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Autore: Graffitisuimuri    17/01/2014    5 recensioni
<< Signorina Merryweather non lo sa che è maleducazione far aspettare i gentiluomini? Miss Heliotrope non le ha insegnato niente? >> Maria storse il naso, offesa << e voi sareste un gentiluomo Sir? Quando vi ho conosciuto non eravate altro che un brigante >> ed eccola la mia piccola Maria, lei con la sua lingua biforcuta.
<< Un brigante della quale siete innamorata Miss, e che vi ama con tutto se stesso >> le guance le si tinsero di rosso tenue << voi mi amate? Ne siete proprio sicuro Robin? >> la strinsi più forte al petto, sentendo il suo cuore accelerare sotto il mio tocco << sicuro come non lo sono mai stato nella mia vita Maria >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Merryweather, Robin De Noir
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Baci al chiaro di luna.
Valle di Moonacre anno 1845.
 
Sedevo all’ombra di un albero, con lo sguardo rivolto verso l’alto a contemplare la splendida luna piena. Aspettavo, con una certa impazienza, l’arrivo della piccola Merryweather, sempre in ritardo. Un classico.
Era un po’ di tempo che ci incentravamo così, di nascosto, nel bosco ai confini di Moonacre come unnico testimone della nostra trasgressione il bosco. Solitamente passeggiavamo al chiaro di luna e solo a notte inoltrata Maria mi concedeva un bacio, o due. Era pudica la ragazzina, ed in più era stata educata da Miss Heliotrope che sicuramente nella sua vita non aveva mai concesso più di una carezza all’ altro sesso. Ma la cosa non mi dispiaceva più di tanto, mi piaceva vederla arrossire ad una mia carezza un po’ più spinta o al contatto con le mie labbra. Era divertente, straordinariamente divertente, anche farla arrabbiare; magari con una battutina sarcastica. Mi piaceva anche il suo viso imbronciato a dirla tutta: quando aggrottava le sopracciglia e faceva sporgere il labbro. Spesso aumentava il passo tentando di seminarmi ed io la riacchiappavo con così tanta facilità che era quasi palese fingesse. A quel punto, spesso, tentavo di rubarle un bacio chinandomi sopra di lei sovrastandola di buoni dieci centimetri ma a poche spanne dalle mie labbra la ragazza mi sfuggiva dalle mani – approfittando di una mia momentanea distrazione – apostrofandomi con un: << Robin De Noir, cosa accidenti credi di fare!? >>.
Sentii distintamente il fruscio delle foglie e due mani delicate coprirmi gli occhi. Sorrisi a quel contatto.
Di scatto, senza darle il tempo di reagire, mi voltai afferrandola per i fianchi trascinandola sulle mie ginocchia << Signorina Merryweather non lo sa che è maleducazione far aspettare i gentiluomini? Miss Heliotrope non le ha insegnato niente? >> Maria storse il naso, offesa << e voi sareste un gentiluomo Sir? Quando vi ho conosciuto non eravate altro che un brigante >> ed eccola la mia piccola Maria, lei con la sua lingua biforcuta.
<< Un brigante della quale siete innamorata Miss, e che vi ama con tutto se stesso >> le guance le si tinsero di rosso tenue << voi mi amate? Ne siete proprio sicuro Robin? >> la strinsi più forte al petto, sentendo il suo cuore accelerare sotto il mio tocco << sicuro come non lo sono mai stato nella mia vita Maria >> tentai di catturare le sue labbra con un bacio ottenendo in cambio una spinta leggera. Sempre la solita.
<< Robin! >> gracchiò scendendo dalle mie ginocchia strappandomi una risata << siete un villano! >>.  Mi affrettai ad alzarmi per inseguirla attraverso la vegetazione, seguii il fruscio dei suo passi fino a quando anche lo strascico della sua camicia da notte scomparve dalla mia vista insieme al rumore provocato dai suoi passi. Entrai nel panico, dove si era cacciata quella sciocca?.
 Perlustrai con lo sguardo a destra a sinistra alla ricerca della capigliatura rossiccia di Maria. << Maria! >> urlai in preda al panico. Due braccia esili mi circondarono il collo, la sua risata mi solleticò l’orecchio << eravate in pena Robin? >> chiese con quel fare da furbetta, lo stesso che aveva utilizzato la sera della cinque millesima luna.
<< In pena? Certo! Ci tengo alla mia vita, non intendo incorrere nelle ire di vostro zio >>.
<< Mio zio è troppo occupato con Loveday per accorgersi della mia assenza >> nella sua voce si poteva distinguere perfettamente il risentimento. Maria adorava Loveday tanto quanto suo zio Benjamin ma aveva come l’impressione che lui in questi ultimi tempi la stesse trascurando. Ed era più che sensato, dopo due anni di tentativi Loveday era rimasta incinta e Benjamin era talmente contento che aveva cominciato a riempirla di continue e premurose attenzioni.
<< Siete una sciocca Merrywheder, vostro zio vi ama. Solo che adesso mia sorella è incinta e ha bisogno di tante attenzioni >> le carezzai il viso niveo, aveva una pelle morbidissima. Percorsi con le dita la linea del suo collo provocandole piccoli brividi. Ghignai soddisfatto.
<< E poi voi avete me Maria, non vi bastano le mie attenzioni? >> il viso della giovane si addolcì, tese la mano e mi scompigliò i ricci neri << voi siete una delle cose più belle che mi sia mai capitata, adoro le vostre attenzioni. Ma zio Benjamin è come un padre per me, essere ignorata da lui non mi fa stare bene >> delicatamente, con la punta delle dita, accarezzò il mio viso << ma ci pensate voi a farmi stare bene. Ogni volta, quando sto con voi, sto bene >>. Le piombai sulle labbra, senza chiedere nemmeno il permesso, perché le sue parole mi avevano fatto tremare il cuore così forte che non ero riuscito a trovare le parole adatte per esprimermi. Forse non esistevano nemmeno delle parole per descrivere davvero cosa stessi provando in quel momento.
Le sue mani si appoggiarono sul mio petto mentre io la spingevo delicatamente contro la corteccia dell’albero alle sue spalle
 
Cosa mi fate piccola Principessa della Luna.
 
 
Le mie mani si fecero più audaci abbandonando l suo viso per artigliarle i fianchi morbidi. Maria emise un piccolo gemito, rispondendo al bacio con la stessa intensità. Avvertivo l’ urgenza sulle sue labbra, come se anche lei non stesse aspettando altro.
Le passai la lingua sulle labbra prima di mordergliele delicatamente. Sono così morbide, rosse, invitanti. La parte del corpo che preferivo di lei, subito dopo l’animo ribelle e la cocciutaggine.
Come avevo fatto a ridurmi così?.
Il Robin di prima – quello con la bombetta in testa – se lo chiedeva spesso. Da quando sono nato fino ai miei quindici anni – anno in cui avevo incontrato Maria – ero sempre stato un ragazzino schivo, taciturno, cresciuto con un padre che mi aveva ritenuto sempre un buon a nulla e una madre che potevo ricordare solo tramite le storie che mi venivano raccontate. Non credevo nell’amore, semplicemente perché nessuno me ne aveva mai dato tranne Loveday, forse, ma alla fine se ne era andata pure lei. Poi Maria era entrata nella mia vita, nel modo più assurdo possibile, e l’aveva sconvolta facendo uscire la parte di me stesso che ancora non conoscevo. Un Robin capace di amare e bisognoso d’affetto, senza più la bombetta a coprimi i ricci tra le altre cose.
Maria mi stampò un lungo, lento bacio a fior di labbra e piano,piano si scostò. Sbuffai, possibile che dovesse sempre fare così?.
<< Che c’è Robin? Perché mi fate quello sguardo? >>.
<< Secondo voi perché? Succede sempre così ci baciamo ma sul più bello voi vi tirate indietro! >>.
Ridacchiò.
<< Oh Robin, su avanti non fate così. Potremo fare quello che vogliamo dopo il  matrimonio >> inarcai leggermente il sopracciglio facendomi spuntare un ghigno divertito << e cosa vi dice che io vi sposerò? >>. Lo sguardo di Maria si fece serio, le labbra assunsero una piega imbronciata così come le sopracciglia << quindi voi non intendete sposarmi eh? Allora potete anche scordarvi che vi baci! >>. Incrociò le braccia al petto gonfiando le guance.
Ho già detto che amavo il suo lato orgoglioso?.
<< Maria, avanti, non fate così. Vi sposerei anche subito se potessi lo sapete >> gli occhi scuri le si illuminano << allora facciamolo! Sposiamoci stanotte >> mi prese le mani << avanti Robin non vi sembra una buona idea? >>. Le sorrisi dolcemente, depositandole un bacio sulla fronte << lo sapete che lo farei anche adesso ma vostro zio Benjamin mi ucciderà e io sono giovane e intendo vivere ancora a lungo >> lei ridse cogliendo la mia ironia << d’accordo De Noir ma prima o poi ci sposeremo vero? >> annuii << giuro che prima o poi sarai mia moglie Maria Marryweder >> suggellai questa promessa con un bacio. Appena in tempo perché Worlf – cane impiccione – arrivasse a prendere Maria per riportarla casa, lui era il terzo detentore del nostro piccolo segreto, fortunatamente non poteva parlare.
Guardai Maria allontanarsi verso Moonacre, si voltò lanciandomi un bacio e io alzai la mano pera afferrarlo. Dopodiché sparì anche io tra gli alberi del bosco. 









 
Salve!
Sono piccola98 e questa è la prima volta che scrivo in questa categoria.
Allora, io avrò visto questo film ( e sono intenzionata a leggere il libro ) almeno un migliaio di volte
e ammetto che il finale mi ha sempre e dico sempre lasciato con l'amaro in boccca.
Quindi ho pensato di scrivere un breve seguito sulla storia d'amore dei nostri due protagonisti.
Spero possa piacervi quasi quanto è piaciuto a me scriverolo.
baci.
piccola98.
  
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