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Autore: Welt    15/01/2014    2 recensioni
Non sapeva esattamente quando era successo, come era successo e soprattutto perché, ma si era innamorato di lui, così semplicemente ed inaspettatamente che alla fine tutte quelle domande erano scivolate nell'oblio e nella consapevolezza che non sarebbe servita una risposta.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daehyun, Un po' tutti, Youngjae
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!!
Sono tornata di nuovo, con la daejae che avevo promesso alla mia adorabile Josie! u.u
Ho tentato di scriverla in mille modi diversi, ma alla fine è uscito quello che è uscito, che spero tanto possa piacerle e possa piacere anche a voi!
Spero mi facciate sapere ancora cosa ne pensate, davvero accetto anche commenti negativi, non fatevi problemi!
A presto con una daelo! u.u
Lei ordina io scrivo, ma mi faccio pagare con altre ff! u.u
E' uno scambio equo il nostro!!
A prestissimo, spero!
Welt.

Use Your Brain.



 
Non sapeva esattamente quando era successo, come era successo e soprattutto perché, ma si era innamorato di lui, così semplicemente ed inaspettatamente che alla fine tutte quelle domande erano scivolate nell’oblio e nella consapevolezza che non sarebbe servita una risposta.
Inizialmente era stato quasi bello scoprire questo sentimento, avere a che fare con la bellezza di essere innamorati. Ogni volta che lo vedeva sentiva il cuore esplodergli, quando sentiva la sua voce era come se fosse ammaliato, e se casualmente sentiva il suo profumo per casa appariva quasi come un drogato alla ricerca della sua ennesima dose di chissà quale strana sostanza. Era bello vederlo ridere e lui si prodigava con tutto se stesso per farlo ridere, per farlo stare bene e per accontentarlo, anche se l’altro non immaginava il motivo, pensava forse, che la sua fosse semplice gentilezza.
Poi lentamente le cose erano man mano andate peggiorando nella sua mente. La consapevolezza che il suo sarebbe rimasto un amore non corrisposto, la consapevolezza che non poteva dichiararsi perché forse lui era gay, ma Yongjae  non lo era assolutamente. Tutte quelle piccole scoperte iniziarono a ferirlo irrimediabilmente, vederlo ridere adesso gli dava la nausea, sapere che mentre lui stava così bene lui stava morendo dentro praticamente lo faceva sentire uno sciocco, ed era incredibile quanto potesse far male un amore non corrisposto, faceva quasi terrore la scarica elettrica che sentiva tutte le volte che lo vedeva sorridere, un misto di dolore e gioia, e forse non riusciva neanche tanto ad odiarlo come avrebbe voluto.
Non riusciva a stare più bene ed intorno a lui un po’ tutti se n’erano resi conto. Parlava di meno, mangiava di meno, cantava con molto più dolore del normale, anche le canzoni dove doveva metterci più gioia.
Tutti si erano resi conto della sua tristezza, ma vigliaccamente nessuno riusciva a parlargli per paura di chissà quale grande scoperta, l’unica persona che invece si era prodigato davvero per lui era stato Zelo, che vedendolo così abbattuto gli era stato vicino al suo hyung, ma nella sua totale ingenuità non aveva ben afferrato il motivo di tanto dolore.
 
-Hyung, dai vieni con noi a mangiare fuori, è una scusa per stare tutti insieme, magari ti tiri un po’ su.- La voce del piccolo di casa risuonò nella stanza scura dove Daehyun si era nascosto dallo sguardo degli altri, perché sapeva come lo guardavano, quasi come se fossero impotenti, e sapeva anche bene che tutti si erano riuniti intorno a lui per cercare di farlo stare meglio e consolarlo, ma ogni tentativo era stato inutile, ma gli era molto grato, erano una buona famiglia, ma non voleva pietà da nessuno. Mugugnò qualcosa, ma evidentemente il maknae non voleva ricevere risposte negative. -Hyung, per favore vieni con noi, siamo preoccupati per te!- Lo sguardo del piccolo era terribilmente preoccupato e fece sentire incolpa il più grande finendo anche per pensare che infondo fosse nient’altro che un’egoista lui. Non aveva considerato loro come avrebbero potuto reagire alla sua depressione. Si faceva quasi pietà da solo. -Va bene, vengo, ma andiamo a mangiare a quel nuovo locale okay?- Felice il più alto dei due, nonostante fosse il più piccolo, si buttò letteralmente al collo abbracciandolo.
-Andiamo ovunque tu voglia andare!- Disse felice mentre si dirigeva verso gli altri urlando che era riuscivo a convincerlo ed andando quasi automaticamente a mettere vicino al leader sorridendogli dolcemente. Nessuno di loro si era reso conto di quei loro sguardi dolci, nessuno tranne Daehyun, che sapeva dove li avrebbero portati, ma loro sembravano stranamente consapevoli del loro sentimento. Sorrise leggermente e guardò gli altri membri del gruppo mentre indossava il cappotto e Himchan gli metteva protettivo un braccio sulle spalle. Nessuno di loro sapeva cosa l’aveva portato ad essere così triste, ma tutti si erano impegnati affinché lui si riprendesse e fosse felice
Il rapporto con gli altri si era solidificato, così come invece il rapporto con Yongjae si era un po’ raffreddato, non l’aveva fatto di proposito, ma semplicemente si era allontanato dalla causa del suo dolore, notando però come questa cosa avesse ferito il suo amico. Non riusciva a capire come doversi comportare con lui, non voleva dirgli la verità ma doveva perlomeno recuperare il rapporto con lui, se non voleva perderlo come amico. Almeno l’amicizia sarebbe stata una buona cosa, non sarebbero diventati dei perfetti sconosciuti e lui avrebbe continuato a bearsi della sua presenza almeno fino a che quest’ultimo avesse voluto. Sospirò leggermente mentre guardava come tutti i ragazzi mangiassero allegri e felici di essere finalmente riuniti. Gli faceva così piacere essere riuscito a portare allegria nei loro cuori che non si stupì di come la serata passò velocemente e di come infondo il suo animo fosse meno pesante di prima. Forse poteva davvero farcela, poteva sopportare per il loro bene e poteva anche essere felice chiuso nel calore di quella sua famiglia non di sangue.
La serata andò particolarmente bene, tutti erano soddisfatti, e felici che infondo un po’ il clima si fosse sciolto e diventato più leggero. Zelo andava continuamente dal leader al vocal del gruppo, senza mai ignorare nessuno però, certo abbracciava più stretto Bang, però era strano come avesse preso lui sotto la sua ala Daehyun e non il contrario. Infondo lui era davvero piccolo, ma nonostante ciò si vedeva che tenesse a tutto il gruppo e quanto fosse maturo. Nessuno però si era reso conto di quanto Yongjae fosse stranamente silenzioso e quanto guardasse male Zelo ogni volta che gli stringeva la mano, o appoggiava il capo sulla spalla, o semplicemente lo faceva ridere. Non odiava nessuno dei due, ma odiava la sensazione di gelosia che provava, quel senso di nausea ogni volta che li vedeva vicini, ed odiava anche Bang perché non si teneva vicino quel ragazzino del suo fidanzatino!
Sapeva che questo non gli sarebbe mai passato per la testa normalmente eppure non riuscì a trattenere uno sbuffo quando arrivati a casa i due si sedettero sul divano e Zelo appoggiò la testa sulle sue gambe.
-Yongguk-hyung, penso dovresti tenere più sotto controllo la tua fidanzatina, se non vuoi che ti tradisca!- Il suo commento acido arrivò a tutti nella casa, anche al più piccolo che arrossì enormemente e si sentì umiliato. Non pensava che gli altri avessero capito quanto lui tenesse a Bang, né tanto meno pensava che si meritasse quelle parole, lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere, stava solo parlando con un amico, il fatto che poi lui amasse il contatto fisico era un altro ragionamento. Provò a rispondergli, ma lo sguardo furioso di Yongjae lo fece desistere, ma non riuscì a trattenersi dall’abbassare il viso vergognandosi immensamente.  -Yongjae-ah, cosa c’era nel tuo piatto insieme al cibo veleno? E poi non credo che siano affari tuoi quello che io e Zelo facciamo, ed io non devo controllare nessuno!- La voce cavernosa del leader risuonò nell’appartamento, mentre vedeva il piccolo di casa rosso per la vergogna e pronto alle lacrime quasi. Quello che nessuno si aspettò però fu l’intervento di Daehyun, che di solito difendeva il suo amico, non lo attaccava mai.
-Tu, moccioso che non sei altro, non permetterti mai più a trattare così male qualcuno che ha molta più umanità di te, sei stato, non solo irrispettoso verso un tuo hyung, ma anche verso tuo fratello minore, sei arrogante e presuntuoso se pensi di poter mettere voce su un qualcosa che non ti riguarda!- Il tono era freddo, il modo era sicuramente rispettoso, ma tagliante e sapeva di aver ferito l’orgoglio di quest’ultimo nel profondo. Himchan provò a mettersi in mezzo cercando di calmare gli animi, mentre Jongup andò dal suo amico cercando di evitare le lacrime uscissero, sapeva bene quanto si sarebbe sentito in colpa il più piccolo per quella lite che si stava scatenando in casa.
-Parli tanto di rispetto, ma tu sei il primo a non portarne, pensi che sia normale il tuo comportamento nei miei confronti? Mi ignori per settimane, ti chiudi nei tuoi silenzi e alla fine scherzi con lui, non pensi come potrei rimanerci male io?-  Il tono era accusatorio e ferito, mentre il più grande sgranava gli occhi sorpreso da tanta rabbia nei suoi confronti, ma se fosse stato più lucido avrebbe capito che dietro tutta quella rabbia c’era solo tanta sofferenza, invece adesso tutt’altro che lucido lo guardò con odio e sprezzo.
-Sai qual è il problema? Che io amo te, non lui e che se mi sono allontanato è solo per non fartelo capire e per non farmi odiare da te, che non avresti mai ricambiato!- Si rese conto troppo tardi di quello che aveva detto, dello sguardo di tutti puntato addosso, e delle labbra spalancate di tutti, però si rese conto subito dello schiaffo in pieno viso che lo colpì. Non fu usata molta forza, forse perché il leader riuscì ad intercettare subito Yongjae e lo bloccò relativamente in tempo.
Lo sguardo di tutti era puntato su Daehyun, che sconvolto si portava la mano sulla guancia appena colpita senza riuscire a capire bene cosa fosse realmente successo.  -Tu sei un’idiota e io sono innamorato di un fottuto idiota, che si chiude nei suoi mutismi piuttosto che parlare con me, sei un’idiota Daehyun-hyung!- Il più piccolo iniziò a piangere e prima che qualcuno potesse dire niente si scrollò di dosso tutte le mani che lo tenevano fermo e se ne andò dal soggiorno, dove c’era stata quello stranissimo scontro. Senza dire una parola tutti si ritirarono nelle loro stanze, per lasciare al vocal il tempo di assorbire quella notizia ed il modo di trovare una soluzione possibile, perché c’era sempre una soluzione no?
Riuscirono a portare via anche Zelo che continuava a chiedersi se non fosse tutta colpa sua e se, se si fosse fatto gli affaracci propri adesso la situazione non sarebbe stata meno tragica. Avrebbe voluto consolare il suo hyung, ma le forti braccia del leader lo allontanarono portandolo nella loro camera.
 
Passarono, ore, secondi, minuti o anni interi, e solo dopo innumerevoli tentativi della sua mente di mandare pulsazioni al suo corpo riuscì ad alzarsi e a dirigersi in camera, doveva parlargli. Quando aprì la porta trovò tutto spento, e un Yongjae che fingeva di dormire.

-Da quando dividiamo praticamente la stanza sono capace di capire quando dormi realmente e quando no, sono capace di capire anche quando menti, hai uno strano tic quando lo fai, per non parlare poi di quanto non ti piace una cosa, socchiudi gli occhi appena e fai un piccolo movimento con le labbra.- La voce del più grande iniziò a riempire la stanza buia, e ringraziò che quell’oscurità gli impedisse di vederlo sicuramente con gli occhi rossi a giudicare da come tirava su con il naso. –Riesco a capire anche sei felice, ma c’è qualcosa che ti preoccupa, o quando sei in ansia per qualcuno di noi, capisco quando hai bisogno di coccole, e quando vuoi essere lasciato in pace, senza che tu dica niente sai? Ho imparato a leggere dentro di te, perché avevo bisogno di capire cosa fare per fare per te sempre il meglio, perché ti amo, e so che ho sbagliato ma non credevo tu potessi ricambiarmi e non volevo perderti, anche come semplice amico.- Finì di parlare e si andò a mettere nel letto dietro il più piccolo abbracciandolo forte, facendo ben aderire la schiena al suo petto. Yongjae mugugnò leggermente mentre sicuramente lottava contro la voglia di mandare a quel paese il più grande e quella di girarsi e stringerlo, invece, convulsamente in un abbraccio. Fu abbastanza evidente che vinse la voglia di abbracciarlo forte. -Non ignorarmi, mai, non posso accettare l’idea di non averti al mio fianco, sempre.- Nonostante fosse una frase importante lui la disse con una tranquillità mai vista, cosa che fece capire quanto ci tenesse a lui e quanto avesse pensato a quelle parole. Lo strinse ancora a se Daehyun, e posò piano le labbra sulle sue, per portarlo in un bacio dolce e passionale allo stesso tempo, per dimostrargli tutto il suo amore, non solo a parole, ma anche a gesti. E l’avrebbe fatto sempre, l’avrebbe sempre amato con tutto il suo corpo, ne era sicuro ormai.
 
  
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