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Autore: Giulia102    22/01/2014    0 recensioni
Ogni sogno merita un occasione, ogni sogno vuole la sua dose di coraggio...non avevo più niente da perdere qui.. presi un sospiro, tre valigie e altrettante borse e atterrai a Londra. Beh questo era ciò che desiderava e non potevo fare altro, non potevo essere in qualsiasi altro luogo se non qui per realizzare il suo sogno. " tu mi hai salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un po' di giorni che non sentivo e vedevo Niall, non sapevo perchè, cercai dentro di me migliaia di motivi ma non ne trovavo neanche uno; ogni tanto prendevo il cellulare in mano e gli scrivevo un messaggio che poi non gli mandavo. C'erano quasi tutte le sere i ragazzi da Carlos, ma lui no. Non potevo certo stare tutta la notte a sbirciare dalla finestra aspettando che arrivasse, sarei passata per stalker! Lo chiamo o non lo chiamo? Continuavo a fissare il telefono come una scema.

 

“Sele è arrivvato un pacco per te” Liz interuppe il mio dilemma interiore “un pacco?!” chiesi confusa “Si e c'è anche un biglietto insieme, dai su apri apri!”continuava a saltellare e a fare giravolte sul posto allo stesso tempo battendo velocemente le mani insieme mentre la sua chioma bionda ondeggiava insieme ai suoi movimenti, sembrava come una bambina piccola quando riceve il ragalo che ha aspettato per mesi anche se ,in quella circostanza, il ragalo era per me e lei aveva 20 anni.“che c'è scritto? che c'è scritto?” ripetè più volte stranazzando

 

Mi dispiace ancora per le tue scarpe porta fortuna.

Spero che così mi perdonerai

Niall.”

Lessi ad alta voce e lottai contro la mia euforia per non imitare la scena di pochi secondi di fa di Liz. Scartai il pacco alla velocità della luce. La ragazza cominciò ad urlare e a starnazzare di nuovo portandosi le mani davanti alla bocca per cercare di nascondere l'evidente stupore e chiamò ripetutamente Sally gesticolando insistentemente fino a che non arrivò, la sua reazione fu identica. Non sapevo che faccia avevo assunto in quel preciso istante ma ero sicura che non era da meno delle loro, ero rimasta a bocca aperta.

 

“S-S-Sele te ne rendi conto? sono un paio di Louboutin”continuò ad urlare “ non so chi sia questo..” prese il biglietto “... Niall ma sposalo” mi urlò Sally . Ero ancora senza parole, continuavo a fissare quelle scarpe che fino a pochi giorni fa erano stampate su una inanimata rivista, l'ultima collezzione che lo stilista francese Christian aveva messo sulle passerelle, un bellissimo paio di Artifice Strass blu acceso ricamate con disegni di color verde brillante e pietre colorate, più le osservavo e più mi ricordavano quei bellissimi ricami fatti con l'hennè sulla pelle delle spose indiane, non ci potevo credere..ma cosa aveva fatto?! Era un pazzo, ne ero certa ancora di più! Presi il telefono, forse era quella la spinta che aspettavo per trovare il coraggio di chiamarlo..era spento; batteria scarica. Fantastico. Sarei voluta correre a casa sua, ma non sapevo dove abitasse o in qualsiasi posto lavorasse per abbracciarlo più forte che potevo, e non per il regalo che avevo appena ricevuto, ma semplicemente perchè avevo bisogno di lui e di quel gesto, del suo calore, dei suoi occhi blu e di come mi faceva sentire..per dirgli che se vedevo di nuovo il mondo a colori era solo grazie a lui. In realtà sapevo ben poco di quel ragazzo irlandese che mi aveva ipnotizzata, ma bastava che lo guardassi negli occhi per vedere la dolcezza e l'amore che abitavano dentro di lui, mi rassicurava tutto ciò. Mi faceva stare bene, felice come non ero da anni. Aspettai con ansia l'ora di chiusura del negozio per tornare il più velocemente possibile verso casa.. quei minuti non passavano più, mi sebravano un eternità. Uscii dalla fermata della metro e cominciai a camminare con passo sostenuto verso Carlos ma quando arrivai constatai che la sua macchina nera non c'era, ne rimasi un po' delusa ma decisi di entrare comunque nel negozio, con l'aria affannata mi diressi verso Carlos.

 

“Ho bisogno del tuo aiuto! sai dove abita Niall, il ragazzo biondo..ti ricordi?” chiesi informazioni proprio come aveva fatto lui la sera della festa in maschera.

 

“Niall! Certo! Però mi dispiace Sele non ho idea di dove abiti”

 

“Posso dirtelo io” una voce roca alle mie spalle si intromise nel nostro discorso, era Harry che mi fissava con le sue iridi verdi.

 

“Ciao Harry”

“Ciao Downfall” sorrise e due tenere fossette comparvero sul suo volto

“Sele” gli dissi sorridendo anche io “tu mi puoi aiutare vero?”

“Vieni ti accompagno, non sono bravo a spiegare le strade ti perderesti sicuramente..non voglio averti sulla coscenza” un sorriso che andava da un orecchio all'altro si formò sul mio volto illuminandolo, sicuramente, appena il riccio pronunciò quelle bellissime parole.

lo seguii in silenzio fino alla sua auto, Anche Harry aveva la stessa macchina di Niall, solamente non opaca. Il vaggio durò per un paio di minuti, atraversammo la città fino a che la macchina non si fermò in una via a Primerose Hill, davanti a Regent's Park.

 

“ecco Niall abita li”

mi indicò una casa a mattoni rossi, anzi da fuori sembrava più un vecchio capannone rimesso a nuovo, un picoclo muro di cinta e un cancello cromato delimitavano il perimetro della casa.

“Allora non scendi? Ci hai ripensato?non mi avrai mica fatto fare tutta questa strada per nulla” Harry interuppe la mia osservazione

 

“mmm no no vado subito” aprii lo sportello e scesi “Grazie Harry sei stato gentile, ci vediamo presto” mi strizzò l'occhio in risposta, chiusi lo sportello dietro di me e mi incamminai verso la porta d'ingresso visto che il cancello era già aperto

 

“Ho visto i tuoi occhi prima, si sono illuminati di goia quando ti ho detto che ti avrei portato da lui..ti piace l'irlandense èèèh?” l'imbarazzo cominciò a salire all'affermazione del ragazzo e quando succedeva diventavo nervosa ed Harry si accorse di questo è cominciò a ridere; tirai su le spalle senza rispondere e mi incamminai nuovamente verso la porta. Era già così evidente che il ragazzo dagli occhi blu aveva creato qualcosa di incontrollabile dentro di me? ripetevo tra me e me cosa avrei potuto dirgli una volta che me lo sarei ritrovato davanti, esitai qualche momento e poi suonai il campanello.... Ma non vidi ciò che mi aspettavo. La porta si aprii e ne usci fuori Addison, indossava solo una canotta che gli arrivava circa a metà delle sue gambe magre e sicuramente non era sua, sentii una strana sensazione al cuore, una crepa, la fortezza che avevo costruito con i mattoni che la vita mi aveva tirato addosso si era incrinata, l'ennesimo colpo. Ero già a questo punto? Stare male per una “storia” che nemmeno era cominciata? forse perchè nonostante la paura, la volevo..volevo quella storia, volevo Niall, i suoi occhi e il suo sorriso. Avevo veramente creduto che sarei stata nuovamente felice.

 

“Cosa ci fai tu qui!?” mi guardava con aria schifata e sorpresa quanto la mia quando me l'ero trovata dinnanzi, i suoi capelli lunghi rossi cadevano leggeri fin sopra il suo petto nascondendolo, i suoi occhi celesti, quasi bianchi, erano ghiacciati;non era felice di vedermi e non ero certo la benvenuta in quel momento, mi aveva congelata con un solo sguardo ed un brividio percorse tutta la mia schiena. Volevo chiederle se Niall era in casa ma le parole non uscirono dalla mia bocca, la guardavo li davanti a me che aspettava che dicessi qualcosa, mi sentivo solo una stupida, avevo sognato ad occhi aperti quello che non esisteva fra me e lui, mi ero illusa che tutto sarebbe andato bene per una volta.

“Sele!” lo vidi comparire dietro di Addison, in calzini e con solo un paio di pantaloncini sportivi grigi, mi guardava con un gran sorriso, come faceva sempre, io invece volevo solo scomparire.

“scusate devo andare via” mi girai e cominciai a camminare più veloce che potevo, la porta si richiuse dietro le mie spalle. Trovai un po' di sollievo quando ,una volta girato l'angolo, vidi l'entrata della metro in fondo alla strada. Ero stata così ingenua, credevo che le sue attenzioni significassero qualcosa, ci ero cascata in pieno, avevo imparato a non sognare più ad occhi aperti, avevo imparato sulla mia pelle che la felicità è uno stato temporaneo destinato a finire ma a lui, scioccamente, avevo creduto. Mi ero persa nei suoi occhi, in quegli occhi che mi avevano riportata indietro di anni quando tutto andava bene, nei suoi occhi blu rivedevo quelli Julie..quel colore che tanto mi mancava e mi rassicurava. Sentivo le lacrime che salivano, ma non le avrei fatte uscire..ero una testarda. Il mio telefono suonò più volte una volta uscita dalla metro speravo solo che non fosse lui; Liz.

io e mamma stasera andiamo a cena fuori con deigli amici americani per lavoro ..vieni? Ormai fai parte della crew!”

fui grata a Liz in quel momento per quel messaggio gli risposi subito di si, in questo modo non avrei pensato allo spiacevole incotro di oggi e a quanto fossi stata stupida. Indossai il mio miglior vestito che era nero stretto fino sopra la linea della vita e poi si allargava in ampia gonna che arrivava circa 10 cm sopra il ginocchio, le maniche lunghe erano di pizzo, lo scollo a “V” sulla schiena la lasciava scoperta fino metà. Legai i capelli in uno chignon e misi di lato a questo un fiore rosso. Volevo sentirmi bella per non sentirmi più stupida, mancavano solo le scarpe, continuavo a guardare quella scatola che avevo lasciato sul tavolo e mi veniva da pensare a lui, la presi e la rinchiusi nell'armadio. Occhio non vede cuore non duole, diceva sempre mio padre. Presi un altro paio di scarpe dalla mia collezione, la mia enorme borsa e andai ad aspettare Liz. La cena era ad un ristornte giapponese, adoravo il cibo orientale, gli amici americani di Sally erano molto simpatici, ci facemmo un sacco di risate e parlammo anche di lavoro anche se non riuscivo a essere presente al 100%, di una cosa straordianaria che di li a poco sarebbe arrivata in negozio, “vedrai vedrai Sele” mi ripeteva Sally alla fine di ogni frase. Anche loro , come Sally, erano proprietari di un negozio di abiti ricercati e di alta moda a NY,  quella era veramente il mio mondo e il mio sogno. Fantasticai su New York, il mio sogno di andare laggiù e passare dei giorni da 'Carrie Bradshaw'. ..un giorno quella città sarebbe stata mia,avrei vissuto il mio sogno americano. La serata si concluse bene e piacevolmente ,Sally e Liz mi riaccompagnarono a casa lasciandomi all'inizio della strada, mi incammnai verso l'appartamento quando vidi la macchina di Niall parcheggiata proprio li davanti, non ci voleva. Ero riuscita, in quelche modo, a salvare questo giorno catastrofico grazie al gradevole fine serata. Avrei dovuto affrontarlo, non avevo scelta. E infatti lui era li, che stava ditruggendo di nuovo il perfetto giardino della mia vicina tirando ancora i sassolini alla mia finestra, non mi aveva visto, mi fermai quando ormai era quasi arrivata e cominciai a osservarlo metre lui ignaro che io fossi li, continuava ad urlare contro a quella finestra buia “ Sele affacciati ti prego”. Mi faceva tenerezza, sarei voluta andare li ad abbracciarlo, ma non lo feci..continuai ad guardarlo con aria impassibile poi spostai il mio sgurado davanti a Carlos dove c'erano gli altri ragazzi, gli feci un cenno portando il dito indice davanti alla mia bocca per dirgli di stare zitti quando mi voltai nuoavemnte il biondo si era arreso e sedutto sulle scale con le braccia appoggiate sulle sue ginocchia e le mani fra i capelli, sembrava disperato, continuai a non dire niente. Cosa voleva ancora? Credevo che le cose ormai fossero abbastanza chiare dopo oggi. Mi spostai davanti a lui, alzò la testa e mi guardò diritta negli occhi, non avrei permesso a quegli occhi blu di rendermi debole ancora una volta, di farmi perdere la logica di nuovo, come facevano sempre. Si alzò e venne verso di me afferrandomi dolcemente il polso. Levai il braccio tirandolo via forte dalla sua presa, vidi il suo viso perdere la sua normale luce e si incupii a causa del mio gesto brusco. Mi guardava affranto ed era triste, il mio cuore urlava a vederlo così perchè lui era sempre pieno di vita, ma non potevo fare altrimenti. Mi diressi verso la porta sorpassandolo senza dire niente, non volevo dire nulla.

"Sele, guardami..sono qui” il topo disperato che usò mi fece trattenere nell'oltrepassare il portone ma non mi voltai

“sei bellissima” sorrisi a quel complimento, sapevo che non poteva vedere la mia reazione, decisi i voltarmi ed un sorriso comparve sul suo viso che ritornò alla sua abituale luce.

“non indossi le mie scarpe” constatò il biondo. Ma che diavolo...???!!

“mi hai aspettato tutto questo tempo solo per vedere che scarpe indossavo?” odiavo fare l'antipatica e rispondere male, non era nel mio carattere, ma non potevo permettergli di farmi male. Abbassò la testa verso il basso cominciando a giocare con un sassolino, era nervoso o forse si sentiva solo in colpa.

“io vado Niall, stammi bene” aprii la porta e sorpassai la soglia.

“io..io.. mi dispiace Sele ok? davvero tanto, per tutto quello che hai visto oggi...io e Addy ..ehm siamo solo amici”

“certo Niall e io sono la fata turchina” gli risposi in modo sarcastico e scocciato, ma perchè non se ne andava?

“Harry, H- Harry mi ha raccontato che mi stavi cercando e...” si interuppe chiudendo gli occhi mentre inspirava più aria possibile per iniziare un discorso che si prospettava alcuanto serio o semplicemente per trovare le parole giuste da dirm,. ma io non riuscii più a trattenermi. Sbottai. Le parole uscirono come un fiume in piena, era un mio grande difetto o pregio a seconda dei punti di vista, dire tutto quello che mi passava per testa.

“Cosa vuoi Niall? Cosa vuoi da me? Mi insegui alla feste, lanci sassi contro la mia finestra, mi fai correre la maratona per Candem Town, mi compri regali,mi riempi di attenzioni e poi invece stai con lei? Pensi che sia scema o qualcosa del genere? Io non faccio da ruota di scorta per nessuno, non sono il passatempo o lo svago di nessuno! Era mezza nud...anzi lo sai cosa, non voglio sapere delle vostre attività di quel pomeriggio, oh mio Dio Niall mi hai fatto sentire così stupida!!..basta!ne ho abbastanza,me ne vado” ero veramente incazzata,la mia voce era più alta del solito, il mio cuore urlava e batteva ad un ritmo irregolare per la troppo adrenalina in circolazione.

“uuuh parole dure da parte di questa ragazza” un commento usci dal gruppo che a quanto pare si stavano godendo lo spettacolo dall'altra parte della strada.

“Zitto Louis!” replicò Niall mantento lo sguardo su di me

“no aspetta tu pensi che io e lei...” la sua risata rimbobò tra le mura degli edifici della strada facendo eco. Allora vuole veramente una cinquina in pieno viso.

“ti pare che mi stai divertendo per caso?”

 

“oh Dio nooo Sele nooo, hai frainteso tutto..non è come pensi”

 

“ah no Niall?!”

 

“io e Addison non siamo niente”

 

“come posso crederti?! Spiegamelo!non ti conosco nemmeno, non so chie sei e perchè hai fatto tutto questo..non so quale sia il tuo scopo, non ho alcune basi solide per potermi fidare di te.. ma so solo che non ti permetterò di prenderti gioco di me e delle mie emozioni, ne ho già passate troppe..non voglio altre delusioni” mi girai discatto verso la porta quando sentii che una lacrima stava per scendere, non volevo che la vedesse. Detestavo questa parte di me così emotiva. Si avvicinò abbracciandomi da dietro e stringendomi forte,come se avesse paura che da un momento all'altro sarei scomparsa lasciandolo solo..mi sentivo un verme, gli avevo fatto quella parte davanti a i suoi amici, era stata una stronza. Appoggiò la testa sulla mia spalla e mi baciò delicatamente sul collo. Non era arrabbiato, non mi aveva urlato e dato contro come molti altri avrebbero fatto e come avevo fatto io, cercava di calmarmi con i suoi gesti ed odio ammetterlo ma ci stava riuscendo.

 

“fidati di me”

 

“come faccio? ho paura Niall”

 

“non devi, io sono qui..dammi una possibilità Sele io non sono come gli altri, ti prego.”

mi girai verso di lui lo guardai negli occhi, era sincero ,anche il suo sguardo mi implorava di fidarmi di lui..mi rendevano fragile e debole allo stesso tempo quegli occhi, mi disarmavano di tutte le barriccate che avevo tirato su per proteggermi da qualsiasi dolore, non potevo resistergli ne ero pienamente consapevole. Gli saltai lettermente al collo stringendolo forte ricambiò il mio gesto sollevandomi da terra e facendo un giro su se stesso mentre continuava a tenermi stretta per poi rimettermi giù.

 

“sono ancora arrabbiata con te Niall” lo avvisai cercando di convincere anche me stessa

“ti ho già detto che stasera sei bellissima?”

 

 

 

Spazio autrice

Scusateee per il supermega ritardo con cui posto questo capitolo, ma sono stata e sono tutt'ora incasinata di cose da fare! Tornando alla storia, Sele va a casa di Niall ma non vede la persona che avrebbe voluto non appena la porta della casa del ragazzo viene aperta. Ed ecco la prima "litigata" fra i due ragazzi che si risolve con un abbraccio che vale più di mille parole. ma vi sieti mai chiesti del Pesonaggio di Julie di cui spesso parla la nosta Sele?
ci vediamo presto , spero. Fatemi sapere come vi sembra questo nuovo capitolo ;)
un bacio G.
  
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