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Autore: Blind    19/01/2014    4 recensioni
Dal testo:
«Posso tenerti con me?» le domandò, lei sgranò gli occhi.
«Casper...» riuscì solo a dire la ragazza.
«Il tuo film preferito»
Eccomi di nuovo qua, una Fremione fresca, fresca! Amo questa coppia, è una gioia poter scrivere di un Fred vivo :D spero possa piacervi! Ovviamente, le recensioni, sono ben accolte. :3 Enjoy!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Viktor Krum | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Hogwarts, 1994


Era giunta la sera del Ballo Del Ceppo e mentre i professori si davano da fare con gli ultimi preparativi, tutti gli studenti che vi avrebbero partecipato erano nei rispettivi dormitori a prepararsi per quella serata di ben educate frivolezze, come l'aveva definita la professoressa McGranitt.

In quei giorni, Hogwarts, era in fermento. Altre due famose scuole di magia erano giunte per il Torneo, i corridoi pullulavano di ragazzi che si destreggiavano tra inviti e sfide varie.

«Allora, l'hai invitata?» domandò George Weasley mentre prendeva posto sul divano della Sala Comune di Grifondoro che, come previsto, era deserta.

«Chi?» fu la risposta di Fred che stava indirizzando uno sguardo interrogativo al gemello.

«Andiamo, Freddie, parlo di Hermione! Pensi che sia stupido? Me ne sono accorto, è da quest'estate che la guardi in modo diverso» lo punzecchiò il gemello, rivolgendogli un sorriso furbo. Se c'era una persona a cui Fred Weasley era certo di non poter nascondere nulla, era il fratello. Si sistemò sulla poltrona davanti al fuoco e cercò di mascherare l'ovvietà delle parole di George, fingendo di leggere una rivista di Quidditch.

«Sei fuoristrada, George.  Non mi piace la Granger, come puoi minimamente pensarla una cosa del genere? Vado con Angelina al Ballo e comunque, Hermione, è stata invitata da qualcun'altro» cercò di non far notare il fastidio nel tono della voce ma a risultare dallo sguardo di George, anche questa volta, aveva miseramente fallito.

«Fred, non provarci.»

«A fare cosa?»

«Dirmi bugie, sai che ti conosco meglio di chiunque altro. Anche di me stesso» e a quelle parole, George, si alzò dal divano posando una mano sulla spalla del fratello «sarà meglio andare, non vorrai far aspettare la tua Angelina» sorrise furbamente verso un Fred che sbuffò a quelle parole; non che Angelina non gli piacesse, era una bella ragazza, intelligente, brava a Quidditch solo che non era Hermione.

Si alzò dalla poltrona e seguì il gemello nella loro stanza. Cercò nel baule l'abito da cerimonia che sua madre gli aveva spedito e quando lo trovò, iniziò a prepararsi continuando a domandarsi chi potesse essere quel babbeo che aveva osato invitare la Granger. George aveva ragione, quella storia era cominciata durante l'estate; Hermione li aveva raggiunti alla Tana insieme ad Harry, qualche giorno dopo andarono tutti insieme alla Coppa Del Mondo di Quidditch e condivise parecchi giorni in compagnia della strega. Notò che si era fatta molto bella rispetto alla ragazzina che aveva conosciuto tre anni prima. Era maturata, era diventata una donna, ormai; Hermione non era bellissima, obiettivamente parlando, ma qualcosa lo affascinò e da quel momento, non se la tolse più dalla mente. Ai suo occhi era stupenda.

La cercava con lo sguardo nei corridoi, nella Sala Comune, scambiavano qualche chiacchiera a pranzo o a cena ma non aveva mai trovato il coraggio di confessarle tutto. Fred Weasley, per la prima volta nella sua vita, si era ritrovato a dover affrontare la paura; non la paura di Hermione stessa o di una sua eventuale reazione, paura di dover scendere a patti con i propri sentimenti. Non gli era mai successo di provare quel senso di aggrovigliamento dello stomaco quando qualcuno rideva di una sua battuta o semplicemente gli rivolgeva un saluto o un sorriso, nemmeno quando aveva avuto una cotta stratosferica per Angelina Johnson.

«Pianeta terra chiama Freddie, c'è nessuno?» fu George a destarlo da tutti quei pensieri «Fratello, sul serio, non ti ho mai visto così atterrito» era visibilmente preoccupato, solitamente Fred gli diceva tutto o perlomeno riusciva a carpire i suoi pensieri anche da un semplice sguardo ma in quel periodo, a parte aver appurato che fosse cotto di Hermione Granger, non riusciva a comprendere quello stato di smarrimento in cui lo trovava quasi ogni giorno; era frustrante come situazione, non gli piaceva vederlo così, avrebbe voluto aiutarlo ma quella faccenda solo lui stesso avrebbe potuto risolverla, conferma che non tutto si potesse sistemare con della semplice magia.

Fred alzò gli occhi al cielo «George, per l'ennesima volta, non sono atterrito, sto bene. Ora andiamo, Angelina mi starà aspettando» rivolse un sorriso benevolo al fratello che lo stava ancora guardando, sospettoso. Era bello che George si preoccupasse per lui ma solo che, ora, non era pronto per poter dire tutto. Dirlo ad alta voce sarebbe stato come ammetterlo e non era quello il momento giusto.

«Quando sarai pronto, sappi che io sarò qui» George sorrise di rimando e uscì dalla stanza, seguito a ruota dal gemello.

La Sala Comune era piena di ragazzi tutti vestiti elegantemente, alcuni aspettavano la loro dama, altri erano già in dolce compagnia e si apprestavano a raggiungere la Sala Grande. Uscirono dal ritratto con le rispettive compagne e aspettarono dinnanzi alla grande porta, i partecipanti al Torneo sarebbero entrati per primi e avrebbero aperto le danze. Vagò con lo sguardo cercando di essere il più naturale possibile e scorse Harry in compagnia di Ron e delle gemelle Patil, loro damigelle per l'evento. Harry era uno dei partecipanti al torneo, avrebbe fatto il suo ingresso per primo insieme ai rivali Cedric Diggory, Viktor Krum e Fleur Delacour.

«Tutto okay, Fred? Sembri pensieroso» domandò Angelina, probabilmente accorgendosi che il suo cavaliere aveva la testa completamente altrove.

«Sì sì, certo. Sei molto...» fu un momento, un battito di ciglia e la vide; stava scendendo le scale e sorrideva timidamente «...stupenda»

Portava un semplice vestito color pastello e delle scarpe non eccessivamente alte, la chioma domata in un'acconciatura con solo qualche ciuffo ad accarezzarle le guance. Arrivò alla fine della scalinata e sorrise quasi impacciata a Krum che le stava baciando il dorso della mano. Krum, ecco chi era il troll che l'aveva invitata; stava lanciando uno sguardo assassino al campione di Quidditch quando George gli tirò una gomitata nelle costole, riportandolo con i piedi per terra.

«Grazie, Fred» sussurrò imbarazzata, Angelina.

«Come?» la guardò, era confuso.

«Per il complimento, grazie.» disse di nuovo la ragazza. Fred si limitò a sorriderle, quasi colpevole.

Dopo che i campioni del torneo fecero il loro ingresso, tra i vari commenti increduli alla vista di Hermione Jean Granger la so-tutto-io e studentessa perfetta in compagnia di Viktor Krum, in Sala Grande iniziò la festa. Quasi tutti gli studenti erano abbastanza incapaci in materia di danza; Harry aveva già pestato un migliaio di volte i piedi alla povera Calì, Ron cercava di stare il più lontano possibile dalla pista da ballo, non sopportava di essere deriso ancora per l'abito che sua madre gli aveva mandato. Fred notò che solo Hermione sembrava essere a proprio agio in compagnia del bulgaro, da quando erano entrati in Sala non aveva smesso un solo secondo di ridere o sorridere. La abbracciava, la stringeva a sé, di tanto in tanto le sussurrava qualcosa all'orecchio. Cercava di non pensarci, di focalizzare la sua attenzione su Angelina ma con scarsi risultati; sentiva la rabbia crescere. Lui avrebbe dovuto abbracciarla, stringerla al suo petto e sussurrarle parole dolci, dirle quanto fosse bella. Lui voleva essere il destinatario di quei sorrisi e in quel momento si stava maledicendo internamente per non averla invitata, per aver avuto paura. La paura, già, ora gli sembrava così stupido quel sentimento.

«Angelina, ti va qualcosa da bere?» cercò una scusa, doveva allontanarsi, sentiva di soffocare nella gelosia.

«Volentieri» la ragazza annuì «ne approfitto per andare in bagno, ci ritroviamo qua» sorrise al rosso e si allontanò. Lui andò dalla parte opposta, in direzione della tavola imbandita di leccornie e bibite. Prese del punch e lo buttò giù tutto d'un fiato, quando si voltò vide che Hermione era rimasta sola in mezzo alla Sala; si guardò attorno e notò Viktor a poca distanza da lui, stava riempiendo un piatto con degli stuzzichini.

Preparò il drink per Angelina e stava  tornando dalla ragazza quando, Hermione, inciampò e gli finì addosso rovesciandogli tutto il punch sulla camicia «Fred! Perdonami, sono una sbadata, colpa di questo vestito. Non ho nemmeno la bacchetta con me per pulirti, scusami tanto!» la stava stringendo, lei si scusava e lui la abbracciava come la stava abbracciando Krum qualche minuto prima.

«Granger, respira! Non importa, è solo una camicia» sorrise dolcemente alla strega e lei annuì, allentando la presa. No, non poteva lasciarla andare, non ora che si era prensentata l'occasione giusta. Perfetta.

«Quanta fretta! Posso rubarti al tuo cavaliere per un ballo?» domandò, un sorriso malandrino sul viso.

Hermione guardò verso il tavolo e vide Krum che parlava con un compagno di scuola «Oh, beh, per un ballo» sorrise al ragazzo che la portò, tenendola per mano, in mezzo alla Sala.

Stavano suonando un lento proprio in quel momento, le sorrise e la avvolse tra le braccia.

«Angelina?» Domandò la strega mentre cingeva il collo di Fred con le braccia.

«In bagno, credo. Voi ragazze andate sempre in bagno alle feste» rise insieme alla ragazza.

«Dovremmo pur spettegolare da qualche parte» disse Hermione con l'aria di chi la sapeva lunga.

«Aspetta, aspetta, ho sentito bene? Tu spettegoli? Vai alle feste? Hermione Granger, sono quasi fiero di lei» la prese in giro, cercando di rimanere serio. La strega rise di gusto.

«Visto? Non sono solo tutta libri e biblioteca, ogni tanto mi concedo qualche vizio. Sono piena di sorprese, signor Weasley!» rispose, un tono fintamente autoritario.

«Sarebbe bello scoprirle, queste sorprese» disse il ragazzo, sorridendo, mentre Hermione arrossì leggermente sulle guance.

«Viktor sta tornando» sussurrò, vedendo il bulgaro che la cercava tra la folla.

«Non andare, Hermione. Non andare via, ti prego» chiuse gli occhi, Fred, era quasi una supplica la sua.

«Come? Fred, scusa ma...» cercò di allontanarsi ma il rosso la strinse maggiormente.

«Posso tenerti con me?» le domandò, lei sgranò gli occhi.

«Casper...» riuscì solo a dire la ragazza.

«Il tuo film preferito» lui sorrise, lei continuava a guardarlo incredula.

«Sì..Ma tu come lo sai?» chiese, sentiva il cuore che iniziava a martellarle nel petto.

«Ne parlasti con Harry, una volta, in Sala Comune» rispose lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo «odi volare, ti piacciono i pancakes, adori la pizza e il succo di zucca, in biblioteca preferisci sederti al tavolo vicino alla finestra che da sulla Foresta Proibita, pensi sia più tranquillo. Il tuo libro preferito è Storia Di Hogwarts, pensi che il Quidditch sia stupido, ti piace l'azzurro, la tua materia preferita è Antiche Rune e potrei continuare all'infinito» asserì il giovane. Hermione era a bocca aperta, per la prima volta in vita sua non le venne in mente nulla che la logica o i libri potessero aiutarla a definire quella situazione. Non c'era bisogno di essere brillanti, a volte bastava solo il cuore.

«Fred, io... non so cosa dire, non pensavo» abbassò lo sguardo, si sentiva in colpa, come poteva non essersene mai accorta. Lei, grande osservatrice.

«Ssh» Fred posò l'indice sulle labbra della giovane «posso tenerti con me?» ripetè. Hermione si strinse a lui e chiuse gli occhi, appoggiando la testa al petto del mago.

«Ti basta come risposta?» la strega soffiò quella domanda.

«Mi basti solo tu» sussurrò lui.

Rimasero così tutta la sera. La Sala, piano piano, andava svuotandosi.

Angelina, che aveva assisitito silenziosamente a tutto, abbandonò la stanza in silenzio, in cuor suo era felice di sapere Fred con qualcuno come la Granger.

Krum non fece scenate, quando li vide ballare stretti l'uno all'altra, si fiondò su un gruppetto di ragazze che aveva sperato in un fallimento di quell'appuntamento solo per ricevere attenzioni dal bulgaro.

George rimase per un po' a guardare il gemello che finalmente sorrideva, era felice. Fred incrociò il suo sguardo e annuì ricambiando il sorriso.

Erano rimasti solo loro.

«Se ne sono andati tutti» osservò, Hermione.

«Già. Vuoi tornare?» Le domandò il giovane.

«No, non potresti salire nel dormitorio femminile una volta in Sala Comune» rispose la ragazza mentre trascinava il suo nuovo cavaliere verso uno dei divanetti ormai vuoti.

«Granger, vuoi già portarmi nella tua stanza? Sono colpito!» si portò una mano al petto con fare teatrale. La stava prendendo in giro, come suo solito.

«No, stupido!» Lei rise e si distese facendo spazio a Fred che si accomodò alle sue spalle, facendo aderire il petto alla schiena della ragazza. Le cinse la vita con un braccio e lei voltò di poco la testa per guardarlo negli occhi «voglio tenerti con me» disse. Fred sorrise dolcemente e posò un casto bacio sulle sue labbra.

«Buonanotte, Hermione.»

«Buonanotte, Fred.»

Si addormentarono così; senza pretese, senza pensare alle conseguenze e soprattutto, per la prima volta, senza paura.


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Salve! :D sì, sono tornata con una nuova Fremione ma non temete, Fred è vivo e vegeto! Siamo al quarto anno di Hermione, al Ballo del ceppo *capitan ovvio*. Ovviamente le cose che elenca Fred riguardo Hermione, me le sono inventate. A parte il fatto che odi volare, il resto è frutto della mia fantasia. Ho citato Casper, uno dei miei film preferiti. Insomma, mi sono immaginata loro due sulle note di un lento e un 'Can I keep you?' sussurrato. Sono una romanticona! E nulla, spero vi piaccia, le critiche sono come sempre ben accette e semmai vorrete darmi un parere sia su questa che sulle altre due FF, ne sarei felice ^^ alla prossima!. BOOYAH!
Miky.
  
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