Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: BragoLove4Ever    16/01/2014    3 recensioni
Prima FF su Fairy Tail! Siate buoni :D!
"A quell etá le mani sono mezzo di creazioni, simbolo di purezza e innocenza. Le sue invece, anche se giovani e piccole, avevano spezzato più vite della stessa morte naturale e distrutto ogni speranza di libertá. Non sapeva neanche più di che colore erano realmente le sue mani, dato che le vedeva sempre tinte di quel colore.
Girò il volto verso la piccola porticina in legno che chiudeva la stanza dove si trovava, dalla quale entrava l unico spiraglio che illuminava la parete opposta con solo un sottile rettangolo di luce. Non aveva mai visto una porta tanto graffiata e sudicia come quella. Ad un tratto il rettangolo di luce sparì. Una sagoma nera si affacciò dalla finestrella, immobile, silenziosa, spaventosa, che lo fissava...ghignando.
Un tuono.
Un urlo.
Respirava affannosamente, con le goccie di sudore che gli bagnavano il viso e il cuscino. Si alzò di scatto dal letto, dirigendosi subito in bagno.
Aprì l acqua del lavandino e si lavò il viso da quell incubo terribile che lo aveva tormentato tutta la notte.
Alzò lo sguardo, fissandosi allo specchio nei suoi stessi occhi.
:" Che mi sta succedendo...."-"
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Luxus Dreher, Natsu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                Grazie di tutto



A questo punto erano tutti contro uno.
Erza difese i compagni bloccando l’attacco di Gajeel con la sua katana, mentre Gray gli bloccò i piedi con il ghiaccio, fissandolo al pavimento.
Laxus e Natsu si posizionarono ai due lati del l' avversario e contemporaneamente sferrarono i loro ruggiti .
Lo colpirono in pieno.
-“ Evvai! L’abbiamo steso!”- urlava Natsu.
Per colpa dei loro incantesimi, si era formata una coltre di fumo e polvere e non riuscivano a vederlo.
Anche Ivan stava cominciando a preoccuparsi.
Ad un tratto qualcosa rotolò fuori dalla nebbia scura: era Gajeel  che, correndo, riuscì ad arrivare a Levy e a prenderla come ostaggio.
-“ Ho capito qual’è il vostro gioco! State facendo squadra per potermi battere ! Ma vi do una notizia flash! Sono abituato a lottare con questo schema di combattimento e so come indebolirvi! Da quanto ho capito, è lei la mente …. ghihihi….”- ghignava lui con aria da psicopatico.
Poi si ricoprì di squame di ferro e, con un semplice tocco, tagliò la fascia dei capelli di Levy, facendole cadere sul viso le ciocche azzurre.
-“Ma che bambolina che abbiamo qui…sono felice di poter uccidere prima te…quando guardo la tua faccia sento una strana sensazione…ma ora sono sicuro che cesserà!”- 
Con quelle parole, Levy capì subito che cosa stesse intendendo. Forse poteva riuscire a risvegliarlo…semplicemente con la sua voce!
Proprio quando il Dragon Slayer stava per colpirla e gli altri correvano il più veloce per salvarla, Levy urlò a squarcia gola -“ GAJEEL SALVAMI!”-.
Un urlo così forte che riecheggiò in tutto il salone, lasciando tutti basiti.
Come aveva ipotizzato la Scripter, Gajeel si bloccò a pochi centimetri dal colpirla, cominciando a tremare e ad indietreggiare.
-“L-Levy….Lasciala Perché non riesco a muovermi?! Non…toccarla…  Perché sento questa voce nella mia testa!?Chi sei?! Lascia stare i miei compagni!” e, coprendosi il viso, cominciò a oscillare, come se la sua mente instabile non riuscisse più a controllare il corpo.
Ivan era sbiancato. Se avesse perduto la sua cavia per lui sarebbe stata la fine.
-”Gajeel! Lurido idiota!Che stai facendo!Uccidili! Tutti! ORA!”-
Ma la sua pedina non riusciva a sentirlo, poiché nella sua testa si stava tenendo una lotta ancora più importante e
cruenta : quella contro il vero Gajeel.
Levy aveva il fiatone ed era pallidita: se il suo piano non avesse funzionato adesso sarebbe morta.
-“LAxus! Fallo ora!”- urlò poi la ragazza.
Il biondo prese la rincorsa e cominciò a correre più veloce del vento.
Gajeel era impegnato a combattere contro se stesso e non si era accorto dei suoi movimenti.
All’ultimo il biondo saltò in alto e ,quando riscese a tutta, velocità colpì il dragon slayer con un pugno ben assestato sulla testa, scaraventandolo contro il muro.
Silenzio.
Tutti attendevano, chi speranzoso chi preoccupato.
Quando si calmò tutto, Erza e gli altri videro il corpo del loro amico poggiato alla parete inerme, senza dare segni di vita.
Levy fu la prima a partire e ad andargli vicino.
-“Gajeel! Mi senti Gajeel!?”- urlava lei scuotendolo.
Gli usciva un po di sangue dalla fronte per il colpo, ma respirava in modo regolare.
-“Spero di non avergli fracassato il cranio…”- diceva preoccupato Laxus.
-“Basterà portarlo subito alla gilda! L’importante ora è che ce l’abbiamo fatta a calmarlo!”- lo rassicurò Erza.
-“Quindi..ce l’abbiamo fatta?”- chiese Lucy guardando l’amica, che rispose subito con un cenno del capo.
Dopo quella risposta, lei e Natsu cominciarono a saltellare e a danzare dalla gioia.
Erano tutti felici e gioiosi.
Tutti tranne uno: Ivan.
-“ N-Non è possibile…no…la mia ...creatura…non può essere sconfitta! Tutti quegli anni usati a formarlo…sprecati! NO! NON è POSSIBILE! GAJEEL! FIGLIO DI PUTTANAA! ALZATI ORA! SUBITO! SEI SOLO UN AMMASSO DI SPAZZATURA! “- urlava Ivan furioso.
Si voltarono tutti, lanciandogli degli sguardi agghiaccianti.
Poi Natsu e Laxus insieme lanciarono un colpo creato dall’unione del fuoco della salamandra e i fulmini potentissimi del dragon slayer contro il master , seppellendolo nelle macerie della sua stessa gilda.
-“Tu sei solo spazzatura! Prova a metterti di nuovo contro di noi e sarà la volta buona che ti mando all’inferno!”- urlò Laxus a suo padre.
Poi presero il compagno ferito e uscirono il prima possibile da quell’edificio pericolante.
 
Ce l’avevano fatta davvero.
Avevano recuperato il loro amico e sconfitto Raven tail.
Si incamminarono di nuovo verso casa...tutti insieme.
 
Appena arrivati, tutti i loro compagni gli venirono in contro per salutarli e aiutarli. Alla porta c’era Makarow e Mira che assistevano alla scena del loro ritorno.
Appena Laxus vide suo nonno, fece un sorriso smaliante e alzò la mano, facendo il segno di Fairy Tail.
Subito chiamarono Polluskya, che medicò tutti e soprattutto diede un occhiata a Gajeel.
-“ Chi è che lo ha colpito alla testa?”- chiese lei con occhi di fuoco.
Tutti fecero un passo indietro, lasciando il dragon slayer del fulmine da solo.
La donna lo prese per la guancia e gliela tirò fortissimo, avvicinando il suo viso all’altro -“ La prossima volta vedi di andarci piano! Lo sappiamo tutti che sei forte, ma hai rischiato di fargli venire un trauma cranico! Quindi usa di più il cervello invece dei tuoi muscoli! Stupido come tuo nonno!”-.
-“Signora, come sta Gajeel?”- chiese Levy insieme a Lily.
-“Fortunatamente non ha molte ossa rotte o ferite gravi. La parte più danneggiata però è il cervello. è stato sottoposto a numerose terapie di lavaggio del cervello per anni e i danni causati potrebbero essere permanenti. Appena aprirà gli occhi si vedrà. Inoltre ce anche la possibilità che…”- e si fermò di blocco.
-“ Che cosa!’ Ce lo dica!”- 
-“….prendete anche in considerazione che forse non sarà più come prima…tutto qua….”- concluse lei.
-“ Sempre colpa di mio padre! Quanto vorrei non avere il suo sangue che mi scorre dentro!”- diceva Laxus. Makarow gli posò una mano sulla spalla -“ Questa volta è stata colpa mia…sono stato io a non averlo fermato in tempo… e sono profondamente dispiaciuto…Cosa dobbiamo fare ora?”- chiese lui all’amica.
-“Lasciatelo riposare…chiamatemi quando si sveglierà…e stategli vicino…molte volte aiuta la presenza degli amici.”- disse prima di varcare il portone e sparire.
 
Silenzio.
Sentiva solo questo.
Era buio, ma riusciva a sentire puzza di fumo e non respirava bene. Aprì lentamente gli occhi e il nero dell’oscurità si trasformò in rosso delle fiamme. Tutto intorno a lui stava bruciando ed era circondato dal fuoco e da resti incandescenti. Si sentiva sfinito, senza energie e tossiva continuamente. Non sentiva niente dentro di lui, ne gioia ne paura.
Niente.
Vedeva quella scena orribile come una punizione che qualcuno dal cielo gli aveva inviato per tutte le persone che aveva ucciso in quegli anni della sua triste e breve vita. Si guardò meglio intorno: Vide gente scappare, urlare o scomparire tra le fiamme con grida terrorizzanti .
Scappavano tutti, tranne lui. Decise di poggiarsi ad un pezzo di muro rimasto intatto e aspettare la sua ora. Ora che ci pensava bene, sentiva qualche emozione scorrergli dentro: Felicità.
Si sentiva sollevato che finalmente tutte quelle torture sarebbero finite. Forse sotto sotto non era nemmeno una punizione, ma una liberazione, un aiuto. Ma allora se era felice…perché aveva il viso bagnato dalle lacrime?
All’inizio non capì quella reazione involontaria, ma poi tutto gli fu più chiaro: era felice, sì, ma allo stesso tempo triste perché la sua vita sarebbe finita lì, in quel misero e orribile posto. Sarebbe morto nella cella dove aveva passato tutti quei giorni di prigionia senza vedere mai la luce, gli alberi, il cielo e le nuvole che sognava ogni notte e che desiderava tanto.
Non ci stava. Non voleva, o almeno una parte di lui, mentre l’altra si era già rassegnata alla morte.
Non fece in tempo a decidere quale parte di se ascoltare che il fumo del fuoco gli aveva già riempito i polmoni, facendolo svenire senza accorgersene. Stava per chiudere gli occhi definitivamente, quando sentì una voce lontana chiamare qualcuno.
Non riusciva a riconoscere più i suoni, ma vide all’ultimo una persona in lontananza correre proprio verso di lui. Poi di nuovo il buio.
 
Dopo poco tempo, si sentì più leggero.
I suoi polmoni riuscivano di nuovo a respirare aria fresca. Sentiva diverse voci intorno a lui...di donne e uomini. Lentamente iniziava a comprendere le loro parole e quello che dicevano.
-“Mi servono delle bende!”-
-“Respira! Ora Respira!”-
-“Datemi l’ aflebo subito! Correte! I battiti del cuore si stanno riabbassando!”-
Erano…dottori.
Provò a riaprire lentamente gli occhi. Non c’erano più le fiamme con il loro colore rosso e il loro calore bruciante. Ora intorno a lui c’erano tutte persone con camici bianchi e mascherine sulla bocca che correvano a destra e a sinistra portando cadaveri o persone ferite.
Si accorse dopo qualche secondo che di fronte a lui aveva il viso di una di loro che gli stava bagnando la fronte con una pezza di acqua fredda. Anche lei sulla bocca aveva una mascherina che la faceva respirare meglio, ma quando volle parlare se la spostò.
-“D-dove sono…? Che cosa è successo…?”- disse lui con voce flebile.
-“Stai tranquillo piccolo…ora sei al sicuro e nessuno ti farà più male. Se non fosse stato per il master Makarow a quest ora saresti solo un bel polletto al rosto…”- gli rispose la dottoressa.
-“M-makarow…”- disse il piccolo voltandosi leggermente e vedendo un uomo di bassa statura pieno di bende che veniva medicato vicino a lui. Si guardarono entrambi per un po’ negli occhi, fissi, senza mai distogliere lo sguardo. 
-“Grazie…”- disse in fine con le ultime forze il piccolo Gajeel, chiudendo gli occhi per riposare e con una lacrima sul viso.
 
 
Aprì gli occhi di scatto.
Aveva il respiro affannato e si alzò dal letto con uno scatto improvviso.
Si guardò intorno.
Stava in un…infermeria.
Mentre perlustrava la zona intravide il segno di Fairy Tail sul vetro e questo piccolo dettaglio lo fece tranquillizzare.
Era a casa.
Qualcosa attirò la sua attenzione. Si voltò dalla parte opposta e vide tutti i suoi amici accanto al letto: Levy e Lily si erano addormentati sul materasso e stringevano la sua mano; Natsu se ne stava seduto su un altra sedia e ronfava rumorosamente; Gray era appoggiato al muro e teneva la testa chinata e Lucy si era appoggiata sul mobile accanto.
Erano troppo tranquilli e sereni per svegliarli.
Decise così di uscire dal letto da solo. Riusciva bene a muovere il corpo, anche con tutte le bende che aveva,  ma sentiva una forte fitta alla testa e a volte gli fischiavano le orecchie. Tutte cose, però, che riusciva benissimo a sopportare.
Appena uscì si aspettava di trovare la Gilda in subbuglio, ma al contrario era deserta.
Non l’aveva mai vista così vuota e silenziosa.
camminò verso il bar e prese un bicchiere d’acqua.
-“Ti sei svegliato finalmente…”- 
Una voce lo fece sobbalzare.
Guardò in alto verso il secondo piano e vide una figura scura in controluce.
-“Master…è lei?”- chiese, cercando di parare il sole con la mano davanti agli occhi.
-“Come ti senti giovanotto? Ti fa male da qualche parte?”- chiese lui, scendendo al piano terra con un balzo.
-“No…no…tutto regolare…solo un leggero mal di testa…”-
-“Ricordi tutto di quello che è successo’”-
-“Ho qualche frammento sfocato qua e la… la realtà si confonde con i ricordi che mi tormentano ancora…”-
-“Penso che continueranno a tenerti sveglio ancora un po’…la tua mente sta cercando tutti i pezzi del puzzle per ricomporre il tuo passato…”-
-“Ho fatto del male a qualcuno mentre…?”- 
-“Fortunatamente no…ma anche se fosse successo non sarebbe stata colpa tua. Eri in uno stato di trans e non potevi farci niente…”-
-“Forse... se fossi stato più forte avrei potuto ribellarmi a Ivan a suon di pugni!”-
-“No Gajeel…non è questione di forza muscolare…Ivan ti aveva manipolato la mente già quando eri piccolo… anche se fossi stato il più forte di tutti, non avresti potuto fare niente. Ivan ti avrebbe controllato lo stesso…L’importante ora però è il riposo! Vai subito a letto e fatti una bella dormita! Io vado a chiamare Polluskya…”-.
In quel momento, dall infermeria uscirono tutti i suoi compagni con facce assonnate e sbadigliando.
Appena misero a fuoco la vista e videro Gajeel sveglio e in piedi di fronte a loro, si svegliarono magicamente tutti e gli saltarono addosso dalla felicità.
Makarow rideva di gusto davanti a quella scenetta.
-“A quanto pare non avrai tempo di riposare! Ahaha! Vai e stai con i tuoi amici! Penso che sia il modo migliore per recuperare le forze!”-
Levy e gli altri lo stavano conducendo verso la porta dell’uscita per stare tutti insieme fuori all’aria aperta.
Poco prima di varcare il portone, Gajeel si voltò indietro verso il Master e con un sorriso: 

 
-“Master, lei mi ha sempre protetto... mi ha salvato prima da morte certa e poi dalla solitudine, invitandomi ad entare in questa gilda... e dato che non gliel ho mai detto prima...bhe...Grazie..grazie per tutto quello che ha fatto per me...”-
Con quelle parole lasciò Makarow sorpreso, per poi far comparire sul suo viso un sorriso ancora più grande.
 
                                                              FINE
 
 
 
Nooooooooo!! T__T 
e con questo 10° cap annuncio ufficialmente la fine della FF! :C 
Non so voi ma a me dispiace molto U.U Ora non potrò più leggere le vostre bellissime recensioni sui miei nuovi capitoli e ridere, gioire e infuriarci insieme ç__ç
Uffy! L'importante però è che tutto sia finito per il meglio u.u
è vero che amo scrivere storie drammatiche e super tristi, ma non rinuncio mai ad un bel finale felice :'D
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto la storia fino alla fine ( grazie mille davvero) e a coloro che, oltre a leggerla, hanno pure recensito con commenti stupendi e esilaranti, oltre ai ringraziamenti vi do anche tanti abbracci e baci ( Siete fantastici XD!!).
Spero che la storia nel complesso vi sia piaciuta e che il finale soprattutto vi abbia soddisfatto ^^
La vostra Ever-san vi saluta e ci ritroviamo in futuro con altre FF!! ;D
Un bacio a tutti!!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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