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Autore: JonahKOREA    21/01/2014    1 recensioni
“Non possiamo stare insieme- dico io decisa, guardandolo negli occhi- Non è possibile che la nostra relazione continui.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yongguk
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Siamo solo io e lui, qui in questa stanza. 
Si è appena fatto la doccia, abbiamo passato la giornata intera a letto, senza fare mai l’amore.
Siamo uno davanti all’altra, seduti su due divani. Il piccolo tavolino del salotto ci divide.
La pioggia cade inesorabile fuori dalla finestra… Ma si blocca davvero oltre quella piccola barriera di vetro? Riesco a sentire tutte le piccole gocce trafiggermi la pelle, riesco a sentire il mio cuore esplodere.
“Non possiamo stare insieme- dico io decisa, guardandolo negli occhi- Non è possibile che la nostra relazione continui.”
I suoi occhi, quasi lucidi, continuano a guardarmi. Un’espressione interrogativa si accende lentamente sul suo volto. Quante diverse espressioni è capace di tirar fuori dal suo animo? I capelli castani che gli contornano il volto sono bagnati, quasi riesco a distinguere ogni goccia scendere lentamente sul suo collo.
Ancora non parla, resta lì immobile a fissarmi. Perché continua questa farsa? Voleva solo divertirmi con me, cos’altro vuole?
“Perché non parli, Yongguk?” Chiedo fissandolo persistentemente con la mia solita aria di finta superiorità.
Dopo qualche minuto, la tensione sale alle stelle.  Se non dice presto una parola gli metto le mani addosso, penso sfacciatamente mentre continuo a fissarlo.
“J-Jihyon.” Finalmente dice qualcosa. I suoi occhi continuano ad essere del solito colore, la sua bocca carnosa dice il mio nome lentamente, quasi fosse speciale.
“Cos’altro vuoi da me? N-non sono forse solo la tua dama da compagnia che chiami quando ti senti solo?”
Le mie parole non gli arrivano, continua a fissarmi sconvolto. Perché? Perché continua a prendermi in giro in questo modo?
“J-Jihyon non dire stronzate.” La sua voce è più decisa della mia, senza nemmeno una crepa. La sua calda voce che mi ha sempre cullata nelle notti più dure, la sua dolce voce che non riuscirò mai a dimenticare.
Piango di nuovo, perché continuo a prendermi in giro così? Devo solo… dimenticarlo.
Passiamo mesi senza vederci, poi all’improvviso ritorna. Continuo a vivere un amore a senso unico.
“Yongguk, io sono stufa. V-voglio solo dimenticarti. Yong-.”
Non riesco a terminare il suo nome, lui è qui sopra di me.
“N-non farlo..” Dico io girando la testa infastidita.
“Jihyon, Jihyon!” Mi prende dolcemente il viso tra le mani e sorride guardandomi, i suoi occhi sono gonfi. E’ la prima volta che lo vedo piangere, è la prima volta che è così fragile di fronte a me.
A quella visione non riesco a trattenermi e lo abbraccio, lo abbraccio come non ho mai fatto prima.
“Ti amo.” Dice lui respirando sul mio collo. Riesco a sentire delle lacrime sulla mia pelle nuda.
Che forse siano queste le gocce che prima mi trafiggevano?
“Ti amo.” Ripete dopo qualche istante.
Lo stringo ancora più forte continuando a piangere.
“Mi fai male.”  Dico io dopo qualche minuto in quella posizione.
Le sue lacrime si fanno sempre più fitte e il suo respiro corre sempre più irregolare.  Lo spingo via da quell’abbraccio tenendolo però su di me e lo guardo negli occhi.
“…Ma io ti amo, Yongguk. Nessuno ti amerà come faccio io.” Dico asciugandomi le lacrime silenziose.
“Non lasciarmi mai più.” Continua lui, prima di posare le labbra sulle mie.
Un dolce e sentimentale calore si posa su di me, invadendomi completamente e uccidendo il mio respiro.
Il suo petto mi bagna completamente la T-shirt, che si attacca al mio seno. Mi sento male, mi sento stupida. Come posso volerlo così tanto?
“J-Jihyon..” Ripete per l’ennesima volta il mio nome. Non mi è mai piaciuto molto, ma il modo in cui muove le labbra per dirlo me lo fa amare.
Lentamente mi toglie la maglia e mi abbraccia di nuovo. Riesco a sentire il la sua pelle ancora bagnata sulla mia, il solo contatto mi consuma internamente.
Ascolto il suo respiro incantata e aspetto altre parole, intanto il mio cuore comincia a battere sempre più velocemente, quasi fino a collassare.
“Il mio lavoro non permette degli incontri regolari. Se potessi decidere io, ci vedremmo ogni giorno ad ogni ora. Sai però i problemi che il mio lavoro comporta, per cui non pensare mai più certe cose.” La sua voce risuona nella stanza come un dolce temporale.
“S-scusa, scusa.” Ripeto io per varie volte accarezzandogli i capelli e le spalle.
“Andiamo a dormire?” Chiede lui alzando lo sguardo ai miei occhi. Annuisco leggermente.

  
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