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Autore: Neverlethimgo    17/01/2014    9 recensioni
Una professoressa scomparsa, la festa di fine anno annullata.
Tre ragazze e tre ragazzi che s'immischieranno in affari che non li riguardano, andando incontro ad eventi (forse) spiacevoli...
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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vi consiglio di ascoltare questa canzone mentre leggete.


Epilogo.
 
Il pomeriggio seguente sembrò non voler trascorrere più, Lexy era rimasta seduta su una scomoda sedia, di fronte ad un paio di uomini in divisa, per diverse ore all’interno della centrale di polizia. Le vennero poste domande su domande e la cosa più difficile non fu trovare l’esatta risposta, ma cercare di non dire altro che la verità.
Si sentì in contrapposizione con sé stessa perché, dopotutto, le dispiaceva far ricadere maggiormente la colpa su di Mark.
Ti ha mai fatto del male?” le domandò l’uomo in divisa e Lexy riportò immediatamente lo sguardo su di lui. Dischiuse le labbra, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono, dopodiché scosse il capo, sentendosi quasi in dovere di nascondere quel ricordo.
Bene, ti ringrazio per aver risposto a tutte le domande. Sei libera di andare” le disse infine e, prontamente, la ragazza si alzò da quella sedia. Lasciò la stanza e si ritrovò davanti la figura di Justin, il quale non esitò un solo istante prima di abbracciarla e lasciarle un bacio sulla fronte.
Andiamocene” mormorò Lexy, con l’intenzione di non voltarsi, ma una voce giunse alle sue orecchie, richiamando la sua attenzione.
Dimenticavo di dirti che, se hai intenzione di rivederlo, potrai farlo ogni mercoledì mattina, dalle ore dieci in poi.
La ragazza annuì, mormorando un flebile ‘grazie’, dopodiché lasciò quell’edificio, stringendo saldamente la mano di Justin nella sua.
 
Andrai da lui?” le domandò Justin una volta fuori dalla centrale di polizia. Lexy arrestò i suoi passi, posando lo sguardo avanti a sé, quasi come se ci stesse pensando, ma in realtà sapeva già la risposta.
Sì, voglio assicurarmi che stia bene” mormorò e, udendo quelle parole, Justin contrasse la mascella, sforzandosi di non dar voce ai suoi pensieri.
So che non sarai d’accordo, ma voglio farlo comunque.
Se vorrai rivederlo, per me andrà bene. Non posso impedirti di fare quello che vuoi, non voglio essere esattamente come lui” ribatté il biondo - per niente sicuro della sua risposta - abbozzando un sorriso, ma durò poco, perché l’istante dopo era già ritornato serio.
Lexy sorrise e si avvicinò a lui, prendendo entrambe le mani tra le sue e guardandolo negli occhi. “Grazie, Justin, lo apprezzo davvero tanto.
 
 
Il mercoledì successivo…
 
Lexy, sei sicura di volerci andare da sola? Possiamo venire con te se vuoi” le domandò Kate e Grace l’affiancò, annuendo e mostrando il suo appoggio.
Sì, preferisco andarci da sola” rispose Lexy, salutando con un cenno di mano le sue amiche, prima di sparire all’interno della centrale. Guardò l’orologio, segnava le dieci in punto e, prima di avvicinarsi alla guardia in divisa, prese un respiro profondo.
Devo chiederti di aprire la borsa” le disse l’uomo in divisa e la ragazza annuì, aprendo la borsa e mostrandogli il contenuto.
D’accordo, entra pure” continuò, aprendole la porta e facendola passare. Era la prima volta che si trovava in quell’ala dell’edificio e rimane immobile a guardarsi attorno per alcuni istanti.
Tutti i detenuti erano vestiti allo stesso modo, ma non le fu difficile individuare la figura di Mark, sebbene fosse di spalle.
Chi stai cercando?” le domandò un’altra guardia, affiancandola.
Mark Reed” rispose lei, “ma credo che sia-” non fece in tempo a finire la frase che Mark si voltò, rimanendo completamente sorpreso nel vederla lì.
Hai venti minuti di tempo” l’avvertì l’uomo, prima di lasciarla andare e la ragazza annuì, avvicinandosi al ragazzo.
Che cosa ci fai qui?” le domandò lui, incapace di nascondere un sorriso.
Non si aspettava di rivederla, non così presto almeno, ma, ciò che più lo aveva stupito, era il fatto che fosse stata lei a decidere di vederlo di sua spontanea volontà.
Volevo solo assicurarmi che stessi bene. Mi hanno detto che potrò venire tutti i mercoledì, anche se per poco” rispose lei, riferendosi a quanto le aveva detto poco fa quell’uomo. Venti minuti non era molti, ma erano pur sempre meglio di niente.
Sono contento che tu sia venuta” mormorò lui, muovendo un altro passo verso di lei e guardandola dritto negli occhi. La ragazza abbozzò un sorriso, ma distolse lo sguardo da quello di lui.
Per quanto tempo dovrai rimanere qui?” gli domandò e quel sorriso scomparve all’istante dal viso del ragazzo.
Per ora quattro anni” rispose lui, usando un tono di voce basso, “ma devono ancora rivedere molte cose, per cui potrebbero anche aumentare.
Capisco” mormorò lei, incapace di nascondere quell’espressione triste.
Oh, andiamo Lexy, non fare quella faccia. È già abbastanza deprimente rimanere qui dentro, non voglio che continui a sembrare così triste anche per quel poco di tempo che passeremo insieme” e anche quelle parole sembravano più una supplica, che una semplice richiesta.
Hai ragione, scusa” disse lei, sforzandosi di sorridere.
Al tuo amico non da fastidio il fatto che tu venga qui?” le domandò Mark, senza preoccuparsi di mascherare quella punta d’ira presente della sua voce.
No” rispose lei, “non m’impedirà di vederti.
Il ragazzo annuì e si sedette sulla sedia accanto al tavolo dietro di lui.
Se non altro non si sta comportando come facevo io” mormorò poi, avvertendo il senso di colpa farsi spazio dentro di sé.
Siete completamente diversi, non puoi fare certi paragoni” puntualizzò Lexy, avvicinandosi si un altro po’ a lui.
Lo so” mormorò lui, curvando le labbra verso l’alto quando un pensiero gli attraversò la mente. “So anche che, quello che provi tu per lui, non è ancora così forte rispetto a quello che provavi per me. Non è vero?
Lexy rimase spiazzata da quella domanda, spostò lo sguardo su di lui, incapace di ribattere.
Non importa, non voglio saperlo adesso” continuò lui, afferrandole il polso e costringendola a sedersi sulle sue gambe. Le gote della ragazza diventarono improvvisamente più rosee, ma abbassò il capo per cercare di nasconderlo.
Mark avvolse entrambe le braccia attorno alla sua vita e la strinse leggermente a sé, appoggiando la fronte sulla sua spalla.
Grazie per essere venuta” mormorò poi e Lexy si decise a ricambiare quell’abbraccio.
Incrociò per un attimo lo sguardo della stessa guardia che poco prima l’aveva fatta entrare, il quale picchiettò l’indice contro l’orologio da polso che indossava, intimandole di velocizzare quel saluto.
Devo andare adesso” biascicò lei, sciogliendo quell’abbraccio ed alzandosi. Mark annuì, sebbene riluttante. “D’accordo, a mercoledì.
La ragazza percepì quelle parole come una specie di promessa, sentendosi in dovere di mantenerla e l’avrebbe fatto.
 
 
Mentre ripercorreva la strada che l’avrebbe portata a casa, Lexy avvertì una fastidiosa morsa avvolgerle lo stomaco, sentì gli occhi pizzicare e la vista annebbiarsi. Più cercava di allontanare l’immagine della figura di Mark dalla sua mente, più questa riappariva, costringendola a fare un salto nel passato, ricordando tutto ciò che avevano condiviso.
Era stata una storia colma di alti e bassi, lei stessa non avrebbe mai negato di aver sofferto davvero tanto, eppure sentiva la sua mancanza. Non avrebbe mai immaginato di arrivare al punto dal poterlo vedere soltanto per venti minuti alla settimana, costretto a rimanere dietro alle sbarre per uno degli atti più terribili che mai si potessero compiere.
Quando fece per avvicinarsi al vialetto di casa sua, vide in lontananza la figura di Justin e quei pensieri negativi scomparvero. Gli sorrise, asciugandosi velocemente la lacrima che poco prima le aveva rigato la gota sinistra. Corse verso di lui e lo abbracciò, per poi stampargli un bacio a fior di labbra.
Com’è andata?” le domandò lui.
Bene, direi” rispose lei, abbozzando un sorriso.
Improvvisamente, la suoneria del cellulare riempì l’aria e sbuffò al solo pensiero di cercarlo all’interno della borsa.
Rispose, attivando il vivavoce per la chiamata in arrivo di Kate.
Che succede?” domandò Lexy, assumendo un’espressione stupita.
Io e Grace stavamo per andare a lezione di storia, ma pare l’abbiano sospesa e non sappiamo il perché.
Justin sbarrò gli occhi, dedicando un’occhiata colma di supplica a Lexy.
No, ti prego, no. Lexy, stanne fuori. Abbiamo già rischiato abbastanza” sbottò Justin, indietreggiando di poco. Lexy scosse il capo, sorridendo.
Kate, non sei divertente” mormorò la ragazza.
Ma non sto scherzando! ribatté l’amica dall’altro capo del telefono, usando un tono di voce alquanto preoccupato.
Lexy spostò lo sguardo verso Justin, il quale scosse ripetutamente la testa.
D’accordo, arriviamo” disse lei, chiudendo la chiamata.
Dio, ma sei impossibile!” sbottò lui, allargando le braccia e seguendo Lexy lungo la strada che portava alla loro scuola.
Ti prometto che non ci cacceremo nei guai” lo rassicurò lei, sorridendogli.
Perché ho la strana sensazione che, invece, sarà così?” si azzardò a domandare il biondo, senza nemmeno riuscire a capire per quale motivo la stesse seguendo.
Intuizione?” lo schernì lei, per poi prendergli la mano ed iniziando a correre lungo quella strada.
Ma quale intuizione!” sbottò lui, sbuffando, “tu hai una vera e propria ossessione per questo genere di cose.
Probabilmente è colpa tua” mormorò lei, stringendosi nelle spalle e ricevendo un’occhiata colma di stupore da parte del biondo.
Forse sarà perché con te al mio fianco ho tramutato tutte le paure in un ossessione, per cui mi sento totalmente obbligata ad andare fino in fondo a questa storia. Puoi decidere di non seguirmi, se vuoi.
Justin rimase indietro di qualche passo, rimuginando su quanto Lexy aveva appena detto e sbuffò sonoramente.
Aspettami!” gridò lui, facendola sorridere.




 
Fine.


Spazio Autrice:
Inizialmente, avevo intenzione di far passare più tempo prima di aggiornare, poi però, visto che oggi qualcuno ha deciso di far concludere la mia storia preferita, ho deciso di concludere anche io la mia.
Avevo in mente il finale già da tempo, ormai va sempre così con le storie che scrivo: so come iniziarle e come farle finire, per il resto 'vuoto' totale.
Comunque, anche se speravo che questa storia la seguissero in più persone - visto che era partita pseudo bene - sono contenta di averla scritta, soprattutto perché grazie a questa storia ho conosciuto delle belle personcine ^_^
Dedico questo capitolo a Federica perché è lei che ho conosciuto con questa storia, per cui, niente, glielo dedico. (ma non gasarti.)
Ringrazio moltissimo tutte voi per aver letto e recensito, specialmente Federica, Giuls e Giorgia, che mi hanno sopportato e supportato anche al di fuori di efp, ma in generale ringrazio davvero tutte.

Sono curiosa di sapere che cosa ne pensate di questo finale e dell'intera storia per cui, lasciatemi una recensione se vi va :)

Ho incorso anche un'altra storia e qui c'è il link. E' già iniziata, però ci tengo tanto che la leggiate. L'avevo lasciata leggermente in disparte per concentrarmi sulla fine di questa, ma d'ora in poi mi trasferisco ufficialmente su quella. Vi aspetto di là :)



Alla prossima (storia)!
Much Love,
Giulia 

@belieber4choice 
on twittah and instagram           Se avete domande, questo è il mio ask.
 
   
 
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