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Autore: _hejstyles    21/01/2014    1 recensioni
Lei sfigata,
Lui popolare,
Lei gentile,
Lui arrogante,
Lei studiosa,
Lui sfacciato,
Lei timida,
Lui audace;
Una festa, un incontro e tutto cambierà… sarà vero il detto gli opposti si attraggono?
Lo scopriremo insieme…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Prologo

Questa storia racconta la vita di Nicole Anderson, una ragazza di diciasette anni.
Nicole ora era diventata una ragazza solare, gentile e studiosa, ma prima cioè un anno fa era tutto l’opposto, a causa delle compagnie che frequentava.
Era la tipica ragazza che faceva impazzire i genitori: tornando a casa tardi, ubriacandosi e fumando di nascosto. Una volta si era anche fatta un tatuaggio sul ventre senza farsi scoprire da nessuno, nemmeno dal suo “migliore amico”.
Il suo “migliore amico” si chiamava Harry e loro due erano cresciuti  insieme, ma un giorno la loro amicizia svanì.
Tutto cambiò dopo l’incidente dei genitori di Nicole.
Era un normale sabato pomeriggio, Nicole e i suoi genitori stavano andando a far visita a i suoi nonni che vivevano a Clavers un paesino sperduto su una montagna, erano quasi a dieci minuti di macchina da loro, che all’improvviso sull’autostrada un camionista perse la guida del camion e uscì fuori strada. Nicole si salvò perché era seduta sui sedili posteriori. Dopo l’incidente ricordava solo che subito era arrivata l’ambulanza e li aveva portati all’ospedale, poi non ricordava più niente. Dopo tre giorni di coma si svegliò e l’assistente sociale la informò che aveva perso entrambi i genitori. L’unico parente che poteva occuparsi di lei era suo zio John solo che viveva a Los Angeles  e lei ci voleva andare con tutto il cuore solo che doveva cambiare scuola, così l’ assistente sociale  decise  di mandarla in una casa famiglia e per un mese cambiò sempre casa.
Un giorno due cari amici dei genitori, Beth e Greg vennero a sapere della tragedia e decisero di adottarla.
Da li per Nicole iniziò un’altra vita, lei  promise a se stessa di diventare una ragazza gentile e studiosa come ogni madre avrebbe desiderato, ma Nicole riuscirà a mantenere la promessa?

 
First chapter

Come tutte le mattine la sveglia suona alle 6:30 precise. Era una vera tortura svegliarsi ogni mattina a quell’ora per andare a scuola.
Ogni mattina tranne il sabato e la domenica, mi dovevo svegliare sempre presto per non perdere il bus che portava alla mia scuola, la “Second School Bid”, che si trovava distante 30 minuti da casa, quindi per non perdere l’autobus dovevo affrettarmi a prepararmi. Mi andai a lavare, pettinare e incominciai a vestirmi, come sempre, mi misi un jeans, felpa e le mie amatissime converse bianche, infine misi giusto un filo di matita sugli occhi e scesi giù per la colazione.
<< Giorno Beth, dormito bene? >> - gli chiesi prima di dargli un bacio sulla guancia.
<< Si, e tu? >> - mi chiese
<< Si ho dormito bene, ma Greg già è uscito? >> -gli chiesi prendendo un bicchiere di succo d’arancia
<< si è andato a comprare il giornale >> -disse.
Beth era un amore, ogni mattina preparava una colazione che poteva sfamare tutto il quartiere, anche se non aveva tempo la preparava sempre.
Finii di bere il mio succo, mangiai un biscotto poi andai a salutare Beth e andai alla fermata dell’autobus.
***
Arrivata a scuola andai a prendere i libri delle prime ore nell’armadietto.
Mentre prendevo i libri delle prime due materie cioè il libro di matematica e letteratura latina -che palle- pensai, mi sentii qualcuno afferrarmi per i fianchi.      
<< Ehi... piccola mi hai fatto i compiti? >> - disse dandomi un bacio sulla guancia. Era inconfondibile la sua voce roca e il suo profumo stupendo, Nicole cosa stai pensando tu lo odi.
<< non chiamarmi così non sono la tua piccola. >> -dissi scocciata
<< invece lo sei >> - disse sbattendomi agli armadietti.
<< no non lo sarò mai >> -dissi dandogli i compiti che gli dovevo fare e allontanandomi da lui.
Non ce la facevo più a essere trattata cosi da Harry, tutti i santi giorni mi trattava come una puttanella che doveva stare ai suoi giochetti ma ancora non l’aveva capito che non sarò mai sua, mai. Visto che era più grande di me di due anni si credeva che poteva trattarmi così.
Harry era il solito puttaniere che si era  -scusate il linguaggio-  scopato tutta la scuola. Io non avevo ancora capito il motivo per cui mi trattasse così, io non gli avevo fatto niente, o almeno credevo. Io e Harry ci conoscevamo da quando eravamo piccoli ed eravamo anche migliori amici una volta, poi siamo cresciuti e addio. Ci siamo allontanati due anni fa quando è successo l’incidente ai miei genitori, lui invece di starmi vicino e aiutarmi a superare quel momento difficilissimo,  che aveva fatto mi aveva abbandonato e con quei quattro amichetti aveva incominciato a trattarmi come una puttanella, perciò lo odiavo cosi tanto e questo non glielo perdonerò mai perché si era comportato veramente male nei miei confronti. Lui quell'anno era stato anche bocciato per la seconda volta forse era anche  questo il motivo però se mi avesse parlato io lo avrei aiutato, invece lui  continuava a ignorarmi. Precisamente ci siamo allontanati dopo il ballo di fine anno, al cui io non avevo mai partecipato, perché era il sabato dell’incidente, Harry mi aveva invitato però come amici, io al quel ballo non ci ero mai arrivata. Quando ero tornata a scuola, dopo essere stata per tipo una settimana in ospedale, lui non mi rivolgeva più la parola, io avevo i miei problemi e anche lui aveva i suoi quindi ci siamo allontanati e ora mi tratta così.
Due volte alla settimana gli dovevo fare i compiti di matematica perché la prof mi aveva chiesto se lo potevo aiutare un po’, così lui mi costringeva a fargli i compiti. Non mi dispiaceva fargli i compiti perché lo volevo aiutare anche se lui non ricambiava ma mi piaceva fare del bene alle persone.
***
Dopo le prime due ore di lezione, andai a mensa a mangiare qualcosa con la mia migliore amica Holly. Holly era il mio opposto, io ero timida lei era sfacciata, ci conoscevamo da tipo...dalla nascita , solo di aspetto fisico ci somigliavamo tantissimo infatti tutti ci chiedevano se eravamo gemelle. Io Harry e Holly stavamo sempre insieme, giocavamo insieme, mangiavamo, dormivamo insieme poi dopo Harry è cambiato e ci siamo distaccati. Harry e Holly non erano molto amici e quindi quando lui era cambiato e si era allontanato da noi a lei non faceva ne caldo ne freddo pero era dispiaciuta per me perché io ci ero stata veramente male. Holly mi era stata vicina mi aveva confortato e la volevo un mondo di bene. Anche se dopo quel famoso ballo anche lei si era comportata un po’ strana con me, ora siamo ritornate migliori amiche. Quando gli chiedevo di raccontarmi cosa fosse successo a quel ballo, dice – non è successo niente di importante - io non le credevo molto però non volevo ricordare quel giorno quindi cambiavo discorso e andavo avanti.
Io e Holly avevamo sempre frequentato le stesse scuole e eravamo sempre state nella stessa classe ma quest'anno avevamo dei corsi diversi e ci eravamo dovute separare un po’ ma quando veniva l’ora di pranzo stavamo comunque insieme e ci raccontavamo quello che avevamo fatto, dei ragazzi e tutte le altre cose .
<< Ehi… vieni sabato sera? >>- mi chiese Holly
<< Dove? >> - dissi confusa
<< Come dove al ballo >>
<< non penso di venite >>- dissi un po’ triste
<< dai perché non vieni, ci divertiremo tantissimo >> - disse per riuscirmi a convincere
<< non ho nemmeno un vestito >>- si era vero non avevo un vestito adatto ad un ballo in maschera.
<< ti aiuto io a trovarlo, domani andiamo a fare shopping >>
<< va bene mi hai convinta, ci verrò >>
<< Sii che bello >> - disse dandomi un bacio sulla guancia
 << scusa ma ora devo andare perché tra poco ho lezione ci sentiamo oggi >> - disse dispiaciuta
<< ok ci sentiamo, ciao >> - dissi .
In quel preciso istante la campanella suonò e andai a prendere i libri delle ultime ore.            
***
Tornata a casa, dopo pranzo Holly mi chiamò e stemmo tutto il pomeriggio a parlare da cosa ci dovevamo mascherare alla festa. Holly mi disse che lei aveva pensato di farselo lei il vestito, infatti voleva un vestito da vampira e strega perché lei doveva fare una cosa originale che nessuno avrebbe mai il coraggio di fare. Io invece non avevo la più pallida idea di cosa mettermi, perché non ero mai stata ad un ballo in maschera anzi non ero mai stata ad un ballo. 
  
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