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Autore: Allyn    22/01/2014    9 recensioni
Allychannel trasmette il dramma! Reduce dal capitolo 662 di Naruto...necessitavo di scrivere del loro oblio, in un contesto un po' surreale, insieme anche nella morte.
Attenzione: possibili SPOILER
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Attenzione, possibile spoiler (capitolo 662), possibile tragedia

Perché sì, perché necessitavo di ciò!

Allyn

*°*°*°

Il Nostro Oblio

Sasuke & Naruto

Silenzio, opprimente, gradini da salire, luce ed ombra, un vento forte che non portava odori, e i suoi piedi avanzavano ancora, guidati da una forza che non sentiva provenire dai muscoli ma dalla pura volontà di andare avanti, di scoprire il mistero di quel luogo dove si era risvegliato.

Ricordava la confusione, le grida ovattate degli altri, il pungente sapore del sangue, i battiti che rallentavano e il respiro che si faceva sempre più debole, poi il dolore lancinante, uno strappo, poi il nero terribile dell’oblio.

Camminò per minuti infiniti, per ore, forse per giorni interi, senza sentire stanchezza, senza sentire fame o sete, solo la voglia di andare avanti.

Non capiva, non sapeva, non riusciva a riconoscere quel luogo, lui che di posti assurdi ne aveva visti tantissimi, a partire da quella sua anima piena di demoni e promesse.

Poi lo vide.

Di spalle, con la spada infilata nella cintura viola, i capelli scompigliati e neri, le gambe lunghe, slanciate, il simbolo degli Uchiha sulla veste chiara che gli ricopriva le spalle, un foro a rovinarne la trama del tessuto.

“Sasuke” Lo chiamò, avanzando verso di lui.

“Allora, alla fine, sei morto anche tu?” Parlò l’altro, senza voltarsi.

“Morto? Che stai dicendo ‘Suke, siamo qua entrambi” Mormorò sconcertato.

“Il solito stupido. Siamo morti, entrambi” Rispose tristemente.

Naruto non capiva, non riusciva a comprendere come fosse possibile una cosa del genere, se erano davvero morti perché ora si trovavano in un posto del genere, insieme:

“Se ti consola saperlo...beh, non l’ho capito neppure io” Sussurrò Sasuke rispondendo ai suoi muti interrogativi.

“Sei morto?” Naruto scoprì che anche in quella dimensione poteva piangere, poteva soffrire, poteva inginocchiarsi a terra e sentire lo stomaco contorcersi, il cuore implodere.

La morte di Sasuke sarebbe stata anche la sua morte, quella era una verità che aveva appreso da anni, una consapevolezza vile che gli aveva urlato tempo addietro in uno di quei tanti scontri senza senso, così dolorosi. Ed era paradossale, che mentre prendeva coscienza anche del proprio decesso, fosse quello di Sasuke a farlo realmente soffrire.

Erano stati amici, rivali, nemici, fino a combattere una guerra insensata, spezzarsi ossa, frantumare sogni e desideri, combattere ancora e riscoprirsi alleati, tornate fianco a fianco, come un tempo, senza dire una parola, come se il passato non fosse mai esistito, come se la spada che Sasuke aveva impugnato per difenderlo non fosse mai stata puntata contro il suo collo...

Naruto l’aveva perdonato ancora, e ancora, e l’aveva amato, ancora e ancora, sognando quel futuro insieme, sognando di lavare il sangue dalle loro mani e di infilare le dita ruvide tra la morbidezza dei suoi capelli neri, sfiorargli il viso e sussurrare il suo nome.

“Sasuke”

Morti. Sorrise, insieme anche nella morte, pensò, era la sua promessa, l’aveva mantenuta, e anche se non sarebbe mai divenuto Hokage era riuscito a mantener fede ad una delle tante parole che si era inciso nel cuore.

“Ho resistito, fino all’ultimo” Disse Sasuke sottovoce.

“Per mio fratello, per la foglia, avevo iniziato a sperare in un villaggio migliore...Itachi, ho fallito.” Ammise.

“Casa nostra, prego che gli altri siano riusciti a sconfiggere il nemico, che la pace torni” Naruto ripensò a tutti i compagni, agli amici, a Sakura, a Kakashi.

“Che importa, noi non esistiamo più.” Ribatté l’Uchiha.

“Tu per me esisti” il biondo si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, Sasuke rabbrividì a quel tocco, Naruto fece scorrere le dita sulla stoffa della veste, per poi arrivare a quella pelle candida, scoperta dove la trama si interrompeva in un foro.

“Mi ha trapassato, da parte a parte, con la mia spada” Spiegò senza indugiare. Naruto poggiò i polpastrelli con più forza sull’epidermide immacolata. “La ferita non c’è più, nessuna cicatrice, nessun segno di qualsiasi battaglia io abbia combattuto in vita” Si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi.

Naruto sospirò, era il viso di Sasuke quello che ora poteva vedere nel nulla assoluto, erano i suoi occhi nerissimi, gli stessi di quando erano bambini, parevano però rassegnati, tristissimi.

Le sue labbra sottili si aprirono per sussurrare: “Io ho fallito”.

A Naruto venne naturale stringere quel corpo al suo, piangere ancora, contro la sua spalla, odorare il suo collo, scoprire che quello era l’unico odore che poteva percepire in quel luogo privo di vita, di suoni, di sensazioni.

C’era solo Sasuke, in quel nuovo mondo dopo la vita, solo Sasuke, la sua voce, i suoi rimorsi, il suo dolore, il suo respiro.

“Per me se vivo” Rantolò, riempiendosi il naso della fragranza muschiata della sua pelle chiarissima.

“Sei vivo per me Sasuke” E lo baciò sulle labbra, leggermente, scoprendo che quello era un sapore che qualcuno gli aveva permesso di poter sentire ancora.

“Siamo morti” Continuò a ripetere l’Uchiha dopo ogni contatto con le labbra carnose dell’altro.

“Io ti ho amato così tanto, quando ero vivo” E pianse anche Sasuke, lasciandosi stringere. “E ora siamo morti” Riprese, tremando, stringendo i pugni.

“Insieme, siamo insieme” E Naruto, mentre ripeteva quelle parole sapeva di poter scorgere un barlume di felicità anche nella desolazione della morte, Sasuke era lì, con lui, per sempre.

Non sarebbero diventati uomini, non avrebbero visto Konoha rifiorire sotto la loro guida, non sarebbero invecchiati, deridendosi e poi cercandosi con gli occhi, ormai complici di una vita lunga e condivisa, non avrebbero più avuto niente, in quell’oblio eterno sarebbero rimasti sempre il Naruto e  il Sasuke di quel giorno senza fine, morti sul campo di battaglia, forse ricordati come eroi, ancora ragazzi, alla fine, solo ragazzi.

Note di Allyn

Sto ancora piangendo per il capitolo 662 di Naruto, Kishimoto è crudele, insomma...ho dovuto scrivere questo, perché era troppo doloroso tenersi tutto dentro...

Ah, insieme anche nella morte...dolcissimi, spezzati, così giovani.

Brevissima Oneshot sulla mia coppia preferita.

Per cose più allegre c’è sempre la long idiota: LA DICIANNOVESIMA REGOLA è ONLINE! (yuppie)

 

   
 
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