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Autore: Chanel483    15/01/2014    5 recensioni
Sono passati quattro anni dalla notte che cambiò le loro vite.
Sono passati quattro anni dalla caduta di Hogwarts.
Ora, Harry, Ron ed Hermione fanno parte della S.A.S.C.O. (Squadra di Auror Specializzati Contro l'Oscuro), un gruppo di auror, ricercatori ed infermieri tra i migliori del mondo, impegnato nella lotta contro Voldemort che, piano piano, prende sempre più potere.
Nel frattempo Hermione si ritrova ad affrontare i fantasmi del suo passato per poter accettare ciò che è diventata e ritrovare un amore che forse non ha mai veramente perduto.
Dalla storia:
"Sono vuota, Harry" sussurrò la ragazza, mentre lui le asciugava i capelli con un incantesimo. Il moro non rispose, ma rimase ad ascoltarla:"è per questo che non so voler bene, perché voler bene vuol dire donare qualcosa di sé agli altri e … e io non ho più niente".
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Epilogo
 
Colui-Che-Non-DOVEVA-Essere-Nominato è morto. Torna la pace?
Dopo quasi tre mesi di distanza dall’ufficiale sconfitta di Lord Voldemort, non si ha ancora alcuna dichiarazione speciale da parte degli auror della S.A.S.C.O. né tantomeno da chi lo ha ucciso, Harry Potter, che sembra aver deciso di prendersi una breve (o forse non tanto) pausa ed essere scomparso da sotto i riflettori.
È proprio a causa della sua scomparsa che possiamo solo ipotizzare ciò che è successo…
 
<< La smetti di leggere quelle scemate? >> domandò Harry con un sorriso, strappando il giornale di mano alla sua fidanzata.
Ginny sbuffò, incrociando le braccia al petto e rivolgendogli un’occhiataccia:<< Tanto perché tu lo sappia, sono costretta a leggere “quelle scemate” poiché tu hai deciso di non parlarmi! >> si lamentò con voce infantile, mimando le virgolette con le dita.
Il moro, lasciandosi sfuggire una risata, si fece spazio sul divano accanto a lei e le circondò le spalle con un braccio, per poi attirarla a sé:<< Ti ho già spiegato amore mio, che non voglio avere segreti con te, ma ciò che è successo in quella stanza tra me e Voldemort rimarrà tra noi due. E questo è quanto. >> per sottolineare il concetto, si avvicinò a lei e le stampò un bacio sulle labbra corrucciate.
La ragazza sbuffò, alzando gli occhi al cielo:<< E va bene… >>.
Lui recuperò il giornale che aveva appena lasciato sul tavolino davanti al divano e, dopo aver girato un paio di pagine, lo porse nuovamente a Ginny:<< Perché non leggi quest’articolo invece? >> le domandò appena prima di alzarsi in piedi e lasciare la stanza.
 
Il Party della Libertà
Così i più importanti personaggi del Ministero della Magia ed in generale del Mondo Magico hanno rinominato la festa che si terrà questa sera in onore degli eroi della Seconda Guerra Magica e, più in generale, della vittoria contro il regime di Lord Voldemort e, appunto, della ritrovata libertà.
Tra i nomi di spicco, nella lista degli invitati, troviamo Douglas Wheeler, l’ormai ex-auror a capo della S.A.S.C.O., i Ministri della Magia di diversi paesi e, ovviamente, Harry Potter, Hermione Granger e Ronald Weasley, ormai meglio noti come il Trio delle Meraviglie.
Per quanto riguarda la location fonti certe dicono che…
 
Ginny, ormai rimasta da sola nella stanza, sorrise tra sé, ripiegò il giornale e lo posò sul tavolino davanti a lei. Non aveva proprio altro tempo da perdere, se non voleva far arrivare in ritardo Harry, doveva proprio andare a prepararsi.
 
*****
 
Hermione guardò per l’ennesima volta il suo riflesso nello specchio e sfregò le mani sul tessuto della gonna del vestito che indossava come per eliminare pieghe inesistenti.
<< Continuo a non essere convinta >> sussurrò quasi tra sé, osservandosi con il capo leggermente inclinato e lo sguardo critico.
Alle sue spalle, Kara sbuffò mentre si sistemava il rossetto rosso specchiandosi in uno specchietto argentato:<< Stai diventando ripetitiva, ragazza mia. Sappiamo entrambe che non ci capisci nulla di vestiti, quindi vedi di ascoltare me: sei perfetta. >>.
L’altra si strinse nelle spalle, infilandosi un’altra forcina nei capelli per fissare meglio l’intricata pettinatura di ricci:<< Se lo dici tu… >>.
 
*****
 
Erano circa le nove di sera quando Fred e George Weasley, eleganti come non erano mai stati dai tempi del Ballo del Ceppo, varcarono il cancello dell’enorme villa che avrebbe ospitato il “Party della Libertà” insieme alle loro accompagnatrici.
<< Per le mutande di Merlino! >> esclamò George.
<< Si sono dati da fare! >> aggiunse Fred, osservando l’enorme giardino ornato di lucine e fiori magici, per il quale svolazzavano decine e decine di fate dei più svariati colori.
Angelina lanciò un’occhiataccia al suo accompagnatore ed al fratello:<< Vedete di comportavi bene voi due >> li ammonì con tono severo.
Sfoggiando l’espressione più angelica che avesse in repertorio, Fred strinse maggiormente il braccio della sua ragazza:<< Avanti tesoro, lo sai che sono sempre bravissimo! >> disse prima di scoppiare a ridere da solo, subito seguito dal gemello.
Masha, stretta al braccio di George, guardò male il ragazzo:<< Sì, e gli gnomi volano! >> disse alzando gli occhi al cielo.
L’altro assottigliò la sguardo:<< Come sei acida! Ma fai colazione con latte e limone, ragazzina? >>.
Le guance della bionda si tinsero di rosso ed i suoi occhi color ghiaccio si alzarono al cielo:<< Non chiamarmi “ragazzina” >> sibilò quasi, mentre George si mordeva le labbra per non scoppiare a ridere.
<< Ok, russa! >> fece tranquillamente il ragazzo, iniziando a percorrere l’enorme giardino diretto all’ingresso della villa.
Gli altri tre lo seguirono, ma Masha non sembrava troppo entusiasta neanche del nuovo nomignolo:<< Non sei divertente >> commentò camminando per il parco.
Fred, cogliendo al volo l’occasione, si voltò per rivolgerle uno sguardo ammiccante:<< No è vero, lo sono. E ti piaccio anche, se no non usciresti con il mio gemello >>.
Lei divenne completamente rossa e si zittì, mentre gli altri tre scoppiavano a ridere.
Anche l’interno della villa era splendidamente arredato, tavoli da buffet erano disposti ovunque, una grande pista da ballo troneggiava al centro della villa, decine di camerieri camminavano tra gli invitati offrendo bevande o spuntini e per aria fluttuavano decine e decine di candele, in memoria della Sala Grande di Hogwarts.
<< Sono bellissime >> sussurrò Masha indicandole, una volta entrata nella villa.
George, con gli occhi lucidi come tutti gli ex studenti di Hogwarts presenti, le sorrise mestamente:<< Era così nella mia vecchia scuola, >> le spiegò:<< era così tutti i giorni >>.
Rimasero a guardare quelle candele ancora per qualche secondo con un velo di nostalgia a coprirgli gli occhi. Poi, avvicinandosi maggiormente tra di loro come per farsi forza, procedettero all’interno della villa.
Gli invitati erano davvero tantissimi e pessimamente assortiti. Oltre a chiunque avesse preso parte alla prima o alla seconda guerra magica, erano presenti uomini politici, celebrità di vario genere ed un numero spropositato di giornalisti.
<< Interessante… >> commentò Angelina sarcastica, indicando agli altri tre una ragazza avvenente stretta in un succinto abitino rosso che rideva sguaiatamente aggrappata al braccio di un settantenne membro del Wizengamot.
Fred storse la bocca ed alzò gli occhi al cielo:<< Se penso che abbiamo salvato il mondo per lasciarlo in mano a gente così… >>
<< In realtà tu non hai fatto proprio niente per salvare il mondo… >> sottolineò la ragazza, sollevando le sopracciglia.
<< Questo, tesoro mio, è un dettaglio insignificante >>
Proprio in quel momento, tra la folla davanti a loro, scorsero Ron, Harry e Ginny al braccio di quest’ultimo. La rossa indossava un elegante abito blu notte, lungo e senza spalline che le stava veramente bene, mentre gli altri due erano in alta uniforme. I quattro li raggiunsero sorridenti.
<< Che è successo Ron? Ti sei perso l’accompagnatrice? >> domandò George con un ghigno, dopo che tutti si furono salutati.
Il fratello gli lanciò un’occhiataccia, senza però riuscire a nascondere del tutto il fastidio che provava, probabilmente  anche lui si era posto una domanda simile:<< Sta arrivando, mi ha detto che ci saremmo visti direttamente qui >>.
<< Mmm interessante… >> commentò Fred, in viso dipinta la stessa espressione del gemello:<< Non è che ha trovato qualcosa di più interessante da fare? >> insinuò.
Prima che Ron – fattosi di colpo rosso in viso – potesse rispondere, Ginny agitò una mano per zittire i fratelli:<< Smettetela di fare gli sciocchi, non siete affatto divertenti! >>.
<< È per il vestito. >> spiegò qualcuno apparso in quel momento alle loro spalle. Si voltarono di scatto, un po’ preoccupati, e si trovarono davanti Kara stretta in un abito nero, lungo fino ai piedi ma semitrasparente:<< Quei simpaticoni della S.A.S.C.O. hanno richiesto che tutti gli auror indossassero l’alta uniforme per questa sera >> spiegò indicando il completo bianco che indossavano sia Harry che Ron:<< ma nessuno si è mai preoccupato di disegnare una divisa al femminile poiché quando è nata la squadra non c’erano donne, così… beh si sono limitati a dire di vestirsi di bianco e vietare quel colore agli altri invitati >>.
<< E qual è il problema? >> domandò Angelina:<< Hanno detto la stessa cosa a me e non capisco quale sia il problema… >> commentò indicando il tubino bianco che indossava.
<< Idem >> si intromise Masha, che era avvolta da un lungo abito bianco senza spalline, con la gonna formata da decine di sottili veli sovrapposti.
La ragazza si limitò ad alzare gli occhi al cielo e ravvivarsi i capelli che teneva sciolti sulle spalle:<< Sapete come è fatta Hermione. Lei… a lei piace rendere tutto più difficile… >> poi, prima di poter aggiungere qualcosa, parve fissarsi su un punto preciso della stanza e, dopo aver esitato un paio di secondi, si sistemò meglio l’abito e mise su un sorriso ammiccante:<< Scusatemi un istante… >> disse prima di scivolare tra gli invitati fino a raggiungere un ragazzo dai capelli biondi e la mascella squadrata.
Angelina sbuffò scuotendo la testa:<< Non è possibile, non cambierà mai… >> sussurrò.
Prima che qualcun altro potesse dire qualcosa però, un’altra ragazza richiamò la loro attenzione. Hermione aveva varcato proprio in quel momento il portone principale della villa e si guardava attorno con circospezione, non esattamente a suo agio. Indossava un lungo abito a campana in raso bianco con un profondo scollo sulla schiena ed un ricamo a fiori sul fianco. Gli occhi erano truccati di oro e nero ed i ricci scuri raccolti in un intricata pettinatura impreziosita con fili argentei e perle.
“Sembra una sposa” fu tutto ciò a cui Ron riuscì a pensare per diversi secondi, mentre la guardava. Rendendosi conto però che i suoi occhi non erano affatto gli unici ad essersi posati sulla figura della ragazza, decise di andare velocemente a recuperarla, prima che qualcuno potesse avvicinarla in un qualsiasi modo.
<< Beh? Che c’è da guardare? >> domandò Hermione, lanciandosi un’occhiataccia intorno, cercando palesemente di nascondere  il disagio che provava con l’acidità.
Il rosso si accostò al suo orecchio:<< Sei bellissima >> sussurrò sfiorandoglielo con le labbra.
La riccia si dovette fare forza per non arrossire, una sensazione strana, che in realtà non provava da diverso tempo:<< Sì vabbè, muoviamoci! >> esclamò sbrigativa, afferrando il gomito del ragazzo e cercando di andarsene dall’ingresso il più in fretta possibile.
La villa era maestosa e la serata prometteva bene, se si ignorava l’ostentato sfarzo che impregnava ogni cosa o persona lì dentro.
Hermione, Harry, i Weasley e le loro accompagnatici non riuscirono a non ridere quando Ron, abbandonando momentaneamente il braccio della sua ragazza, si eclissò per raggiungere il tavolo del buffet.
<< Non mi inviti a ballare? >> chiese poco dopo Ginny ad Harry, un attimo prima di trascinarlo verso la pista da ballo che troneggiava al centro della sala principale, senza neanche attendere una risposta.
In poco tempo Hermione – la cui vecchia passione per la cultura aveva ben presto preso il sopravvento – si ritrovò con un bicchiere di champagne stretto in mano a chiacchierare con il Ministro della Magia ed un paio di politici di come riportare il loro mondo al vecchio splendore e, inaspettatamente, della ricostruzione di Hogwarts.
<< Ci aspettiamo di essere in grado di rimettere in funzione la scuola entro il prossimo settembre >> le spiegò il Ministro, sorridendole soddisfatto.
Sembrava impossibile, davvero impossibile, ma le cose stavano andando lentamente al loro posto, con calma, un pezzo per volta, tutto sarebbe stato come avrebbe dovuto sempre essere. Ed Hermione ebbe la conferma di ciò quando, diversi minuti dopo, uno dei camerieri andò a sbatterle inavvertitamente contro.
<< Oh, mi scusi! >> esclamò il ragazzo, assicurandosi che nessuno dei bicchieri di champagne che stava portando sul vassoio d'argento si fosse rovesciato.
Hermione, una volta resasi conto di cosa le fosse andato addosso, sorrise gentilmente:<< Non si preoccupi, non… >> e, in quel momento, si rese conto di chi effettivamente fosse il cameriere:<< Non ci credo, sei tu! >> esclamò incredula, prima di scoppiare a ridere senza alcun contegno.
Draco Malfoy, riconoscendo la ragazza solo in quel momento, arrossì come probabilmente non aveva mai fatto in tutta la sua vita e si passò due dita guantate nel colletto del completo nero che indossava come gli altri camerieri:<< Granger… >> sussurrò quasi, senza riuscire a trovare alcun modo per terminare la frase.
Hermione, cercando di trattenersi un minimo, prese un respiro profondo e tornò a guardare il ragazzo il più seria possibile:<< Direi che sei – siamo riusciti a tenere il tuo culo purosangue fuori da Azkaban… >>.
Draco sbuffò, non senza provare a dissimulare l’imbarazzo ma con pessimi risultati:<< Sì Granger, in compenso mi sono guadagnato qualcosa come cinque anni di “lavori socialmente utili”. >> spiegò mimando le virgolette con una sola mano, poiché l’altra era impegnata con il vassoio:<< Ergo quelli del Ministero possono chiamarmi quando vogliono per qualsiasi cosa li aggradi. È una soluzione così da babbani… >> commentò infine, con un’espressione schifata.
La riccia scosse la testa arresa e optò per cambiare argomento:<< In ogni caso, devi guardare il lato positivo Malfoy: il completo da cameriere ti dona! >>.
Lui le rivolse un’occhiataccia e fece una smorfia:<< Sì, anche tu non stai male travestita da bomboniera… >>.
Proprio in quel momento, prima che i due iniziassero ad affatturarsi a vicenda, fece la sua comparsa Ron con in mano un piattino di ceramica da cui strabordavano tartine e stuzzichini vari:<< Sono arrivati i miei Hermione >> l’avvisò porgendole il braccio e limitandosi a lanciare a Malfoy un'occhiata astiosa, che venne prontamente ricambiata. Hermione e Draco si scambiarono un ultimo sguardo quasi sorridente, prima che lei venisse trascinata via dal rosso.
Arthur e Molly, con ogni probabilità, non erano così eleganti dal giorno del loro matrimonio. Il primo indossava un completo di un bel marrone, abbinato ad una camicia beige ed i capelli leggermente brizzolati erano pettinati con cura all’indietro, mentre la seconda portava un lungo abito verde petrolio ed uno scialle in tinta, ai piedi un paio di stivaletti neri dal tacco basso ed un fermaglio di brillanti a bloccare la complessa pettinatura che aveva in testa. Accanto a loro, con i capelli raccolti in due trecce e l’abitino lilla più grazioso che Hermione avesse mai visto, se ne stava Nadiya.
Non appena vide la riccia, la bambina corse ad abbracciarla quasi non la vedesse da mesi, nonostante in realtà fossero rimaste divise solo per poche ore.
<< Sei bellissima! >> le disse Nadiya, gli occhi lucidi per l’entusiasmo e le labbra tirate in un sorriso sincero.
Hermione le accarezzò dolcemente i capelli, scuotendo la testa:<< No, tu lo sei >>.
Il sorriso dell’altra si allargò ulteriormente:<< Ti piace il mio vestito? Lo ha scelto Ginny, dice che il lilla mi sta bene >>.
<< Ti sta benissimo >>.
E così anche Nadiya ed i signori Weasley si unirono ai festeggiamenti. La bambina si ritrovò a ballare e volteggiare per la pista da ballo guidata da Harry, Ron e addirittura Hermione e Ginny, non la smetteva un attimo di ridere e nessuno ricordava di averla mai vista così felice.
I minuti passavano, decine di bottiglie di vino e spumante vennero stappate e decine di canzoni suonate dall’orchestra che si trovava in un angolo vicino alla pista da ballo. Tutti applaudirono quando il Ministro della Magia tagliò la prima fetta dell’enorme torta cucinata per l’occasione e tutti ne mangiarono una porzione, prima di ricominciare a ballare.
In un momento particolarmente solenne, una medaglia venne consegnata a tutti coloro che avevano combattuto durante la Seconda Guerra Magica e, neanche a dirlo, Harry, Ron ed Hermione erano in prima fila per ricevere il loro riconoscimento, gli ultimi due mano nella mano.
La mezzanotte era passata da un pezzo quando gli ospiti iniziarono a lasciare la villa, un po’ meno stabili sulle gambe di quando erano arrivati, e proprio in quel momento Ron prese la mano di Hermione – che stava ballando con Bill – e la trascinò all’aperto, su di un balcone deserto che dava sull’immenso giardino.
<< Hai una promessa da rispettare >> fece notare Ron alla riccia, mentre lei andava ad appoggiarsi alla balaustra.
<< Ah sì? >>.
<< Già, >> le rispose lui avvicinandosi:<< mi avevi detto che, una volta finita la guerra, se fossimo entrambi sopravvissuti, avresti fatto una cosa >>.
Hermione sgranò leggermente gli occhi sinceramente stupita, il suo brillante cervello lavorava alla ricerca della fantomatica promessa ma proprio non le veniva in mente nulla:<< Ron, davvero, non so di cosa tu stia parlando… >>.
Lui le andò ancora più vicino, finché non gli bastò allungare appena le mani per poter stringere le sue:<< Mi hai promesso che mi avresti sposato, Hermione >>.
Per diversi secondi nessuno dei due disse nulla, la prima era troppo sconvolta per parlare ed il secondo semplicemente in attesa. Lei non gli aveva promesso niente, insomma, aveva accennato alla possibilità di sposarsi in un lontano futuro ma non pensava che lui parlasse seriamente, non così tanto almeno. E poi era stata una di quelle conversazioni post-sesso! Quelle non contano!
<< Ron, io… io non… non è finito nulla… insomma, dobbiamo ancora catturare moltissimi mangiamorte e capire che fine ha fatto Piton e convincere quel coglione di Harry  a spiegarci cosa è successo con Voldemort e… >>.
Il rosso, vedendo che la riccia sembrava davvero sull’orlo di una crisi isterica, le mise le mani sulle spalle:<< Ok, calma. >> le disse con voce rassicurante:<< Non ti sto obbligando a sposarmi domani, Hermione. Semplicemente volevo… ricordarti quello che mi hai detto. Per il resto, possiamo procedere con tutta la calma che serve adesso che abbiamo tutto il tempo che vogliamo. >>.
<< Cosa intendi? In che senso “procedere con calma”? >>.
<< Intendo fare un passo alla volta. Potremmo iniziare ad uscire seriamente insieme – intendo un appuntamento vero con le rose e tutto il resto – e poi potremmo andare a vivere insieme >>.
Nonostante quanto si aspettasse, la proposta del ragazzo non la spaventò affatto, anzi, si sentì quasi emozionata all’idea di convivere con l’uomo di cui – ormai ne era sicura – era innamorata. Forse era davvero giunto il momento, forse era davvero tempo di voltare pagina ed andare avanti con la sua vita, abbandonando il dolore ed i tormenti che l’avevano afflitta in quegli ultimi anni. Forse poteva davvero essere felice. Forse poteva esserlo con lui.
<< Vorresti davvero andare a vivere con… me? >> domandò incredula, circondandogli il collo con le braccia.
Ron annuì, mentre le sue orecchie arrossivano leggermente:<< Certo che lo voglio, non desidero altro da… da anni. In realtà ci sarebbe un… un posto dove potremmo andare >>.
<< Davvero? >>.
<< Sì. È una casa non troppo lontana dalla Tana. L’ho presa un paio di anni fa ma ci sono dei lavori da fare e non ho avuto tempo di sistemarla, ma ha un grande potenziale. E poi c’è una stanza in più >>.
Quell’ultima affermazione riaccese l’ansia in Hermione, che si ritrovò quasi a sudare freddo:<< P-per cosa? >> domandò preoccupata.
Ron scoppiò a ridere, davanti all’evidente terrore della ragazza:<< Hermione, ti prego! Non stavo parlando… oh cielo, non ti sto chiedendo un figlio! Stavo pensando a Nadiya, potremmo organizzarci in modo che si trasferisca con noi >>.
L’ansia si dissipò nuovamente ed Hermione si commosse quasi fino alle lacrime:<< Dici sul serio? >> gli chiese.
Lui le sorrise, avvicinando le loro fronti:<< Certo che dico sul serio >>.
Una lacrima traditrice sfuggì al suo controllo ed Hermione si ritrovò a prendere il viso di Ron tra le mani:<< Ti amo >>.
<< Ti amo anche io >>.
E a quel punto non importava più quanto orribile fosse stata la loro vita né quanti o quali sbagli avevano fatto in passato o avrebbero fatto in futuro. Semplicemente sapevano che c’erano l’uno per l’altro e ci sarebbero sempre stati, qualsiasi cosa fosse successa.
 
Fine.

 
Il 9 settembre 2012, con i capelli di un colore diverso, quasi due anni in meno e molta confusione in testa su come scrivere una storia ben strutturata (non che su questo piano sia cambiato molto) pubblicavo il prologo di S.A.S.C.O.: II Guerra Magica.

Non scriverò nulla di straziante su quanto io sia legata a questa storia e a voi, miei cari lettori, perché mi sembra ovvio che, dopo più di un anno, è difficile mettere la parola fine.
D'altra parte però sono sollevata, perché nonostante tutti i casini che mi sono successi in questi mesi, le indecisioni, la paura di essere costretta a lasciare questa fanfiction incompiuta, ce l'ho fatta, bene o male che sia, ho portato a termine questa storia e non potrei essere più felice, perché ci tengo davvero, davvero tanto.

Vorrei ringraziare singolarmente tutti coloro che hanno letto e recensito la mia storia ma so che, se elencassi i vostri nomi, dimenticherei di certo qualcuno e non me lo perdonerei. Quindi un GRAZIE ENORME a tutti che hanno perso qualche minuto del loro tempo per leggere la mia storia o lasciare una recensione, se non fosse stato per voi, non ci sarebbe mai stato un epilogo.

Per quanto riguarda i miei progetti futuri devo ragionarci ancora un po', ma ho un paio di idee in mente e no, non vi libererete di me tanto in fretta.

Grazie ancora, un bacio,

Franci alias Chanel
  
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