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Autore: telesette    16/01/2014    1 recensioni
Serenity non aveva colpe.
Endymion era innamorato di lei e lei di lui, da sempre, e la luce di un amore tanto sincero non poteva essere offuscato dalle tenebre di uno non corrisposto.
Piuttosto che arrecare dolore, o anche solo turbare in qualche modo la felicità di una famiglia felice, Setsuna preferiva chiudere quel dolore con sé nelle pieghe del tempo.
Era la Custode delle Porte del Tempo, una guerriera solitaria, per sua volontà e scelta.
Serenity ed Endymion non sapevano, e neppure dovevano sapere, i motivi che spingevano Sailor Pluto ad un esilio volontario. Niente doveva turbare l'animo di persone a lei care, così care da farsi carico del silenzio, per la loro gioia e serenità.
Un silenzio di amore...
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Setsuna/Sidia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Amore e silenzio
( immagini tratte da internet )

 

- Chibiusa... Piccolina, che cosa c'è?

Chibiusa non rispose.
Mamoru si chinò dunque ad asciugarle la lacrima ribelle dalla guancia. Lui e Setsuna, venuti a sapere che era ancora fuori con quella fitta nevicata improvvisa, preoccupati erano usciti a cercarla come tutti gli altri.
La piccola era ferma a dondolarsi su un'altalena del parco, con una faccia tristissima e grossi lucciconi che le rigavano il volto, ma non voleva proprio saperne di raccontare cosa le era successo.

- Problemi con Usagi - azzardò Mamoru, pensando subito a chissà quale sciocca disputa. - Avete litigato?

Chibiusa fece cenno  "no" con la testa.

- Piccola Lady - mormorò allora Setsuna, chinandosi a sua volta e sorridendole amorevolmente.
- Pu... - singhiozzò Chibiusa.

Prima che Setsuna potesse fare o dire qualcosa, affondando il volto nel cappotto di lei, Chibiusa prese ad abbracciarla più forte che poteva. Mamoru intuì che non era il caso di porre troppe domande, se la bambina non aveva voglia di rispondere, e che l'unica cosa sensata fosse riportarla a casa.
Lui e Setsuna si scambiarono una breve occhiata d'intesa.

- Ti ringrazio - disse piano Mamoru, stringendole la mano.

Setsuna arrossì lievemente, annuendo con un muto cenno del capo ed un sorriso, allorché entrambi si dissero d'accordo di offrire a Chibiusa una bella tazza di cioccolata calda e telefonare ad Usagi per tranquillizzare lei e le altre. La piccola ritrovò in fretta il solito buonumore e, affidandosi alle mani sicure di entrambi, tutti e tre si allontanarono come una dolce e allegra famigliola sotto la neve d'inverno. 

***

Qualche giorno dopo, offrendosi di accompagnarla a casa dopo la scuola, Setsuna decise di chiacchierare un po' con Chibiusa circa il suo sparire così senza dire niente a nessuno.

- Non sei un po' troppo grande, per metterti a fare queste cose, Piccola Lady? - la rimproverò lei bonariamente. - Eravamo tutti molto preoccupati per te!
- Lo so, mi dispiace...
- Per quanti problemi tu abbia, non devi dimenticare che sono in molti qui a volerti bene: Mamoru, Ami, Rei, Makoto, Minako... Anche Usagi te ne vuole, a modo suo!

Chibiusa chinò il capo mestamente, calciando via alcuni sassolini col piede, prima di sollevare di nuovo il proprio sguardo in quello di Setsuna.

- Pu, posso chiederti una cosa?

Setsuna annuì.

- Tu hai mai avuto problemi, nel dire a qualcuno che ti piace?
- E' una domanda difficile, Piccola Lady - ammise Setsuna con una smorfia. - L'imbarazzo nel mettere a parte qualcuno dei propri sentimenti è tipico ad ogni età: non si può essere sicuri che una persona ricambi o meno un certo tipo di affetto, se non glielo facciamo capire in modo chiaro e diretto...
- E tu come ti comporteresti, se qualcuno te lo dichiarasse apertamente ma tu invece non provi la stessa cosa?
- Proverei a spiegarglielo, in modo che possa capire e accettarlo!
- Mmm...

Chibiusa pareva alquanto dubbiosa.

- Posso farti un esempio, Pu?
- Ma certo, dimmi pure!
- Ecco, come risponderesti, se Mamoru ti chiedesse un appuntamento?

La domanda, così a bruciapelo, colse Setsuna del tutto impreparata.
Mamoru Chiba, ossìa Endymion, futuro sposo della Principessa Serenity e padre della Piccola Lady.
L'unico uomo al mondo, per il quale Setsuna aveva scelto l'eterna solitudine come guardiana del tempo.
Nessuno sapeva dell'amore proibito di Sailor Pluto, lei stessa preferiva tacere per scongiurare spiacevoli conseguenze, pure se il cuore di lei non faceva altro che ricordarle costantemente quanto vicino e lontano fosse l'oggetto del suo desiderio.

- Beh, è un po' improbabile - rispose, cercando di dissimulàre il proprio sussulto con una risata. - Mamoru è un carissimo ragazzo ma solo e semplicemente un amico, un buon amico, niente di più!
- E' esattamente così tra me e Carlo - spiegò seria Chibiusa. - Solo che non sapevo cosa rispondergli, mi sono vergognata a morte... oltretutto lui piace molto a Myriam, la mia migliore amica, e non voglio che lei se la prenda con me!

Ora Setsuna cominciava a capire.
Evidentemente i problemi di cuore dovevano essere una costante per la Famiglia della Luna, indipendentemente da quanto fossero seri o meno.
Sotto questo aspetto, a pensarci bene, vi era quasi un lato comico... anche se non poteva certo minimizzàre o ferire la sensibilità di Chibiusa, facendo osservazioni in tal senso.
Setsuna sospirò leggermente, scegliendo con cura le parole da usare, e nel contempo rifletté su tutte quelle ironiche somiglianze.
Il piccolo Carlo, innamorato cotto di Chibiusa, era segretamente desiderato dall'amica di quest'ultima.
Setsuna era innamorata di Endymion, il quale però non aveva occhi che per la sua dolce Serenity.
Tanto la madre quanto la figlia dovevano avere un potenziale attrattìvo enorme, per risultare così irresistibili agli occhi dell'altro sesso, e non gliene si poteva certo fare una colpa.
Nel caso di Chibiusa, era un problema abbastanza semplice: lei voleva bene a Carlo ma solo come amico, soprattutto conoscendo e rispettando i sentimenti di Myriam per lui, dunque era sufficiente una chiarificazione per mettere le cose a posto.
Purtroppo per lei, invece, era tutto molto più complicato.

- Su con la vita, Piccola Lady - sorrise. - Devi solo e semplicemente essere onesta, soprattutto per rispetto della tua amicizia con Carlo e con Myriam, e vedrai che le cose si aggiusteranno completamente da sole!
- Dici davvero, Pu?
- Ma certo!

Chibiusa sembrò già molto più sollevata.

- Meno male che ci sei tu - mormorò. - Così posso davvero confidarmi con qualcuno!
- Beh, suppongo che anche Usagi ti avrebbe dato lo stesso suggerimento...

Chibiusa strinse gli occhi.

- Stai scherzando - commentò acida. - L'ultima volta che ho provato a chiederle un consiglio, non ha fatto altro che leggere fumetti e sghignazzare come un'oca sul pavimento!

Solo ad immaginare la scena, Setsuna sbarrò gli occhi, con una grande goccia lungo la fronte.
Cambiando subito argomento, Chibiusa schizzò subito in piedi e guardò Setsuna con grande ammirazione e riconoscenza. Costei le passò affettuosamente la mano nei soffici capelli rosa, ben sapendo quanto le piacessero le coccole, e subito Chibiusa prese a giocare con la mano dell'amica girandoci attorno.

- Lo sai, Pu - esclamò d'un tratto. - Sei quasi meglio della mia mamma!
- Ma... Piccola Lady ?!?
- Scherzavo - aggiunse poi, mostrandole un palmo di lingua.
- Non si scherza su queste cose, non va bene - sottolineò dunque Setsuna, dandole un leggero colpetto sul naso con la punta dell'indice per ammonìrla. - Hai già una mamma e un papà straordinari, non si fanno certi paragoni, d'accordo?
- Va bene, promesso - obbedì la bambina, afferrando lesta lo zaino e correndo subito a casa. - Ciao Pu!

Nel vedere Chibiusa così allegra  spensierata, in realtà Setsuna non poteva negare per lei un misto di affetto ed amore quasi materni.
Non era sua figlia, ma avrebbe tanto desiderato che lo fosse.
Tante volte, nell'intimo dei suoi pensieri, sognava come sarebbe potuta essere la sua vita accanto a Re Endymion: potersi stringere e giacere accanto all'uomo che amava, offrirgli amore e sentirsi ricambiata, vivere con lui e per lui, condividere assieme le gioie e le sofferenze, essere parte di lui, essere la sua famiglia, donargli dei figli...
Purtroppo ciò non era e non sarebbe mai stato possibile.
L'uomo che Setsuna amava, con tutto il cuore e con tutta sé stessa, apparteneva ad un'altra: una principessa con un destino molto più importante del suo, alla quale Setsuna doveva eterna fedeltà e lealtà, e che non meritava certo qualcosa come odio o gelosia.
Serenity non aveva colpe.
Endymion era innamorato di lei e lei di lui, da sempre, e la luce di un amore tanto sincero non poteva essere offuscato dalle tenebre di uno non corrisposto.
Piuttosto che arrecare dolore, o anche solo turbare in qualche modo la felicità di una famiglia felice, Setsuna preferiva chiudere quel dolore con sé nelle pieghe del tempo.
Era la Custode delle Porte del Tempo, una guerriera solitaria, per sua volontà e scelta.
Serenity ed Endymion non sapevano, e neppure dovevano sapere, i motivi che spingevano Sailor Pluto ad un esilio volontario. Niente doveva turbare l'animo di persone a lei care, così care da farsi carico del silenzio, per la loro gioia e serenità.
Un silenzio di amore.
Quello era il silenzio di chi, per amore e rispetto, preferiva soffrire senza dir niente a nessuno. Setsuna amava Endymion, lo amava profondamente, ma amava anche le persone che lui amava.
Amava la luce negli occhi di Endymion, ogni qualvolta questa si rifletteva negli occhi di Serenity e della Piccola Lady, ed era una luce che semplicemente non poteva riflettersi in lei con la stessa radiosità.
Lo sapeva.
Setsuna lo sapeva da sempre.
E perché loro fossero felici, purtroppo, lei non poteva far altro che accettarlo.

FINE

   
 
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