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Autore: unannosenzapioggia    20/01/2014    5 recensioni
Ora è notte di nuovo, stai dormendo come un bambino. Sorrido accarezzandoti i capelli e mi addormento con il tuo respiro nel cuore.
Siamo uno il contrario dell’altro, siamo fuoco e tempesta, un giorno d’inverno e d’estate e questi giorni normali ci fanno soltanto bene.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niall, tu sei così.
Sai quando ti aspetto all’aeroporto, sai che quando aspetto e non ti vedo arrivare mi preoccupo e inizio a tremare. E tu lo sai e mi mandi un messaggio per dirmi “stai tranquilla, sto arrivando” ed io allora sorrido, perché sono felice quando ti preoccupi per me. Ti vedo attraversare la grande sala e t'illumini non appena mi vedi: non so se lo fai perché sono io o perché sei contento di riposarti per qualche giorno. La guardia del corpo ti segue ma tu te ne freghi. Gli rivolgi la parola solo per passargli la valigia e dirgli che ti aspetti a casa perché hai altro da fare. E poi cammini verso di me: la felpa larga, verde come l’Irlanda, i pantaloni grigi e le tue converse preferite; il cappello di un colore che sai che odio da morire, le cuffie e il cellulare in mano. Finalmente sei a dieci centimetri di distanza da me e acceleri il passo e mi abbracci. Sorrido contro la tua spalla perché era dall’estate che non ci vedevamo; sei impegnato, mi chiami una volta ogni due giorni e ogni volta che chiudi la chiamata mi manchi sempre di più. Mi stritoli tra le tue braccia e ridi “forza, andiamo, l’unica cosa che voglio fare nei prossimi due giorni è dormire e stare con te, meglio sarebbe dormire con te” Prendiamo il treno e ti porto a casa. L’ultima volta che sei venuto hai conosciuto i miei genitori e per me è stato imbarazzante, ma tu dici sempre che ti è piaciuto. Vuoi conoscere i miei amici, ma io ho paura che sparlino di te e di noi.
Perché tu, Niall, sei così.
Te ne freghi di quello che dicono gli altri o pensano, ma io invece no. “non importa cosa dicono, non riusciranno mai a mettersi tra noi” mi ripeti ogni volta che piango perché leggo qualche cattiveria su di te. Tu sorridi e mi consoli, ma io sono così, non riesco a cambiare.
“che male c’è?” mi dici mentre ti aiuto a disfare le valigie, camera mia è piccola ma basta per due. Tu mi guardi come se mi osservassi dentro, poi ti fermi ad ascoltare la musica che proviene dalla stanza di mio fratello e ad annusare il profumo di torta al cioccolato che mia madre sta cucinando “insomma, potrei conoscere i tuoi amici e guardare una partita di calcio con loro”
Prendi una maglietta e togli quella che indossi, infilandola in valigia. Ti avvicini a me e mi baci con un sorrisino malizioso sul volto, scuoto la testa e scoppio a ridere “va a farti una doccia, Niall”
A sera, vorrei dormire ma non ci riesco, dormiamo nello stesso letto, anche se è ad un’unica piazza. Ci stiamo stretti ma ci piace così, un letto più grande ci terrebbe troppo lontani. Ho gli occhi chiusi, e so che non stai dormendo: il tuo respiro non è regolare e ti conosco troppo bene. Mi avvicino al tuo petto caldo nascondendo il viso sotto le coperte e tu mi tieni stretta a te. Cosa c’è di meglio? Mi baci sui capelli e ti rilassi. La notte la passiamo così, la vita con te vorrei passarla così e sono sicura che sarebbe bellissima.
La mattina, mi accompagni a scuola; hai lo sguardo assonnato ma gli occhi azzurri come il mare. Tutti ci guardano perché ti conoscono, ma tu hai occhi solo per me. So che avresti voluto dormire ma hai insistito per venire e dopo un bacio e una tazza di caffè non sono riuscita a dire di no. Siamo arrivati, mi guardi, sorridi e mi baci. Le persone ci passano vicino, sento che non badi alle loro parole, ma solo alle mie labbra.
La giornata passa lentissima, penso solo a quello che stai facendo. Forse dormi, stanco come sei, forse ti guardi una vecchia partita al pc e imprechi o forse litighi al telefono con Liam perché dice che devi tornare da loro il prima possibile. Scuoto la testa e guardo l’ora: è ancora presto e mi manchi, anche se sei a due chilometri da me. Manca ancora troppo, così mi stringo nella tua felpa quella che odi tanto, ma che io amo da morire.
A fine giornata, sei lì. Esco da scuola e ti sento soltanto. Sei circondato da mille persone, ragazze in maggior parte. Mi sento un pesce fuor d’acqua perché passo le giornate a convincermi del perché hai scelto me: “tu mi guardi dentro, conosci quello che sono davvero” mi ripeti ogni volta che te lo chiedo, ma quando ti vedo in mezzo a mille ragazze più belle, mi dico che non c’entro niente con te. Mi avvicino mentre ti sento rispondere “sì” a tutte quando ti chiedono una foto o un autografo. Poi alzi lo sguardo e mi vedi e ti fa spazio venendo verso di me. “ciao” mi saluti e mi baci e nessun altro è più importante di me “andiamo”.
Passiamo il pomeriggio da soli, mi aiuti a studiare, anche se non sai niente di matematica o chimica, ma “l’unica cosa certa che so è che io e te siamo una reazione chimica pronta a scoppiare”. Io scuoto la testa e tu sei vicino a me; mi baci e mi guardi negli occhi e capisco che hai bisogno di me e di queste giornate normali.
Perché tu, Niall, sei così.
Sei una superstar che gira per il mondo, ma hai bisogno solo di casa, capisco da come mi stringi che stai bene solo quando mi vedi. E vorresti fare l’amore e portarlo avanti per ore, mi fai ridere perché continui a pregarmi, ma mia madre di sotto ci sente.
Ora è notte di nuovo, stai dormendo come un bambino. Sorrido accarezzandoti i capelli e mi addormento con il tuo respiro nel cuore.
Siamo uno il contrario dell’altro, siamo fuoco e tempesta, un giorno d’inverno e d’estate e questi giorni normali ci fanno soltanto bene.
  
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