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Autore: chitta97    18/01/2014    3 recensioni
AU che vede i fratelli Hinata con qualche anno di meno (più o meno avranno sui 10 anni) e parte di una casata reale. Natsumi è quindi una piccola principessa che, incredibile ma vero, adora le rane; in particolare, trascorre molto tempo con quelle nel laghetto del suo giardino e un giorno, quando per ripicca nei confronti di Fuyuki così amante dell'occultismo bacia la sua rana preferita, quella rossa, succede qualcosa. Tutte e 5 le ranocchie si trasformano, ma non in principi..In che cosa allora?
N.B. E' vero che i personaggi sono principi, principesse, ma non dovete pensare ad un mondo antico stile medioevo, più o meno saremo ai tempi nostri come nell'anime, okay? ^_-
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuyuki, Giroro, Momoka, Natsumi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alieni: Occultismo o Fiabe?

 

“Fuyuki! Fuyuki ?! Fuyuki, guarda qua!” La principessina spalancò la porta con tutta l'energia derivante dalla scarica di allegria che ormai la pervadeva. La mano che non teneva la maniglia della porta era stretta alla zampetta rosso fuoco della sua (ex)ranocchia preferita; quest'ultimo, d'altro canto, aveva assunto un'aria leggermente sconvolta, probabilmente causata dalla corsa sfrenata a zig-zag per il castello che Natsumi gli aveva fatto fare.

E sempre per l'affanno era più rosso del solito?

 

 

Il ragazzino sollevò lo sguardo dal libro che stava sfogliando e la sua espressione neutra durò poco una volta notato l'essere che si portava appresso la sorella.

Ma la ragazzina non fece in tempo a dire alcunché che il fratello l'aveva già tempestata di domande e supposizioni : “E questo cos'è ? Un alieno, è sicuramente un alieno! Ma allora sto' assistendo ad un incontro con degli extraterrestri, è un fenomeno occultico in piena regola...aspetta, forse non si dice così, va beh, che importa! E' un alieno! Oh...e lì che ne sono altri quattro!” Gli occhi gli brillavano dall'eccitazione mentre continuava a gesticolare in prede all'euforia. Natsumi invece non sapeva se esserne delusa o meno... Non aveva pensato che gli alieni rientrassero tra le tante passioni del fratellino. L'indecisione però durò solo qualche attimo, perché si riebbe e, gonfiando il petto, disse risoluta: “No mio caro, questi non sono semplici alieni, queste erano le ranocchie del laghetto, le mie ranocchie. E sono stata io a trasformarle: grazie a questa.” A quel punto mise in bella mostra davanti alle iridi blu mare del bambino il famoso libro, leggermente sgualcito e solcato da un paio di gocce d'acqua.

“Il bacio funziona davvero come sostenevo io!” Puntualizzò sorridendo sorniona.

 

L'altro Hinata la guardò interrogativo non spiegandosi appieno il significato di quelle parole.

 

“Ma parli del bacio che trasforma i ranocchi in principi o di quello che spezza i sortilegi che fanno dormire per sempre? E comunque non vedo né principi -a parte me- né principesse risvegliate.”

 

Non voleva apparire sbruffone o altro, ma per la bambina la sua diffidenza era solo un ulteriore motivo di nervosismo.

“Ma quello delle rane, no?! Non hai sentito? Si sono trasformate! Giroro, Keroro, Tamama, Kururu e Dororo. Tutte!”

“Vuoi dire che questi alieni sono proprio le tue ranocchie? E che sei stata tu a trasformarle così? Con un semplice bacio?”

Il suo tono non era affatto scettico, anzi, era ancora più affascinato ed incuriosito da quella faccenda così anormale.

 

La sorella aveva appena preso il fiato necessario per rispondergli quando qualcuno bussò alla porta.

“Avanti.” Fecero in coro automaticamente.

 

Un signore, presumibilmente di una certa età, considerando i baffi e i capelli grigiastri, ma con ancora un portamento dinamico, fece capolino dalla soglia della stanza.

“Che c'è Paul?”

“Il principe Fuyuki è richiesto nella sala del trono per un colloquio.”

“Chi è che mi cerca?”

“La signorina Momoka Nishizawa.”

“Vengo subito!” Giusto il tempo di prendere un pupazzo con sembianze incerte tra uno spaventapasseri e un uccellino e poi eccolo a scendere l'ampia scalinata quattro gradini alla volta.

 

“Ciao Momo-chan!” La salutò allegramente il principino.

L'interessata sorrise timidamente mentre un candido rossore si propagava per tutto il viso fino alle orecchie.

“Salve Vostra Altezza.” Disse facendo un piccolo inchino. Dagli abiti era facile notare come non fosse affatto di nobili origini, anche se era comunque una ragazzina molto graziosa; chioma color del cielo lunga fino alla vita (*) con una simpatica frangetta che finiva ai lati con due ciuffi un po' ribelli, occhi come pervinche dolci almeno tanta quanto il sorriso, portamento aggraziato nonostante le sue umili origini.

 

Ma allora se non era di alcuna casata reale come faceva ad avere un rapporto così intimo con il principe?

In effetti è una domanda più che legittima, ma troverà spiegazione in seguito, per ora vi basti sapere che fin da piccola era in buoni rapporti con la suddetta famiglia ed essendo coetanea del piccolo Hinata logicamente era lui il suo principale compagno di giochi.

Inoltre la simpatia tra i due era assolutamente reciproca considerando poi che la giovane era finora l'unica che non disdegnava la passione per l'occultismo di Fuyuki, ma anzi la condivideva seppur non così assiduamente.

 

“Ti ho detto tante volte che non devi chiamarmi così, chiamami Fuyu-chan!”

Replicò imbronciato.

“Come vuol-, cioè, come vuoi Fuyu-chan.”

“Comunque, guarda cosa sono riuscito a recuperare! Un modello di quell'alieno di cui ti parlavo e-” Si bloccò di scatto, con quel pupazzo a mezz'aria stretto dalle sue manine.

 

Alieno.

 

Altro che modellino, aveva ben altro da mostrarle! La prese di scatto per mano trascinandosela dietro, su per le scale, fino in camera sua.

Si era forse dimenticato degli esseri che la sorella aveva portato nella sua stanza?

In effetti, quando il loro maggiordomo aveva annunciato l'arrivo di Momoka, aveva messo la cosa da parte, o meglio, se l'era quasi completamente dimenticata.

Ma un momento, dove erano finite quelle cinque creature quando Paul era entrato? Loro non avevano proprio pensato a nasconderli, colpa dell'abitudine a rispondere sempre e subito “avanti” al bussare di una porta.

 

Spalancò la porta di scatto, quando ancora i piedi non avevano smesso di correre, ritrovandosi davanti lo sguardo spaurito della sorella accucciata all'altezza di quelle sottospecie di ranocchie.

 

La più piccola non si era ancora ripresa da quella corsa inaspettata che non poté non sbattere le lunghe ciglia allibita.

“M-ma che cos- chi sono quelli?” Balbettò confusa, e a ragione, rivolgendosi ai fratelli Hinata.

 

Il tempo sembrò fermarsi mentre si dilatava sempre più un silenzio innaturale.

E ora?

 

Ci pensarono proprio gli alieni a rompere il ghiaccio. “Siete proprio degli imbranati voi umani, Kero kero kero”- fece con aria di superiorità quello verde- “vi stupite per ogni piccola cosa e avete tecnologie talmente primitive-” la risata gli rimase bloccata in gola a causa del pugno che la principessina gli aveva rifilato. “Taci brutto ranocchio, non devi permetterti di parlare in questo modo.”

Aveva sempre sangue reale dopotutto e nessuno, a parte la madre, poteva tenerle testa, poco ma sicuro.

 

“Dai sorellina, ora calmati. Non puoi rischiare di uccidere un autentico esemplare di forma di vita extraterrestre!”

“Tanto qua ne abbiamo altre quattro.” Borbottò in risposta, ma nonostante ciò si ricompose un poco, stirando le pieghe del suo grazioso vestitino.

 

“Però...Veramente ancora non capisco...” Mormorò la Nishizawa ancora piuttosto confusa, anzi, probabilmente più di prima.

“Non capisci Momo-chan? Sono dei veri alieni, qui, nel mio castello!”

“Nostro.” Puntualizzò la sorellina venendo bellamente ignorata dall'altro.

 

“Sì ma...che cosa ci fanno proprio qua?” Anche se cercava di non darlo a vedere, Momoka era preoccupata; d'altronde tutte le storie, o quasi, che trattano di alieni descrivono come questi vogliano conquistare la terra, c'era da stare tranquilli?

 

Ma alla sua domanda i due bimbi dal sangue blu rimasero assolutamente senza parole. Non si erano ancora posti questa semplice e logica domanda, erano stati troppo impegnati a pensare l'uno al fenomeno eccezionale che aveva di fronte, l'altra alla veridicità del fantomatico bacio delle fiabe.

 

“Il nostro Sergente non aveva tutti i torti a dire che siete degli stupidi voi umani ku ku ku. Ma pazienza, vi spiegheremo tutto noi ku ku ku.” Esordì con un tono piuttosto tetro quello giallognolo.

 

Aspettate: Sergente??!

 

 

 

(*) Come chi ha letto il manga sa, Momoka, prima ancora di incontrare Tamama, portava i capelli lunghi; qua quindi l'ho descritta così, anche presumibilmente a dieci anni li portava in questo modo.

 

Note dell'autrice: Alloooora, eccomi qua dopo secoli e secoli...sì, lo so, sono davvero imperdonabile, ma purtroppo quest'anno va così per le mie adorate storie e chiedo tanta tanta pazienza a quei santi di lettori che ancora mi seguono. Purtroppo la scuola mi impegna e stressa davvero tanto quest'anno come penso mai abbia fatto, e ci si mettono anche problemi di salute ed impegni vari; la voglia di scrivere in mezzo a tutto questo casino va leggermente a farsi friggere e questo è il risultato: aggiornamenti dai ritmi preistorici. Scusatemi davvero, ma faccio il possibile, giuro! Comunque spero che il capitolo vi piaccia anche se puramente di transizione e per presentare anche il personaggio di Momoka che, come vedete da voi, qua è in tutt'altri panni rispetto a quelli di ragazzina stra-ricca dell'anime e del manga; nel prossimo dovrebbero incominciare a svelarsi un po' di misteri che credo vi siate posti comunque.

Un bacione e mi raccomando, sapete che le recensioni sono sempre gradite in ogni caso, purché costruttive ovviamente ;)

chitta97

 

 

 

 

 

  
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