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Autore: soulmirrors    18/01/2014    7 recensioni
Si dice che nel nostro corpo ci siano circa 100 mila miliardi di cellule, distinte in diversi tipi.
Ammassate, costrette a stare l’una accanto all’altra, confondendosi, girovagando, sbattendo contro i tessuti e gli organi, come anime senza meta in un Purgatorio.
Siamo come un mondo per loro che nascono, si riproducono e muoiono, esattamente come noi esseri umani. Circondati dagli altri, restiamo quanto basta sulla terra per essere utili e poi scompariamo, moriamo, proprio come le cellule.
[Harry/Louis][1.6k][Cris]
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si dice che nel nostro corpo ci siano circa 100 mila miliardi di cellule, distinte in diversi tipi.  
Ammassate, costrette a stare l’una accanto all’altra, confondendosi, girovagando, sbattendo contro i tessuti e gli organi, come anime senza meta in un Purgatorio. 
Siamo come un mondo per loro che, nascono, si riproducono e muoiono, esattamente come noi esseri umani. Circondati dagli altri, restiamo quanto basta sulla terra per essere utili e poi scompariamo, moriamo, proprio come le cellule.
“Noi siamo come le cellule.” 
Me l’hai detto tu stesso una volta. E ora sono qui in questa vasca, completamente nudo e solo con i miei pensieri e non faccio altro che rimuginarci. 
Ma che importa?
Tanto tu, Harry Styles, hai distrutto tutto ciò che sono.
Le mie cellule sono diventate la copia delle tue e poi sono morte, spazzate via dal dolore.



Sistema respiratorio. Totale cellule: 5.


“Pneumociti di tipo 1, Pneumociti di tipo 2.”
Faccio fatica a respirare, accovacciato dentro la vasca con le gambe al petto e il mento sulle ginocchia. 
E dire che una volta l’aria me la facevi mancare in un altro modo. Ma sono uno stupido a pensare che quei momenti possano tornare, che quei baci mozzafiato possano rivivere sulle nostre bocche.  “Macrofagi alveolari, cellule di Clara, cellule ciliate.”
Fa male vivere senza aria, senza respirare.
Senza te.
Nessuna cellula al mondo vive senza l’ossigeno, ma tu non ci sei.
Le mie cellule stanno morendo. 



Sistema sensoriale. Totale cellule: 35.


“Cellule epiteliali lenticolari anteriori, Cellule fibrose lenticolari contenenti cristallino.”
La prima volta che ti ho visto è ancora impressa nella mio sistema nervoso. Bello come un angelo, i tuoi occhi verdi sono stata la prima cosa che ho notato. A dir la verità, tu per me sei ancora bello come un angelo e le cellule dei tuoi occhi mi appaiono sempre più belle e lucenti. 
Avevi i capelli in disordine. Mi hai detto “Ciao” e le cellule del mio cuore si sono fermate per un attimo, smettendo di lavorare per osservarti meglio e per avere il tempo di innamorarsi di te.
“Neuroni sensori primari sensibili al freddo, neuroni sensitivi primari resistenti al caldo, neurone sensitivo primario sensibile al dolore.”
La prima volta che ti ho toccato, le mie cellule hanno tremato così forte da percuotermi. Forse l’hai notato, perché hai aperto le tue labbra in un sorriso che non dimenticherò mai, perché per fortuna le cellule hanno buona memoria.
“Neurone Recettoriale olfattorio, cellule epiteliali olfattorie,Cellule basali dell’epitelio olfattorio.”
La prima volta che ho sentito il tuo profumo, sapeva di fragola e speranza.  Era così promettente che le mie cellule non hanno avuto paura ad immergersi in esso, sprofondando in quell’odore così buono e facendosi abbracciare in una sensazione di sicurezza. 
Ogni tanto quando sono nel nostro letto, mi metto dalla tua parte e resto lì per ore a sentire il tuo profumo, a rivivere ricordi ormai passati.
Perché tu non ci sei mai e io devo accontentarmi di un cuscino profumato.
“Cellule a capello di tipo 1 e 2 dell’apparato vestibolare dell’orecchio, cellule di Hansen, cellule a capello uditive.”
La prima volta che ho sentito la tua voce, le mie cellule hanno vibrato come corde per sentirti meglio. Hai sempre avuto questa voce roca e profonda che mi ha sempre mandato in tilt tutto il sistema uditorio. Sorrido se ci penso perché “Sei l’unico che mi ha sentito cantare.” mi hai detto ridendo, mentre io ero in lacrime per la meraviglia della tua voce e della canzone che mi hai dedicato.
Adesso però non mi canti più nulla e io sono qui, in questa vasca a immaginarmi la nostra canzone delineata nella mia testa come un progetto, un sogno.
“Cellule gustative, cellule supportatrici di tipo 1 delle papille gustative, cellule supportatrici dell’apparato vestibolare.”
La prima volta che ho assaggiato le tue labbra le mie cellule hanno lavorato più del dovuto, in fibrillazione. Per funzionare hanno bisogno di ossigeno, ma le mie sono cellule particolari, perché se vogliono possono nutrirsi anche dei tuoi baci, Harry. 
Perché sei la mia aria.
Le tue labbra sono rosse e morbide, un paradiso di carne su cui tante volte ho mostrato il mio amore, mordendole, marchiandole e rendendole mie. 
Le mie invece sono ormai screpolate, perché non hanno più la loro forza vitale, non hanno più la tua saliva e la tua lingua a rinfrescarle dolcemente. 
Le mie cellule stanno morendo.



Sistema scheletrico. Totale cellule: 7.


“Osteoblasti, osteoclasti, osteociti”
Mi sei entrato dentro senza chiedere il permesso alle mie cellule. L’hai fatto e basta, hai persino trovato rifugio dentro le mie ossa. 
Ma adesso me le stai consumando, non mi sta rimanendo più niente che possa permettermi di rimanere di in piedi. Mi stai divorando da dentro, e fuori non ci sei.
“Cellule osteoprogenitrici, cellule di rivestimento, ameloblasti, cementoblasti.”
L’acqua è ormai fredda, sono qui dentro da tre ore. Anche il freddo mi sta entrando nelle ossa, sei contento? Hai qualcosa che ti fa compagnia. Perché è freddo tutto ciò che ti circonda adesso. 
Mi tratti come uno sconosciuto, con una freddezza così disarmante che le mie cellule dell’apparato scheletrico scricchiolano.
Le senti?
Stanno cedendo.
Le mie cellule stanno morendo.



Sistema tegumentale. Totale cellule: 51.


“Melanocita, cheratinocita, cellule di Merkel, cellule batiprismatiche.”
Tu hai la pelle chiara. Le tue cellule forse non lavorano come le mie. Sono più pigre, non hanno più voglia di vedermi, sono stanche di me. Sei sempre più chiaro e pallido, mentre ti allontani da me.
La mia invece si sta raggrinzendo dentro la vasca, e anche fuori. Quando mi toccavi era bella, liscia come la seta e di un colorito normale. Adesso non so più neanche definire il colore.
Ma alle cellule non importa di essere colorate, perché non hanno il loro pittore preferito.
“Cellule sinoviali, cellule serose, cellule di Claudius, cellule di Boettcher, cellule dei plessi coroidei.”
Le mie cellule stanno morendo.



Sistema immunitario. Totale cellule: 16.


“Mastocita, linfocita B, monocita, macrofagi.”
Hai fatto crollare tutte le mie difese, solo con i tuoi splendidi occhi. Mi sono abbandonato alle tue cure, alle tue carezze e adesso non sono più capace di cavarmela di solo. Sei sempre stato la mia protezione, la mia sicurezza, la mia ancora di salvezza, ma adesso che non ci sei sto annegando.
“Natural Killer, linfocita T, mielocita, pro mielocita.”
Le mie cellule sono troppo deboli e non ce la fanno. Stanno urlando con tutte le forze, ti stanno richiamando indietro, ma tu non senti, perché come ho detto, le tue sono stanche di me.
Il dolore è il mio virus, e mi sta distruggendo.
Ma l’antibiotico non c’è.
Le mie cellule stanno morendo.



Sistema nervoso. Totale cellule: 21.


“Neurone Multipolare, neurone bipolare, cellula piramidale, neurone pseudo unipolare.”
La cosa che fa più male sono i ricordi. E’ difficile pensare con un “eravamo” piuttosto che con un “siamo”. A dirla tutta, è difficile pensare ad un “noi”.
Siamo “io e te”. O forse neanche questo, forse non ho il permesso di nominarci nella stessa frase. 
E’ tutto qui, nella mia testa. Ti sento dentro, la tua voce rimbomba e io non posso fare altro che ascoltarla e piangere, e guardare i tuoi occhi attraverso i ricordi.
Ricordarmi del tuo profumo, della tua pelle, delle tue labbra.
“Cellule ependima, astrocita, oligondendrocita, cellule di Schwann.”
Ho paura di non riuscire a riprendermi, di non riuscire ad andare avanti senza te, dopo averti abbandonato.
Perché è questa l’unica soluzione, devo lasciarti.
Forse così le tue cellule smetteranno di soffrire, di essere pigre e stanche, torneranno come una volta.
Per le mie però non c’è speranza.
Le mie cellule stanno morendo.



Sistema cardiocircolatorio. Totale cellule: 15


“Cellula muscolare cardiaca, reticolo citi, megacariocita, cellule atriali.”
 Sai però cosa puoi tenerti? Il mio cuore.
Tanto non mi serve più. 
Le cellule ormai stanno scomparendo, quindi non soffriranno la separazione, non preoccuparti. Io invece sì, ne morirò probabilmente. E tu, Harry? Tu cosa farai senza di me e le mie cellule?
Il tuo cuore batterà forte di nuovo, ne sono sicuro. Ma non con me, non per me.
Forse è giusto così. E’ giusto che io ti lasci andare. 
“Cellule P, macrociti, microciti, megalociti.”
E’ stato quel che è stato.
“Eritrociti, per gli amici globuli rossi.”
Ma non chiedermi di restare amici, perché non lo sopporterei. Non sopporterei di vederti ancora, sempre più distante, magari fra delle braccia che non sono le mie. 
Devi lasciare le mie ossa, hai fatto scadere l’affitto.
Non chiedermi di perdonarti, perché sai che lo farei.
Harry.
Le mie cellule stanno morendo.

“Louis, che stai facendo?”



Louis Tomlinson. Totale cellule: 0.


“Pensavo fossi uscito.” dico semplicemente, guardandomi le ginocchia. 
Non guardarlo Louis, non guardarlo. Le cellule stanno morendo, non hanno bisogno di altro dolore.
“Sto uscendo adesso, vado con Nick.”
Quando ho capito che mi tradivi, sono rimasto fermo immobile nel letto per tre ore, fra lacrime e ipotesi inutili perché non riuscivo a capire il perché.
Ma il perché ce l’avevo dentro di me.
Le nostre cellule sono incompatibili, sono state costrette a vivere per così tanto tempo insieme e adesso hanno ceduto. Ma è colpa mia, sono le mie ad essere sbagliate. 
Sono io che non ti ho tenuto abbastanza stretto. E’ tutta colpa mia, non posso fare altro che rassegnarmi e lasciarti andare. E mentre tu fingi indifferenza, io muoio con questa consapevolezza.
Non sorprenderti se al tuo ritorno non mi troverai.
E’ come quando ti lavi le mani, Harry. Stai solo togliendo via le cellule morte dalla tua pelle.
Sarà così la mia uscita di scena, veloce, purificante e indolore.
“Perché ripetevi i nomi delle cellule a voce alta?” mi chiedi.
Sai Harry, le mie cellule sono sbagliate e hanno tante funzioni diverse, eppure una cosa l’hanno saputa fare bene.
Amarti.
“Perché stanno morendo e hanno bisogno di dirti addio.”
Ma tu non hai neanche sentito la risposta, perché sei già andato via.

   
 
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