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Autore: Atomic Chiken    21/01/2014    2 recensioni
Un gatto.
Già, un semplice gatto.
" Non le manca Jeb? ". Aveva messo da parte i ferri per cucire e mi aveva guardata sorridendo
" Jeb non è morto tesoro, è sempre qui, con me ".
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Benvenuta al Chu's shop " mi disse un tizio orientale dall'aspetto trascurato quando entrai nell'ufficio. Lo salutai gioiosa ignorando il suo sguardo serio. Finalmente ero lì, finalmente avrei avuto un gatto, mio. Mia madre mi spronò a proseguire. Non era per niente felice di avere un animale peloso in giro per la casa. " Piscierà dappertutto! Dovrai pulirgli la cacca Nicole, e avrai tante altre responsabilità! ". Ma non m'importava nulla, avrei gestito tutto. Mi ero trovata di fronte a lavori molto più pesanti del pulire gli escrementi di un gatto. Chu sun, così diceva la targhetta dell'uomo, ci guidò fuori dal suo ufficio fino al gattile, che si trovava dall'altra parte. Il luogo era deprimente, l'unica strada presente era intasata dall'immondizia e piena di crepe. Ci trovavamo in mezzo al nulla. " Perché volete un gatto? " chiese Chu mentre apriva il portone.
Stavo per rispondere ma mia madre mi precedette. Notai una nota di rimprovero nella sua voce " Almeno così non passerà le sue giornate a casa di quella vecchietta ". Rimasi in silenzio ma la odiai per quelle parole. La " vecchietta " di cui parlava era la signora Wickson. L'avevo aiutata a portare a casa la spesa e non avevo potuto dire di no quando mi aveva invitata a vedere il suo piccolo amico. Era un gattino soriano di cinque anni e me ne innamorai a prima vista. Da quel giorno avevo cominciato a farle visita quasi tutti i giorni dietro i rimproveri di mia madre. Fino alla scorsa settimana.
Jeb era morto. Nessuno sa dove, quando o come, ma era morto. Il fatto preoccupante è stato che la signorina Wickson non sembrava minimamente colpita. Un giorno mi feci coraggio e le porsi una domanda senza peli sulla lingua
" Non le manca Jeb? ". Aveva messo da parte i ferri per cucire e mi aveva guardato sorridendo
" Jeb non è morto tesoro, è sempre qui, con me "
" Qui? Dove!? " avevo chiesto sorpresa. Invece di rispondermi si era alzata borbottando qualcosa
" Si è fatto tardi Nicole, tua mamma ti starà aspettando "
" Ma se Jeb non è morto.. "
" Nicole, sei davvero una brava ragazza e se fosse per me starei con te tutto il giorno, ma ora ho tante faccende da sbrigare ".
Al momento non ci feci molto caso, ma in seguito ne fui più che sicura. Quella vicino al tavolo era proprio l'ombra di un gatto.


Ancor prima di metter piede nel gattile fui investita dal miagolio di dozzine di gatti. Superai Chu finendo quasi per spingerlo e guardai con gli occhi lucidi quei teneri musetti che mi fissavano. Mi avvicinai a diverse gabbie infilandoci dentro il dito. Qualcuno si ritirò spaventato, altri zampettarono curiosi. L'uomo e mia madre mi raggiunsero lentamente, lasciandomi il tempo di decidere. " Allora? " mi chiese lei impaziente.
" Aspetta un attimo, non ho ancora scelto.. ". Andai in fondo al largo stanzone e scrutai i corpicini dei gatti oltre le sbarre delle gabbiette. Erano tutti fantastici..Come avrei fatto a sceglierne uno solo? Chu mi raggiunse grattandosi la testa
" Che ne dici di quello? " chiese frettolosamente. Guardai nella sua direzione e vidi un gatto grigio tigrato. Mi avvicinai alla gabbia e infilai dentro il dito. L'animale rimase indifferente. " All'inizio sono tutti così " sentii dire Chu " Ma una volta che si abituano alla nuova casa diventano dei veri giocherelloni! ". M'impressionai per l'improvviso sbalzo d'umore dell'uomo. Un attimo prima sembrava un alcolizzato depresso ed ora il vincitore di una lotteria. " Sì..Ma..".
Rimasi in ginocchio a guardarlo. Era simile agli altri gatti..Ma aveva anche qualcosa di diverso. Cosa? I nostri occhi s'incrociarono ed ebbi la sensazione di essere studiata da qualcosa d'intelligente. " Ehi piccolo... ".
" Allora Nicole, ti sei decisa o no? ". Questa volta era davvero furiosa.
Mi alzai pulendo i pantaloni e rivolsi uno sguardo veloce agli altri gatti. " Daccordo..Prenderò questo qui ". Un sorriso smagliante e Chu portò senza attendere mia madre in ufficio per compilare dei fogli. Rimasi nello stanzone in balia di quegli sguardi ispettori. Il miagolio stava diventando un pò irritante.
 Tornai a guardare il mio nuovo amico. " Adesso andiamo a casa..Ci divertiremo un casino vedrai ". In risposta ottenni un lungo e cupo miagolio provenire dal gatto, come se stesse agonizzando. Una sensazione di oppressione mi costrinse ad uscire di corsa dal gattile. Andai a sbattere contro una donnina minuta che lanciò imprecazioni in cinese mentre si allontanava.
Raggiunsi mia madre in ufficio. " Ehi " disse Chu vedendomi " Qui abbiamo finito. Ora potete prendere il gatto, è già stato vaccinato e gli abbiamo messo anche lo spray anti pulci. E' sicuro come una cassaforte " rise di gusto alla sua penosa battuta e vedendo che nessun altro si era unito, andò a prendere il gatto.
" Spero che diventiate buoni amici " disse mentre salivo in macchina.


" Sono sicura che ci porterà un sacco di guai Nicole " disse mia madre sulla strada. La ignorai continuando a guardare fuori dalla finestra. Tenevo la gabbia in grembo.
" E non sai cosa mi ha detto il signor Sun in ufficio "
" Ah sì? " replicai indifferente
" Certo. Ha detto che la sua vecchia padrona è morta, una bambina Nicole. Morta ".
" E allora? E' inutile che cerchi di farmi cambiare idea ".
Lanciò uno sbuffo irritato
" Non sto cercando di farti cambiare idea, non potrò comunque avere indietro i soldi. Voglio solo informarti sul passato di quel...Gatto ". Pronunciò gatto quasi con rigurgito.
" Passato? Mamma, andiamo! E' un gatto, che vuoi che sia un gatto in casa? Abbiamo soldi a palate, un'abitazione spaziosa e i vicini non hanno problemi, dov'è il tuo problema?! "
" Abbassa il tono della voce Nicole o faccio subito marcia indietro ".
Strinsi i pugni trattenendomi. Avevo una voglia matta di uscire dall'auto e continuare a piedi.
" Io non mi prendo nessuna responsabilità, capito? E' tuo, lo accudisci tu, gli dai da mangiare, gli pulisci gli escrementi e prendi i soldi per il cibo dalla tua paghetta.. "
" ..MA..."
" L'hai voluto tu e ora ne paghi le conseguenze ".
Lanciando un ultimo sguardo pieno d'odio a mia madre tornai a guardare il sole tramontare.
Senza un motivo preciso la mia mente venne riaffiorata da Jeb. Se era morto e lo sapevano tutti, perché la Wickson affermava il contrario?
E di chi era quell'ombra?

  
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