto?>>, le chiese infine.
<< Abbastanza. Quello che cerco si trova al centro, nel cuore della foresta.>>
Ged sospiró. Sarebbe stata una seccatura quel viaggio, lo sapeva, però allo stesso tempo era contento di essere lì con lei. Avrebbe fatto di tutto per proteggerla, anche se effettivamente Tenar se la cavava molto meglio di lui in quanto a magia.
<< L'importante è non perdersi... Dobbiamo rimanere uniti.>>, continuó lei.
<< Tenar?>>
Il ragazzo sentiva solo la voce, ma della ragazza nessuna traccia.




<< Maledetta foresta intricata! Che sia qualche sorta di sortilegio naturale? Sentivo la sua voce, ma lei invece era sparita...>>
Erano ore che ormai Ged vagava a vuoto in quello che sembrava un labirinto fatto di rami e radici.
<< "L'importante è non perdersi.", diceva lei... Niente di più facile!>>, borbottó tra sè e sè il mago.

Un piede messo male.

In parte a lui c'era un dirupo. Perse l'equilibrio e rotolò giù per la discesa, tra le spine delle piante che si avvinghiavano ai suoi vestiti strappandoglieli, ma senza tuttavia riuscire a fermare la sua caduta.
Il cielo e la terra si confusero.
L'unica cosa che era rimasta era la senzazione del suo corpo, dolorante mentre rotolava sbattendo la testa di qua e di là, e ancora più dolore causavano le spine che gli infilzavano la pelle, come se stesse camminando su un tappeto di chiodi.
Ruzzoló ancora e ancora, finché come ogni dirupo, anche quello finì.

Ora Ged si trovava a pancia all'aria, guardando il cielo che si intravedeva tra le fronde degli alberi, ma senza tuttavia guardarlo davvero. Era troppo stordito, non sapeva dove si trovava nè cosa ci stesse facendo in quel luogo. L'unica cosa che sapeva era di essere vivo, a causa del dolore che gli faceva pulsare la testa.

Piano a piano riprese coscienza di sè, e tentó di rialzarsi lentamente.
Si trovava in uno spiazzo libero, senza alberi. Un cerchio di media grandezza, ricoperto di fiori.
Che fosse giunto nel cuore della foresta come aveva detto Tenar?
Al centro di quello spazio, stava un pilastro di roccia alto come tre uomini, appoggiata alla quale, conficcata nel terreno, giaceva una spada gigante e nera, dalla lama all'interno scura, ma che tuttavia si schiariva andando verso la parte affilata all'esterno.
Quell'arma emanava una strana aura misteriosa, come se provenisse direttamente da un lontano passato a lui sconosciuto.
Ged si alzó a tentoni, e un po' zoppicando riuscì ad avvicinarsici.
La osservò in tutto il suo splendore, fece per toccarla, ma un improvviso ringhio lo distolse dai suoi propositi.

Alzó lo sguardo.

Sulla cima del pilastro, ora stava un enorme lupo grigio che lo fissava con i suoi occhi di un giallo acceso, che incutevano timore, quasi più dei suoi denti affilati che metteva in bella mostra ringhiando.
<< Come osa un insignificante essere umano invadere il territorio di un demone?>>, chiese quello, con la sua voce possente.
Il lupo aveva parlato...! Ma in che posto era finito!?
<< I-Io mi sono perso...>>, tentó di giustificarsi Ged, << Stavo camminando per questi sentieri, quando all'improvviso...>>.
<< Zitto!>>, lo interruppe il demone, << Sei solo feccia, non osare rivolgermi la parola!>>.
<< M-Ma io...!>>
<< Un umano insignificante come te non merita di esistere. È giusto che io, in quanto essere di una razza superiore, ponga fine alla tua patetica esistenza.>>
"Ma cosa sta dicendo questo qui?! Dannazione le cose si stanno mettendo veramente male, devo andarmene da qui!", pensó il ragazzo, e subito si voltó pronto a scappare.

Successe tutto in un istante.

Il lupo era sceso dalla roccia  brandendo in bocca nel frattempo la gigantesca spada, e ora si trovava difronte a Ged, puntandogli la gola.

Un rivolo di sangue gli scese lento dal collo.

<< Non pensare di poter andartene vivo dopo aver invaso il mio territorio.>>
Il ragazzo si fece serio.
<< Senti, io non voglio problemi. Se è questione di territorio, ti chiedo umilmente perdono. Ora peró ho intenzione di andarmene e non mi rivedrai mai più, promesso.>>, disse lui, sperando di calmare i bollenti spiriti del demone.
<< Sei tu che non capisci... Già hai invaso il mio territorio, e per questo dovrei ucciderti. Inoltre, sei anche un umano, la razza che più disprezzo e odio. Tu non hai assolutamente diritto di parlare qui.>>
Il suo tono era sincero, e Ged poteva avvertire dai suoi occhi tutto l'odio che quel lupo provava nei suoi confronti. Un odio smisurato e all'apparenza senza una ragione fondata.
Il ragazzo non si fece intimidire dalla lama puntata alla gola, e continuó imperterrito.
<< Perchè odi gli umani?>>, chiese lui serio e deciso.
<< Zitto, piccolo verme!>>, urló l'altro facendo ancora più pressione con la spada, << Non sono tenuto a giustificarmi difronte a un rifiuto come te!>>.

Odio ingiustificato. Quello più terribile e doloroso al tempo stesso. Ged lo aveva avvertito chiaramente nel cuore del demone.
Semplice e insensata discriminazione. Una cosa che lo faceva innervosire.
Tuttavia, non voleva avere problemi e quindi decise che in un modo o nell'altro sarebbe scappato da quella situazione piuttosto scomoda.

<< Più che odiarci, ci temi. È normale aver paura di qualcosa che non si conosce.>>, gli rispose Ged con un sorriso sprezzante stampato in volto. Le parole gli erano uscite da sole di bocca.
"Dannazione, mi è scappato! Addio piano di fuga. Ora questo mi sbrana.", si maledì mentalmente il mago.
<< Cos'hai detto?!>>, ringhiò il demone.
<< Ho detto che hai paura, piccolo lupo pisciasotto.>>, Ged non riusciva proprio a frenare la sua lingua.
"Ok, sono spacciato."
<< Sei spacciato, verme!>>, urló il lupo.
"Ok, almeno su una cosa siamo d'accordo."
<< Scappa.>>, si disse da solo, e subito si voltó per fuggire più veloce che poteva, con lo sguardo ancora seccato come al solito per il casino in cui si era cacciato con le sue stesse mani.

All'improvviso il sole si oscuró, e tutto diventó buio.
<< È scesa la notte?!>>
A fatica scaló il dirupo e si mise a correre in modo affannoso tra gli alberi. Non sapeva se quel lupo lo stesse ancora seguendo...

Un lampo rosso.

Si buttó d'istinto a terra e sentì qualcosa passargli sopra la testa creando un violento spostamento d'aria.
<< Ma che sta succedendo?>>
Sentiva un sottile ringhio non molto lontano da lui. Non riusciva a vedere al buio ma sospettava che in quel momento il lupo gli stesse girando lentamente in torno, come un cacciatore osserva la sua preda, attendendo l'opportunità giusta per attaccarla.
<< Ehi, demone è opera tua, giusto? Parlo dell'improvviso buio calato su questo luogo.>>
Gli parve di sentire una risata agghiacciante, simile più ad un ululato in lontananza.

Qualcosa gli passó in parte, lacerandogli la pelle del braccio destro, sul quale si aprì un grande taglio rosso all'altezza della spalla.
<< Argh!>>, urló dal dolore Ged nell'Oscurità. Le cose si stavano mettendo male.
Il ragazzo chiuse gli occhi: in quel buio impenetrabile non gli sarebbero serviti. Usó quindi una Percezione ad area tessendo come una fitta rete di incantesimi intorno a lui, in modo tale da avvertirlo in anticipo di un eventuale colpo e della posizione da cui avrebbe attaccato.
Sorprendentemente, la sua strategia funzionó. Il demone-lupo si teneva a debita distanza e quindi non riusciva a capire dove si trovasse di preciso, tuttavia ora riusciva a percepire in tempo da che direzione sarebbero arrivati i suoi fendenti, riuscendo così facilmente a schivarli.

Anche se non sapeva quanto a lungo sarebbe potuto durare contro quel mostro...



"Dall'alto!"
Stavolta un taglio in verticale cercó per l'ennesima volta di affettarlo, ma lui riuscì prontamente ad evitarlo come al solito, scartando di lato.
La scena ormai si era ripetuta parecchie volte e lui cominciava ad ansimare... Non sapeva per quanto ancora avrebbe avuto abbastanza energia per continuare a schivare. Doveva rimediare al più presto.

Trattenne il respiro. Doveva concentrarsi al massimo delle proprie capacità, per riuscire a captare il prossimo fendente e organizzare così un contrattacco. Non sarebbe stato facile visto che non passava quasi nemmeno un istante da quando lui percepiva il colpo a quando quello effettivamente arrivava. Giusto il tempo per schivarlo.
Qualcosa oltrepassó nuovamente la sua area.
"Un affondo diretto!?"
Per un riflesso quasi involontario, Ged saltó. Sentì passare sotto di lui la gigantesca lama. Il lupo era così veloce che quando il ragazzo cadde un secondo dopo, lui si trovava proprio sotto e si ritrovó così per caso il suo nemico sulla groppa.
<< Preso!>>, urló scherzando Ged, tenendosi alla sua folta pelliccia grigia.
Il demone cercó subito di divincolarsi e in breve tempo sbalzó via l'umano, non prima che peró questo gli scottasse l'orecchio sinistro con una insignificante magia di fuoco. La scintilla che aveva creato peró non accese nessuna luce: in quel luogo era l'Oscurità a regnare, e niente poteva illuminarla.
Nel frattempo, Ged andó a sbattere violentemente contro il tronco di un albero, rimanendo a terra dolorante.

Il silenzio era di nuovo calato in quella foresta, e lui aveva di nuovo perso di vista il demone.

Sentì un rapido rumore di zampe poco più in là: probabilmente il lupo si stava ancora dimenando in preda al dolore all'orecchio.
Poi di nuovo silenzio.
Ged si trovava in seria difficoltà. Già non era pratico di battaglie, inoltre non aveva mai dovuto fare così tanto affidamento sull'udito come stava facendo in quel momento, lui che si serviva soprattutto della vista per analizzare le situazioni.

Il demone stava ringhiando...
<< Come hai osato, insulso essere inferiore...? Ora ti ammazzo... Ti ammazzo... Ti ammazzo!>>
Il ragazzo rabbrividì. Non sapeva dove si trovasse il suo nemico, ma avvertiva chiaramente la sua furia omicida.
Improvvisamente, due luci rosse si accesero nel buio.
Gli occhi gialli del lupo avevano cambiato colore. La sua sete di sangue ora si era fatta concreta e visibile.
<< Così mi rendi le cose più facili!>>, lo schernì il ragazzo.
Le due luci cominciarono a muoversi velocemente, lasciando dietro di sè una scia rossa. Il lupo si spostava in modo sempre più rapido, cambiando direzione di continuo. Subito si dipinsero nel buio delle linee di luce color sangue che seguivano, o almeno ci provavano, i movimenti del demone, finendo per ingarbugliarsi tra di loro, e nonostante dopo alcuni istanti svanissero, la furia omicida del lupo continuava a tracciarne di nuove, rendendo tutto confuso.
Invece che aiutarlo, quegli occhi rossi non fecero altro che intimorire il giovane che finalmente si era reso conto della velocità disumana del suo nemico, cosa a cui ovviamente al buio più totale non aveva proprio fatto caso.
Ora più che mai doveva di nuovo erigere la sua rete percettiva.

Stavolta non servì. Ged sentì chiaramente qualcosa fendere l'aria e avvicinarsi pericolosamente a lui da destra. Eresse appena in tempo una barriera di roccia, salvandosi la pelle dalla spada che aveva quasi passato da parte a parte la barriera, conficcandosi fino all'elsa a causa della forza con cui era stata lanciata.
Peró del lupo non ce n'era traccia, solo la sua arma.

Il demone in un istante comparì dietro di lui.
"Una finta?!"

Sentì dei denti aguzzi conficcarsi nella sua pelle all'altezza del ventre, bloccandogli il fiato, e stringendolo in quella morsa ferrea fino a farlo spezzare come un bastoncino.
<< È questo che si meritano gli umani... Fare da cibo per quelli più forti di loro, è così che funziona la vita.>>, sentenziò ringhiando il demone.
<< Ah, comunque...>>, disse il ragazzino sorridente mentre cercava di impastare le parole tra il sangue che gli usciva copioso dalla bocca.
<< Illusione.>>, e subito scomparì.



Ged, stava correndo a perdi fiato nella foresta ancora buia. Se si fosse trattata di un illusione dovuta alla magia, avrebbe potuto scoglierla facilmente, ma a quanto pare doveva essere causata da altro... Forse dal potere demoniaco del lupo... Fatto sta che per quanto potente sia, non può oscurare un intero Mondo, quindi l'unica soluzione era che anche lui stesse usando una sorta di illusione ad area, e lui avrebbe dovuto trovarne il limite. Solo così avrebbe potuto rivedere la luce del sole, e non essere più alla preda di quel mostro.
Udì un ululato di pura rabbia in lontananza: doveva aver scoperto il suo trucchetto.
Ora si sarebbe lanciato al suo inseguimento, doveva assolutamente riuscire ad evadere da quella prigione di Oscurità al più presto.


Nel frattempo, Tenar, in un luogo lontano da lì, stava raccogliendo allegramente i fiori.
Si spostó una ciocca di capelli dietro l'orecchio, preoccupata.
Era da un bel po' che non vedeva il suo amico.
Alzó gli occhi al cielo.
"Dove ti sei cacciato, Ged?"



Era di nuovo a terra. Lama puntata alla gola.
<< Non pensare che io mi lasci scappare così facilmente un piccolo topo come te.>>
<< Piccolo, ma tenace.>>
Aumentó la pressione sul collo.
<< Ma comunque un insignificante topo rimane, eheh!>>, si fece sarcastico Ged, alzando le braccia al cielo in segno di discolpa.
Mentre fuggiva nella foresta, prima di essere raggiunto inevitabilmente dalla velocità del lupo, aveva riflettuto un po'. Quella creatura era un demone, e peraltro assai potente. Inoltre c'era qualcosa in lui che lo colpiva, non sapeva bene perché. Forse erano accomunati dalla stessa aria di superiorità e dalla stessa determinazione?
Non lo sapeva... Sapeva solo che gli era venuta in mente un'idea, che avrebbe tentato di raggiungere in ogni modo, seppur impossibile.
<< Che ne dici di un Patto?>>, chiese infine.
Il lupo ringhiò con ancora più forza.
<< Mi prendi in giro?! Perché dovrei stringere un Patto con un essere insignificante ed inferiore?>>
Non aveva tutti i torti: lui odiava gli esseri umani.
In un istante, a Ged vennero in mente tutti i metodi insegnatogli da Merlino su come stringere un Patto, e ne selezionó quelli più coerenti con la sua attuale situazione. Stringerne uno con l'inganno era da escludere, non avrebbe mai ascoltato le sue parole e se lo avesse scoperto per lui sarebbe stata la fine. Un altro metodo sarebbe stato obbligandolo dopo averlo sconfitto in battaglia, ma scartó anche questa opzione in quanto non voleva creare un rapporto sulla base della violenza. Un altro ancora sarebbe stato tramite uno scambio equivalente, opzione inutile anche questa visto che sicuramente il demone per orgoglio non avrebbe mai chiesto niente da un umano, uno dei suoi acerrimi nemici.
Altre idee adatte non gli venivano: a quanto pare stringere un Patto con lui sarebbe stato impossibile come sembrava.
Tuttavia la terza opzione, al momento, era quella con più probabilità di riuscita, seppur quasi nulle.
<< Io non sono un essere umano.>>, inizió a parlare lui.
<< Mi prendi per stupido? Questo demone ha molti più anni di quanto tu possa immaginare, pensi che non sappia riconoscere un essere umano quando lo vedo?>>
<< Non è quello che intendevo.>>
<< Allora spiegati, e fallo al più presto o ti ammazzo!>>
<< È vero, sono un essere umano per carne, ma io non mi sento affatto come uno di loro...>>
<< Non mi importa quello che provi, ai miei occhi rimani comunque uno sciocco ed inutile umano!>>
Ma il ragazzo non lo stava ascoltando.
<< Io sono morto in un incendio molto tempo fa, ora di me non rimangono altro che ceneri.>>, aveva iniziato il giovane, << Ceneri dalle quali non può più crescere niente ormai, e così il mio cuore è finito per inaridirsi e perdere ogni coscienza di sè.>>.
Il lupo sembró allentare la presa... Non capiva dove volesse andare a parare il discorso di quello stupido insetto, ma poteva star certo che non si sarebbe fatto ingannare dalle sue parole, per nulla al mondo.
<< Ma ultimamente ho conosciuto una persona, che mi ha fatto ricredere sulle mie convinzioni: forse l'umanità non è tutta da buttare come credevo...>>
<< Sciocchezze!>>
<< E quando son con lei, penso che niente possa andare storto, e le mie giornate sembrano risplendere di nuova luce... Quando non la vedo provo terrore. Terrore che lei sia sparita tutto ad un tratto dalla mia vita. Ho paura, se succedesse, il mio cuore perderebbe di nuovo la luce, e ricadrebbe nelle tenebre più profonde... Lo so, è una cosa patetica essere legati a qualcosa di così effimero. Sono solo un debole... Eppure è così, lei è la mia unica ragione di vita.>>
Il lupo premette con ancora più violenza la propria lama.
<< E cos'ha a che fare tutto questo con me?!>>
<< Anche tu sei come me...>>, la pressione si fece maggiore, facendo nuovamente calare il sangue su quella spada demoniaca, ma il ragazzo non si fece intimidire, << ... Anche tu viaggi ancora nelle tenebre, nell'Oscurità più profonda... Ma nessuno nasce davvero solo a questo mondo: devi solo trovare la tua luce. E quella luce potrei essere io.>>.
Quando il ragazzo pronunció quelle ultime parole, nessuna tattica ci stava dietro in quel momento. Solo la sincerità della sua voce: lui credeva davvero ad ogni singola parola che aveva detto.
<< Sta zitto! Sono solo bugie! Non ho bisogno di alcun aiuto, sopratutto da un essere inferiore come te!>>, urló il lupo innalzando la spada al cielo, pronto a farla calare e porre finalmente fine alle parole ingannevoli di quell'insetto.

Tuttavia, qualcosa lo fermó.

Ged aveva raccolto tutto il suo Potere, e l'aria intorno a lui inizió a vibrare intensamente, come se lui stesso emanasse una gigantesca fiamma che bruciava tutto quello che gli stava intorno.
<< Proprio per questo motivo, non posso lasciare che la mia vita finisca così, proprio ora. La farei preoccupare inutilmente.>>
Una forza misteriosa scaraventó la spada lontano.
<< Lei mi sta aspettando.>>

Il lupo ringhiò con tutta la rabbia e l'odio che aveva in corpo. Un lurido essere umano aveva osato mettersi contro di lui!
<< E se necessario, saró disposto persino ad uccidere un demone, pur di rincontrarla.>>
Il suo tono era serio e deciso. Nessuna incertezza nelle sue parole.
Il lupo guardó negli occhi del ragazzo, simili a due pozzi di Oscurità. Privi di emozioni.

Non stava mentendo.

Sembrava più un demone quell'essere umano che non molti altri di sua conoscenza. Inoltre possedeva un Potere come mai ne aveva visto prima. Quel ragazzo era un mostro quasi quanto lui.
Azzeró quindi la sua furia omicida, e i suoi occhi da un rosso sangue ritornarono al giallo solito.
Sospiró.
Nel frattempo, anche il ragazzo aveva dissolto il suo Potere, e si era alzato in piedi, tornando a fissare il cielo.
<< Questa foresta significa molto per te, giusto?>>
Il lupo annuì.
<< Sappi che il Patto ci renderà entrambi più forti, sia io che te. In questo modo potrai difendere più facilmente la tua casa.>>
Il demone sospiró nuovamente. Non era quello che gli importava, aveva visto nel cuore del ragazzo e ora aveva preso la sua decisione.

<< Stringiamo questo Patto, cucciolo d'uomo?>>"





<< Ah, allora è così che vi siete incontrati, kupó! Che storia avvincente!>>, dichiaró il Moguri entusiasta, dopo essersi sdraiato sul soffice terreno ad ascoltare l'intero racconto.
<< Stipulando questo Patto con il sangue, ora io e lui siamo collegati. Entrambi ne abbiamo tratto vantaggio.>>, disse Ged.
Montblanc ripensó alle parole del ragazzo: il Patto li avrebbe resi entrambi più forti.
<< In che senso, kupó?>>, chiese infine.
<< Io al momento dentro di me ho un po' di sangue demoniaco, come lui ne ha invece di umano.>>
Il Moguri piegò la testa di lato facendo segno di non capire.
<< Per parte mia, io ho preso da lui la forza sovrumana e l'abilità nell'arte della spada, che grazie al suo sangue è migliorata notevolmente. Inoltre ogni tanto può capitare che i miei occhi si illuminino di rosso come i suoi.>>
Montblanc rabbrividì al ricordo di quando Ged si era sollevato dai rottami della Gummiship, colmo di furia omicida con gli occhi che emettevano una luce rossa demoniaca inquietante. Strano, pensava di esserselo immaginato per la paura, invece era tutto reale.
<< Ed invece Sif...?>>
<< Non ha mai fatto parola con nessuno su che abilità avesse ottenuto.>>, rispose Ged seccato, indicando il lupo.
<< L'unica cosa di cui sono certo è che ora sappia trasformarsi in un essere umano...>>
<< Un essere umano, kupó!?>>, non riusciva proprio ad immaginarselo.
Il demone sbuffò.
<< Non mi trasformeró mai in quell'essere inferiore!>>, ringhiò lui.
A quanto pare non era molto cambiato da allora: odiava ancora gli umani, solo ad eccezione di uno per cui provava rispetto, Montblanc poteva notarlo facilmente. E anche Ged si fidava di lui, nonostante fossero entrambi troppo cocciuti e non volessero darlo a vedere.
<< Smettetela di perdere tempo. Senza Potere, siamo bloccati qui... Tanto vale andare ad esplorare questo Mondo, cosa ne dite?>>
<< Sì, kupó!>>








(Angolo Autore)

Ecco qui la fine del settimo capitolo! Scusate il ritardo, ma come avevo accennato, con la scuola non riesco proprio a starci molto dietro. Inoltre, non ho molto spesso il computer per poter inserire i capitoli, quindi a volte capita che magari l'ho già scritto ma devo aspettare che si liberi ahah...

"Cucciolo d'uomo" non lo dicevano nel "Libro della Giungla"? Non me lo ricordo più di tanto quel film Disney...

Comunque... Cosa ne pensate di Sif? Ho voluto dedicare questo capitolo a lui eheh, per chi non lo sapesse , Sif era uno dei boss di Dark Soul, il gioco famoso per la sua estrema difficoltà che o ti conquista o ti fa sclerare lanciando il disco fuori dalla finestra stile frisbee XD che ricordi ahah! Ero arrivato al punto di ridere dopo ogni morte pur di non disperarmi ahah! Però davvero un bel gioco, e molto appagante una volta superate le difficoltà! Consigliato però per chi ha i nervi saldi, chi non ci è abituato probabilmente lo odierà a morte ahah!

Comunque mi dispiace, stavolta non ho fatto nessun disegno...
Però ecco un po' di immagini di Sif (sul cellulare si vedevano bene, spero anche qui, comunque si trovano su google):
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQnmuhD-zjNVeG0SdZk4ux6dTUABNp9EbC9QfX5p38EDwmVgDa7
http://3.bp.blogspot.com/-Xa36HebMvg8/TrYLTZTNxJI/AAAAAAAAALE/2fP9bWu6jhk/s1600/tumblr_lt3b8kAATo1qzis1f.jpg
http://26.media.tumblr.com/tumblr_lwjblnY2bb1qk27dho1_500.png
http://th03.deviantart.net/fs70/PRE/f/2013/288/e/9/the_great_grey_wolf__sif_by_immp-d6ql79p.jpg  (molto bella questa)
http://darksouls.wiki.fextralife.com/file/view/wolf.jpg/477302956/512x288/wolf.jpg  (qua era nel video del gioco prima della battaglia)



Comunque di lui, ho preso solo l'aspetto e l'arma, il resto (odio per gli umani, sfera di Oscurità ad area, occhi rossi per la furia omicida che lasciano scie luminose, velocità sovraumana, ecc...) li ho inventati io.

Bene è tutto, ci vediamo al prossimo capitolo, e vi lascio con un ultima domanda: secondo voi di che Mondo si tratta quello in cui sono arrivati ora Ged e gli altri?
  
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