Questa volta mi sono data ad un genere completamente diverso e a dirla tutta la storia è ancora in fase di elaborazione, anche se ho già in mente il finale kukukuku *__*
Ehm... comunque. Spero vi piaccia ^^
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Plic…
Plic…
Plic…
Chi sei?
Dove sono?
La condanna dell’angelo…
Catene…
La figura giunge dinanzi a te e si ferma. E’ coperta interamente da un telo nero e ti chiedi come possa vedere se l’unica cosa libera da esso sono le mani e i piedi. Noti una sporgenza sulla schiena, quasi sicuramente ali anche quelle.
Sussulti, vedendolo girarsi verso il te bambino, guardarlo e alzare poi il viso su di te. Sentì il cuore battere più velocemente ma prima che potessi chiedere qualcosa vedi gli angeli davanti a lui strattonarlo e ricominciare a muoverlo. Solo in quel momento vedi che tuo fratello ha abbracciato il te bambino tentando di calmarti.
E solo in quel momenti percepisci le voci della gente intorno a te.
-E’ davvero qui..-
-Ma cosa ci fa?-
-Porta male, sicuramente ci sarà una catastrofe!-
-E’ solo un angelo maledetto!-
-Dite che lo uccideranno?-
-Non lo so, pare lo vogliano affidare alla famiglia Uchiha!-
-Ho sentito che nell’altro distretto gli Hyuga sono stati maledetti!-
-L’ho sentito anche io!-
-Mi dispiace per gli Uchiha…. Ma forse solo loro possono realmente fare qualcosa…-
-Shhh sta arrivando il supremo…-
Guardi confuso dall’altra parte e vedi un uomo che riconosci essere il Supremo Sarutobi. L’angelo con il telo nero è fermo così come le sue guardie e stanno parlando di qualcosa. All’improvviso sentì il martello che picchia contro il tavolo e vedi Sarutobi con un espressione addolorata, che solo in pochi possono scorgere.
-Sentenza definitiva: La morte.-
Un mormorio si solleva tra la gente e poco dopo se ne vanno quasi tutti. Stai per farlo anche tu quando vedi il te bambino e tuo fratello avvicinarsi all’angelo. Riconosci tuo padre tra le guardie e ti rendi conto che anche gli altri sono tutti Uchiha. Ti avvicini, per sentire meglio.
-Sarutobi-san…-
-Fugaku-san, sarà affidato al vostro clan… se ve la sentite ovviamente…-
-Certo Sarutobi-san!-
Sentì un tremito e noti che la testa dell’angelo maledetto è voltata di nuovo verso di te. Non capisci perchè continui a guardarti dato che è coperto soltanto da un telo nero, ma la cosa ti mette comunque soggezione. La voce di tuo fratello ti risveglia.
-Sarutobi-san, è pur sempre un ragazzo…-
-Lo sai che in realtà non lo è Itachi-kun, purtroppo è la sentenza definitiva. Dopo le dicerie che abbia cercato di ingravidare la figlia degli Hyuga non abbiamo più potuto fare nulla…-
Il fratello annuì mestamente e il piccolo Sasuke guardava la figura avvolta dal telo nero. Dopo poco se ne andarono svanendo e l’ultima cosa che vide davanti ai suoi occhi fu una piuma nera.
La morte….
Sapeva che era stato affidato al suo clan, ma lui non lo aveva mai visto e non ne aveva mai parlato, d’altronde con la sentenza di morte, dovrebbe essere stato ucciso.
Un improvviso bussare alla porta lo fece sobbalzare.
-Uchiha-san, Tsunade-sama vuole vederla…-
-Arrivo…-
Si alzò dal letto, infilando la tonaca e dispiegando le sue ali bianche come le nuvole di un cielo sereno, aprendo poi la porta e trovandosi davanti Konohamaru, il nipote del vecchio Supremo. Iniziarono così a camminare verso l’ufficio in silenzio e una volta giunto lì davanti, bussò, sentendo la voce del Supremo concedergli di entrare. Konohamaru rimase fermo e richiuse la porta.
-Allora cosa vuole Tsunade-sama?-
La donna, alzò il viso guardandolo con i suoi occhi freddi.
-E’ giunta l’ora che ti si affidi la missione che ormai hanno il tuo clan da tempo…. Ora tocca a te.-
Non seppe perché, ma un brivido gli percorse la schiena e in qualche modo, ripensò a quell’angelo ricoperto dal telo nero.