28. Addio
Sesshomaru si guardò attorno, in parte spaesato
dalla foschia che lo circondava. I suoi sensi parevano non aiutarlo ad uscirne
e la cosa lo indispettì.
Tuttavia continuò ad avanzare senza meta e finalmente il suo olfatto captò qualcosa.
Più che un odore il suo ricordo.
Avanzò ancora e lo percepì distintamente: Mya. Era
lei o almeno questo era ciò che il suo istinto gli gridava.
Aumentò il passo per raggiungerla, per accertarsi che non fosse un miraggio o
per intercettarla prima che scomparisse.
Vide uno spiraglio di luce e ci si gettò con un balzo. La nebbia era sparita,
ne restava solo un leggero velo sul pelo dell’acqua.
Sesshomaru si avvicinò alla riva del laghetto e vi trovò qualcosa di
stranamente familiare.
“Allora è vero.” sentì, voltandosi verso quella voce femminile, rotta
dall’emozione. “Sei vivo!”
La figura di Mya gli si parava di fronte, eterea e
fin troppo irreale perché potesse fidarsi delle sue sensazioni. Lo avevano già
tradito una volta e quell’imprudenza l’aveva pagata cara.
Fu proprio la consapevolezza di non sentire il dolore delle ferite che lo
indussero a mettersi sulla difensiva. “Dove siamo?”
Mya sorrise, comprendendo quanto il tutto potesse
confonderlo. Lei per prima aveva provato quella sensazione di smarrimento e
cercò di rispondere come poteva.
“Ti rammenti di questo luogo?” gli chiese per aiutarlo a capire, indicando gli
splendidi ciliegi che lentamente emergevano dalla foschia che a poco a poco si
diradava.
“Quando ero ospite nel tuo Palazzo, venivo spesso qui.” gli confidò, notando
una scintilla di consapevolezza nel suo sguardo. “Questa parte del giardino è
la mia preferita …” aggiunse, avvicinandosi all’albero più vicino e posandovi
la schiena contro. Alzò gli occhi verso i rami e ne restò a guardare l’elegante
ondeggiare.
Sesshomaru rimase impassibile ad osservarla, constatando che il nemico non
avrebbe potuto conoscere dettagli simili. Tuttavia, l’idea che si trovassero
realmente all’interno del Palazzo dell’Ovest era assurda. Ancora titubante
rimase al suo posto e attese che Mya dicesse
qualcos’altro per chiarire anche i suoi ultimi dubbi.
“Sai, pensavo spesso a te fra queste mura …” ammise lei, continuando ad
ammirare i fiori di ciliegio. “Odiavo l’idea di non sapere niente di quel che
accadeva sul fronte e non sopportavo di non poter fare niente per rendermi
utile.” spiegò ancora, poi abbassò la testa e si diresse verso di lui. Quando Mya gli fu di fronte e sollevò una mano, Sesshomaru
s’irrigidì guardingo. Sentì il palmo morbido della yasha
posarsi sulla sua guancia e la cosa lo atterrì. “Come fai ad essere davvero
tu?” le chiese incredulo, convinto di essere circondato da illusioni e nemici. “Considera
questo momento come l’incontro di due sogni.” gli spiegò. “Il modo più veloce
che ho trovato per accertarmi che tu non fossi morto …” ammise, sorridendo a
quel pensiero. “E per salutarti …”
Sesshomaru notò la punta di rammarico in quelle ultime parole e la cosa lo
allarmò. “Che intendi?” le chiese subito.
“È tempo che ponga fine ad una faccenda che doveva essere chiusa tempo fa.” si
limitò a dirgli, lasciando scivolare la mano dal suo viso.
Sesshomaru l’afferrò con impeto, impedendole di allontanarsi. I suoi occhi la
fissarono avidi di dettagli, quasi percepisse che non l’avrebbe più rivista.
Mya cercò di sorridergli serena, nonostante le sue
iridi tremolassero di commozione. “Spero di rivederti Sesshomaru.”gli disse,
avvicinandosi ancora a lui.
Entrambi si fissarono per alcuni istanti, finché le labbra di Mya non sfiorarono le sue. Fu un bacio dolce e triste,
troppo breve per essere goduto appieno.
“Addio, Sesshomaru.” gli sussurrò indietreggiando, confermando tutti i timori
del principe.
“Mya!” la chiamò questo, cercando di afferrarla
nuovamente fra la foschia. La nebbia si era fatta di nuovo fitta e pareva
averla inghiottita.
Sesshomaru continuò a chiamarla, muovendosi a tentoni in quell’invisibile
labirinto, ma se ne sentì risucchiare lui stesso.
***
“Mya!” gridò ancora con la mano tesa nel vuoto,
realizzando di non essere più immerso nella nebbia. Alzò gli occhi e realizzò
che era una notte stellata.
Ancora stranito, si concentrò sul presente e sentì il suo respiro affaticato
ridivenire regolare. Quando si fu calmato si concentrò su quello che lo
circondava, percependo subito il calore del fuoco che stava scoppiettando lì
accanto. Guardò in quella direzione e scorse due figure femminili di cui
riconobbe subito l’odore.
Il bagliore rosso del fuoco gli permise di vederne i volti, rammentandosi di
dove si trovava realmente. Rin se ne stava rannicchiata
contro le gambe della femmina del fratello ed entrambe si erano abbandonate al
sonno. Inutile dire che percepire l’odore di Inuyasha
non lo sorprese.
“Quando ha saputo eri qui ha insistito per restare.” La voce dell’hanyou lo raggiunse repentina da dietro le spalle,
costringendolo a ruotare la testa per scorgerlo fra gli alberi. “Non so cosa ci
trovi in te quella bambina …” lo punzecchiò con tono assente.
Sesshomaru non gli rispose, passando subito alle domande. “Quanto ho dormito?”
“Diversi giorni” fu la risposta secca dell’altro, rimasto immobile a gambe
incrociate e con Tessaiga sulla spalla.
Sesshomaru non aggiunse altro, estrasse Bakusaiga e
la piantò al suolo per aiutarsi ad alzarsi.
Inuyasha allarmato strinse maggiormente l’impugnatura
della sua spada, pronto a rispondere ad un qualche colpo di testa.
“Dove pensi di andare?” gli domandò poi, notando la fatica di Sesshomaru nel
fare leva sulla spada.
“Mi sembra ovvio: lontano da te!” rispose brusco.
“Non dire stupidaggini.” lo riprese. “Non sei in grado in quelle condizioni!”
commentò, cercando di nascondere la punta di preoccupazione che sentiva.
“Non presterò certo ascolto alle parole di un mezzo demone!” ringhiò l’altro,
riuscendo finalmente a mettersi in piedi.
“Tsk. Se vuoi morire fa pure!” rispose stizzito
l’altro, mentre Sesshomaru prendeva fiato. La ferita non si era del tutto
rimarginata e Inuyasha sapeva bene che muovendosi
avrebbe solo peggiorato le sue condizioni. Non era da lui commettere certe
imprudenze, come non era da lui subire un simile colpo.
Inuyasha rimase in silenzio ma, quando sentì il
fratello iniziare nuovamente a trascinarsi lontano da loro, si sentì in dovere
di chiederglielo. “Chi è Mya?”
Sesshomaru si arrestò sul posto, senza voltarsi indietro. “Nulla che ti
riguardi.”
Inuyasha lo vide riprendere la lenta marcia e sparire
nel fitto della foresta. Quando fu abbastanza lontano si alzò, con una strana
determinazione negli occhi, restando a fissare il punto in cui Sesshomaru se ne
era andato. “Quanto mi hai raccontato è vero, Myoga?”
La pulce rimbalzò sulla spalla dell’hanyou con
fervore. “Certamente Signorino Inuyasha!”
***
Mya guardò indietro, verso il cuore della foresta che
aveva appena lasciato, ed una strana malinconia l’avvolse. “Ti ringrazio Bokuseno.” Mormorò fra sé, venendo scossa dal vento, quasi
offeso. “E anche te, Kagura.” Rise, solleticata da
quelle folate. Poi, la brezza si fece sempre più lieve e Mya
la sentì svanire nuovamente verso le fronde. La youkai
guardò avanti, voltandosi verso il drago che se ne stava ancora sulla sponda
del fiume. Si avvicinò all’animale, concedendosi qualche istante per
accarezzarlo e trarne conforto. Aveva scelto. Una decisione solo sua, priva di
costrizioni. Una scelta che avrebbe riassunto la sua vita in un istante.
Decise di abbandonare le incertezze e i rimorsi in quel luogo e di andare
avanti con determinazione. Si assicurò di aver stretto a dovere i lacci della
sella e con un movimento fluido vi montò sopra. Alzò gli occhi al cielo e
contemplò il manto stellato di quella notte. Si chiese se anche Sesshomaru lo
stesse guardando, ma subito si ripromise di non pensare più a lui.
Probabilmente quella era davvero l’ultima volta che l’avrebbe visto e, se aveva
potuto incontrarlo un’ultima volta, era solo merito della magnolia. Si sfiorò
le labbra al pensiero di quel triste addio e attingendo forza dalla sua
risolutezza risollevò il viso. Spronò il drago al volo e svanì nel cielo scuro.
- continua -
ANGOLINO AUTRICE: Saluti
e chiarimenti
Sono vivaaaaaa! XD
Rieccomi qui dopo una lunga assenza, ma se siete miei
lettori affezionati credo sappiate quanto sia facile per me perdere la
cognizione del tempo.
Tuttavia, come spesso ripeto per tranquillizzare gli animi, non temete perché
l’aggiornamento prima o poi arriva.
A volte più poi che prima purtroppo, ma almeno arriva.
Su questo capito posso dire che sono stata indecisa fino alla fine: metto
questo o questo avvenimento? Lo descrivo così o cosà? Ma farò bene?
Insomma un gran scervellarsi per poi scriverlo totalmente diverso da come ci si
era ripromessi. Che macello! °A°
Tuttavia è il risultato che conta, giusto?
Quindi vi prego di spendere un po’ del vostro tempo per dirmi che ne pensate.
Anche la parte dedicata a Bokuseno si è conclusa e
spero che finalmente il tutto si movimenti per bene!
Si passa all’azione! =D
Grazie a tutti i
lettori che nonostante i miei ritardi ci sono sempre e per le recensioni che
gentilmente mi lasciate! ^^
Alla prossima. KissKiss KiraKira90