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Autore: Rosmary    18/01/2014    17 recensioni
Ottobre del 1995, gita a Hogsmeade.
A causa di alcuni imprevisti, Fred si ritrova a dover andare a Hogsmeade tutto solo e la sua si prospetta essere proprio una brutta giornata!
“Tienimi il gioco e sarò in debito con te.”
“Ma quale gioco?”
“Tu tienimelo e basta. Ah, non sbagliarti, sono Fred.”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling;
la oneshot è scritta senza alcuno scopo di lucro.





 
 
La mia pessima giornata
 
 
 
Avete presente quelle giornate che iniziano male e continuano peggio? Ecco, la mia è proprio una di quelle. Sia chiaro, sono l’ultima persona al mondo che si rintana in un angolo a piagnucolare su quanto la vita è dura e bla bla bla, ecco perché mi sono vestito lo stesso, ho fatto colazione e, udite udite!, sono addirittura uscito per andare a Hogsmeade!
Sì, meglio frenare l’entusiasmo, perché andare in quello stupido villaggio fatto da quattro case e una staccionata è stata non una, ma la pessima idea: quando questa mattina quell’idiota di George si è accorto di avere la febbre, ho pensato ‘fa nulla, ci vado con Lee’, ma poi quell’altro impiastro – lo chiamano Lee Jordan, ma è un impiastro – ha detto d’essere stato messo in punizione da quella sottospecie di anguilla viscida e sporca di Piton. Perfetto! E io con chi ci andavo? Non ci andavo, ovvio, avrei fatto qualcosa in giro per il castello, avrei potuto andare da Alicia, che avrebbe passato il tempo in biblioteca a studiare… Sì, mi sono detto, avrei passato la giornata così: rompendo le Pluffe ad Alicia! Ma l’idiota e l’impiastro mi hanno ricordato che non era proprio possibile non andare a Hogsmeade, ché poi chi compra gli ingredienti per i Tiri Vispi? I rifornimenti, chi li fa? Aspettare un’altra settimana sarebbe stato impossibile, ergo, ci sono dovuto andare. Mi sono infilato il cappotto e sono uscito. Io. Solo. Voi direte ma non ha altri amici questo ragazzo?. Sì, certo! Ma ognuno di loro ha organizzato il sabato per fatti suoi, come avevo fatto io con l’idiota e l’impiastro… Ah, ma basta parlare di questo: torniamo alla mia ‘gita allegra’. Ecco, sono andato al villaggio e ho puntato subito i negozi che facevano al caso mio, e chi incontro?
Chi?
Premettiamo: a Hogwarts siamo centinaia di studenti e a Hogsmeade vanno, ovviamente, centinaia di studenti, in più ci sono i negozianti, quelli che ci vivono, i professori, gente di passaggio… insomma, ci sono centinaia di persone per quelle strade il fine settimana! E io chi incontro? Angel Troublesome1, la sciagura più sciagura che ci sia a questo mondo! Ha la mia età e sfortunatamente è anche una Grifondoro. La vedo tutti i giorni, a tutte le poche lezioni che frequento e ora me la ritrovo anche il sabato mattina davanti all’emporio. Un incubo, no?
Eppure, io ho detto una cosa all’inizio, ho detto che la mia giornata iniziata male è peggiorata sempre più, e infatti ora viene il bello! Volete sapere dove sono? Non sono mica in giro a comprare quello che mi serve. No! Io sono ai Tre Manici di Scopa, seduto a un tavolo, a guardare Angel ordinare delle Burrobirre. Assurdo!
 
“Oh, Fred, sono così felice che hai accettato il mio invito!”
 
Merlino, l’ha detto con un tono che… da farmi cariare anche i denti che ho perso da bambino!
 
“Sì, Angel, ma dobbiamo fare in fretta, non ho molto tempo, te l’ho detto.”
 
“Oh, sì, certo! È già tanto che tu sia qui con me! Che gentile sei stato a dirmi di sì!”
 
Onestamente? Come posso non riderle in faccia? Non posso, semplice, e infatti sto ridendo e mi tengo anche la pancia! Gentile! Nella sua testa bacata io sono stato gentile! Roba da matti. Mi ha praticamente costretto a seguirla, era sul punto di piangere, no, dico: piangere. Piangere perché per l’ennesima volta – sarà stata, boh, la millesima?! – avevo finto di non vederla prima e rifiutato il suo invito dopo. Non potevo farla piangere in mezzo alla strada, e non perché sono un animo buono e caritatevole, ma perché ho una mia reputazione. Nessuna ragazza, per quanto insopportabile, petulante e piattola possa essere, piange in mia presenza! Fred Weasley porta il buonumore, sempre! Senza parlare del fatto che tipo a un metro da noi due c’era un pallone gonfiato di Corvonero del mio anno, che quando eravamo al quarto mi ha soffiato la ragazza. Improbabile, direte. Lo penso anche io. Era una biondina tutto pepe di Tassorosso, mi piaceva da matti, ma la tizia ha preferito quel bellimbusto a me. La soddisfazione di farmi vedere da lui alle prese con una squinternata piagnucolante non gliel’avrei data mai! Mai! Così ho accettato.
Prima o poi la ucciderò.
Mi ha preso la mano! Ma che le dice il cervello? Non sono certo il suo ragazzo. E se anche lo fossi dovrebbe scordarsi certe smancerie, ma che roba è? Prendersi per mano… bah, cavolate.
 
“Fred… perché fai così?”
 
È pronta a piagnucolare di nuovo, lo sento. Ma di cosa ti meravigli, dico io, se non ti ho voluto tenere per mano? Ma chi sei? Mia zia Muriel che esala l’ultimo respiro? A proposito, ma quella vecchia quando pensa di esalarlo, ‘sto benedetto ultimo respiro? Mah. Tornando a noi: io la detesto. Ma non poteva invaghirsi di Lee? Per forza di me o George? No, non fatevi idee strane, è che per lei siamo interscambiabili, pensate quanto profondo è il sentimento che la lega a me! Va bene, conto fino a tre e le do una testata: uno… due… tr…
 
“Hermione!”
 
L’ho urlato io? Sì, direi di sì a giudicare dall’aria perplessa della migliore amica di mio fratello. Lei non può saperlo, ma per me è una sorta di visione celestiale al momento! Mi sono alzato e sto andando da lei, che è stranamente – e per mia fortuna – sola. Questa volta mi libero di Angel per sempre! Piangerà? Può darsi, anzi, sicuramente, ma sarà per un motivo sacrosanto: levarmela dai piedi a vita. O almeno lo spero, dopotutto è una Grifondoro anche lei, un po’ di dignità sotto quell’aria da deficiente deve pur averla.
 
“Cosa succede?” mi chiede giustamente Hermione. Crede forse che Tu-Sai-Chi stia prendendo un drink al bancone? Dalla voce apprensiva direi proprio di sì!
 
“Tienimi il gioco e sarò in debito con te.”
 
“Ma quale gioco?”
 
“Tu tienimelo e basta. Ah, non sbagliarti, sono Fred.”
 
“Sì, sì, questo lo so,” sbotta lei, “tutta Grifondoro sa che George ha la febbre, sua maestà ha schiavizzato quelli del primo anno questa mattina per avere la colazione. Fortuna che fossi ancora al castello…”
 
“Sì, okay, va bene. Non ci interessa ora!”
 
Sono stato brusco, lo so, ma deve stare zitta e tenermi il gioco. Mi guarda un po’ offesa e un po’ stranita, immagino che non ci stia capendo niente, ma non ho proprio tempo per spiegarle, perché lo sento chiaramente, lo sguardo di Angel addosso, starà sicuramente cercando di capire cosa ci diciamo e forse sta anche maledicendo la povera Hermione! Beh, povera fino a un certo punto visto quello che ho in mente!
Senza aspettare altro tempo, m’azzardo a poggiarle le mani sui fianchi e ad avvicinare le labbra al suo orecchio, ‘tienimi il gioco’ le sussurro di nuovo, ma lei non sembra reagire, e io so benissimo che sta cercando di capire cosa diamine mi passa per la testa. Ammetto che mi sto anche divertendo a guardare quel punto interrogativo sulla sua faccia! Ah, ma basta pensieri: agisco. Premo le mie labbra sulle sue per un rapidissimo istante, non voglio baciarla sul serio, voglio solo che Angel si convinca che questa ragazza tra le mie braccia è in realtà la mia ragazza, e vi assicuro che sto pregando tutti i maghi e le streghe che sono sottoterra perché Hermione regga sul serio il mio gioco. Me l’aspetto, d’essere allontanato con uno schiaffo, ma la Granger mi stupisce: non lo fa. Addirittura mi sfiora i capelli e la guancia con le dita mentre si stacca da me… Wow. Vuoi vedere che ha una cotta per me?!
 
“Un debito grosso, Weasley, molto grosso, hai con me.”
 
No. Alt! Questo sibilo soddisfatto e perfido non può appartenere sul serio alla pacata e rigida Granger, non può, è contro natura! Almeno, io credevo che lo fosse, visto che è proprio Hermione quella che sorride tronfia mentre si libera definitivamente della mia morsa ed è sempre Hermione quella che segue con sguardo di rimprovero Angel uscire dalla locanda, in lacrime ovviamente, e sbattendo anche la porta.
 
“Bene. Te ne sei liberato, immagino,” commenta spiccia, raggiungendo senza troppi preamboli il tavolo che prima occupavo con la matta.
 
Lo so, a questo punto dovrei sfruttare la ritrovata libertà e tornare a comprare il materiale per i Tiri Vispi, ma sono curioso e anche un po’ affascinato dal comportamento di Hermione. Mi sembra diversa.
 
“Grazie,” dico quando mi siedo di fronte a lei. Ironia della sorte, proprio ora arrivano le due Burrobirre ordinate da Angel. Ah, a qualcosa è servita quella pazza! “Ti piace la Burrobirra, giusto?”
 
“Sì, certo. Se vedi entrare Ron, gli fai cenno che sono qui? Sai, sono con le spalle alla porta…”
 
“Oh, sì, non ti preoccupare.” Sto sorridendo con un’aria maliziosa, lo so. “E così aspetti Ronnie, eh? Dopo Krum, mi aspettavo di meglio da te!”
 
“Ma quanto sei spiritoso?” ribatte lei orgogliosa. “Con chi sto non è affar tuo, e poi, Fred, non sei proprio nella posizione di poter criticare gli altri.”
 
“Cosa vorresti dire?”
 
Porta gli occhi al cielo e sbuffa. La detesto quando fa così, perché pensa di avere ragione… e in effetti poi ha ragione – ecco, forse è questo che detesto. “La tizia che è uscita, quella bruna, hai presente? Non era forse di lei che ti volevi sbarazzare?”
 
“Però, che intuito!”
 
“Non ci voleva un genio,” commenta con sufficienza. “Comunque, ci tengo a precisare che se mi sono prestata a questa infida farsa è solo perché ho davvero bisogno che tu sia in debito con me. E quest’occasione, non potevo proprio perderla.”
 
Lo dice tra un sorso e l’altro della Burrobirra. La guardo con un misto di curiosità e vero interesse. È già strano che non sia svenuta ai miei piedi come tutte: un bacio è sempre un bacio! Ma essendo lei è più strano che sia stata al gioco, lei dopotutto è ‘miss morale e regole’, quindi, voglio dire, deve essere qualcosa di grosso se ha accettato questa sottospecie di compromesso. Se ve lo state chiedendo, no, non mi sono pentito dello stratagemma e non sono preoccupato, anzi, sono eccitatissimo!
 
“Me lo dici, cos’hai in mente, o stiamo qui tutto il giorno?!”
 
Sorride, annuendo e facendosi vicina a me, invitandomi a fare lo stesso, quasi come se, stando ai lati opposti del tavolo, fossimo costretti a sporgerci per baciarci. Beh, è la mia ragazza, no?! “Ecco, è per l’ES, io sto sperimentando una cosa che può essere utile a tutti, ma ho bisogno di un libro preciso per metterla a punto, sai, i procedimenti… i particolari…”
 
“Hermione, io non ho libri!” la informo col suo stesso tono basso e cospiratorio. È divertente!
 
“Lo so che non hai libri!” sbotta irritata. “Ascoltami. Questo libro di cui ho bisogno è sicuramente in uno dei reparti che la Umbridge ha già deciso di chiudere a noi studenti, perché non direttamente pertinenti ai programmi delle materie, ma io ci devo entrare!”
 
“Vuoi qualcuno che te lo vada a prendere? Tutto qui?”
 
“No, genio! Ci devo andare io, perché non so bene dov’è, né che copertina ha, è un libro che so che c’è perché ho letto il titolo sul catalogo…”
 
“Quale catalogo?” Abbiamo un catalogo?
 
“Il catalogo che tiene Madama Pince, hai presente quel librone che è sempre sul suo tavolo? È il catalogo della biblioteca, dove sono segnati titoli, autori e reparti.”
 
“Beh, non c’è il reparto del tuo libro?”
 
“No, era tutto cancellato, e sono arrivata giusto in tempo, perché già il giorno dopo erano cancellati anche i titoli…”
 
“Ordini di Faccia da Rospo.”
 
“Infatti,” s’accoda con una smorfia. “Senti, io devo entrarci, ma mi serve qualcuno che distragga la Pince e si assicuri che la Umbridge non sia nelle vicinanze. Per la Umbridge, posso farmi prestare la Mappa da Harry, ma per la Pince o Gazza o qualche studente impiccione non posso fare da sola. Ron non ha i nervi saldi e a Harry non posso proprio chiederlo, la Umbridge lo controlla a vista.”
 
Non ci credo. Non ci credo! Non-ci-credo! È davvero Hermione Granger quella davanti a me? Mi sta sul serio chiedendo d’esserle complice in uno strabiliante piano per andare contro qualsiasi legge del cavolo di quella vecchia megera rosa? Oh, ma io ti sposo, mia Prefetto, ti sposo! Ron me l’aveva detto, che era stata sua l’idea dell’ES, e se in un certo senso non poteva essere altrimenti – è lei l’intelligente in quel trio –, da un altro punto di vista m’era completamente impossibile credere che partisse da lei l’idea di un gruppo segreto in barba al regolamento. Wow. Vuoi vedere che riesco a guarirla e a farla tornare tra le nobili schiere degli studenti annoiati e fuorilegge?!
 
“Fred? Non dici niente?”
 
Oh! Quasi mi dimenticavo di risponderle. “Scusami, è che è… wow… tu! Non ci credo! Certo che ti aiuto! D’altra parte, per la mia ragazza faccio questo e altro!”
 
Arrossisce alla mia ultima battuta e mi è impossibile non farlo: la bacio di nuovo, di nuovo a fior di labbra, e questa volta è rigida lei, è stranita per davvero e anche parecchio imbarazzata. E io ghigno mentre mi alzo in piedi e le porgo la mano.
 
“Dai, vieni, devo fare degli acquisti.”
 
“Io… io aspetto Ron…”
 
Che? “Che? Vieni, dai, che se mi ribecca Angel pensa che ci siamo lasciati e non sarai più in debito con me!”
 
Ma cosa mi prende? Le ho anche fatto l’occhiolino. Fred Weasley, se non ti conoscessi, penserei che ci stai provando con la Granger. Ma quella non è la Granger, quella è una nuova Granger, che mi ha levato di torno la piattola e mi autorizza a infrangere le regole!
 
“Lo sai, vero, che mi hai appena autorizzato a infrangere il tuo santo regolamento?” chiedo scherzando mentre usciamo.
 
“È per una buona causa! E poi sei autorizzato solo in quell’occasione!” precisa.
 
“Sai che roba, tanto lo sai, faccio comunque come mi pare!”
 
“Sì, ma è bene che non ti aspetti nessun favoritismo da me. Io ti ho fatto un favore, tu ricambi e siamo pari.”
 
“Come vuole lei, piccola dittatrice!”
 
Ride. Ma, no, non è strano. Ora che ci penso, lei ride quasi a tutte le mie battute, anche se poi s’immusonisce e mi rimprovera, ma il primo istinto è quello di ridere. Oh, quindi ti diverto, eh, Prefetto? Chissà se ride anche alle battute di George…
 
“Neanche George riesce a farti ridere come me!” butto lì.
 
Mi guarda con un’espressione che non so interpretare, a metà tra l’imbarazzo e l’improvvisa consapevolezza. “Può darsi… sì… non lo so! George non è matto quanto te!”
 
“In parecchi giurerebbero che George è uguale a me e io sono uguale a lui in tutto.”
 
“Sciocchezze. Siete due persone diverse.”
 
“E tu chi preferisci?”
 
“Ci stai provando, Weasley?”
 
“Solo sano narcisismo, Granger!”
 
Sorride lei e sorrido anche io. Che sensazione strana, per un solo attimo ho avuto l’impulso di fingere una Angel in avvicinamento e baciarla con questa scusa.
Come è proseguita la mattinata, dite? Così! Abbiamo parlato, riso, scherzato e comprato tutto quello che serviva a me per i Tiri Vispi, ovviamente, mi sono dovuto subire la filippica di Hermione sui nostri prodotti, ma è stato divertente anche quello; quando le ho detto del bimbo del primo anno con la faccia ricoperta di pustole è praticamente impazzita! Mi ha sbraitato contro e mi ha dato dell’incosciente! Ho dovuto farla stare zitta, e l’ho baciata. Ma non quel bacetto da undicenne dei Tre Manici, l’ho proprio baciata, sul serio, e lei ci è anche stata! Oh, per tipo mezzo minuto, il tempo di capire cosa stessimo facendo, credo, perché poi me l’ha rifilato, quello schiaffo che m’aspettavo la prima volta, e se ne è andata via tutta impettita. Che spettacolo! È pazza di me!
 
“Fred! Sei tornato finalmente. Mi sto annoiando qui dentro.”
 
“E perché non esci? Mica devi startene in Sala Comune per forza.”
 
“Lo sai, se mi becca qualche professore in questo stato, mi porta dalla Chips.”
 
In effetti, mentre mi siedo anch’io su una delle poltrone della Sala Comune, noto che non ha proprio un bell’aspetto il mio gemello, si vede lontano chilometri che sta male.
 
“Ci sono io ora, riprenditi!” esclamo, e lui accenna un sorriso. “Ho preso tutto.”
 
“Fa un po’ vedere… Ma come mai ci hai messo tanto?”
 
“Angel…”
 
Ovviamente a quest’ammissione lui se la ride. “Menomale che l’hai beccata tu! Non l’avrei retta in queste condizioni!”
 
“Non l’ho retta neanche io, me ne sono sbarazzato e credo per sempre.”
 
È curioso, lo so, lo conosco, se ne sta lì con la fronte aggrottata ad aspettare che continui. E gli racconto tutto, da Angel a Hermione.
 
“Hai baciato Hermione?”
 
Oh. È scioccato. “È una ragazza, eh.”
 
Sembra registrarla al momento, l’informazione. In effetti, neanche io avevo mai pensato a lei come a una ragazza. “E così ti piace la Granger!”
 
*
 
“Si può sapere perché non parli? Cos’è successo?”
 
“Niente.”
 
“Hermione, dai, hai almeno avvisato Ron che sei tornata a scuola?”
 
“Tu perché non sei andata a Hogsmeade?”
 
“Punizione.”
 
“Anche tu? Ma cosa vi succede! Anche Harry è in punizione.”
 
“Non è colpa mia, la Umbridge ha beccato me e Michael mentre ci baciavamo e ci ha messi in punizione…” spiega Ginny, e Hermione cala lo sguardo, continuando a stare china sul volume poggiato sul tavolo della Sala Grande. “Mi dici cos’è successo?”
 
“Io… ecco… credo di aver baciato Fred…”
 
“Oh. Fred, il mio Fred, Fred mio fratello, Fred il gemello di George? Quel Fred?”
 
“Ginny! Quanti Fred conosci?”
 
“Scusa, scusa!” ribatte veloce, sorridendo poi con malizia. “E così ti piace Fred!”
 
Hermione la guarda, la guarda come se non l’avesse mai vista: sollevata la testa dal libro, mostra occhi sbarrati e labbra schiuse e boccheggianti. Per tutti gli gnomi puzzoni… “Mi piace Fred Weasley!”
 
“Oh, sì, Granger, credo proprio che anche a me piaci tu!”
 
Sì, è la mia voce quella. Insomma, cosa credevate, che vi lasciavo soli con le due ragazzine? È pur sempre la mia storia questa! E questa qui che sta diventando più rossa dei miei capelli credo proprio che sia la mia futura ragazza!
Avete presente quelle giornate che iniziano male, continuano peggio e poi diventano Eccezionali come il compito di Pozioni che non farò mai? Ecco, la mia è proprio una di quelle!
 
 
 
 
 
 
1Angel Troublesome: personaggio di mia invenzione; ‘Troublesome’ è un termine inglese che sta per ‘molesto’, ‘seccante’ e simili.
 
NdA: direi che sono pronta ai pomodori! Avevo scritto questa storia da un po' e anche l'idea di scriverla non è proprio recente, ma non ho mai trovato il coraggio di pubblicarla. Oggi, in piena filosofia 'sono qui per sperimentare', mi sono decisa ed ecco la oneshot. Non ho mai scritto in prima persona (non è proprio il mio genere, a dirla tutta), forse solo qualche drabble, e difficilmente scrivo dal punto di vista di un ragazzo, quindi, esperimento su esperimento! Non ho inserito la nota OOC perché credo e spero d'essere nei canoni dell'originale, ma se così non fosse, non esitate a farmelo notare! Ho cercato d'utilizzare un registro linguistico abbastanza colloquiale, proprio perché il narratore è Fred; quanto al favore che chiede Hermione al ragazzo, è collegato ai Galeoni incantati per l'ES: l'incantesimo usato per incantarli è conosciuto, ma mi sono chiesta dove e come Hermione si fosse procurata tutti quei falsi Galeoni, così ho immaginato un procedimento complesso per trasfigurare oggetti in Galeoni in modo permanente o qualche pozione per crearne proprio di falsi, ed ecco il libro di cui Hermione ha disperatamente bisogno!
Se siete giunti alle note, presumo abbiate letto la storia, quindi vi ringrazio per questo e spero proprio vi sia piaciuto questo racconto dal punto di vista di Fred!
   
 
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