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Autore: thatsjonasmile    16/01/2014    0 recensioni
la sensazione che provo quando sono con lui, è indescrivibile.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT'S JUST A CIGARETTE.




Fissavo quella sigaretta che mi stava tentando da almeno cinque minuti. “Nicholas smettila di suonare”. Suonava e cantava al pianoforte uno dei suoi successi. Milioni di cuori impazziti di ragazzine scalmanate che urlavano il suo nome, solo per una stupida canzone. Milioni di cuori andati in frantumi quando mi ha dato quello stupido bacio davanti al mondo intero. Ero stata in grado di sentire i loro pianti. Gli avevo detto che ero felice di amarlo all’insaputa di tutti. Gli avevo detto che quello che contava era già nostro, non c’era bisogno di dirlo a tutti. Ero felice di essere semplicemente la sua amica agli occhi di tutti. E invece no. Ha voluto prendermi per mano in quella strada affollata di New York. Ha voluto tirarmi a sé come faceva sempre dopo un suo concerto nel suo camerino. Ha voluto baciarmi. Come se fosse la cosa più semplice di questo mondo. Come se baciandomi stesse respirando. I rumori dei flash erano insistenti, ma lui continuava a tenere la sua mano a contatto con la mia, le sue labbra sulle mie. E adesso ero barricata in casa, con la sua voce nelle orecchie.
“Sai che non puoi fumare”. Adesso era dietro di me. Ero seduta accanto al muretto della veranda che giocherellavo con una sigaretta in mano. “Perché no?” Continuavo a far girare quella sigaretta tra le dita, irritata. “Sei preoccupato che il mondo intero parli del fatto che ‘la ragazza di Nick Jonas’ fuma?” In silenzio si sedette accanto a me. “Lo so che è brutto, ma..”  “Non è brutto. Fa schifo.” Mi sembrava di aver alzato troppo la voce, ma chi se ne frega. “Calmati Selena, o la spezzerai”  “Beh non è quello che volevi?”  “Se proprio non ne puoi fare a meno, fai pure”. Tastai sul tavolo accanto a me in cerca di un accendino.  Lo trovai e accesi la sigaretta. Buttare fuori il fumo mi sembrava un gesto liberatorio. “Scusami per come ti ho trattato, ma questa situazione mi uccide”. Un tiro. Nicholas era steso per terra che osservava le stelle. “Lo so”.  “E io non ho la pazienza per sopportare quelle belve delle tue fans”. Due tiri. Sentii Nick ridacchiare. “Lo so”.  “E a me non importa se quelle lì si fanno seghe mentali pensando al mio ragazzo, l’avrei fatto anch’io, insomma.. ma non capisco perché provino tutto questo odio nei miei confronti”. Tre tiri. “Seghe mentali?”. Buttai fuori il fumo. “Non penserai mica che ti amano solo per la tua musica, Nicholas? Non potrai mai immaginare i pensieri perversi che fai fare con quel tuo corpo!”. Quattro tiri. “E ti da fastidio questo? Ti da fastidio che le ragazzine facciano dei pensieri.. diversi nei miei confronti?”.  “No. Beh un po’. Ma mi da fastidio il solo pensiero che tu possa innamorarti di qualche bella ragazza”. Cinque tiri.
Sentii il suo viso nell’incavo tra la mia spalla e il collo. Mi diede un leggero bacio sulla pelle. “Sei bellissima quando sei gelosa”. Spensi la sigaretta schiacciandola per terra, mi girava la testa, non ero più abituata a fumare. “Quindi non hai escluso che potrebbe succedere”. Fissai Nicholas con gli occhi sbarrati. Le sue labbra si inarcarono in un sorriso. “E non farmi quel sorriso tenero Nicholas, sai che non mi incanti”. Gli puntavo il dito contro il petto, mentre lui cercava di avvicinarsi a me. “Sei troppo puntigliosa”  “Vedi? Continui a girarci intorno, ma non hai ancora smentito”  “Cosa dovrei smentire?”  “Non fare lo stupido Jerry. Sai che divento una bestia quando fai così”  “Tu sei la mia ragazza. E non ce ne saranno altre. Contenta?” “Avresti potuto fare di meglio”. Mi sedetti sulle sue gambe incrociando le mani al suo collo. Mi avvicinai per baciarlo. “Puzzi di fumo”. Nick si allontanò da me facendo una smorfia. “Come vuoi”.
Mi alzai e mi diressi in cucina. Presi un bicchiere e ci versai dell’acqua. Ero appoggiata al lavandino a bere. Sentii delle calde labbra baciare il mio collo, i suoi tocchi leggeri mi facevano venire la pelle d’oca. Le sue mani erano sui miei fianchi. Mi girai a guardarlo negli occhi. “Non puzzo più di fumo?”. Chiesi con tono sprezzante, almeno quanto la sua faccia di prima. “Quando ti ci metti sai essere proprio acida”. Mi tirò a sé con le mani. “Quando ti ci metti tu sai essere tremendamente sexy”. Presi a baciargli il collo toccandogli i capelli.  “Sai che non mi piace quando mi toccano i capelli”.  “Ricordati che sei già in torto, non farmi arrabbiare una seconda volta”. Parlavo tra un bacio e l’altro. Ancora intenta a mordere e baciare la sua pelle lo spinsi delicatamente verso il muro.
Mordendomi il labbro gli tolsi la maglietta. La sua dog tag penzolava lucida dal suo collo. Da quando era con me aveva rinunciato a tenere il suo anello con sé. Molti mi hanno criticata per questo, ma a me e Nicholas soprattutto, interessava  vivere al meglio il nostro rapporto, niente escluso. I nostri corpi combaciavano perfettamente. Le nostre lingue danzavano insieme freneticamente, le mie mani percorrevano il suo petto velocemente, soffermandosi spesso ad accarezzargli il collo. Scendendo più giù incontrai la sua cintura, regalo di suo fratello, sicuramente. Cercai di slacciarla, ma non ce ne fu verso. Dovevo dire a Joseph di trovarne altre più facili da togliere. Sorrisi a quel pensiero, tanto che le mie labbra formarono un sorriso anche su quelle di Nicholas. Finalmente si decise a facilitarmi il compito. Dopo essersi tolto i pantaloni ribaltò la posizione. Contro il muro questa volta c’ero io. Mi sbottonava la camicia con forza, quasi la stava strappando. Appoggiandomi sul suo corpo gli diedi lo spazio tra la mia schiena e il muro per slacciare il reggiseno, che una volta tolto lanciò per aria. Passò a togliermi i pantaloni, stavolta senza intoppi. Eravamo entrambi nudi, l’uno tra le braccia dell’altro. Mi alzò facendomi avvolgere la sua vita con le gambe. Prese a baciarmi il corpo, soffermandosi di più sui seni, poi (finalmente oserei dire) entrò dentro di me. La sensazione che provavo quando sentivo invadermi il corpo da Nicholas era qualcosa di indescrivibile. Amavo la dolcezza con cui iniziava quei movimenti, per poi continuare in modo più deciso e quasi violento. Amavo il modo in cui sentivo il suo nome forzare per uscire dalle mie labbra. Amavo il modo in cui mi faceva sentire sempre più sua, ogni giorno che passava.
Nonostante avessimo finito non osavo scendere da lui. Rimasi a cingergli la vita con le gambe, con le mani che gli accarezzavano il collo, e le mia lingua nella sua bocca. Non volevo assolutamente separarmi da lui. Mi massaggiava le gambe, e questa cosa mi piaceva da impazzire.
Fin quando suonò il campanello.
Baciandolo emisi dei lamenti, poi staccò seppur di poco le labbra dalle mie. “Selena, dovrei vedere chi è”. Mi diede un bacio a stampo e mi fece scendere.  Ci rivestimmo entrambi in fretta. “È Joe..”  “Fallo salire, devo dargli un consiglio”
Gli sorrisi e andai in veranda abbottonandomi la camicia. “Che vai a fare?” Mi gridò dalla porta di ingresso. “È solo una sigaretta, Nicholas!”

 
  
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