Quando la mano di Clay si premette con forza e decisione sulla mia bocca, non riuscii ad impedirmi di tremare visibilmente, rivolgendo al mio Presidente uno sguardo confuso e quasi timoroso.
Clay però non parlò. Non tentò di incantarmi con inutili scuse sulla protezione o quant'altro, si limitò a fissarmi prima si afferrarmi e costringermi prono sul lettino della cella.
Tremai ancora e cercai istintivamente di liberarmi quando il peso di Clay mi schiacciò contro il materasso, impedendomi per la seconda volta di parlare.