Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Aurora Barone    18/01/2014    2 recensioni
Matteo perde la testa per una ragazza che legge un libro su un autobus... ma ahimè l'amore non va sempre bene, sopratutto nella realtà... ambientata questa storia breve nella mia città, per una volta ho deciso di scrivere una storia ambientata a Palermo e dal sapore un pò amaro...del resto era questa l'intenzione! Abbiate pietà è la mia prima storia breve...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Matteo, un ragazzo ventiduenne, impiegato in un call center, con una paga misera, nella città di Palermo,da un po' di tempo era diventato sempre più taciturno e apatico.

 

Aveva da poco staccato da lavoro, era diretto a casa.

 

Erano le ormai le 20 di sera, era a pezzi,stanco morto, alla fermata della stazione centrale illuminata,dietro di lui gli imponenti portici della stazione con il grande orologio, davanti a sé la piazza Giulio Cesare, su cui si ergeva di spalle la statua di Vittorio Emanuele II al galoppo.

 

Matteo nonostante fosse stanco, stava all'erta, si guardava attorno, le facce che incrociava non erano delle migliori, tutti brutti ceffi...persino le donne, avevano facce brute e il loro accento così marcato e pesante, lasciava poco spazio alla femminilità.

 

Dopo un'attesa interminabile, lunga quasi tutta la sua intera esistenza, l'autobus arrivò.

 

Sali' e obliterò il biglietto.

 

Si guardò attorno per poi prendere posto.

 

Davanti a sé vide una ragazza con degli occhiali da vista grossi come due fanali, stava leggendo un libro, non riusciva a vedere di cosa si trattasse, ma sembrava completamente immersa nella sua lettura.

 

Matteo, percepii una certa attrazione per i suoi grandi occhioni color nocciola sotto quelle grandi lenti e fissi su quel libro.

 

Una stretta al cuore, lo fece sobbalzare in aria, provò paura, ansia,timore...non poteva, non doveva...innamorarsi! Specialmente di una sconosciuta!

 

La ragazza sollevò lo sguardo dal libro, scontrandosi con quelli plumbei di Matteo.

 

Lui imbarazzato, distolse lo sguardo, voltandosi verso il finestrino dell'autobus, guardava le strade del centro “in movimento”.

 

Ma non riusciva a togliersi dalla testa, lo sguardo di quella ragazza.

 

Anche tornando a casa, ci ripensava...nonostante non volesse più soffrir d'amore, il suo cuore come al solito faceva come gli pareva, prendendo decisioni del tutto fuorvianti e masochiste.

 

“Tanto non la rincontrerò più!” pensò tra sé, per far calmare il battito del suo cuore ormai inspiegabilmente impazzito per una completa sconosciuta.

 

Ma i giorni seguenti,la ragazza era nuovamente lì sull' autobus.

 

Così, in un momento di follia pura, la seguii,avrebbe tanto voluto raggiungerla per parlare, anche se non sapeva in realtà cosa dirle.

Forse dirle, che era bella, che era attratto dai suoi occhi, ma in quel caso, lo avrebbe preso come il solito squallido ragazzo che ci prova,forse doveva chiederle che libro leggesse con tanta parsimonia.

 

Ma dopo un po' senti' mancargli il fiato, non appena la vide raggiungere un ragazzo e gettarsi tra le sue braccia, per poi in punta di piedi baciarlo sulle labbra.

Aveva un gusto aspro quell'emozione, come il sapore amaro della sua intera vita.

 

Sollevò lo sguardo verso il cielo, si soffermò a guardare la vastità del cielo e la luminosità delle stelle, dimenticandosi di essere nel bel mezzo della strada.

 

Poi uno schianto, un rumore sordo, riuscii appena a vedere la luce dei due fanali, poi il rumore di un clackson, ma era ormai tardi.

 

Matteo non vide più niente, una lacrima solcò il suo viso con la vaga consapevolezza di qualcosa andato perduto.

 

 

La ragazza sentii un fracasso a pochi passi dal marciapiede in cui era con il suo fidanzato a scambiarsi reciproche tenerezze.

 

“Hai sentito che è stato?” domandò lei.

 

Il fidanzato con il cellulare che squillava, la guardò appena disinteressato.

 

La sua “altra” gli stava mandando dei messaggi, ma temeva di far insospettire la sua Matilde.

 

“Chi è?”

 

“Quella rompi palle di mia madre!” rispose lui.

 

“C'è stato un incidente!” esclamò lei.

 

Si soffermò sulla calca di gente e si avvicinò a vedere cosa fosse successo.

 

Vide il ragazzo, che aveva veduto in autobus, faticò a collegare, ma poi capii che era proprio lui.

 

Imbrattato di sangue e malconcio con gli occhi aperti eppure ancora così bello, come lo ricordava in autobus.

 

Un forte brivido di emozione invase Matilde, forse perchè lo aveva visto in autobus un momento fa che la guardava e ancora in vita e ora invece riverso sull'asfalto privo di sensi.

 

Ma non era solo questo, era come la percezione, di qualcosa, che era stato perduto.

 

 

Quella sera, Matilde guardò le stelle e la luna,sdraiandosi sulla sdraio di casa, nuovamente pianse e le venne alla mente nuovamente lo sguardo di lui fisso su di lei, come se avesse voluto dirgli qualcosa, ma lei aveva voltato lo sguardo altrove per imbarazzo.

 

Si domandò improvvisamente cosa sarebbe successo, se non avesse distolto gli occhi da quelli di lui, cosa sarebbe accaduto se si fossero' rivolti la parola? Se fossero' scesi insieme da quell'autobus? Forse lui sarebbe ancora vivo, pensò...

 

Poi si mise a ridere dei suoi stessi assurdi pensieri, e si disse “Ma che idiozie vado pensando, magari quello sguardo non significava niente...ho frainteso...”

 

Poi sollevò nuovamente lo sguardo verso le stelle e la luna e pianse senza sapere perchè...un 'emozione forte le attraverso il petto e i brividi le salirono su per il corpo lasciandole un groppo in gola.

 

Le meraviglie e la vastità di quel cielo e di quelle stelle luminose, le ricordavano quel ragazzo mai conosciuto.

 

Prese il telefono e decise di rompere col suo fidanzato, voleva qualcuno che la guardasse con quella stessa dolcezza riflessa nello sguardo di quello sconosciuto.

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Aurora Barone